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Predicatrice: Jean Guest
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Scommetto che se tu chiedessi alle persone di descrivere l'aspetto di Gesù, sarebbero in grado di farlo. Dopo tutto, è la figura più dipinta dell'arte occidentale. È così riconoscibile che la gente sa persino che è lui quando appare sul loro toast.
Vogliamo vedere se riusciamo a descriverlo? Capelli lunghi o corti?
Con la barba o rasato? Magro o robusto? E naturalmente molto sicuramente bianco!
Per 2000 anni Gesù è stato oggetto di speculazioni artistiche. Il mio preferito è il Gesù palestrato di questa pubblicità.
Naturalmente non abbiamo idea di che aspetto avesse perché le prime icone erano basate sulle tradizioni del tempo ed avevano a che fare di più col simbolismo cristiano che con la realtà.
Gli dei avevano i capelli lunghi e la barba per mostrare che erano proprio quello, dei; erano seduti su troni per dimostrare il potere; la loro postura simboleggiava il loro rapporto con gli esseri umani: e così Gesù ha la
barba, è seduto su un trono e la sua mano ha le due dita unite per mostrare la fusione del divino e dell'umano ed è alzata in segno di benedizione. Ciò che Gesù chiaramente non è l'essere un bianco, e che Dio perdoni noi cristiani occidentali per i danni che abbiamo causato nei secoli insistendo sul fatto che lo era e lo è.
No, non possiamo sapere che aspetto avesse fisicamente Gesù
Anche se questa è una ricostruzione fatta attraverso il cranio di un uomo della Galilea dell'epoca di Gesù, ci dà un intrigante sguardo ciò che è possibile. Ma possiamo e sappiamo cosa vedeva la gente quando lo guardava.
Immaginate una persona che sia così persa e s’allontani così tanto da ciò che sa essere il giusto e che finisca per vivere una vita totalmente dissoluta, partecipando a comportamenti lascivi e dannosi. Una mattina si ritrova ubriaco con il vomito addosso in un letto e non ha idea di come ci sia arrivato, o dove sia. Ha toccato il fondo.
Si vergogna completamente di quello che è diventato/a e decide di tornare a casa barcollando. Arrivato a casa, sta cercando la chiave, quando la porta si apre e c'è Gesù. Cosa fa Gesù? Cosa vi immaginate che faccia?
Si arrabbia? Sembra deluso? Lo fa entrare, ma si gira e se ne va? Tyler Staton, la cui idea ho appena usato, dice che il modo in cui rispondiamo alla domanda rivela il Dio in cui crediamo veramente. Non quello in cui pensiamo di credere, o di cui abbiamo letto, o quello che ci hanno insegnato. Ma la nostra risposta istintiva è il Dio in cui crediamo veramente.
A W. Tozer, pastore americano e pensatore cristiano del 20° secolo, disse questo: “Quello che ci viene in mente quando pensiamo a Dio è la cosa più importante di noi... Noi tendiamo per una legge segreta dell'anima a muoverci verso la nostra immagine mentale di Dio" (da “The Knowledge of the Holy” - A.W. Tozer)
Come hai risposto alla domanda? Il tuo Dio è deluso da te? Ti mette paura? È sempre arrabbiato? È distante?
Se per te è una o tutte queste cose, allora lascia che ti presenti Gesù.
“Ma Gesù ad alta voce esclamò: «Chi crede in me, crede non in me, ma in colui che mi ha mandato; e chi vede me, vede colui che mi ha mandato.” (Giovanni 12:44-45)
Gesù sta dicendo: “Guardami, ecco com'è Dio”. Recentemente ho sentito qualcuno dire: “Se non lo vedi in Gesù, non è vero di Dio”.
Allora perché alcuni di noi lottano per trovare una visione di Dio amorevole, gentile e compassionevole, e finiscono per averne una piena di ira, punizione e disapprovazione? Perché questo è importante.
Vorrei suggerire che parte del problema è che spesso i cristiani non riescono a tenere in equilibrio le scritture. Se guardiamo all'Antico Testamento, vediamo esempi di quello che sembra essere Dio che pone condizioni alla sua misericordia e persino condona la violenza.
Per esempio il Salmo 103:
“Come è lontano l’oriente dall’occidente, così ha egli allontanato da noi le nostre colpe. Come un padre è pietoso verso i suoi figli, così è pietoso il Signore verso quelli che lo temono.” (Salmo 103:12-13)
Parla dell'incessante amore di Dio, il suo amore tenero e compassionevole, MA solo per coloro che lo temono. Nel Nuovo Testamento, con la nuova alleanza stabilita attraverso Gesù, troviamo che il suo amore è incondizionato
“Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati).” (Efesini 2:4-5)
Un altro esempio è la lapidazione delle donne se si pensa abbiano commesso peccati sessuali:
“Ma se la cosa è vera, se la giovane non è stata trovata vergine, allora si farà uscire quella giovane all’ingresso della casa di suo padre, e la gente della sua città la lapiderà a morte, perché ha commesso un atto infame in Israele, prostituendosi in casa di suo padre. Così toglierai via il male di mezzo a te. “ (Deuteronomio 22: 20-21)
Ma quando la donna sorpresa in adulterio fu portata da Gesù, cosa disse a quelli che chiedevano il suo sangue? "Quello che fra voi è senza peccato, scagli la prima pietra!" (Giovanni 8:7 b)
L'Antico Testamento è ispirato da Dio, ma è pieno di impronte umane. È una rivelazione incompleta di Dio e, come dice Bruxy Cavey, "Gesù chiarisce la nostra visione e ci chiama a ripensare tutto ciò che pensavamo di sapere". La nuova alleanza sostituisce la vecchia.
“Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo. Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l’ha fatto conoscere.” (Giovanni 1:17-18)
Ancora una volta voglio ricordarvi che Gesù sta dicendo:”Guardatemi, ecco com'è Dio!” Aggrapparsi all’idea di un Dio arrabbiato e vendicativo non ci fa bene. Ci sono prove che suggeriscono che una tale visione non giova al benessere e alla salute mentale di coloro che hanno tali opinioni.
Il Prof. Pargament ha anche scoperto che:”... quando le persone credono che Dio le ha abbandonate, o quando mettono in dubbio l'amore di Dio per loro, tendono a sperimentare una maggiore angoscia emotiva, e persino ad affrontare un rischio maggiore di morte anticipata."
Né è un bene per coloro a cui siamo destinati ad essere testimoni. Non possiamo spaventare le persone per farle entrare nel Regno, e anche se ci riusciamo, la paura può dare loro una sorta di bussola morale, ma vi garantisco che non saranno credenti gioiosi e pieni di speranza.
Sapete, c'è una ragione per cui gli scrittori di thriller polizieschi hanno spesso come protagonista principale un fanatico religioso, perché è facile fare la connessione tra qualcuno che crede in un dio vendicativo e lo stesso che si vede come suo agente vendicatore.
Il dott, Newberg ha detto: “Ad esempio, se invece di sostenere l'amore e la compassione, una religione sostiene l'odio verso i non credenti, anche queste convinzioni negative diventerebbero parte del modo in cui il cervello funziona. In teoria, questo accenderebbe aree del cervello coinvolte nel pensiero dell'odio, e potrebbe aumentare lo stress e stimolare il rilascio di ormoni dello stress.”.
Ora non sto suggerendo che tutti noi conosciamo potenziali serial killer, ma scommetto che ci siamo tutti trovati in una stanza con un credente che si è permesso di giudicare un altro essere umano e lo ha giustificato con una scrittura, e una scrittura che non menziona la grazia. Quando la gente ci guarda, ha bisogno di vedere persone che indicano Gesù perché lui è la via, la verità e la vita.
In Ebrei 1, versetto 3, dice
“Questo Figlio è lo splendore della gloria di Dio, l'impronta perfetta di ciò che Dio è. . (Ebrei 1:3 a)
E la parola impronta nell'originale greco è χαρακτήρ charaktēr, che significa "'espressione esatta (l'immagine) di qualsiasi persona o cosa, somiglianza marcata, riproduzione precisa in ogni aspetto."
Ovvero, un facsimile
Quando guardiamo Gesù vediamo veramente Dio. E cosa vediamo? La sua compassione che ridà vita e speranza; ci sono infiniti esempi di come Gesù dimostri questo, ma uno dei preferiti è la storia della madre il cui figlio è morto:
“Quando fu vicino alla porta della città, ecco che si portava alla sepoltura un morto, figlio unico di sua madre, che era vedova; e molta gente della città era con lei. Il Signore, vedutala, ebbe pietà di lei e le disse: «Non piangere!» E, avvicinatosi, toccò la bara; i portatori si fermarono ed egli disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!» Il morto si mise a sedere e cominciò a parlare. E Gesù lo restituì a sua madre. “(Luca 7:12-15)
Il suo profondo amore per gli infranti e gli emarginati
“Una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni {e aveva speso tutti i suoi beni con i medici} senza poter essere guarita da nessuno, si avvicinò di dietro e gli toccò il lembo della veste; e in quell’istante il suo flusso di sangue cessò. E Gesù disse: «Chi mi ha toccato?» E siccome tutti negavano, Pietro e quelli che erano con lui dissero: «Maestro, la folla ti stringe e ti preme [e tu dici: Chi mi ha toccato?]». Ma Gesù replicò: «Qualcuno mi ha toccato, perché ho sentito che una potenza è uscita da me». La donna, vedendo che non era rimasta inosservata, venne tutta tremante e, gettatasi ai suoi piedi, [gli] dichiarò, in presenza di tutto il popolo, per quale motivo lo aveva toccato e come era stata guarita in un istante. Ma egli le disse: «Figliola, [coraggio,] la tua fede ti ha salvata; va’ in pace».” (Luca 8:43-48)
È stata evitata come impura per dodici anni, non ha conosciuto un tocco amorevole in tutto questo tempo e lui la chiama figlia (tra l'atro è l'unica volta che Gesù usa questo sostantivo); non solo è guarita, ma viene anche riabilitata come persona. Riuscite a immaginare cosa significasse per lei?
Il suo amore incondizionato che guarda sempre, e aspetta, e corre verso di noi.
“Egli dunque si alzò e tornò da suo padre. Ma mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione; corse, gli si gettò al collo e lo baciò.”(Luca 15:20)
I prodighi sono ritornati là dove erano partiti. La porta è aperta e siamo invitati ad entrare da un Dio amorevole, misericordioso e compassionevole che dice: "Benvenuti".
Volgi il tuo sguardo su Gesù Guarda a fondo nel suo meraviglioso volto.
Amen.
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