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19 febbraio 2023

Un bicchiere mezzo vuoto | 19 Febbraio 2023 |

Quando pensi alla tua vita, pensi ad un bicchiere mezzo pieno, o a uno mezzo vuoto? E come credente, cosa ti aspetti che faccia Dio? Che forse lo riempia? Lo farà... ma non attraverso le opere del mondo. Non ora, ma alla fine. Ma quando tornerà il Figlio.
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Predicatore: Marco Delle Monache
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Tempo di lettura: 9 minuti
Tempo di ascolto audio/visione video: 24 minuti

Nei miei trenta anni di servizio come pastore di questa e di altre chiese uno degli aspetti con cui mi sono sempre dovuto confrontare era la frustrazione.

Di quale frustrazione sto parlando? No, non quella della crescita della chiesa in senso di numeri.Vivendo in un piccolo centro di una provincia poco popolata e mal collegata e in generale “refrattaria” alle novità sapevo da subito che la chiesa locale non sarebbe mai stata di centinaia, ma piuttosto di decine... e poche decine.

Vi faccio vedere fisicamente la cosa per cui ero frustrato:

Questa è l'immagine perfetta che la rappresenta: un bicchiere mezzo vuoto.

La frustrazione era di vedere come molte persone avrebbero potuto essere felici se solo avessero accettato di muoversi da dove erano. Se avessero smesso di comportarsi come bambini, di avere il complesso di Calimero (quello che dice ce l'hanno tutti con me perché sono piccolo e nero) ma avessero guardato avanti, vedendo le benedizioni e non gli ostacoli, vedendo la metà piena del bicchiere e non la vuota, e avessero accettato il cambiamento, senza cercare di utilizzare i vecchi metodi del mondo.

Devo dire che questa frustrazione continua ancora...perché, in fondo, anche io tendo ad essere così,a vedere ciò che manca e non ciò che c'è già.

Meno male che, leggendo la Bibbia ho trovato solidi “compagni di sventura”;da Mosè fino a Paolo.

Ed è proprio ad Mosè che voglio partire:

“Mosè e Aaronne dissero a tutti i figli d’Israele: «Questa sera voi conoscerete che il Signore è colui che vi ha fatti uscire dal paese d’Egitto. Domattina vedrete la gloria del Signore, poiché egli ha udito i vostri mormorii contro il Signore. “ (Esodo 16:6-7 a)

Con queste parole, Mosè anticipò il miracolo della manna che il Signore stava per fare a pro del popolo uscito dall'Egitto. 

Che strano, non trovate, che Mosè debba dire al popolo che  "questa sera" vedranno la gloria del Signore? Come mai dice così, se già avevano visto il Signore in azione  più volte, sia nelle dieci piaghe d'Egitto e sia nel passaggio del Mar Rosso? Non avevano già conosciuto la potenza del Signore?

“Tutta la comunità dei figli d’Israele mormorò contro Mosè e contro Aaronne nel deserto. I figli d’Israele dissero loro: «Fossimo pur morti per mano del Signore nel paese d’Egitto, quando sedevamo intorno a pentole piene di carne e mangiavamo pane a sazietà! Voi ci avete condotti in questo deserto perché tutta questa assemblea morisse di fame!» “ (Esodo 16:2-4)

Evidentemente non era bastato; evidentemente il popolo era concentrato su quello che mancava nel bicchiere, dimenticando quello che c'era, ovvero che ERANO SALVI!

Fermati un attimo e rifletti:quali miracoli hai visto nella tua vita? E quali non hai visto, o non hai visto ancora?

Ma (e adesso, sii onesto, sii onesta),quali sono più presenti nella tua mente?A quali pensi più spesso?A ciò che già hai visto e ricevuto, o all'altro?Quale parte del bicchiere stai guardando?Il sotto, mezzo pieno,o il sopra, mezzo vuoto?

Facciamo un salto di qualche migliaio di anni, ed arriviamo a Paolo.Quando leggiamo 2 Corinzi 13:1-10 troviamo Paolo, probabilmente uno dei migliori ministri del Vangelo, che esprime una certa frustrazione nei confronti delle congregazioni di Corinto. Leggiamo 2 Corinzi 13:1-10 

“Questa è la terza volta che vengo da voi. Ogni parola sarà confermata dalla bocca di due o tre testimoni. Ho avvertito quando ero presente tra di voi la seconda volta e avverto ora, che sono assente, tanto quelli che hanno peccato precedentemente quanto tutti gli altri che, se tornerò da voi, non userò indulgenza...”  (2 Corinzi 13:1-2) 

“Questa è la terza volta che vengo da voi.Questa è la seconda lettera. Ho già scritto in precedenza. Non sembra essere cambiato nulla...e quando arrivo lì da voi sono cavolo vostri”. Che ne dite, c'è un un po' di frustrazione nella parole di Paolo non è vero?

Paolo esprime tutta la sua frustrazione, perché vede che i Corinzi, nonostante tutto quello che  avevano ricevuto da lui, ma soprattutto nonostante quello che avevano ricevuto da Gesù ( LA SALVEZZA!), stavano “ritornando indietro”.

Quello che avevano già ottenuto il bicchiere mezzo pieno, non sembrava abbastanza...e cercavano di riempirlo con “altro”, che non fosse Cristo.

Paolo esorta i Corinzi a cambiare i loro modi dicendo: 

“Infatti temo, quando verrò, di non trovarvi quali vorrei e di essere io stesso da voi trovato quale non mi vorreste; temo che vi siano tra di voi contese, gelosie, ire, rivalità, maldicenze, insinuazioni, superbie, disordini...” (2 Corinzi 12:20)

Cosa è che bramano i Corinzi? Di avere tutto il bicchiere pieno! Ma Gesù non aveva detto “Ma per voi non deve essere così; anzi, il più grande tra di voi sia come il più piccolo, e chi governa come colui che serve.” ( Luca 22:26) ?

E per avere il bicchiere pieno, in questo mondo, devi fare esattamente quello che facevano i Corinzi:contendere, far uscire l'ira per prevalere sugli altri...In una parola, essere come eri prima, non cambiare.

Qui Paolo fa riferimento alla loro resistenza al cambiamento che ha causato disunità nella chiesa. Ma Paolo sapeva che la resistenza al cambiamento non solo ostacolava la crescita spirituale della chiesa, ma soprattutto quella individuale. 

Quanto sei “resistente” al cambiamento? Quanto stai cercando di conservare altre coseper avere tutto il bicchiere pieno?E quanto sei frustrato o frustrata di vedere che il bicchiere rimane mezzo vuoto?

Se non lo sei affatto, alleluja! In qualsiasi momento della vita di credente tu ti trovi da curioso, a neo credente, a credente maturo, a credente stravecchio, la verità di Cristo che ti ha reso una nuova creatura ti appartiene!

Se invece hai una qualche frustrazione, piccola o grande che sia, ascolta ciò che Paolo chiede ai Galati:

“O Galati insensati, chi vi ha ammaliati, voi, davanti ai cui occhi Gesù Cristo è stato rappresentato crocifisso? Questo soltanto desidero sapere da voi: avete ricevuto lo Spirito per mezzo delle opere della legge o mediante la predicazione della fede?  Siete così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne?” (Galati 3:1-3)

Paolo afferma: “E' da deficienti – insensati, glie lo dice due volte – pensare di ottenere con le cose del mondo( e in questo caso erano le regole della tradizione ebraica, i sacrifici, i lavaggi ecc:)la parte che vi manca ancora per essere perfetti.”; ovvero, riempire il bicchiere, avere tutto e oltre quello che abbiamo già.

Più avanti Paolo dice loro:

“Come vorrei essere con voi adesso e non parlarvi con questo tono, perché a questa distanza francamente non so più che cosa fare per voi! (C'è ben un bel po' di frustrazione qui!)  Ora ditemi, voi che pensate di dover obbedire alle leggi ebraiche per essere salvati, perché non volete capire il vero significato di quelle leggi? Infatti le Scritture ci dicono che Abramo ebbe due figli: uno dalla moglie schiava ed uno da quella libera.Non ci fu niente di straordinario nella nascita del bambino della schiava. Ma il bambino della moglie libera nacque soltanto in seguito ad una promessa di Dio.” (Galati 4:20-23 PV)

In sostanza Paolo dice che Abraamo aveva provato a riempire il bicchiere dove mancava un erede che proseguisse la stirpe per adempiere alla promessa di avere una discendenza numerosa quanto le stelle del cielo con la “procreazione assistita” e i metodi del mondo mentre Dio aveva già in progetto la procreazione assistita e il metodo “miracolo di Dio”.

Quale dei due ebbe successo? Fu Ismaele o Isacco l'erede, il  sostegno, la prosecuzione della stirpe, l'antenato di Cristo, la “risata di Dio” da cui viene il nome Isacco?

Paolo era frustrato:i Galati avevano tutto... in una sola parola:Cristo. Erano SALVI! Qualsiasi cosa fosse accaduta! Paolo era disposto a mettere in discussione la sua stessa vita per far sì che i Galati raggiungessero la maturità spirituale. Ma doveva fare i conti con la natura umana dei Galati.

Paolo sapeva che il cambiamento è essenziale per crescere in Cristo,ma i Galati cercavano la perfezione,il bicchiere pieno, nelle cose del mondo, nelle tradizioni, nei gesti che tutti gli altri facevano.Erano a quelle funi che si attaccavano, e non volevano mollare!

A cosa ti aggrappi del tuo vecchio io? A quale fune? Quale fune del mondo pensi ti darà ciò che desideri? Quale pensi che Dio dovrebbe lanciarti...e non lo fa... ed è per quello che scegli l'altra?

Se non ti aggrappi a nessuna fune se non quella di Cristo risorto, allora, di nuovo alleluja! Per te valgono le parole di Paolo ai Tessalonicesi:

“Voi siete divenuti imitatori nostri e del Signore, avendo ricevuto la parola in mezzo a molte sofferenze, con la gioia che dà lo Spirito Santo, tanto da diventare un esempio per tutti i credenti della Macedonia e dell’Acaia. … la fama della fede che avete in Dio si è sparsa in ogni luogo, di modo che non abbiamo bisogno di parlarne...” (1 Tessalonicesi 1:6-8)

Se invece aspetti ancora una fune da Dio per raggiungere ciò che credi manchi alla tua vita, vorrei poterti dire che Dio te la lancerà, prima o poi...ma sarei un bugiardo se ti dicessi che te la lancerà al 100%. Potrebbe...come anche no.Perché?Perché viviamo in un mondo caduto, dove non è fatta la volontà di Dio, ma quella del mondo?

Ti ricordi come ci ha insegnato  Gesù a pregare il Padre? “...sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra.” (Matteo 6:10). E' un auspicio, qualcosa che ancora non c'è,una preghiera; e si prega ciò che non è ancora accaduto, affinché accada.

E tu mi dirai: “Che bella prospettiva Marco!Allora il mio bicchiere resterà per sempre mezzo vuoto!”

La risposta è: no! E non lo dico io, ma Paolo: ai Galati aveva detto:

“Siete così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne?” (Galati 3:3)

Paolo dice che c'è una perfezione da raggiungere, ma non con la “carne”, con il mondo.Ma quando?

“Sono sicuro che Dio, che ha cominciato in voi la sua opera, vi aiuterà a crescere nella sua grazia fino a completare questa sua opera in voi il giorno in cui Gesù Cristo tornerà.” (Filippesi 1:6 PV)


Ci sarà un giorno in cui Gesù tornerà a riempire tutto ciò che manca, a farlo traboccare:

“...adesso possiamo vedere e capire soltanto molto poco di Dio, come se guardassimo in uno specchio appannato. Ma un giorno lo vedremo, faccia a faccia, e lo conosceremo completamente. Ora tutto quello che conosciamo è confuso e annebbiato, ma allora vedremo tutto chiaramente, proprio come il Signore vede nel mio cuore in questo momento.” (1 Corinzi 13:12 PV)

Cosa vede in questo momento nel tuo cuore Cristo? Vede qualcuno o qualcuna che accetta la misura della sua vita mezza piena perché la reale  pienezza  arriverà soltanto quando Gesù tornerà?

Nei miei trenta anni di servizio sono stato spesso frustrato nel vedere credenti “tiepidi”. Ma il Signore ha più spesso riempito il mio bicchiere con la vita di credenti caldi, ferventi, che avevano capito quando il loro bicchiere sarebbe stato riempito da Cristo e hanno vissuto la loro vita in attesa di quel giorno del giorno in cui Cristo sarebbe tornato.

Preghiamo.


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28 febbraio 2021

Il dono di operare miracoli | 28 Febbraio 2021 |

I miracoli sono eventi che vanno oltre le leggi naturali, sovvertendole.  La Bibbia ci dice chiaramente che i miracoli accadono... ma che non tutti provengono da Dio. Solo quelli che portano testimonianza a Cristo e che spingono ad affidarsi a lui per essere salvi lo sono.
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Predicatore: Mario Forieri
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Tempo di ascolto audio/visione video: 30 minuti

“Quando sorgerà in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti annunzia un segno o un prodigio,  e il segno o il prodigio di cui ti avrà parlato si compie, ed egli ti dice: "Andiamo dietro a dèi stranieri, che tu non hai mai conosciuto, e serviamoli",   tu non darai retta alle parole di quel profeta o di quel sognatore, perché il SIGNORE, il vostro Dio, vi mette alla prova per sapere se amate il SIGNORE, il vostro Dio, con tutto il vostro cuore e con tutta l'anima vostra.” (Deuteronomio 13:1-3) 

“Allora, se qualcuno vi dice: "Il Cristo è qui", oppure: "È là", non lo credete;  perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti.” (Matteo 24:23.24)

“La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi,  con ogni tipo d'inganno e d'iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati. Perciò Dio manda loro una potenza d'errore perché credano alla menzogna...” (2Timoteo 2:9 -11)

“E operava grandi prodigi sino a far scendere fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini.   E seduceva gli abitanti della terra con i prodigi che le fu concesso di fare in presenza della bestia, dicendo agli abitanti della terra di erigere un'immagine della bestia che aveva ricevuto la ferita della spada ed era tornata in vita.” (Apocalisse 13:13-15)






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22 marzo 2020

Una piccola fede per affrontare la tempesta | 22 Marzo 2020 |


Se attraversi questa tempesta con Gesù nella tua barca, la tua barca non potrà affondare.
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Tempo di lettura: 9 min.
Tempo di ascolto audio/visione video: 38 min.

Quella che stiamo attraversando a livello mondiale penso sia una delle “tempeste” più grandi che il mondo abbia mai affrontato.

E' forse più grande della 2° Guerra mondiale, che, in realtà, ha risparmiato ampie zone del globo. Perché questa rischia di estendersi realmente a TUTTO il mondo.

In questa grande tempesta noi italiani ci siamo in mezzo, anzi, siamo proprio nell'occhio del ciclone, avendo più morti in assoluto da Coronavirus.

Ed è una tempesta che no ha preferenze, ha impatto su tutti indistintamente, non credenti e credenti.

Siamo accomunati da una stessa realtà; non sappiamo come attraversarla, né come uscirne.

L'essere credenti tuttavia ci fa qualche “arma” in più: possiamo vedere come i credenti prima di noi hanno attraversato altre tempeste, e a chi si sono rivolti per trovare aiuto.

Nel Nuovo Testamento sono riportate due tempeste. In entrambe le tempeste Gesù è presente: una volta è assieme ai discepoli, l'altra volta no. Oggi vedremo la prima tempesta.

“35 In quello stesso giorno, alla sera, Gesù disse loro: «Passiamo all’altra riva». 36 E lasciata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano delle altre barche con lui. 37 Ed ecco levarsi una gran bufera di vento che gettava le onde nella barca, tanto che la barca già si riempiva. 38 Egli stava dormendo sul guanciale a poppa. Essi lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che noi moriamo?» 39 Egli, svegliatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!» Il vento cessò e si fece gran bonaccia. 40 Egli disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?» 41 Ed essi furono presi da gran timore e si dicevano gli uni gli altri: «Chi è dunque costui, al quale persino il vento e il mare ubbidiscono?»” (Marco 4:35-41 )

Questa tempesta è molto simile a quella che stiamo vivendo adesso: non arriva annunciata, non arriva tutta insieme ma cresce man mano che viene vissuta.

Esattamente come il Covid-19: non è la “solita influenza” che ogni anno arriva.  Non era “annunciato”.

Non è arrivato tutto insieme, ma ha interessato prima la Cina, poi la Corea, poi il Giappone, poi l'Iran, poi l'Italia... poi tutto il resto del mondo.

Man mano che cresce diventa sempre più preoccupante: prima dicevano che interessava solo gli anziani, poi gli anziani e gli ammalati, fino a realizzare che interesserà tutti!

Ci sono state sei fasi:

Fase 1: “così come era”

“ E lasciata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca” (v. 36)

E' la fase iniziale:  la tempesta non c'è, nessuno l'ha predetta, I discepoli fanno salire Gesù “così come era”  Che cosa significa?

E' come quando inviti un amico a fare un giro in macchina:“Serve che porti qualcosa?” “No, vieni come sei”.

L'importante non è quello che l'amico può portare, l'importante è l'amico con cui viaggiare. E' lui che ti importa!

Se accogli Gesù nella barca della tua vita, non importa che si porti dietro delle “cose” (i riti, i pellegrinaggi, le statue, i santini) ma importa che LUI sia nella tua barca.

Notate bene: i discepoli hanno accolto Gesù nella barca quando il mare era calmo e il cielo azzurro.

Fase 2: “le onde nella barca”

"Ed ecco levarsi una gran bufera di vento che gettava le onde nella barca, tanto che la barca già si riempiva."(v. 37)

Esattamente come con il Coronavirus: abbiamo visto “arrivare” la burrasca. L'abbiamo vista avvicinarsi: Cina, Pakistan, Iran, Turchia, Italia... e le grosse onde hanno cominciato a muovere la barca.

I discepoli conoscevano Gesù e lo avevano già visto operare nelle loro vite e in quelle degli altri, sapevano che se c'era pericolo lui era pronto ad intervenire...

Non so se fosse per questo che lo avevano invitato, ma il fatto è che avevano Gesù NELLA barca... non sulla riva!

Avere Gesù nella barca è un'assicurazione totale sulla vita? Certo che no, anche i credenti soffrono, si ammalano e muoiono!  Ma è meglio averlo assieme a te  nella tua barca, piuttosto che ad aspettarti che tu ritorni sulla riva.

Fase 3: “Maestro, non t'importa”

“Egli stava dormendo sul guanciale a poppa. Essi lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che noi moriamo?»" (v. 38)

Quando il Covid-19 ha cominciato a fare paura, a mietere vittime, l'Italia ha avuto due tipi di reazione: hanno bestemmiato contro il cielo:  “Dio non c'è perché c'è il male.” oppure
hanno gridato a Dio:  “Dio perché succede questo?”

Come credenti ci siamo comportati esattamente come Pietro e i discepoli.

Gesù dorme a poppa su un cuscino.  I discepoli si “arrabbiano”  perché non fa nulla.  Eppure avevano visto persone guarite  demòni scacciati, morti risuscitati... Ma non avevano mai visto calmare una tempesta.

Sinceramente, mi sono domandato: “Stanno chiedendo a Gesù perché hanno davvero  fiducia che sappia farlo,  o è pura disperazione?” La risposta la vediamo tra un po'

Per cosa stai pregando tu, adesso? Per protezione per la tua famiglia? Per la guarigione degli ammalati... o per vedere la POTENZA DI CRISTO  in una tempesta mondiale?

E cos pensi quando le onde crescono e riempiono la barca, quando le preghiere sembrano rimbalzare sul soffitto  e ricadere giù? “Gesù, perché dormi? Non t'importa?  E ci arrabbiamo,

Gesù sapeva esattamente quello che avrebbe fatto.  Lui non era preoccupato per i discepoli,  perché sapeva che loro avevano lui nella sua barca; qualsiasi cosa fosse accaduta, loro erano assieme a Lui!

Se nella tua barca c'è Gesù,  la tua barca non può affondare.

Magari la soluzione  non sarà quella che tu hai in mente, ma la tua barca non affonderà.

Fase 4: "Taci! Calmati!"

"Egli, svegliatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!» Il vento cessò e si fece gran bonaccia." ( v. 39  )

Questa fase noi non l'abbiamo ancora vissuta: la nostra esperienza di questa tempesta si ferma alla fase 3.

Non posso dirti come e quando accadrà,  ma posso dirti COSA accadrà. Accadrà che Gesù si sveglierà  e rimprovererà il vento e le onde.

Il virus passerà,  la gente tornerà a fare affari, a prender e dare moglie... la vita riprenderà. Quando non lo so, ma è sempre stato così, sin dalla creazione del Mondo.

E cosa dirà, allora, ai credenti che hanno detto  “non t'importa, non vedi, non agisci”?

Chi ha sgridato Gesù? Le onde e il vento, non i discepoli. Chi sgriderà Gesù? Il Covid-19, non i credenti  che hanno paura adesso!

Fase 5: Perché siete così paurosi?

“Egli disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?» " (v. 40 )

Anche questo lo stiamo aspettando, arriverà, non so come né quando.

Gesù si girerà verso noi,  e sorridendo dirà: "Ragazzi, cosa succede? Ma che davvero eravate spaventati? Era solo un virus! Vi pare che non sia capace di fermare un virus,  io che resuscito i morti? E soprattutto, perché temi per la tua vita terrena visto che hai in eredità la vita eterna attraverso di me?”

Guardate il versetto: Gesù “rimprovera” il vento,  ma “dice” ai discepoli”. Gesù non li rimprovera per aver avuto paura,  ma gli chiede come mai avessero avuto paura  quando lui era nella barca con loro.

Aver paura è un sentimento umano che Dio ha messo in noi per il nostro bene.  Per renderci prudenti in situazioni pericolose. Ma in queste situazioni, piuttosto che usare il sentimento della paura dobbiamo usare quello della fiducia,  la fiducia in Gesù.  Si chiama “avere fede”.

Avere fede non è aspettarsi una vita rose e fiori  (quella è superstizione, è cabala),  ma aspettarsi di ricevere l'aiuto  nelle tempeste che arriveranno nelle nostre vite.

Eravamo rimasti con due domande in sospeso: una per i discepoli e una per te:

“Era vera fede che Gesù potesse calmare la tempesta,  o solamente “disperazione”?

“Per cosa stai pregando? Per protezione e guarigione, o per vedere la POTENZA DI GESU' nel Mondo?”

Fase 6: “Persino il vento e il mare ubbidiscono!"

"Ed essi furono presi da gran timore e si dicevano gli uni gli altri: «Chi è dunque costui, al quale persino il vento e il mare ubbidiscono?» " (v. 41 )

Non era fede: era sana fifa!  Non era fede: era disperazione!  Ma Gesù accetta anche la loro fede  scadente,  e  grazie a quella fede scadente il miracolo avviene lo stesso.

Gesù non agisce mai  in base alla quantità di fede che abbiamo,  ma in base alla presenza o meno della fede in lui.

"…perché in verità io vi dico che se avete fede quanto un granello di senape, potrete dire a questo monte: “Passa da qui a là”, e passerà; e niente vi sarà impossibile.” (Matteo 17:20)

Veniamo alla seconda domanda, quella per te: per cosa stai pregando? Per Protezione e guarigione, o per vedere la potenza di Cristo nel mondo?

C'erano alte barche

Guarda il versetto 36, la seconda parte:

“C’erano delle altre barche con lui.”(v. 36b)

C'erano altre barche nella tempesta, esattamente come ci sono altre persone, miliardi di altre persone coinvolte nella tempesta che si chiama Covid-19; siamo passeggeri di barche differenti  su un medesimo mare in burrasca.

In quella notte, la fede scadente” in Gesù dei discepoli nella barca  provocò il miracolo della salvezza  anche per quelle barche che stavano là a fianco,  immerse nella medesima tempesta,  che videro dissolversi in un attimo.

“e si fece gran bonaccia”  (v. 38b)

Chissà quanti delle barche a fianco  avranno chiesto ai discepoli  cosa fosse accaduto,  dando modo di testimoniare  CHI aveva fatto tutto quello!
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Quando preghi non pregare solo per protezione e guarigione, non solo: prega anche affinché il mondo veda la POTENZA DI CRISTO in questa tempesta: affinché altre persone abbiano dubbi, affinché altre persone cerchino, affinché altre persone credano, affinché altre persone vivano in eterno assieme a te.

Prega questo, anche se la tua fede è piccola: Gesù sa trasformare una piccola fede  per affrontare la tempesta in un grande miracolo!

Preghiamo.


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19 gennaio 2020

Come guarisce Gesù? | 19 Gennaio 2020 |


Dio vuole coinvolgere te nella sua azione di guarigione, sia spirituale che fisica, delle persone. Sei pronto, sei pronta ad agire come Gesù ti ha mostrato, e pregare per guarire gli altri?
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Tempo di ascolto audio/visione video: 35 min.

Siamo alla fine... quasi... di questa serie di messaggi sulla guarigione.  Abbiamo passeggiato per circa tre mesi assieme a “Yahwe Rapha”, "Dio guarisce", e la settimana prossima Mario chiuderà il ciclo con l'ultimo messaggio.

Nel frattempo che Mario stava predicando i precedenti messaggi c'è nessuno che ha mai pensato “Si, va beh, Mario, ma io mica sono convinto che Gesù guarisca PROPRIO come dici tu, attraverso la preghiera di altri!”.

Sapete, avere pensieri simili verso i vostri predicatori domenicali non è un “peccato grave”. Nutrire dubbi è lecito, ma questo deve spingerci a cercare, piuttosto che rimanere con il dubbio.

Lo sarebbe solo se tu rimanessi coi tuoi dubbi senza chiedere a nessuno, senza chiedere al predicatore... e soprattutto,  senza chiedere alla Parola di Dio le risposte.

Quante volte abbiamo detto che Gesù è venuto a darci un “esempio”? Lui stesso  dice agli Apostoli in Giovanni 13: 15  “Infatti vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come vi ho fatto io.” 

Mario ha detto più volte che non non c'entriamo nulla con la guarigione; non siamo noi che guariamo, ma noi semplicemente portiamo in preghiera il caso di quella tale persona a Gesù affinché lui guarisca.

Se Gesù è venuto per darci un esempio di quello che dobbiamo fare, per vedere se è vero  quello che Mario va dicendo da novembre, dobbiamo cercare nella Bibbia esempi di come lui ha guarito.

Se fosse vero quello che afferma Mario, ovvero che Gesù guarisce ancora adesso ANCHE attraverso qualcuno che  gli “porta” un ammalato, dovremmo trovare uno schema simile  nelle molte guarigioni miracolose presenti nei quattro Vangeli.

Quante guarigioni ci sono nei Vangeli?

Nei quattro Vangeli sono moltissime le guarigioni,  ma solo di 27 abbiamo la storia dettagliata, che ci mostra il prima (la malattia), il come (in che modo il malato si è presentato a Gesù) e il dopo (la guarigione).

Tramite esse possiamo vedere come agiva Gesù,  e cercare di imparare qualcosa. Vogliamo vederle assieme?

Dato che non possiamo vedere 27 passi dei Vangeli (altrimenti la predica finisce domani all'alba), quello che ho fatto è di riassumere in una tabella tutti i passi dei vari Vangeli dove si trovano queste 27 guarigioni e di suddividerle in tre categorie: "guarigione richiesta dall'ammalato", "guarigione non richiesta né dall'ammalato né da altri", "guarigione richiesta da altri e non dall'ammalato stesso".

Se fosse vero quello che Mario va affermando da tre predicazioni, dovrei trovare più miracoli nella terza colonna della tabella che nella prima e nella seconda. Vediamo se è vero.



Cosa ci dice, secondo voi, la tabella? Secondo voi in questa tabella quello che dice Mario, ovvero che se portiamo in preghiera a Gesù la malattia di un altro, Gesù la guarisce, è verificato e testimoniato dalla Parola di Dio?

Visto che a me piacciono le statistiche, ho immesso i dati in una pagina excel per vedere le percentuali dei tre tipi di guarigione:


Attenzione a questo grafico, perché il grafico ci dice cose importantissime che ci aiutano a comprendere  come funzioni la guarigione attraverso l'intervento di Gesù.

Per prima cosa, guardate quante persone hanno richiesto la guarigione direttamente: 6 su 27.

Per 6 volte persone hanno chiesto direttamente, ovvero se ci fossero dieci ammalati poco più di due persone ogni dieci. Questo spiega molto della natura umana e del perché, spesso, non c'è guarigione.

1. Come uomini, cerchiamo guarigione dappertutto... tranne che da Dio

La natura umana è quella di cercare DAPPERTUTTO pur di essere guariti: medicina allopatica  (quella medicina che cura i sintomi attraverso farmaci... insomma quella “ufficiale”), medicina olistica  (quella medicina che cura tutto il corpo per curare i sintomi), agopuntura, omeopatia, bio-feedback (dice che puoi imparare a controllare le tue funzioni vitali e, pertanto ti puoi auto-guarire), eccetera.

E' giusto cercare di essere guariti attraverso tutte queste scienze (più o meno tutte scienze)? Dovrebbero i credenti affidarsi alle cure  di questo o di quel medico di una delle varie discipline? Certo che si! La scienza medica è un dono che Dio ci ha dato!

E' Lui che ha messo ordine  nella creazione (non la ha fatta “a caso”) affinché l'uomo attraverso l'intelletto che Lui stesso gli ha donato potesse decrittare, capire i codici, scoprire la sequenza esatta degli amminoacidi che compongono il DNA umano, scoprire quello che si chiama “genoma” ovvero l'intero progetto di un uomo... e curarlo!

Dove sta il problema, allora? E' che noi chiediamo SOLO alla scienza medica...

E' come se stessimo chiedendo  a un elettricista di trovare e riparare il corto circuito che ha mandato in black out un grattacielo invece di chiedere all'ingegnere  che ha progettato l'intero sistema elettrico dove sia la soluzione.

L'elettricista sarà utile, ma l'ingegnere è indispensabile

2. Come Dio, Gesù è interessato a guariti

Per 10 volte  Gesù ha guarito senza nessuna richiesta, ovvero poco più di tre persone ogni dieci. Questo spiega molto della natura di Dio e del perché, spesso, c'è guarigione spontanea.

Hai mai avuto un figlio o un familiare gravemente ammalato? Ti sei preoccupato, preoccupata? Avresti fatto di tutto perché guarisse?

Dio è il Creatore di tutto, per cui lui è "biologicamente" Padre di tutti; ma  la sua famiglia è composta solamente da quelli che lo hanno accettato come Padre. E, come qualsiasi padre, vuole il meglio per i suoi figli, e manda guarigioni anche senza che siano state richieste.

Ma Lui è preoccupato non solo per quelli  che fanno parte della sua famiglia, ma è preoccupato anche (e soprattutto) per quelli che hanno scelto di abbandonare la sua famiglia, che sono “fuori casa”...

E talvolta li guarisce  per dimostrare loro che Lui esiste, che è benevolo,  che li ama, sperando così che si volgano a Lui e lo riconoscano come Padre.

Ok, veniamo al “punto” della predicazione di oggi (questa era solo l'introduzione!).

Ci eravamo riproposti di vedere nei Vangeli se Gesù ci aveva dato esempi di persone che erano state guarite perché altri avevano portato quelle persone a lui, e per vedere così se Mario ha ragione oppure ci ha raccontato un sacco di favole.

3. Come discepoli, dobbiamo imitare gli esempi che Gesù ci mostra

Per 11 volte  Gesù ha guarito qualcuno perché qualcun altro lo ha portato a Gesù, ovvero quattro persone ogni dieci. Questo spiega molto della volontà di Dio di coinvolgerci nella guarigione.

Vediamo un solo esempio degli 11 presenti nei Vangeli:

“Ed ecco che si presentarono alcuni uomini che portavano un paralitico in barella e cercavano di farsi largo tra la folla per portarlo davanti a Gesù, ma non ci riuscivano. Allora salirono sul tetto sopra di lui, tolsero delle tegole e calarono la barella con l'invalido giù tra la folla, proprio davanti a Gesù. Vedendo la loro fede, Gesù disse a quell'uomo: "Amico, i tuoi peccati ti sono perdonati!"... Poi, rivolto al paralitico, gli comando: "Alzati, raccogli la tua barella e vattene a casa tua!" Immediatamente, sotto gli occhi dei presenti, l'uomo balzò in piedi, raccolse la barella, e se ne andò a casa sua lodando Dio.” (Luca 5:18-25 PV)

Cosa hanno fatto  gli amici del paralitico?

Hanno saputo di Gesù, hanno sentito  che Gesù guariva, hanno creduto che Gesù potesse guarire l'amico, hanno presentato l'amico e il suo problema a Gesù, hanno avuto fede.

Chi è che ha guarito? Non certo la strada fatta dagli amici, e neppure il buco nel tetto... ma Gesù! Ma chi ha ”portato” l'ammalato  a Gesù? Gli amici!

Quando preghiamo per la guarigione noi facciamo il medesimo percorso: abbiamo saputo di Gesù (siamo divenuti credenti), abbiamo creduto che Gesù può guarire (abbiamo letto la Bibbia, che lo dice), presentiamo a Gesù il nostro amico e il suo problema (preghiamo), abbiamo fede che Gesù agisca.

Dio non ha bisogno di noi per guarire, tuttavia vuole che noi siamo direttamente coinvolti  nella guarigione delle persone.

Perché? La risposta è... non lo so!  (E' una delle tante domande che sto scrivendo su un quaderno da fargli la prima volta che lo vedo... in Cielo!)

Possiamo fare delle supposizioni dire che aiuta la testimonianza, la fede, l'unità... Ma la realtà è che non ce lo ha detto il perché... ma ci ha detto di farlo e come farlo! Come?

1. Sii attento, sii attenta alle necessità delle persone

"Nella città, vicino alla "Porta delle Pecore", c'è una vasca con il nome ebraico di Betesda, circondata da cinque portici. Molti malati, zoppi, ciechi e paralitici si mettevano sotto questi portici,  {aspettando che l'acqua della vasca si muovesse. Di tanto in tanto, infatti, un angelo del Signore veniva a smuovere l'acqua e la prima persona che vi entrava guariva.}  Fra quelli che aspettavano c'era un uomo invalido da trentotto anni. Quando Gesù lo vide lì sdraiato, sapendo da quanto tempo era malato, gli chiese: "Vuoi guarire?" "Signore," rispose l'uomo, "non ho nessuno che mi porti nella vasca, quando l'acqua si muove. Ogni volta che cerco di entrarci, c'è sempre qualcun altro che vi scende prima di me".  Allora Gesù gli disse: "Alzati, prendi la tua branda e cammina!" (Giovanni 5:2-8)

Gesù viveva “fisicamente” a contatto con le persone,  camminava con loro e in mezzo a loro,  faceva quello che gli altri facevano, frequentava i posti  che gli altri frequentavano.

Ma non era lì per “passare il tempo”, era lì con un proposito: VEDERE di cosa avevano bisogno le persone, era ATTENTO a cercare le opportunità  per dimostrare amore... piuttosto che parlarne.

Noi dovremmo, come credenti, fare lo stesso. Una fede vissuta ESCLUSIVAMENTE in mezzo ad alti credenti è uno spreco di opportunità di testimoniare e di portare guarigione, quella guarigione che Dio vuole dare sia all'anima che al fisico.

Come va la tua vita di credente? Ti guardi intorno per capire le necessità di chi ti vive a fianco, i tuoi familiari, i tuoi amici, i tuoi compagni di scuola i tuoi colleghi di lavoro, oppure ti fa “un po' schifo tutto”, perché tu riservi il meglio solo ai “credenti”?

Sono sicuro che nessuno qua dentro, o che mi legga,  o che mi ascolti, o veda sia così... e per fortuna, perché così avresti vanificato una delle benedizioni che Dio ti ha concesso, portare guarigione nel mondo attraverso il nome di Gesù.

2. Sii pronto , sii pronta a rispondere alle necessità delle persone

“Quando Gesù arrivò a Cafàrnao, un centurione romano venne a lui e lo supplicò: "Il mio giovane servo è stato colpito da una paralisi, e soffre terribilmente!" Gesù disse: "Verrò a guarirlo". “ (Matteo 8:5-7 PV)

Gesù non dilaziona,  non prende tempo,  non dice :”Aspetta  che finisca quello che devo fare e poi vengo”. Ma AGISCE subito,  interrompendo quello che stava facendo,  di fronte alla necessità del prossimo.

Come è la tua “tempistica”? Tendi a mantenere i tuoi appuntamenti in agenda qualsiasi cosa accada, oppure sei “flessibile”, e se vedi una necessità, e se qualcuno ti chiede aiuto abbandoni tutto e fai quello per primo?

So cosa stai pensando:  “Eh, si, Marco, beato te! Tu mica lo sai che vita indaffarata ho io! Non me lo posso permettere di lasciare tutto e aiutare prima gli altri.. Lo farò... appena posso!”

Se tu pensi di avere una vita molto indaffarata, pensa a come poteva essere quella di Gesù che in soli tre anni  doveva salvare il Mondo  e sconfiggere la morte!

3. Ricorda che ogni bisogno è il più importante

Tutte le guarigioni miracolose di Gesù  non sono “programmate” ma avvengono come “interruzione”.

“Quando Gesù ebbe attraversato il lago in barca e fu giunto sull'altra riva, una gran folla si radunò intorno a lui.  Ed ecco che uno dei capi della sinagoga, un certo Iairo, gli si avvicinò e si gettò ai suoi piedi,  implorandolo di guarire la sua figlioletta....  Gesù andò con l'uomo, mentre la folla lo seguiva e lo stringeva da tutte le parti. Fra la gente c'era una donna che da dodici anni soffriva di perdite di sangue  e aveva sofferto molto; si era affidata alle cure di diversi medici, che le erano costati tutto il suo denaro, ma non aveva avuto miglioramenti, anzi, stava sempre peggio.  Questa donna ... pensava: "Se riesco anche solo a toccare il suo vestito, sarò guarita!"  E fu proprio così: non appena lo toccò, l'emorragia si fermò, e la donna sentì di essere guarita. Gesù s'accorse subito che una forza gli era uscita, perciò si rivolse alla folla, chiedendo: "Chi mi ha toccato i vestiti?"... Fu allora che la donna, tremante e impaurita per quello che le era successo, si fece avanti e si gettò ai suoi piedi spiegando tutta la verità. Allora Gesù le disse: "Figliola, la tua fede ti ha salvata; vai in pace, guarita dalla tua sofferenza!" (Marco 5:21-34 PV)

Era importante guarire la figlia di Iairo? Certamente si,  ma anche la guarigione della donna  era importante! E' per quello che si ferma,  la cerca, per confermarle che quello che aveva sentito  non era una sua speranza, ma che era realmente guarita.

Supponiamo allora che, dopo la serie di messaggi di Mario, tu senta dentro il “fuoco” di pregare per la guarigione, e che le persone comincino anche a chiederti di farlo...  Come fissi i tuoi appuntamenti?

“Allora, prima vado da Tizio che ha avuto un infarto... potrebbe non arrivare a domani... Poi vado da Caio che ha il tumore... ma tanto gli hanno dato ancora sette mesi... Beh, se non c'è qualcos'altro di più grave vado da Sempronio che c'ha solo l'influenza...”

Gesù guariva...  tutti...  subito...  appena poteva... Si fermava,  non si curava dell'interruzione ai suoi piani, AGIVA, perché TUTTI i bisogni degli altri sono i bisogni numero 1 per lui. La stessa cosa dovremmo fare noi.

4.  Non aver timore di toccare chi ha bisogno.

“Ed ecco che un lebbroso si avvicinò, s'inginocchiò davanti a lui e lo implorò: "Signore, se tu vuoi, puoi guarirmi!"  Gesù lo toccò con la mano e disse: "Sì, lo voglio. Sii guarito!" E subito la lebbra scomparve.” (Matteo 8:2-3 PV)

Gesù non aveva bisogno di toccare il lebbroso per guarirlo, ma stava modellando per noi come dovremmo comportarci.

Uno di motivi per cui i credenti non pregano per la guarigione di altri credenti,  sapete quale è? La paura di “toccare” la malattia dell'altro. Non fisicamente, ma qui, nella nostra mente

Cominciamo a pensare: “E se poi non sono buono a guarire? E se poi non succede niente?". E ci fermiamo... perché pensiamo che siamo noi ad agire.

Dobbiamo superare lo “schifo” e la paura,  per poter essere efficaci, perché non saremo noi ad agire.

5. Non aver timore ci coinvolgerti emotivamente con i problemi delle persone

“Quando Gesù vide Maria e i Giudei che piangevano, si sentì profondamente turbato: 34 "Dov'è sepolto?" domandò."Vieni a vedere", risposero.  Gesù pianse.” (Giovanni 11:33-35 PV)

Gesù è Dio, e Dio è un dio “emotivo”: la Bibbia dice che Dio piange,  Dio ride,  Dio si adira,  Dio, è triste,  Dio cambia idea... Dio ti ha dato emozioni perché  quelle emozioni sono le SUE emozioni!

Spesso non vogliamo pregare  per la guarigione di altri perché non vogliamo provare dolore  per la malattia di altri. Non vogliamo piangere.

Gesù piangeva... anche se sapeva bene che avrebbe guarito... Chi sono io più di Gesù per rifiutarmi di provare dolore  e stare accanto a chi soffre?

Conclusione
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Dio ha mostrato la sua volontà, il “cosa”, ovvero guarire l'uomo  sia nello spirito che nel fisico. Gesù ha mostrato il “come”, portandolo a lui in preghiera e avendo fede che lui agirà

Ora tocca a me e a te obbedire, essere attento, essere attenta alle necessità degli altri, essere pronto, essere pronta alle richieste degli altri, perché ogni bisogno è importante, non avendo timore né di toccare né di coinvolgerci con il male dell'altro, ma ricevendo l'onore di essere strumenti della guarigione di Dio.

Sei pronto, sei pronta ad essere il suo strumento?

Preghiamo.

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