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17 settembre 2017

Dalla fine alla fede - Il libro di Rut 2° parte | 17 Settembre 2017 |

Spesso Dio risponde alla tua fede attraverso persone che lo amano e lo seguono.  Credenti "forti", che obbediscono ai comandamenti di Dio.

Credenti come Boaz.


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Questo è il secondo messaggio sul libro di Rut. Nel primo avevamo visto l'inizio della storia Una
storia fatta di FAME, FALLIMENTO, FUNERALI, E FINE.

La FAME aveva spinto Elimelec ( che significa Dio è il mio re) ad abbandonare Betlemme per trasferirsi a Moab  assieme alla moglie Naomi (dolce) e i due figli Malon (malato)  e Chilion (morente); e questo aveva significato il FALLIMENTO della sua vita.

Si era trasferito in un paese vietato da Dio per la sua natura idolatra e la sua fede, come quella di tutta la sua famiglia,  lontano dal tempio, lontano dal popolo di Dio, non era sopravvissuta.

I figli sposano due moabite, Orpa e Rut,  (quando Dio aveva espressamente vietato di sposarsi con esse), e invece di trovare la vita a Moab trovano FUNERALI.

Elimelec muore, Malon muore, Chilion muore; Naomi capisce che quella è la FINE della sua vita a Moab, che è ora di tornare a Giuda.

Si incammina seguita da Orpa e Rut, ma chiede a entrambe di tornare a Moab. Orpa piangendo segue il suo consiglio,  e torna al dio Chemosh e alle orge di Moab, Rut (che significa amica) no:

Fame, fallimento, funerali, e fine, tutto questo viene spazzato via da un'altra parola che comincia per F: fede.

Non la fede di Naomi, che è arrabbiata con Dio e che vuole che la chiamino Mara (amara)
 ma quella di Rut che così dice a Naomi:

«Non pregarmi di lasciarti, per andarmene via da te; perché dove andrai tu, andrò anch’io; e dove starai tu, io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio; 17 dove morirai tu, morirò anch’io e là sarò sepolta. Il Signore mi tratti con il massimo rigore, se altra cosa che la morte mi separerà da te!»  (Rut 1: 16-17)

Qui è dove avevamo lasciato le due vedove Naomi e Rut, accolte dalla gente di Betlemme. Proseguiamo da qui il cammino con loro:

“1 Naomi aveva un parente di suo marito, uomo potente e ricco, della famiglia di Elimelec, che si chiamava Boaz. 2 Rut, la Moabita, disse a Naomi: «Lasciami andare nei campi a spigolare dietro a colui agli occhi del quale avrò trovato grazia». E lei le rispose: «Va’, figlia mia». 3 Rut andò e si mise a spigolare in un campo dietro ai mietitori; e per caso si trovò nella parte di terra appartenente a Boaz, che era della famiglia di Elimelec.” (Rut 2:1-3)

Tra poco entrerà in scena l'altro protagonista della storia assiema a Rut,  Boaz. (che significa letteralmente “forte”).

Ora abbiamo una donna dolce (Naomi) che è diventata amara (Mara) in compagnia di una amica (Rut) che incontrano un uomo forte (Boaz).

La prima cosa che vediamo in questi tre versetti è che Dio è in controllo.

Nel primo capitolo Naomi aveva pregato questo:

“8 E Naomi disse alle sue due nuore: «Andate, tornate ciascuna a casa di sua madre; il Signore sia buono con voi, come voi siete state con quelli che sono morti e con me! 9 Il Signore dia a ciascuna di voi di trovare riposo in casa di un marito!»” (Rut 1:8-9)

Ora vediamo che la preghiera di Naomi comincia ad essere esaudita, non nel modo in cui Naomi la aveva intesa  (“tornate a Moab e trovate un marito lontano da me”) ma nel modo in cui Dio lo decide.

Infatti il testo dice che Rut  “per caso si trovò a spigolare” sulle terre di Boaz; l'espressione in ebreo che è tradotta con “per caso” è ironica, e significa proprio l'opposto:  “non è un caso, è un caso di Dio, è una benedizione” La mano “invisibile” di cui parlavamo la settimana scorsa comincia a mostrarsi.

Anche se Dio non si mostra direttamente nella tua vita, se non risponde nella maniera in cui tu ti aspetti  o hai deciso debba intervenire, questo non significa che non vede e non è in controllo.

Molto spesso il potere di Dio  non lo vediamo attraverso il parabrezza dell'auto con cui stiamo attraversando la vita, ma piuttosto attraverso lo specchietto retrovisore, quando guardiamo indietro  e realizziamo che tutti i collegamenti delle nostre vite,erano stati studiati per portarci ad un certo punto.

Non penso sia un caso che nell'agosto di trentatre anni fa il mio amico Giovanni mi abbia presentato una ragazza inglese che lavorava come alla pari a Montefiascone, che era lì per studiare italiano per poi andare in un college di Oxford, ma era nei piani di Dio, che vedeva ci saremmo sposati nove anni dopo, e saremmo stati da Lui chiamati venti anni dopo  a piantare una chiesa a Montefiascone.

Per “caso” Rut si trova a “spigolare” in un campo a Betlemme, “per caso” quel campo è di un ricco proprietario chiamato Boaz, e  “per caso” Boaz è un parente di Naomi che può vantare dei diritti su di lei e su Rut.

Rut non conosce tutto questo, ma ha fede in Dio, e difatti dice:

«Lasciami andare nei campi a spigolare dietro a colui agli occhi del quale avrò trovato grazia» (v.2)

Una versione differente della Bibbia traduce il passo così:

“Fammi andare nei campi a raccogliere le spighe che i mietitori lasciano cadere. Sono sicura di trovare qualcuno che me lo permetterà.” ( TILC)

Vedete, Rut già anticipa che “troverà grazia”,  che qualcuno le darà il permesso. Non vede ancora la mano invisibile, ma la sua fede permette a Dio  di iniziare ad operare nella sua vita e su quella di  Naomi.

Rut non solo ha fede, ma predispone la sua vita in maniera di obbedire ai comandamenti di Dio.

Rut è una giovane vedova, moabita, senza figli, senza lavoro,  che si trova all'equivalente attuale del banco alimentare...

Quante avrebbero tentato di “ingraziarsi” i lavoranti o il boss  con “altro” che il lavoro di raccolta delle spighe?

Molte vedove usavano diventare concubine di ebrei  (ve lo dicevo che in Giuda le cose non andavano  secondo il verso che Dio avrebbe voluto, vero?). Altre iniziavano a fare le prostitute per sostentarsi.

Rut no.  Rut si mette dalla parte giusta, dalla parte di Dio, non è lì per cerare scappatoie o cibo a tutti i costi,ma per cercarlo nel modo giusto,con la grazia di Dio.

Se è di un miracolo che hai bisogno, se stai cercando la potenza di Dio nella tua vita, stai predisponendo quella tua vita affinché Dio possa iniziare ad operare?Stai obbedendo ai suoi comandamenti?

Rut si trovava in una situazione “disperata”: vedova, moabita, senza figli, senza casa, con una suocera acida. Ma non ha guardato a quanto fosse grave la situazione, ma a quanto fosse grande il suo Dio.

Rut era una neo credente, ma aveva una grande fede... e Dio risponde mettendola davanti a un grande uomo di Dio.

“4 Ed ecco che Boaz giunse da Betlemme e disse ai mietitori: «Il Signore sia con voi!» E quelli gli risposero: «Il Signore ti benedica!» 5 Poi Boaz disse al suo servo incaricato di sorvegliare i mietitori: «Di chi è questa fanciulla?» 6 Il servo incaricato di sorvegliare i mietitori rispose: «È una fanciulla moabita; quella che è tornata con Naomi dalle campagne di Moab. 7 Lei ci ha detto: “Vi prego, lasciatemi spigolare e raccogliere le spighe cadute dai mannelli dietro ai mietitori”. È venuta ed è rimasta in piedi da stamattina fino ad ora; soltanto adesso si è seduta nella casa per un po’». “ (Rut 2:4-7)

Boaz si presenta sulla scena con una benedizione per i suoi operai  (ti piacerebbe se il tuo datore di lavoro o il tuo professore facesse lo stesso?) e chiede:

“Di chi è questa fanciulla?” (v. 5b)

ATTENZIONE! Non chiede “Chi è”, ma “DI CHI è”, ovvero “chi ha la responsabilità di badare a questa giovane vedova?” Si informa se ci sia chi la protegga e si curi di lei...

Perché Rut era lì nel campo di Boaz? Cosa era “spigolare”? Anche in Italia si usava fare, e significava andare dietro ai trebbiatori per raccogliere le spighe che cadevano.

Il diritto a spigolare era un comandamento che Dio aveva dato in Levitico per provvedere al sostentamento dei poveri; i campi venivano mietuti tranne i bordi, così che i poveri potessero prendere il grano o l'orzo che era ai margini, ed erano anche autorizzati a seguire i mietitori  che non potevano tornare indietro per raccogliere le spighe cadute.

Era un comandamento che  da una parte obbligava coloro che avevano di dare ai poveri, ma dava ai poveri dignità  perché dovevano lavorare per avere il grano. Era intesa come una maniera di dare ai poveri e a Dio.

Nell'Antico Testamento Dio aveva  stabilito  che ciascuno desse la decima parte dei suoi guadagni per il tempio (la chiesa attuale); in aggiunta c'erano le offerte che venivano fatte durante le feste, oltre allo “spigolare” per chi possedeva un campo coltivato (quasi tutte le persone “non povere”) cosicché il dare del popolo di Dio era pressappoco il 25% del reddito di ciascuno.

Chi era proprietario lasciava che i poveri si sfamassero attingendo alla sua propria ricchezza.

Non tutti lo facevano, ovviamente,ma Boaz, da uomo di Dio, si.

Boaz aveva chiesto DI CHI fosse Rut, aveva ottenuto la risposta, e la sua reazione dimostra quanto fosse un uomo di Dio, che Dio si serviva di Boaz per aiutare  Rut e Naomi.

“8 Allora Boaz disse a Rut: «Ascolta, figlia mia: non andare a spigolare in un altro campo, e non allontanarti da qui, ma rimani con le mie serve; 9 guarda qual è il campo che si miete, e va’ dietro a loro. Ho ordinato ai miei servi che non ti tocchino; e quando avrai sete, andrai a bere dai vasi l’acqua che i servi avranno attinta». 10 Allora Rut si gettò giù, prostrandosi con la faccia a terra, e gli disse: «Come mai ho trovato grazia agli occhi tuoi, così che tu presti attenzione a me che sono una straniera?»  11 Boaz le rispose: «Mi è stato riferito tutto quello che hai fatto per tua suocera dopo la morte di tuo marito, e come hai abbandonato tuo padre, tua madre e il tuo paese natìo per venire a un popolo che prima non conoscevi. 12 Il Signore ti dia il contraccambio di quel che hai fatto, e la tua ricompensa sia piena da parte del Signore, del Dio d’Israele, sotto le cui ali sei venuta a rifugiarti!» 13 Lei gli disse: «Possa io trovare grazia agli occhi tuoi, o mio signore! Poiché tu m’hai consolata e hai parlato al cuore della tua serva, sebbene io non sia neppure come una delle tue serve».” (Rut 2:8-13)

Come si comporta Boaz difronte a Rut e a Dio? Ci sono sei comportamenti che Boaz fa  che sono giusti davanti a Dio,e da cui noi dobbiamo trarre insegnamento.

1) Va oltre ciò che vede e sente dire di Rut

Boaz non si è fermato semplicemente a vedere Rut per come era:  vedova, moabita, vestita di nero, denutrita, sudata, impolverata, ma vede oltre questo, restituendole dignità ed onore.

La prima cosa che fa, lui ricco padrone del campo, va direttamente da lei a parlarle, e la chiama “figlia mia” (v. 8)

Come credente, cerchi di vedere “oltre” quello che vedi e senti dire degli altri?

Paolo in Romani 12: 2 ci dice di “non conformarci a questo mondo” ma di "trasformarci attraverso il rinnovamento della nostra mente".

Se Boaz si fosse fermato a quello che vedeva (una vedova sudata) e sentiva dire (una pagana moabita), forse non si sarebbe comportato allo stesso modo.

Come fare? Semplicemente, facendo quello che ha fatto Boaz: andare direttamente dalla persona nel bisogno, e parlare, conoscerla, sentire come stanno davvero le cose.

In questo modo le persone nel bisogno  non si sentono disprezzate per il loro stato, ma onorate dalla tua attenzione e premura.

2) Va oltre i suoi doveri di dare

Boaz avrebbe potuto semplicemente lasciare che Rut spigolasse nel suo campo, e sarebbe stato a posto con l'aver adempiuto il comandamento di Dio. Invece va ben oltre. La “assume” come spigolatrice ufficiale dei suoi campi:

“non andare a spigolare in un altro campo, e non allontanarti da qui, ma rimani con le mie serve; 9 guarda qual è il campo che si miete, e va’ dietro a loro. (v. 8-9)

Rut non dovrà più preoccuparsi di alzarsi la mattina e di trovare un campo su cui spigolare.

Più volte ho detto che non siamo più sotto la legge, ma sotto la grazia, e perciò il comandamento della decima è abolito... ed è sostituito da un comandamento più alto, più esigente, più costoso, quello che ha dato Gesù:

"Ama il tuo prossimo come te stesso". (Matteo 22:39b)

Gesù è venuto ad innalzare gli standard, non ad abbassarli a chiedere molto di più della decima,
molto di più del 25%. Paolo dice in 1° Corinzi 16:2 “secondo la prosperità concessa”; più hai, più dai... molto di più del 25%

Boaz, prima ancora che Gesù lo stabilisse, stava già applicando quel comandamento.

3) Si occupa della sua sicurezza:

“rimani con le mie serve... Ho ordinato ai miei servi che non ti tocchino” (v. 9-10)

Rut era giovane, e probabilmente bellissima... Avrebbe potuto essere una preda troppo facile  per qualsiasi degli operai di Boaz.

Come credente, ti occupi della sicurezza di altri credenti, soprattutto dei “neo-credenti”?

Gli dai consigli,  predisponi soluzioni  se vedi che qualcosa  o qualcuno potrebbe danneggiarli?

Paolo in Galati 6:2 ci incoraggia a “portare i pesi gli uni degli altri”.

4) Provvede alle sue necessità

“e quando avrai sete, andrai a bere dai vasi l’acqua che i servi avranno attinta». (v. 9)

L'acqua, per chi lavorava, era un bene prezioso: non c'erano rubinetti lungo i campi, ma doveva essere attinta e trasportata vicino, per dissetare chi stava lavorando.

Rut non avrebbe dovuto interrompere il suo raccolto per andare a cercare da bere

Quante volte hai visto qualcuno in difficoltà? E hai pensato “spero che trovi qualcuno che lo o la aiuti”? Bene, molto spesso... quasi sempre... praticamente sempre, quel qualcuno sei tu.

Sei tu che puoi trasformare la sete di un uomo o di una donna, in una coppa di acqua limpida e fresca.

5) La loda dinanzi a tutti

"Mi è stato riferito tutto quello che hai fatto per tua suocera dopo la morte di tuo marito, e come hai abbandonato tuo padre, tua madre e il tuo paese natìo per venire a un popolo che prima non conoscevi "(v. 11)

Boaz è informato di ciò che avviene nella sua comunità, ma non gli basta di conoscere il bene che ha fatto Rut. Vuole che tutti attorno lo sappiano; per questo la lode è pubblica.

Quante volte hai lodato un tuo fratello o una tua sorella in Cristo per quello che stava facendo o che aveva fatto in passato?

Talvolta sembra ridondante,  pare troppo lodare le persone in pubblico. Possiamo pensare “La metto in imbarazzo”, oppure “in fondo sta facendo il suo dovere come credente”.

Paolo in Romani 12:10 dice che dobbiamo “fare a gara per renderci l'onore reciprocamente

6) Prega per la neo credente Rut

“Il Signore ti dia il contraccambio di quel che hai fatto, e la tua ricompensa sia piena da parte del Signore, del Dio d’Israele, sotto le cui ali sei venuta a rifugiarti!»” (v. 12)

Boaz sapeva che Rut era moabita, che era cresciuta adorando Chemosh,  non Yavè, il Dio di Israele.

E vuole che Rut sappia che quel Dio che lei ha da poco accettato, la sta tenendo sotto la sua ala benevola come fa una madre di uccello coi propri piccoli.

Stai pregando per la conversione di qualcuno? Un familiare, un amico, una amica? Io mi auguro che Dio ascolti la tua preghiera.

Ma sappi: il tuo lavoro non terminerà con la conversione della persona, sappi che tu sarai chiamato a  continuare a pregare per lui o per lei, e mostrare a lui o a lei che Dio è un rifugio sicuro.

Avevamo detto all'inizio che il libro di Rut si apre con  FAME, FALLIMENTO, FUNERALI E FINE. Ma tutto questo è spazzato via dalla FEDE di Rut, che accetta il Dio di Naomi (il tuo Dio sarà il mio Dio) che crede che la grazia arriverà, e che ora la vede con i suoi stessi occhi

«Possa io trovare grazia agli occhi tuoi, o mio signore! Poiché tu m’hai consolata e hai parlato al cuore della tua serva, sebbene io non sia neppure come una delle tue serve».” (v. 13)

Conclusione

Come è la tua vita adesso? Stai sperimentando la benedizione di una situazione stabile, dove vivi tranquillamente,  senza stress economici, di famiglia, di lavoro?

Bene! Sei nella migliore posizione per agire, come ha fatto BOAZ! Andando oltre quello che vedi e senti delle persone per aiutale, andando oltre la decima e lo stretto necessario, proteggendo, provvedendo, lodando  e pregando per tuoi fratelli e le tue sorelle in Cristo

Oppure stai attraversando un periodo buio della tua vita, dove tutto sembra cooperare contro di te
dove fame, fallimento funerali e fine sembrano l'unico orizzonte?

Bene! Sei nella miglior posizione per esercitare la tua fede, per attendere la grazia, e per rifugiarti sotto le ali di Dio.

Preghiamo.

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