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10 settembre 2017

Perché il bene inizi il male deve finire - Il libro di Rut 1° parte | 10 Settembre 2017 |

La fine di qualcosa non è sempre un male: talvolta è l'inizio di una nuova benedizione.
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Oggi cominciamo una serie di messaggi sul libro di Rut. Passeremo un po' di tempo su questo libro, imparando da persone vere,  che vivono vite vere, che hanno problemi veri, alle quali risponde un Dio vero.

Sapete che i libri nella Bibbia non sono messi in ordine di scrittura, (il libro più vecchio non è Genesi, ma Giobbe, l'ultimo libro non è Apocalisse ma 2° Giovanni ) ma in questo caso è posizionati bene perché si trova tra Giudici e 1° e 2° Samuele.

La situazione di Giuda descritta in Giudici è una situazione di passaggio: non ci sono le grandi guide da Dio (Mosè, Giosuè), non ci sono ancora i re, ci sono i “Giudici”,, persone brave e oneste, ma senza una vera autorità...

La situazione è fuori controllo, ognuno fa quello che vuole,, la corruzione è diffusa, e Dio non è più al centro della vita di Giuda.

Il libro dopo Rut è 1° e 2° Samuele, che racconta la storia dei primi re di Giuda (Saul e Davide), dal “disordine” all'ordine.

Rut si svolge nel “disordine” e punterà verso l'ordine... ma questo lo vedremo tra sei predicazioni.

E' un po' la situazione in cui ci troviamo noi adesso: il mondo intorno è un gran macello, ma noi aspettiamo che torni il Re dei re Gesù; dal disordine all'ordine.

Leggiamo il capitolo 1 da 1 a 5:

“1 Al tempo dei giudici ci fu nel paese una carestia, e un uomo di Betlemme di Giuda andò a stare nelle campagne di Moab con la moglie e i suoi due figli. 2 Quest’uomo si chiamava Elimelec, sua moglie Naomi e i suoi due figli Malon e Chilion; erano efratei, di Betlemme di Giuda. Giunsero nelle campagne di Moab e si stabilirono là. 3 Elimelec, marito di Naomi, morì, e lei rimase con i suoi due figli. 4 Questi sposarono delle Moabite, delle quali una si chiamava Orpa e l’altra Rut; e abitarono là per circa dieci anni. 5 Poi Malon e Chilion morirono anch’essi, e la donna restò priva dei suoi due figli e del marito.” (Rut 1:1-5)

Il libro comincia con tutte cose brutte: FAME, FALLIMENTO, FUNERALI, E FINE.

FAME

Elimelec viveva a Betlemmme, che in ebraico significa “la casa del pane”... ma non c'è più pane!

Il Signore ha visto il peccato del popolo, ha visto i suoi figli e le sue figlie adorano altri dei,  rubano, sono egoisti, peccano contro l'orfano e la vedova... e ritrae la sua benedizione. La carestia arriva sul popolo di Dio.

Alcuni non sono così, ma l'effetto del male prevalente influisce sull'intera nazione (vi suona familiare?)

Elimelec (che significa “Dio è il mio re”) decide di trasferirsi a Moab (circa 60 km a nord) per trovare più cibo

Secondo voi ha fatto bene o ha fatto male? L'emigrazione è forse un peccato? Non è un peccato emigrare per dare possibilità migliori alla propria famiglia , ma lo è andare contro il volere di Dio (e tu ti chiami pure “Dio è il mio re”) se ti trasferisci a Moab!

Moab è un posto famoso per avere come dio Chemosh; era un dio “godereccio” e “pecoreccio”, le orge sessuali erano un  atto “normale e dovuto”.

L'origine dei moabiti era legata ad un parente di Abraamo, Lot (Genesi 19) che aveva messo incinta la propria figlia, generando la stirpe di Moab. Dio aveva espressamente vietato ai suoi figli di sposare le moabite.

Se la storia era iniziata con la FAME, ora continua col FALLIMENTO.

FALLIMENTO

Elimelec fallisce di seguire Dio: proviene da una famiglia credente  che gli mette nome “Dio è il mio re”, prende la tutta la sua famiglia, lascia Giuda, lasciando il tempio, (la chiesa di allora), gli amici credenti, la terra promessa, e li porta a Moab, senza un tempio,  dove si adora un altro dio,  senza amicizie credenti attorno.. per 10 anni!!!!

Perché parlo di fallimento di Elimelec? Perchè Elimelec è il capofamiglia, ed il capofamiglia è chiamato da Dio  a PROVVEDERE alla famiglia che DIO gli ha affidato, non solo economicamente,
ma anche (se non soprattutto) spiritualmente.

Come poteva supporre Elimelec che la sua fede, e quella della sua famiglia intera, sarebbe sopravvissuta in “apnea” per dieci anni?

All'inizio del nostro matrimonio la cosa irrinunciabile per entrambi, era dove avremmo adorato Dio
la chiesa come posto! E la seconda cosa irrinunciabile, era con chi avremmo adorato Dio, la chiesa come “Corpo di Cristo”.

Elimelec non si è domandato: “come andremo al tempio,  quali amici credenti avremo, quali donne credenti sposeranno i nostri figli”.

La vita non è solo cibo e soldi, ma è soprattutto rapporti e vita spirituale.

Ed era responsabilità di Elimelec come capofamiglia  di provvedere ad essi.

Voglio rivolgermi ai mariti: la tua famiglia è come un giardino che Dio vi ha dato in cura, tu sei il giardiniere di tua moglie e dei tuoi figli se ne hai. E se hai figli, tu sei il primo pastore di tuo figlio e di tua figlia.

Tuo figlio e tua figlia guardano in te,  e tenderanno a fare ciò che tu fai.

Se tu bestemmi loro bestemmieranno Se tu benedici loro benediranno. Se tu sei cinico loro saranno cinici. Se tu hai compassione, loro avranno compassione. Se tu preghi, loro pregheranno.

Elimelec si era preoccupato di nutrire il corpo dei figli, ma non lo spirito.. L'esempio che aveva dato era “fai quello che la tua testa ti dice”.

E infatti Malon (che significa “malato”) e Chilion (che significa “morente”) fanno di testa loro, e sposano due moabite.

Il Signore aveva detto questo al suo popolo circa le donne di Moab:

“Non t’imparenterai con loro, non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai le loro figlie per i tuoi figli,  perché distoglierebbero da me i tuoi figli che servirebbero dèi stranieri e l’ira del Signore si accenderebbe contro di voi... L’Ammonita e il Moabita non entreranno nell’assemblea del Signore; nessuno dei loro discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà nell’assemblea del Signore;  (Deuteronomio 7:3-4, 23-3)

Dieci generazioni sono circa 50 anni: vale a dire: “Se sposi una moabita non entrerai in chiesa... probabilmente mai più”. Eppure Betlemme era a 60 km...  avrebbero potuto fare un “week end”
e trovare una moglie credente.

Voglio rivolgermi ai nostri giovani: se sposi una credente (o un credente se sei donna), sarà normale: andare in chiesa, pregare assieme, insegnare di Gesù ai tuoi figli, dare la decima, chiedere aiuto a Dio...

Se sposi una non credente (o un non credente) tutto questo sarà fonte di attrito, di liti...
fino ad arrivare nei casi estremi alla divisione.. Lo dicono le statistiche:  i matrimoni più solidi e che durano tutta la vita sono quelli tra due credenti. I matrimoni con il più alto tasso di divorzio, sono quelli tra una persona  credente e una non credente.

Nello scegliere il vostro partner, dovete mettere sula bilancia l'amore, si, il carattere, si l'affiatamento, si … ma partendo dalla fede...  la tua fede in Cristo che deve essere anche la sua.

Fame, fallimento... tutto porta ad un epilogo tragico.

FUNERALE

Elimelec, Malon e Chilion, tutti e tre muoiono. La stirpe muore: Erano venuti a Moab per... vivere, e invece a Moab muoiono.

Dio non ha potuto provvedere a loro fisicamente (erano lontani dal tempio) né spiritualmente (erano lontani da Dio).

Naomi è SOLA! E non c'è un “piano B” (sarebbe meglio averlo): è la FINE!

FINE

Naomi capisce che il tempo a Moab è finito, che la sua vita è tornare nel paese di Dio, con la gente di Dio

“Allora si alzò con le sue nuore per tornarsene dalle campagne di Moab, perché nelle campagne di Moab aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo, dandogli del pane. 7 Partì dunque con le sue due nuore dal luogo dov’era stata, e si mise in cammino per tornare nel paese di Giuda. 8 E Naomi disse alle sue due nuore: «Andate, tornate ciascuna a casa di sua madre; il Signore sia buono con voi, come voi siete state con quelli che sono morti e con me! 9 Il Signore dia a ciascuna di voi di trovare riposo in casa di un marito!» Le baciò, e quelle si misero a piangere ad alta voce 10 e le dissero: «No, torneremo con te al tuo popolo». 11 E Naomi rispose: «Tornate indietro, figlie mie! Perché verreste con me? Ho forse ancora dei figli nel mio grembo che possano diventare vostri mariti? 12 Ritornate, figlie mie, andate! Io sono troppo vecchia per risposarmi; e anche se dicessi: “Ne ho speranza”, e anche se avessi stanotte un marito e partorissi dei figli, 13 aspettereste voi finché fossero grandi? Rinuncereste a sposarvi? No, figlie mie! Io ho tristezza molto più di voi, perché la mano del Signore si è stesa contro di me».14 Allora esse piansero ad alta voce di nuovo; e Orpa baciò la suocera, ma Rut non si staccò da lei. 15 Naomi disse a Rut: «Ecco, tua cognata se n’è tornata al suo popolo e ai suoi dèi; torna indietro anche tu, come tua cognata!» 16 Ma Rut rispose: «Non pregarmi di lasciarti, per andarmene via da te; perché dove andrai tu, andrò anch’io; e dove starai tu, io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio; 17 dove morirai tu, morirò anch’io e là sarò sepolta. Il Signore mi tratti con il massimo rigore, se altra cosa che la morte mi separerà da te!» 18 Quando Naomi la vide fermamente decisa ad andare con lei, non gliene parlò più.” (Rut 1:6-18)

Naomi è onesta:  è arrabbiata con la vita... e con Dio. E non ne fa segreto con Orpa e Rut, le consiglia di tornare indietro “al suo popolo e ai suoi dei”. (v.15)

Come è un gran che come evangelizzatrice... ma è arrabbiata con Dio... ma Dio non è arrabbiata con lei... e provvederà per lei.

Nonostante stia deliberatamente cercando di rispedire le nuore alle orge di Moab, Rut decide di seguire Naomi...  ma soprattutto di seguire il Dio di Noemi.

Il tuo Dio sarà il mio Dio (v. 16)

Non è un atto di fede cieca di Rut, ma un atto deliberato, che parte dalla volontà: “Io DECIDO di seguire il tuo Dio...  e so che lui mi sta guardando in questo momento...”

Il Signore mi tratti con il massimo rigore, se altra cosa che la morte mi separerà da te (v. 17)

Per Naomi è la fine... ma non sempre la fine di qualcosa significa la fine di tutto... anzi!

PERCHE' IL BENE INIZI IL MALE DEVE FINIRE

Sempre  perchè qualcosa di buono inizi,  qualcosa di male deve terminare.

Orpa ritorna a Moab, e continua la sua vita...  e di lei non ne sappiamo più nulla... Rut decide di dare un taglio al passato, al dolore, al lutto... e il suo nome lo troviamo a chiare lettere in Matteo:

“Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abraamo...Boaz generò Obed da Rut” (Matteo 1: 1, 5)

E' una delle tre donne citate nella genealogia tutta al maschile di Gesù (Rut, Raab e Maria)

Rut decide non per “comodità”: sarà una straniera, pagana, moabita, vedova… con una suocera acida, in Giuda... Sceglie per fede... Perché il bene inizi il male deve finire.

Quale male deve finire nella tua vita perché inizi il bene? A chi o a cosa devi decidere di dare un taglio perché inizi il bene? Quali cose “scomode” devi accettare di affrontare perché inizi il bene?

Naomi e Rut riprendono il viaggio nel deserto:

“19 Così fecero il viaggio assieme fino al loro arrivo a Betlemme. E quando giunsero a Betlemme, tutta la città fu commossa per loro. Le donne dicevano: «È proprio Naomi?» 20 E lei rispondeva: «Non mi chiamate Naomi; chiamatemi Mara, poiché l’Onnipotente m’ha riempita d’amarezza. 21 Io partii nell’abbondanza e il Signore mi riconduce spoglia di tutto. Perché chiamarmi Naomi, quando il Signore ha testimoniato contro di me e l’Onnipotente mi ha resa infelice?» 22 Così Naomi se ne tornò con Rut, la Moabita, sua nuora, venuta dalle campagne di Moab. Esse giunsero a Betlemme quando si cominciava a mietere l’orzo.” (Rut 1:19-22)

Il deserto che Malon e Chilion non avevano fatto per trovare una moglie credente, ora lo fanno due vedove, di cui una è arrabbiata con Dio...

Attenzione... è arrabbiata, ma non rinnega Dio! Non dice “Dio non esiste”!

Nella Bibbia ci sono in generale due categorie di credenti che hanno problemi con Dio:

il peccatore -----> deve pentirsi
l'affranto --------> deve essere curato

L'effetto è il medesimo: tutti e due sono lontani da Dio, tutti e due tengono Dio “a distanza” dalle proprie vite” tutti e due fanno “come se Dio non ci fosse... anche se sanno che c'è e che vede!

Naomi è affranta, a chi gli chiede della sua famiglia... "Marito?" "Morto."  "Figli?"  "Morti." "Nipoti?" " Non ne ho."

Ha bisogno di essere curata...

Sapete, il mio obiettivo per questa chiesa non è tanto la crescita numerica... non solo.

Il mio obbiettivo è avere sempre più una chiesa fatta di credenti onesti che non rispondono a “come stai” con “bene grazie”, ma che confidano le proprie ferite ad altri credenti onesti, per essere guariti.

Naomi è onesta. E' arrabbiata con Dio. Ma Dio non è arrabbiato con Naomi.

Uno dei nomi di Dio è Iavè Irè, che vuol dire “Dio provvede”.

E' Abraamo ha dargli questo nome, perché aveva provveduto un montone da sacrificare, al posto del figlio Isacco...  sangue per sangue, su un monte che allora si chiamava “Moria” che in futuro sarebbe stato chiamato... Golgota.

In che modo Dio è Iavè Irè? In che modo è un Dio che provvede?

Immaginate che Dio abbia due mani, una visibile, e una invisibile.

La mano VISIBILE di Dio è quella che opera i miracoli: una guarigione, una liberazione, una resurrezione.

La mano INVISIBILE di Dio è quella che sostiene, talvolta è chiamata “Provvidenza”.

Naomi non VEDE la mano VISIBILE di Dio: nessuna guarigione, nessuna resurrezione per marito e figli, ma nonostante questo la mano INVISIBILE di Dio la sostiene dandogli una nuora che la segue,
cibo per sfamarsi, la sua gente ad accoglierla.

Forse nella tua vita hai visto la mano VISIBILE di Dio, una volta, due, ... o mai... ma come credente devi VEDERE la mano INVISIBILE di Dio... quella che provvede cibo, amici, un luogo sicuro, forza... anche quando sei arrabbiato, anche quando sei arrabbiata...

Se Dio ha provveduto a Naomi vedova, figli morti, senza nipoti... Se Dio ha provveduto a Rut vedova, straniera, moabita, senza figli, vuol dire che sta provvedendo anche a te.

La storia di Rut avviene in Giuda, quando non c'è un re, in una città chiamata Betlemme, dove una vedova straniera moabita pagana si unirà a un credente, Boaz, per provvedere un re eterno che sarebbe divenuto il sacrificio perfetto agli occhi di Dio: Gesù.

Iavè Irè... Dio provvede...

Preghiamo

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