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22 maggio 2022

Chi hai nella tua barca? | 22 Maggio 2022 |

La fede non è un lasciapassare verso una vita senza problemi, ma un aiuto costante nella vita delle persone quando arrivano le tempeste.
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Se dovessimo descrivere questi tempi  che stiamo attraversando a livello mondiale parafrasando il titolo di un vecchio film dell' 82 con Sigourney Weaver e Mel Gibson, il titolo sarebbe: “Quattro anni vissuti pericolosamente”.

Dal 2019 ad oggi, tutto quello che poteva andare storto è andato storto: la pandemia, la crisi economica la mancanza di prodotti per via dei vari lockdown, e adesso la guerra, che promette di restare in Europa per molto, molto tempo.

I progetti che avevamo se ne sono andati a farsi benedire; si vive “alla giornata”. Perché non sappiamo realmente quali prospettive a lunga scadenza possiamo avere sia a livello nazionale, o mondiale... ma anche personale.

Eppure sembrava così calmo il 2018:  i mercati erano in crescita, non c'erano guerre (o almeno non c'erano per noi che viviamo in occidente), l'inflazione era bassa... e poi... sbam! Arriva la tempesta... E poi una tempesta dentro la prima tempesta...

Non è una novità; in ogni epoca , in ogni generazione, in ogni cultura, in ogni luogo, giorni sereni si trasformano in giorni difficili, qualche volta con qualche nuvola di preavviso, altre nel bel mezzo di una giornata di sole.

Probabilmente la tempesta di cui parla Marco al capitolo 3 del suo vangelo era di questo secondo tipo: vi dico dopo perché, adesso leggiamo il racconto:

“ In quello stesso giorno, alla sera, Gesù disse loro: «Passiamo all’altra riva». E lasciata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano delle altre barche con lui.  Ed ecco levarsi una gran bufera di vento che gettava le onde nella barca, tanto che la barca già si riempiva.  Egli stava dormendo sul guanciale a poppa. Essi lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che noi moriamo?»  Egli, svegliatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!» Il vento cessò e si fece gran bonaccia.  Egli disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?»  Ed essi furono presi da gran timore e si dicevano gli uni gli altri: «Chi è dunque costui, al quale persino il vento e il mare ubbidiscono?»” (Marco 4:35-41 )

Perché vi dico che era una tempesta in una giornata di sole? I discepoli di Gesù erano tutti esperti del tempo, molti erano pescatori, e se ci fosse stato qualche pericolo, quando Gesù gli aveva detto: «Passiamo all’altra riva». gli avrebbero replicato: “Te sei tutto scemo!  Non le vedi quelle nuvole? Tra poco qui viene giù il finimondo!".

E invece no: partono con lui nella barca.

Vieni con noi Gesù!

E lasciata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca.”(v.36)

Gesù entra nella barca,  “così come era”, dice Marco. C'era una maniera di vestire per andare in barca: ci volevano scarpe fatte apposta, spesso di corda che non ti facevano scivolare sul fondo bagnato, ci volevano indumenti per coprirsi se fosse arrivato un temporale... ma tanto, che importa? E' sereno! “Vieni con noi, Gesù!”

Non c'è pericolo, c'è solo la voglia di stare con quell'amico speciale, che importa se non ha gli abiti giusti, o le scarpe giuste; l'importante è stare con lui.

E questo è bello da parte dei discepoli, ed è molto simile all'esperienza di molti di noi quando hanno accettato Gesù come Signore e Salvatore: non importava ci fossero altri meglio vestiti, con scarpe ed abiti adatti ai nostri giorni. Religioni più “in”... Gesù non aveva scarpe ed abiti adatti... ma era lui che era adatto, che rispondeva a ciò che cercavamo... “Vieni, Gesù... entra nella barca della mia vita”

Quando  Gesù è entrato nella barca della tua vita, che tempo faceva?  C'era il sole o le  nuvole? Andava tutto bene o tutto male? I discepoli hanno accolto Gesù nella barca quando il mare era calmo e il cielo azzurro, ma spesso capita il contrario.

Ma, in qualsiasi momento tu lo accolga,  nuvole o sole, lui sarà capace di trasformare i tuoi giorni, anche se...

Era sereno... e poi...

“Ed ecco levarsi una gran bufera di vento che gettava le onde nella barca, tanto che la barca già si riempiva.” (v. 37)

Cosa avresti fatto al posto loro? Saresti tornato indietro? Ti saresti dato dell'idiota perché non avevi calcolato la tempesta?

Molti di noi hanno una di queste due reazioni, quando una tempesta accade nelle nostre vite. Cerchi di “riparare” l'irreparabile, oppure ti metti in un angolo a piangerti addosso.

I discepoli conoscevano Gesù e lo avevano già visto operare nelle loro vite e in quelle degli altri, sapevano che se c'era pericolo lui era pronto ad intervenire; erano già salvi allora, vero?

Avere Gesù nella barca è un'assicurazione totale sulla vita? Certo che no, anche i credenti soffrono, si ammalano e muoiono! Ma come credente sai che nella tempesta, non sei da solo, non sei da sola, anche se...

Ma non t'importa di me?

“Egli stava dormendo sul guanciale a poppa. Essi lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che noi moriamo?»" (v. 38)

Ammettiamolo, come credenti ci siamo comportati spesso esattamente come Pietro e i discepoli. Noi soffriamo a prua, e Gesù dorme a poppa: “Ma ci sei o ci fai? Non vedi che ho bisogno di te?”

Una cosa che mi sono sempre domandato: quando una barca si riempie d'acqua, quale è (o dovrebbe essere) la tua prima reazione? Certamente iniziare a svuotarla! O almeno provarci!

E, invece, nel racconto di Marco, non c'è menzione di alcun tentativo; nessun secchio, (ce ne stava sempre uno in barca)  nemmeno un bicchiere...

Gesù dorme a poppa su un cuscino.  I discepoli si “arrabbiano” a prua tutti assieme, perché non fa nulla.  E cominciano a “bestemmiare”; perché dire a Gesù che non è interessato alla vita di chi lo segue,  è davvero una bella e tonda bestemmia. Hanno solo paura, bestemmiano … e questo li “congela”.

Spesso accade proprio così, la paura non solo ci fa bestemmiare, ci impedisce di pensare razionalmente, ma persino di muoverci... e attendiamo il miracolo “da fuori”.

Intendete, è onesto chiedere, Gesù le sa fare quelle cose... ma spesso la soluzione più vicina è quella dove Gesù ci aiuta ad agire, e sta a fianco alle nostre azioni.

Sinceramente, mi sono domandato: stanno chiedendo a Gesù perché hanno davvero  fiducia che sappia farlo,  o è pura disperazione? La risposta la vediamo tra un po' 

Per cosa stai pregando tu, adesso? Per protezione per la tua famiglia? Per la guarigione degli ammalati? Perché la guerra in Ucraina cessi? O per vedere la POTENZA DI CRISTO  nelle varie tempeste mondiali? Tornerò a chiedertelo alla fine del messaggio.

E cosa stai facendo, ad esempio, per la guerra? Certamente non sta a te farla cessare, ma aiutare come puoi chi soffre, contribuire alle azioni umanitarie e mandare cibo e medicinali, quello lo puoi fare, senza attendere che in Ucraina piova manna dal cielo.

“Gesù, perché dormi? Non t'importa?"  E ci arrabbiamo, e bestemmiamo, e non agiamo.

Gesù  è la persona meno preoccupata che sia mai esistita al mondo... ma anche lui di fronte alla croce si è preoccupato... perché la natura umana,  quella che era in lui assieme alla natura divina è fonte in se di perenne preoccupazione.

Ci sono vari gradienti di preoccupazione a seconda dei caratteri, ma mediamente tutti siamo preoccupati quando non abbiamo chiaro in mente  come finirà la tempesta.

Vuoi evitare di avere tutto questo stress  durante le tempeste della vita? Fai entrare Gesù nella tua barca, fatti accompagnare da lui nella tempesta, Lui ha la soluzione; non sarà quella che tu hai in mente, ma la tua barca non affonderà, perché...

Stai al tuo posto, tempesta!

“Egli, svegliatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!» Il vento cessò e si fece gran bonaccia.” (v. 39 )

Per le tempeste mondiali in corso,  noi abbiamo vissuto in parte almeno sembra, un inizio di bonaccia col Covid... ma per chi sta sotto le bombe in Ucraina... no.

Non posso dirti come e quando accadrà,  ma posso dirti COSA accadrà.

Accadrà che Gesù si sveglierà  e rimprovererà il vento e le onde. Non so dirti se sarà in questa vita, o nella prossima, ma accadrà. Jean la settimana scorsa lo ha detto: tutte le preghiere saranno esaudite, ma non tutte in questa vita.

Di cosa avete paura?

“Egli disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?» " (v. 40 )

Per quanto il Covid e la guerra possano sembrarci, spaventosi, potenti, imbattibili, basta una parola, un soffio, uno sguardo di Gesù per annientarli. E, soprattutto, sono “momentanei”.

Ciò non significa che non facciano male: vallo a dire a chi ha perso cari per la malattia o sotto le bombe, ma è una “momentanea leggera afflizione, e per un tempo”: Paolo dice:

“Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria,  mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.” (2 Corinzi 4:17-18)

Dobbiamo allora “vergognarci” perché non abbiamo abbastanza fede? Non è quello che vuole Gesù: Gesù “sgridò” il vento,  ma “disse” ai discepoli; urlò contro il male, ma parlò a chi amava.

Gesù non li rimprovera per aver avuto paura,  ma gli chiede come mai avessero avuto paura  quando lui era nella barca con loro.

Aver paura è un sentimento umano, l'abbiamo detto, che persino Gesù lo ha provato. Ci è stato messo dentro da Dio per il nostro bene.  Per renderci prudenti in situazioni pericolose.

Ma in queste situazioni, la paura non deve congelarci, ma spingerci ad agire,  ad  affidare le nostre opere a Gesù. E' questo ciò che si chiama “avere fede”. Avere fede non è aspettarsi una vita rose e fiori  (quella è superstizione, è cabala),  ma aspettarsi di ricevere l'aiuto  nelle tempeste che arriveranno nelle nostre vite.

Eravamo rimasti con due domande in sospeso: una per i discepoli e una per te: “Era vera fede che Gesù potesse calmare la tempesta,  o solamente “disperazione”? “Per cosa stai pregando? Per protezione e guarigione, o per vedere la POTENZA DI GESU' nel Mondo?”

WOW! Che potenza!

"Ed essi furono presi da gran timore e si dicevano gli uni gli altri: «Chi è dunque costui, al quale persino il vento e il mare ubbidiscono?»" (v. 41 )

Mi sono chiesto: perché si stupiscono, adesso? Hanno chiesto il miracolo,  gli hanno detto, “non t'importa”, e adesso che si vedono esauditi nella loro richiesta, sono stupiti dalla potenza dell'intervento! E' strano forte, eh!

L'ho detto già altre volte: quella dei discepoli, non era fede:  era sacrosanta fifa! Almeno per la gran parte. Certo, c'era anche un po' di fede... piccola... come un granello di senape...

“Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo sicomoro: “Sràdicati e trapiàntati nel mare”, e vi ubbidirebbe.” (Luca 17:6)

Ma Gesù accetta anche la loro fede  scadente,  e  grazie a quella fede scadente il miracolo avviene lo stesso.

Veniamo alla seconda domanda, quella per te: per cosa stai pregando tu, adesso? Per protezione per la tua famiglia? Per la guarigione degli ammalati? Perché la guerra in Ucraina cessi? O per vedere la POTENZA DI CRISTO  nelle varie tempeste mondiali?

Le barche attorno alla tua barca

Guarda il versetto 36, la seconda parte: 

“C’erano delle altre barche con lui.”(v. 36b)

C'erano altre barche nella tempesta, esattamente come ci sono altre persone, miliardi di altre persone che vivono le loro tempeste assieme a te su un medesimo mare in burrasca.

In quella notte, la fede scadente” in Gesù dei discepoli nella barca  provocò il miracolo della salvezza  anche per quelle barche che stavano là a fianco,  immerse nella medesima tempesta,  che videro dissolversi in un attimo.

“e si fece gran bonaccia”  (v. 38b)

Chissà quanti delle barche a fianco  avranno chiesto ai discepoli  cosa fosse accaduto,  dando modo di testimoniare  CHI aveva fatto tutto quello!

Quando preghi non pregare solo per protezione e guarigione, non solo perché la guerra cessi: prega anche affinché il mondo veda la POTENZA DI CRISTO in queste tempeste: affinché altre persone abbiano dubbi, affinché altre persone cerchino, affinché altre persone credano, affinché altre persone vivano in eterno assieme a te.

Prega questo, anche se la tua fede è piccola come un granello di senape: Gesù saprà trasformare la tua piccola fede  per affrontare la tempesta in un grande miracolo, nel quale tu sarai chiamato o chiamata ad agire e del quale tu sarai chiamato o chiamata a dare testimonianza.

Preghiamo.

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