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16 gennaio 2022

In Cristo puoi... avere gioia | 16 Gennaio 2022 |

Le circostanze e gli eventi del mondo rubano la tua gioia: Gesù la protegge e la contiene. Non permettere alle circostanze della vita  di dettare la tua risposta. La tua gioia non sarà mai in funzione di ciò che hai, ma di ciò che sei IN Cristo.
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Non so voi, ma dopo più di due anni sono stufo di sentirmi dire ogni giorno di tutte le cose che NON posso fare. Vivo la mia vita con dei limiti che so sono per il mio bene... ma non per questo non ne soffro. La gioia in questi anni  sembra essere quasi sparita.

E' per questo che la serie di messaggi  che comincio questa settimana si intitola “In Cristo puoi”. Vogliamo conoscere assieme tutte le cose che possiamo fare e che nessuno può impedirci dal praticare.

La prima cosa che nessuno può impedirci di avere è la gioia. E per parlare di gioia in Cristo non possiamo fare a meno del libro dove la gioia è il motivo conduttore di tutta la narrazione: sto parlando della lettera di Paolo ai Filippesi.

A metà dello scorso anno abbiamo già visto con i messaggi di Celeste, di  Jean e miei, molto di questo libro per ciò che riguarda  le varie teologie contenute in esso, gioia, unità, gloria e pace.

Questa volta vorrei parlarvi di tutto ciò che attraverso Cristo possiamo fare non quando stiamo bene, non quando le situazioni sono a nostro favore, ma sempre, e soprattutto quando stiamo male  e le situazioni sono avverse.

“...e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia a motivo della vostra partecipazione al vangelo, dal primo giorno fino ad ora. (Filippesi 1:4-5)

Quando Paolo scriveva queste parole era in prigione, incatenato ad un soldato romano h 24, senza libertà neppure per le cose intime.

Ma Paolo parla di gioia; la gioia del Vangelo  e non significa che tutto sia facile, anzi:

“Vero è che alcuni predicano Cristo anche per invidia e per rivalità; ma ce ne sono anche altri che lo predicano di buon animo. Questi lo fanno per amore, sapendo che sono incaricato della difesa del vangelo; ma quelli annunciano Cristo con spirito di rivalità, non sinceramente, pensando di provocarmi qualche afflizione nelle mie catene. ” (Filippesi 1:15-17)

“Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno mutilare...”(Filippesi 3:12)

C'è invidia e c'è rivalità ci sono cattivi insegnati che cercano di minare il ministero di Paolo facendolo apparire come un bugiardo. Ma un Paolo in catene, un Paolo attaccato sul piano personale, afferma:

“Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi.” (Filippesi 4:4)

E la cosa più stupefacente non è tanto l'affermazione, ma il contesto in cui Paolo la dice:

“Esorto Evodia ed esorto Sintìche a essere concordi nel Signore.  Sì, prego pure te, mio fedele collaboratore, vieni in aiuto a queste donne, che hanno lottato per il vangelo insieme a me, a Clemente e agli altri miei collaboratori i cui nomi sono nel libro della vita. Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi” (Filippesi 4:2-4)

Il contesto non è quello di una chiesa unita, ma di una chiesa con delle discussioni e delle divisioni tra le persone che avevano lottato assieme a Paolo per piantare la chiesa Filippi.

E in un contesto del genere, la soluzione di Paolo  “rallegratevi!" sembra davvero un controsenso, al limite una battuta sarcastica. Ma Paolo non sta scherzando; sta piuttosto indicando una realtà: si può essere gioiosi ...  nonostante le circostanze della vita.

Vorrei darti oggi tre motivi e un “luogo” dove trovare gioia anche nei periodi bui, e conservala protetta dal mondo.

1. Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti in cielo.

In Luca 10 Gesù mandò 70 dei suoi discepoli per strade e campagne ad operare miracoli. I risultati furono fantastici.  Essi tornarono al Signore pieni di gioia,  parlando delle guarigioni  e delle liberazioni che erano avvenute.

Ma Gesù li portò subito con i piedi per terra: non dovevano gioire per quella potenza   che avevano visto in azione, ma per altro:

“Tuttavia, non vi rallegrate perché gli spiriti vi sono sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.” (Luca 10:20)

Gesù gli sta dicendo:  “Se la vostra gioia è in funzione di ciò che fate, allora siete messi male, perché la gioia vera non è in funzione di quello che fate, ma di quello che siete.  I miracoli, un giorno, potrebbero non avvenire più, ma una cosa rimarrà certa, ora e sempre: voi siete nell'elenco che è presso il Padre mio. Eravate a un passo dalla morte eterna, e ora avete  la vita eterna. Trovate lì la vostra  gioia!”. E' per quello che Paolo ci dice di rallegrarci.

2. Rallegratevi perché Dio provvede ogni giorno

Vi ricordate cosa ci ha detto di pregare Gesù?

"Dacci oggi il nostro pane quotidiano" (Matteo 6:11)

Non un pane annuale, o mensile o settimanale, ma è un pane che va richiesto OGNI giorno, e che OGNI giorno Dio provvede.

Il Salmo 103 inizia così:

“Benedici, anima mia, il Signore; e tutto quello che è in me, benedica il suo santo nome. Benedici, anima mia, il Signore e non dimenticare nessuno dei suoi benefici. (Salmo 103:1-2)

Sai quale è il mio più grande difetto? Che mi dimentico, o dò per scontate  le cose buone che Lui ha fatto, fa e farà per me. Ogni volta che prendo un respiro,  ho un buon motivo per essere grato.  Dio ha fornito quell'ossigeno. Dio ha ha fornito il sole, le stagioni, il cibo... tutto ciò che mi circonda.. ma soprattutto...

“Egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità; salva la tua vita dalla fossa, ti corona di bontà e compassioni...” (Salmo 103:3-4)

Dio mi ha, ti ha perdonato,  e ci ha coronato di bontà. Quante volte in un anno, aprendo gli occhi la mattina mi rammento di questo? Quante volte la mia prima preghiera del mattino è: “Sono perdonato! Sono coronato di compassione e di bontà da mio Padre! Grazie Signore!”

E non basta: Dio non solo mi ha perdonato, ma agisce e continua ad agire in mio favore:

“...egli sazia di beni la tua esistenza e ti fa ringiovanire come l’aquila. Il Signore agisce con giustizia e difende tutti gli oppressi.” (Salmo 103:5-6)

Il salmista non stava parlando “in generale”, “Beh, si, so che Dio è dalla mia parte, per cui se mi accade qualcosa di buono significa che è stato lui.” ma di azioni precise, di interventi miracolosi che il popolo di Dio aveva realmente visto accadere.

Quando Israele era in schiavitù in Egitto, Dio lo aveva liberato, il mare si era aperto davvero davanti a loro. Aveva agito con giustizia ed aveva difeso chi era oppresso,  liberandolo attraverso più e più miracoli.

Quando Israele aveva avuto bisogno di cibo nel deserto, Egli mandò la manna dal cielo e poi le quaglie....  vere quaglie e vera manna! Dio aveva letteralmente saziato il suo popolo.

Gesù era stato mandato per completare quelle azioni: e quando i 5.000 avevano fame, moltiplicò veri pesci e veri pani. Niente fu mai più vero e reale del salire la croce per pagare i nostri peccati.

Proprio Paolo dice in Filippesi:

“Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti” (Filippesi 4:6)

Paolo sta dicendo:  “Se vuoi avere gioia devi sviluppare una attitudine alla gratitudine Trova lì la tua gioia!”.

3. Rallegratevi perché siete testimoni di Cristo

Gesù ha detto:

“Il servo non è più grande del suo signore”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra." (Giovanni 15:20)

Essere testimoni di Cristo non è gratis, le persone non saranno lì ad applaudirti, ma Gesù anche detto:

“Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e {, mentendo,} diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia.  Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli...” (Matteo 5:10-12).

“Beati”, come abbiamo visto più volte, è la parola che la Bibbia usa per indicare la gioia ai suoi massimi livelli, la felicità assoluta. E qui tu, onestamente, potresti chiedere a me (e a Gesù... visto che è lui che parla) “E dov'è la gioia nell'essere perseguitati?”

Gesù la indica: la gioia sta nella ricompensa: egli stesso, dice Ebrei 12

“Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia.” (Ebrei 12:2)

Mosè dovette fare una scelta tra la comodità terrena  e la ricompensa  nel cielo". 

“Per fede Mosè, fattosi grande, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia del faraone,  preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio che godere per breve tempo i piaceri del peccato,  stimando gli oltraggi di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d’Egitto, perché aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa. (Ebrei 11:24-26)

"...perché aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa. ".  Ho bisogno di avere gli occhi puntati su quella ricompensa e non sulle difficoltà che ho attorno. Ho bisogno di fare quello che fece Mosè, concentrarmi su Cristo (e lui non lo aveva mai visto, noi si!) per vedere la gioia che mi spetta.

Paolo scriverà:

“Infatti io ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che deve essere manifestata a nostro riguardo.” (Romani 8:18)

Il luogo dove trovi la gioia

Però ad essere onesti, tu sei autorizzato a dirmi: “Marco, tutto quello che mi hai indicato che dovrebbe portare gioia, diciamocelo francamente, nella vita normale porta problemi e basta. Si è vero, il mio nome è scritto in Cielo, ma qua, in terra, il mio nome  sembra non essere scritto in nessuna parte, ed io mi sento di essere tra gli ultimi. Si, è vero, Dio provvede ogni giorno, ma io riesco a malapena a  a sopravvivere. Si è vero, sono testimone di Cristo ma questo rende la mia vita ancora più difficile.”

Il viaggio della vita è un viaggio  che cerca costantemente di derubarci della nostra gioia.

Ed è per quello che Paolo non dice “rallegratevi"... e basta, ma indica un luogo dove riporre, conservare e trovare la gioia.

Dice “rallegratevi NEL Signore” In greco NEL è la preposizione ἐν-en, che significa “all'interno, dentro, in mezzo, circondato da. L'unico luogo dove potrai avere gioia è se sarai all'interno, dentro, in mezzo al Signore.

Nella vita affrontiamo  un sacco di momenti "ladri di gioia: la morte di un caro, la perdita di un lavoro, un reddito da fame, essere evitati della gente, essere giudicati...

Salomone sintetizzerà tutto questo dicendo in Lamentazioni:

“Io ho detto:«È sparita la mia fiducia, non ho più speranza nel Signore!»” (Lamentazioni 3:18)

Quando tutto sembra andare per il verso storto è tanto semplice aprire la bocca e bestemmiare...

“Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi.” Paolo non dice  “rallegratevi nel Signore... a meno che....” (qualcuno non vi corra dietro con la mazza ferrata). Paolo non dice  “rallegratevi nel Signore... finché...” (avete soldi, una famiglia unita, un bel lavoro). Ma dice che, indipendentemente dalle circostanze  il luogo dove puoi avere gioia è all'interno, dentro, nel mezzo del Signore.

Le circostanze rubano la gioia: Gesù la protegge e la contiene. Non permettere alle circostanze della vita  di dettare la tua risposta.

Questo non significa che non possiamo esprimere emozioni per le circostanze della vita: Gesù ha pianto. Gesù si  è infuriato. Gesù è stato frustrato. Gesù è stato turbato. Gesù è stato addolorato.

La chiamata a gioire sempre nel Signore  non riguarda lo schiacciare le emozioni, ma nel mantenere la giusta prospettiva, nel distogliere gli occhi  da ciò che succede intorno a noi...  e nel guardare altrove. Dove?

“Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?  Com’è scritto: «Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da macello». Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.” (Romani 8:35-39)

Ecco dove volgere lo sguardo, ecco dove cercare la gioia, perché puoi gioire ... sempre, all'intero, dentro,  IN Cristo.

Il Covid, negli ultimi due anni ci ha rubato la gioia, quella terrena, negandoci abbracci, incontri, cene assieme,  agapi in chiesa, piccoli gruppi nelle case... ma la nostra gioia quella vera, è intoccabile e protetta.

“Sono sicuro: il Signore è il mio tesoro, per questo io spero in lui.” (Lamentazioni 3:24 TILC)

Posso avere gioia, perché la mia gioia è IN Cristo.

Preghiamo.

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