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03 maggio 2020

Essere luce per Cristo | 3 Maggio 2020 |


Gesù ti chiama ad essere luce che illumina il cammino di coloro con cui trascorri la vita su questa terra. Devi risplendere per Cristo, e sventolare la sua bandiera al mondo.
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Tempo di ascolto audio/visione video: 27 min.



La scorsa settimana abbiamo riflettuto su un passo di Matteo 5 parlando di come Gesù ci chiami ad essere sale del mondo e luce della terra.

Abbiamo detto che in questo periodo di forzato contenimento abbiamo tanto tempo da “ammazzare a casa”, e una delle attività principali è quella di stare sui “social”.

Come dovrei parlare sui “social” per essere sale e luce come dice Gesù?

Abbiamo visto come essere “sale”; parlando  con “grazia” agli altri, decidendo che parole piantare e limitando la quantità delle tue parole

Rileggiamo assieme:

“13 Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini.14 Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può essere nascosta,15 e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa.16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.” (Matteo 5:13-16)

Gesù dice che dobbiamo essere “sale della terra”, alimento che aggiunga sapore alla vita di chi ci circonda.

Ma, allo stesso tempo, dobbiamo essere “luce del mondo” radiazione luminosa che agevoli il cammino di coloro con cui viviamo assieme

Nella vita, ma anche  attraverso i social, Gesù ti chiama ad essere “luce”.

Cosa fa una luce? La giusta quantità di luce illumina attorno,  fa vedere meglio il panorama, rende più facile il cammino, impedisce agli altri di inciampare.

Il problema è che sui social, ma anche nel mondo reale, le persone vogliono essere “luce” si, ma una luce accecante, quella che non ti fa vedere intorno, quella che domina il panorama, non lo illumina; tu vedi una luce, ma non puoi vedere altro attorno.

Come posso “risplendere” per Cristo? 

Ecco cinque passi da fare.

Se per essere sale della terra dovevo essere attento al tipo di “condimento” che aggiungevo, per essere “luce del mondo” devo essere attento al tipo di energia  con la quale andrò ad alimentare la mia lampada affinché illumini chi mi incontra... anche sul web!

Il primo passo è...

1) Devo PASSARE TEMPO con Dio

“Poi Mosè scese dal monte Sinai. Egli aveva in mano le due tavole della testimonianza quando scese dal monte. Mosè non sapeva che la pelle del suo viso era diventata tutta raggiante mentre egli parlava con il Signore”. (Esodo 34:29)

Cosa era successo alla faccia di Mosè? Cosa aveva “visto” perché il suo volto emanasse luce? Quale radiazione cosmica l'aveva colpita?

Nessuna! Mosè sapeva che non poteva vedere Dio, altrimenti sarebbe morto! Infatti nel capitolo prima di Esodo, il 33 Mosè aveva chiesto a Dio:

“Ti prego, fammi vedere la tua gloria!” (Esodo 33:18)

Gloria = "כָּבוֹד"  -  “ḵâḇôḏ” (pron. kavòd) significa “peso, sostanza, splendore, abbondanza”. In pratica gli aveva chiesto di vederlo. E Dio aveva risposto:

“Tu non puoi vedere il mio volto, perché l’uomo non può vedermi e vivere....Ecco qui un luogo vicino a me; tu starai su quel masso; mentre passerà la mia gloria, io ti metterò in una buca del masso, e ti coprirò con la mia mano finché io sia passato; poi ritirerò la mano e mi vedrai da dietro; ma il mio volto non si può vedere».” (Esodo 33:20, 22-23)

Il viso di Mosè risplendeva  non perché aveva visto Dio, ma semplicemente perché aveva passato tempo con Dio: era bastata la Sua vicinanza, ascoltare le Sue parole, apprendere i suoi insegnamenti perché il suo volto divenisse una sorta di tabellone luminoso!

Giovanni afferma nella sua prima lettera:

“Dio è luce, e in lui non ci sono tenebre.” (1 Giovanni 1: 5 b)

La luce di Dio è “contagiosa” Più tempo passo con Lui,  più accumulo la sua luce su di me, e gli altri vedranno quella luce.

Tu puoi dirmi: “Si, va bene Marco, ma mica posso andare sul Sinai... e poi non sono Mosè... Come faccio a passare tempo con Dio per accumulare questa luce”?

Io ti rispondo: tu sei molto più di Mosè, perché quello che è stato negato a Mosè, vedere il volto di Dio, a te è stato concesso.

Ti leggo due passi  dal Vangelo di Giovanni:

“La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo.” (Giovanni 1:9)

“Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gesù gli disse: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: “Mostraci il Padre”?” (Giovanni 14:8-9)

Se hai visto Gesù, tu hai visto quello che a Mosè è stato negato: tu hai visto il Padre, tu hai visto Dio,
Dio E' come GESU' Dio E' GESU' è pieno di amore, compassione, perdono, potenza, giudizio, saggezza...

Se a Mosè bastava ascoltare il Padre perché emanasse luce, quanto più te ed io,  che lo abbiamo visto, che viviamo nell'era in cui Dio si è fatto uomo “...e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità...” (Giovanni 1:14 b) quanto più il nostro volto, le nostre azioni, le nostre parole, dette o scritte dovrebbero... anzi DEVONO emanare luce, non una luce che acceca, ma una luce che indica la strada?

Passa tempo con Dio, passa tempo assieme a Gesù: leggi la Bibbia, prega, avendo l'accortezza non solo di parlare,  ma anche di attendere perché lui ti parli.

Il secondo passo per essere “Luce del mondo” è...

2) Devo VEGLIARE sulla mia mente

“Infine, fratelli, prendete in considerazione tutto quel che è vero, buono, giusto, puro, degno di essere amato e onorato; quel che viene dalla virtù ed è degno di lode. ” (Filippesi 4:8 TILC)

Mi piace questa versione della bibbia TILC perché è quella che rassomiglia di più all'originale greco.

In gran parte delle versioni dopo la lista “tutto quello che” di Paolo sta scritto “pensate”.

In realtà il verbo che ha usato Paolo è “λογίζομαι” - “logizomai” che significa “fare un inventario – fare una stima (economica)”

Sapete come si fa un inventario, vero? Nel mio negozio è tanto che non lo facciamo, perché è una cosa noiosa, e ci vuole tento tempo.

In pratica, conti TUTTO quello che hai nel tuo magazzino,  lo moltiplichi per il valore a cui lo hai acquistato e alla fine vedi la somma che ne esce.

Alla fine avrai la “stima” economica” di quello che hai a magazzino. Facendo questo saprai anche quanto puoi ricavare da quello che hai, perché basterà che aggiungi  la percentuale di ricarico. che intendi ottenere, e saprai quale valore puoi ricavare.

Te lo spiego con un esempio  che è più semplice. Se fai un inventario e trovi che hai 100 bulloni
che ti sono costati 1 euro ciascuno, significa che il valore complessivo del tuo inventario è 100 Euro: hai un valore di 100 Euro.

Supponiamo che tu voglia guadagnare il 30% da quei 100 bulloni. Quando li avrai venduti tutti avrai 130 Euro: avrai guadagnato 30 Euro.

Ma se il valore dei bulloni che hai a magazzino invece di 1 Euro fossero stato 2 Euro, avresti avuto 200 Euro di inventario. E volendo guadagnare il 30% una volta venduti tutti avresti avuto 260 Euro, e avresti guadagnato 60 Euro... il doppio.

Paolo ti chiede di fare la stessa cosa: ti dice: “Fai l'inventario di  tutti i pensieri che hai a disposizione e concentrati esclusivamente quelli che hanno più valore, perché saranno quelli
che ti faranno guadagnare di più!”

Paolo ci dà una “checking list”,  una “lista della spesa” dei tuoi  pensieri  che puoi utilizzare ogni giorno: sottoponi quello che pensi a questa lista e metti un segno + se va bene  e un segno – se non va bene:

  • E' onesto?
  • E' nobile?
  • E' giusto?
  • E' puro?
  • E' degno di amore?
  • E' degno di onore?
  • E' virtuoso?
  • E' da lodare?

Sapete quali sono i pensieri e le azioni che hanno maggior valore? Non quelli che hanno la metà sei segni +  quattro su otto, e nemmeno quelli che hanno la maggioranza, cinque su otto... ma quelli che hanno otto segni + su otto!

Sapete perché Paolo ci dice con tanta enfasi questo? Perché è' importante quello che penso,  perché quello che penso condiziona quello dico quello che dico condiziona quello che che faccio quello che faccio condiziona  la mia testimonianza di Cristo

Se vogliamo semplificare l'equazione: quello che penso  condiziona la mia testimonianza di Cristo Paolo direbbe che dobbiamo pensare...

 “Facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo” (2 Corinzi 10:5 b)

Il terzo passo per essere “Luce del mondo” è...

3) Devo FARE come Gesù

“Infatti vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come vi ho fatto io.  In verità, in verità vi dico che il servo non è maggiore del suo signore, né il messaggero è maggiore di colui che lo ha mandato. Se sapete queste cose, siete beati se le fate.” (Giovanni 13:15-17)

Paolo metterà questo concetto di Gesù in un modo differente parlando ai Corinzi:

“La conoscenza gonfia, ma l’amore edifica.” (1 Corinzi 8:1)

Sapere non solo non mi è utile a NULLA! Ma anzi, mi fa GONFIARE, mi rende pieno di orgoglio, “Io so la verità, io so le regole, io so la via...” ...ma poi non seguo la verità,  non obbedisco alle regole,  e prendo una via diversa

Non basta passare tempo con Dio, non basta vegliare sui miei pensieri, ma la cartina di tornasole del vero credente  è FARE come Gesù ha fatto.

Questo è il mezzo più potente per il 4° passo.

4) Devo DICHIARARE che sono di Gesù

“Ma ora, tu hai dato a quelli che ti temono una bandiera, perché si alzino in favore della verità” (Salmo 60:4)

Davide parla di “una bandiera”. Sapete da quanto esistono le bandiere? L’origine della bandiera è antichissima.  I primi esempi risalgono addirittura al 1000 a. C.  La Bibbia dice che le 12 tribù di Israele avevano delle “insegne”... delle bandiere.

Forse questo non lo sapevate, vi faccio una domanda più facile: sapete PERCHE esistono le bandiere? Quale funzione assolvevano?

Le battaglie un tempo, avvenivano su un campo, che era diviso in due: da una parte un esercito,
dall'atra l'altro esercito. Le bandiere erano messe in testa, in prima linea: spesso ce ne erano più di una.

Quando i due eserciti venivano a contatto tutto si “mischiava”, e le bandiere servivano a far vedere a tutti i soldati dove fosse arrivata la  prima linea del propri esercito, se era avanzante, o se era in ritirata, per andare ad avanzare ancora o per tornare indietro.

Essere portabandiera era un compito molto rischioso, perché uccidere il portabandiera faceva perdere l'orientamento all'esercito che non sapeva più dove era arrivata la prima linea.

E' per questo che appena un portabandiera veniva ucciso subito un altro soldato prendeva  la bandiera e la innalzava.

Una bandiera deve essere “sventolata” è il simbolo di un battaglione, sta a significare “il mio esercito è arrivato qui. Da cuore agli altri come noi vederla. Spinge altri a raggiungere la prima linea
anche a costo della propria vita.

La tua, e la mia bandiera si chiama “testimonianza”, mostrare agli altri che noi siamo di Gesù. E mostrare chi Lui è, perché quello che noi facciamo  lo ha fatto prima lui.

ATTENZIONE!  Perché le persone valuteranno Gesù  da quello che vedono in noi

Il quinto passo per essere “Luce del mondo” è...

5) Devo continuare ad ALLENARMI

"E sapete bene che gli atleti si sottopongono ad una rigida disciplina: lo fanno soltanto per ottenere in premio una corona che presto appassisce! Noi, invece, lo facciamo per una corona che non appassirà mai. Perciò, io corro dritto al traguardo, mettendocela tutta; lotto come un pugile che vuol vincere, e non tiro colpi a vuoto. Mi sottopongo a dei sacrifici, come un atleta, e tengo il mio corpo a disciplina, per paura di essere squalificato e ripreso, proprio io che ho predicato agli altri!" (1 Corinzi 9:25-27 PV).

Sapete, una delle cose che mi manca di più dopo aver smesso di giocare a rugby è di non potermi più allenare con la mia squadra.

Era un sacrificio andare due, spesso tre volte a settimana a Viterbo con qualsiasi tipo di tempo... ma lo facevo per passione, perché sapevo che, se non mi allenavo non sarei stato di nessuna utilità  durante la partita.

Per non correre il rischio di essere "squalificato e ripreso"  dal mio allenatore sopportavo le botte dei miei compagni che mi placcavano pesando da due a tre volte più di me.

Non era importante indossare il kit da gara, ma giocare come il mio capitano mi chiedeva: avanzare se c'era da attaccare, arretrare se c'era da difendere placcare se c'era da evitare la meta.

Non è importante che tu “indossi” il kit da gara di Gesù ma che tu sappia fare quello che il tuo capitano il Cristo, ti chiede di fare.

Conclusione

I passi che devi fare sono molti: passare tempo con Dio, vegliare sulla tua mente facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo obbediente a Cristo, fare come Gesù ti ha chiesto di fare, dichiarare che tu sei di Gesù e sventolare la sua bandiera, e continuare ad allenarti in tutto questo.

Se farai questo sarai realmente la luce del mondo, illuminare lo scenario per le persone attorno a te, essere una testimonianza vivente e una luce che va oltre un post su un social.

Preghiamo.

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