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08 dicembre 2019

Aspettare cercando la Speranza - II° di Avvento | 8 Dicembre 2019 |


Come stai aspettando di ricordare l'arrivo di Gesù a Natale? Con il cuore freddo di uno scienziato, con quello impaurito di colui che non lo segue... o con quello umile ed aperto di chi ha fede e spera?
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Abbiamo introdotto la scorsa settimana il tema dell'Avvento, ed abbiamo acceso la prima candela,
quella che rappresenta la speranza.

Cosa significa “sperare”? Il dizionario Devoto lo definisce cosi:

“Attesa fiduciosa di un evento desiderato perché ritenuto gradito o vantaggioso”

Secondo il dizionario le caratteristiche di chi spera sono:

a) l'attesa;
b) a fiducia;
 c) il desiderio.

Non so se ci avete fatto caso, attesa, fiducia, desiderio, sono tutte cose che prevedono... che cosa? Stare ASSOLUTAMENTE FERMI! Sono azioni-non-azioni, dove l'importante è non muoversi.

E per noi credenti? Abbiamo detto che l'Avvento parla della speranza. Valgono le stesse categorie quando parliamo di Gesù?

Sappiamo che per noi l'attesa è terminata circa 2019 anni fa, anno più, anno meno, e che ogni anno in questo periodo festeggiamo appunto la fine dell'attesa.

Ma invece cosa significava la parola speranza,  per le persone di 2019 anni fa, in Israele? Leggiamo il Salmo 25:

“Fammi conoscere le tue vie, Signore; insegnami il cammino da seguire. Guidami con la tua verità, istruiscimi:sei tu il Dio che mi salva, ogni giorno sei la mia speranza.” (Salmo 25:4-5 TILC)

E poi nel Salmo 37:

“Spera nel SIGNORE e segui la sua via.” (Salmo 37:34a)

Per gli ebrei il concetto di speranza era spessissimo associato a quello di un cammino,  una strada,  una via da percorrere e che Dio ha già stabilito.

Facciamo un gioco; fondiamo le due definizioni di speranza, quella del mondo e quella della Bibbia e vediamo cosa ne esce:

“Attesa fiduciosa di percorrere un cammino desiderato che Dio  ha stabilito.”

Ora tu potresti giustamente chiedermi: “Ma Marco, che c'entra tutto questo con l'Avvento, col Natale, con la speranza, con l'attesa, e la fede?”

Vorrei leggere assieme a voi un brano dal Vangelo di Matteo:

"Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all'epoca del re Erode. Dei magi d'Oriente arrivarono a Gerusalemme, dicendo: «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo».Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informò da loro dove il Cristo doveva nascere. Essi gli dissero: «In Betlemme di Giudea; poiché così è stato scritto per mezzo del profeta:"E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda; perché da te uscirà un principe, che pascerà il mio popolo Israele"». Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s'informò esattamente da loro del tempo in cui la stella era apparsa; e, mandandoli a Betlemme, disse loro:  «Andate e chiedete informazioni precise sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, affinché anch'io vada ad adorarlo».Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov'era il bambino, vi si fermò sopra. Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra. Poi, avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, tornarono al loro paese per un'altra via. "(Matteo 2:1-7, 9-11)


I Magi , che in alcune versioni  vengono chiamati “Uomini Sapienti”., erano una sorta di astronomi/astrologhi e provenivano probabilmente da Aleppo, in Siria,  dove c'era una famosa scuola di astrologia. Al giorno d'oggi Aleppo dista  circa 700 chilometri da Gerusalemme. Google Maps dice che una persona  impiega a piedi 136 ore:  calcolando di camminare 8 ore al giorno,  attualmente, con le strade moderne,  ci vogliono più di 17 giorni per arrivare...

All'epoca  non c'erano le strade che ci sono ora,  né il Tom Tom o il Garmin.  Bisognava attraversare più stati,  e bisognava ottenere il passaggio dalle autorità  e stare attenti dai predoni.

Probabilmente ci volevano circa tre mesi  per raggiungere Gerusalemme da Aleppo “in sicurezza”. (Ricordate che tipo di regali portavano e come erano vestiti!  Non passavano di certo inosservati!  Avrebbe fatto gola a chiunque  assalirli e derubarli!)

Ora … chi glie lo fa fare? Perché lo fanno?

Se tu sei un astronomo, cosa fai la notte invece di dormire? Guardi il cielo! Immaginatevi ora di essere astronomi e di guardare il cielo in direzione di questa costellazione.

Sapete di cosa si tratta vero? E' il Gran Carro,  che si trova all'interno della Costellazione con l'Orsa Maggiore  (poco più a destra in alto c'è la Stella Polare).




Immaginatevi che i Magi,  abituati a stare sempre con il naso all'insù una notte vedono questo:

Molti di noi, ammesso che si sarebbero accorti, avrebbero detto: “E beh? Chissene...”

I Magi invece erano “Uomini Sapienti” ovvero erano non solo astronomi ma erano anche studiosi. Di certo avevano letto la Torah (l'Antico Testamento) e queste profezie:

“Lo vedo, ma non ora; lo contemplo, ma non vicino: un astro sorge da Giacobbe, e uno scettro si eleva da Israele.” (Numeri 24:17a)

I Magi non erano Ebrei, e non erano neppure credenti; erano scienziati (dell'epoca)  che stavano aspettando un segno e che quando lo vedono, ragionano, agiscono, si muovono, cercano... sperano, in un certo senso, che il loro ragionamento sia giusto: “Questa è  la profezia, adesso c'è una stella nuova... ecco il segno!  Andiamo! Troviamolo!”

«Dov'è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo» (v.2)

I Magi hanno aspettato  il momento giusto per muoversi, hanno cercato, hanno sperato hanno trovato. E lo facevano con gioia

“(la stella) giunta al luogo dov'era il bambino, vi si fermò sopra. Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia.” (v. 10)

Ma, nello stesso momento dei Magi, c'erano altri  che stavano cercando un segno, e non erano di certo gioiosi:

“Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informò da loro dove il Cristo doveva nascere.” (v. 3)

Il versetto dice  che  Erode era turbato. Lui aveva tutto il diritto di esserlo: era un re fantoccio, messo lì dai Romani. Contava meno di niente... ma era re!

Ma Erode non era il solo ad essere turbato. Guardate il versetto: dice che “tutta Gerusalemme” era turbata.

Gerusalemme era la capitale della Giudea, dove viveva gran parte delle persone “importanti”: i ricchi,  i sacerdoti,  gli scribi e i farisei.

Era governata dai Romani, che, da buoni politici, si erano ingraziati  facendogli favori  e dandogli cariche di prestigio  agli occhi del popolo ma inutili politicamente ricchi, sacerdoti scribi e farisei.

Capite bene che un “nuovo re” invece di Erode  avrebbe potuto “cambiare le carte in tavola”... c'era troppo da perdere, bisognava mantenere lo “status quo”, la situazione così come era.

Anche a Gerusalemme c'erano degli “scienziati”, degli studiosi, stavolta non del cielo, ma della Bibbia: erano i capi sacerdoti e gli scribi.

Anche loro “cercano” e trovano le profezie che si legano a quella stella nel cielo... che loro non hanno visto,  e neppure cercato... ma i Magi si:

“Essi gli dissero: «In Betlemme di Giudea; poiché così è stato scritto per mezzo del profeta:"E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda; perché da te uscirà un principe, che pascerà il mio popolo Israele"»” (vv. 5-6)

Anche i sacerdoti e gli scribi hanno cercato, e hanno trovato... ma l'effetto non è stato “grandissima gioia”... ma piuttosto  paura per il futuro.

I Magi hanno fatto un lungo cammino... sacerdoti e farisei... nemmeno un passo.

Ma quella stessa sera c'erano anche altre persone che stavano aspettando e cercando: leggiamo Luca 2:

“In quella stessa regione c’erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge.  E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore.  L’angelo disse loro: «Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà:  Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore.  E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia”».... Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: «Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto e che il Signore ci ha fatto sapere».  Andarono in fretta e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia; … E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato loro annunciato.” (Luca 2:8-12, 14-16, 20)

Essere pastore  era il lavoro più comune per un ebreo, e se erano ebrei  credevano in Dio  e stavano aspettando il Messia che significa “l'Unto del Signore” colui che il Signore ha scelto.

La parola “messia” in greco  (la lingua in cui è scritto il vangelo di Luca) si traduce con “Cristo”.

Gli angeli annunciano ai pastori ebrei che il Cristo, il Messia  il re promesso, il Salvatore, è arrivato! Che non avevano sperato invano!

Cosa fanno i pastori? Dicono “Eh beh... ciccia, noi dobbiamo badare alle pecore.”? Assolutamente no: i pastori si muovono, agiscono, rispondono. Si incamminano, vanno, cercano... trovano.

E quale è l'effetto del loro muoversi del loro cercare la stalla col bimbo?

“E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto.” (v. 20)

Non so se avete fatto caso: avevamo detto che la speranza per la Bibbia è un cammino con Dio che porta a lodare Dio. Cosa avevano fatto i Magi dopo aver cercato Gesù, dopo aver trovato Gesù?

“(i Magi) Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono” (v. 11)

Hanno adorato Gesù! Cosa hanno fatto i pastori, dopo aver cercato la stalla, dopo aver trovato Gesù? Hanno glorificato Dio!

Cosa hanno fatto i sacerdoti e gli scribi dopo aver trovato il luogo dove sarebbe nato Gesù attraverso le profezie della Bibbia? Assolutamente nulla!

Secondo voi, chi ha apprezzato di più Dio di queste tre categorie di persone? Forse chi si è prostrato e ha adorato Gesù? I Magi, gli “uomini sapienti” gli scienziati che, attraverso lo studio del cielo si erano mossi,  avevano cercato,  avevano trovato?

Può essere... in fondo Dio in un certo senso li ha “usati”, si è servito di loro per rivelare suo figlio al mondo... ma...

Oggi abbiamo acceso la seconda candela dell'Avvento, quella relativa alla fede. Perché si erano mossi? Cosa stavano aspettando davvero? Avevano realmente capito chi avevano trovato? C'era fede in quello che avevano fatto?

Erano arrivati a Gesù attraverso l'intelligenza... ma questo non li aveva cambiati. Non erano divenuti credenti in Dio: infatti, se ne ritornano ad Aleppo in Siria e di loro non sapremo più nulla.

Quanti, al giorno d'oggi, credono che Gesù è realmente esistito è realmente il Figlio di Dio è realmente risorto... ma questa rivelazione non fa alcuna differenza nella loro fede?

Allora forse Dio ha gradito chi aveva capito studiando la Bibbia dove sarebbe nato Gesù, i sacerdoti e gli scribi?

Avevano capito... ma non si erano mossi da Gerusalemme. Erano arrivati a capire  che Gesù era nato attraverso la lettura della Parola... ma questo non li aveva cambiati, anzi; li aveva turbati,  spaventati per quello che avrebbe significato per loro. Erano credenti, ma che razza di fede avevano?

Ebrei dice:

“Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.” (Ebrei 11:1)

Speranza e fede sono legate assieme, e la fede vera porta a sperare, non ad avere paura.

Molti al giorno d'oggi vivono la stessa situazione. Sanno che Dio esiste,  che Gesù è venuto ma vivono la loro fede non con speranza, ma con la paura.

Temono il giudizio, e la punizione, perché la loro fede è solo nella conoscenza di Gesù, non nell'affidarsi a lui e seguirlo.

Chi ha gradito Dio, allora?

I pastori si erano mossi dalle proprie greggi per andare ad incontrarlo, seguendo la speranza  nella promessa di Dio  di mandargli il Messia,  l'Unto, il Cristo. Non li aveva guidati la loro intelligenza e neppure la loro conoscenza della Bibbia ma la fiducia, la fede che se Dio promette qualcosa, quello avverrà.

Dove sei tu,  in questo Natale? Cosa  stai aspettando?

Stai aspettando di sapere tutto su Gesù sfrutti la tua intelligenza, la scienza., i libri ome hanno fatto i Magi (intendi, tutte cose più che lecite, anzi ottime) ma non sei disposto, non sei disposta a seguirlo... e te ne torni ad Aleppo...  come i Magi?

Oppure stai aspettando il Natale  con paura, come i sacerdoti e gli scribi, perché sai che la conoscenza della Bibbia non ti mette al riparo dal giudizio, se la leggi e basta, e non la metti in pratica?

Luca dice:

“E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto.” (v. 20)

Gli unici che stavano davvero aspettando, gli unici che avevano davvero sperato erano i più poveri,  i più semplici,  i più umili di tutti.

Cosa stai aspettando a Natale? Sappi che Dio sta cercando cuori poveri cuori semplici cuori umili, a cui rivelarsi, e offrire “ un Salvatore, che è Cristo, il Signore”

Gesù dice:

“Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli. ...Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo.” (Matteo 11:25, 28)

Se lo hai già trovato, ritorna a lodare  e glorificare Dio  per tutto quello che hai visto e udito.

Se non lo hai ancora trovato, cosa stai aspettando? Lui aspetta te, questo Natale.... e sempre!

Preghiamo.

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