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I Comandamenti non sono una “nota del preside” a un alunno/a ma una lettera d'amore del Padre ai suoi figli.
Se nel primo comandamento Dio ci aveva detto che lui era il solo, unico, vero dio, che non ce ne erano altri, nel secondo ci spiega come vuole che lo adoriamo.
Per capire il 2° comandamento dobbiamo prima capire che cosa è l'adorazione, e come l'adorazione può diventare una cosa completamente differente, che si chiama idolatria.
Ognuno adora qualcosa
Ognuno adora qualcosa. Gli atei adorano. I buddisti adorano. Gli agnostici adorano. I cristiani adorano. Se sei vivo, tu sei un adoratore. Perché l'adorazione è un'idea che Dio ha messo in noi, nel nostro DNA.
Solo che non tutti adorano la medesima cosa. Si può capire cosa adora ciascuno, semplicemente vedendo la maniera in cui vive. Alcuni adorano idoli: il lavoro, lo sport, le auto, il fisico, la famiglia, una rock star. La domanda non è SE siamo adoratori, ma cosa adoriamo.
Abbiamo detto che dobbiamo capire la differenza che c'è tra adorazione ed idolatria. Voi sapete che amo l'etimologia delle parole, e mai come in questo caso ci viene in soccorso:
- adorare: dal latino “orare” = parlare + “ad” = a, con , verso
- idolatrare: dal greco “latres” = servire + “eidolon” = immagine
La differenza balza agli occhi: un adoratore “parla a” un essere che ha vita.
Un idolatra serve un'immagine, qualcosa in cui non c'è stata mai vita: Geremia dice questo:
“Come voi mi avete abbandonato e avete servito dèi stranieri nel vostro paese, così servirete gli stranieri in un paese che non è vostro”. Annunciate questo alla casa di Giacobbe, proclamatelo in Giuda e dite: Ascoltate ora questo, popolo stolto e senza cuore: hanno occhi, ma non vedono, hanno orecchi, ma non odono.” (Geremia 5: 19b-21)
Il filosofo Peter Kreef afferma: “ L'opposto del cristianesimo non è l'ateismo, ma l'idolatria”. Persino l'ateo parla a qualcuno, a se stesso, al dio che è in lui, al progresso, alla scienza, mentre l'idolatra serve ed è schiavo di una immagine.
Molti a questo punto possono pensare:” Per fortuna non sono nato tremila anni fa tra gente stupida che serviva immagini o cose.” Se è quello che pensi ti prego di guardare queste immagini:
(Foto tifosi allo stadio)
Cosa penserebbe un Ebreo del periodo di Esodo se entrasse in uno stadio al giorno d'oggi? Ci sono simboli e colori che tutti portano, ci sono fuochi, ci sono “riti” (il sale dietro la panchina, l'acqua versata in campo, il segno della croce prima di entrare, il toccare l'erba con la mano prima di oltrepassare la linea)... è un sabba! E' un rito!
Una partita di calcio sembra più un rito collettivo verso dei stravaganti piuttosto che un evento legato allo sport. Alcuni adorano la propria squadra.
Altro ambiente: il centro commerciale: somiglia un po' ai mercanti nel tempio... quelli che Gesù scaccio! Molti adorano la spesa.
Alcuni adorano il proprio corpo, alcuni la propria auto, alcuni il proprio lavoro.
Alcuni adorano un cantante, alcuni adorano i politici; alcune volte vediamo una persona come un salvatore personale o nazionale.
Vi chiedo ora, alla luce dell'etimologia delle due parole (adorare = parlare a qualcuno, idolatrare = servire un'immagine), chi adora una squadra, lo shopping, il coro, l'auto, il lavoro, un cantante, un politico è un adoratore o un idolatra?
Il problema
Il problema più grande è che gli idoli “mentono”: fanno promesse che non possono mantenere, le macchine si rompono, il fisico invecchia, il lavoro può non esserci, e le rock star passano di moda, i politici cambiano partito, un'altra squadra vince lo scudetto...
E chi li segue, non sta parlando a qualcuno, ma sta servendo ed è schiavo di un'immagine.
Questo è il tema più grande che troviamo in Esodo: il peccato ci rende schiavi promettendo di renderci liberi mentre Dio ci da la vera libertà
E' per questo che il secondo comandamento è assolutamente necessario, forse più al giorno d'oggi che all'epoca. Satana ha imparato a dissimularsi bene, e solo raramente ci appare come una statua o un'icona davanti a cui inginocchiarsi, ma più spesso si nasconde in un'attività, in una persona o in un modo di vivere a che ci rende schiavi, perché serviamo un'immagine e non abbiamo rapporto con un qualcosa di vivo.
Con il primo comandamento Dio ha messo a posto il CHI adorare. “Non avere altri dei all'infuori di me”. Ma è col secondo che ci dice COME.
Un altro problema
Già, perché c'è un altro problema: ed è che, anche se ho abbandonato tutti gli altri dei,
se sono credente e adoro Dio, mi è rimasta attaccata, ho portato con me l'abitudine di essere un idolatra, piuttosto che un adoratore, l'abitudine di servire un'immagine, piuttosto che parlare con Dio.
Dio mi conosce, sa come sono, e che posso scegliere il giusto Dio, ma rimanere schiavo del peccato, diventando un idolatra; ed è per questo che mi dà il secondo comandamento:
“Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. “ (Esodo 20:4-6)
Dio sta dicendo: “Io non voglio che tu abbia nulla e nessuno che faccia da mediatore tra me e te. Neppure qualcosa che tu immagini somigli a me o al posto dove sto o creature con cui sto.”
Satana in questo è abilissimo: sfrutta la nostra voglia di stare vicino a Dio, per portarci lontano da lui! Ci incoraggia in questo, ci da perfino la sensazione che facciamo bene, che siamo sulla via della santificazione... mentre stiamo ritornando a vestire le catene e i ceppi dello schiavo.
Perché non devo prostrarmi davanti a un'immagine
1. IO sono l'immagine di Dio
“Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina.” (Genesi 1:27)
Possiamo sapere com'è Dio? Alto, basso, magro, grasso, biondo, moro? Nessuno lo sa... perché Dio non ha corpo, perché Dio è spirito.
Vi rifaccio la domanda: possiamo sapere com'è Dio? Certamente che possiamo! Dio è amore, Dio è bellezza, Dio è compassione, Dio è pace, Dio è aiuto... Tutte le volte che tu dimostri amore, compassione, pace, che dai aiuto, tu rifletti l'immagine di Dio... e non ti serve un'immagine, perché TU sei l'immagine!
Tu potresti dire “OK, io devo riflettere l'immagine di Dio... ma la Bibbia mi dice che nessuno ha mai visto Dio... io come faccio allora?” Io ti risponderei: “Continua a leggere Giovanni 1.”
2. GESU' è l'immagine di Dio
“Nessuno ha mai visto Dio, solo l'unico Figlio, Dio, che è unito al Padre, è quello che ce l'ha fatto conoscere!” (Giovanni 1:18)
Noi non idolatriamo un'immagine, ma se siamo cristiani, credenti, adoriamo, parliamo, abbiamo un rapporto personale con Gesù! Paolo in Colossesi dice che:
“Cristo è l'immagine del Dio invisibile, il primo figlio, nato da Dio e superiore ad ogni cosa creata.“ (Colossesi 1:15)
Dio ci dice:”Non farti un'immagine di me: tu sei la mia immagine SE hai rapporto con mio figlio. Se hai visto lui , hai visto me. SE vuoi somigliare a me, allora devi somigliare a lui.”
Io, non me ne vergogno, ho conosciuto Cristo per la prima volta in una chiesa cattolica, ed ho accettato Cristo ad otto anni in una chiesa cattolica: è lì che ho visto Cristo, ma ho visto anche le vetrate e i dipinti con le storie della Bibbia, e dei santi della chiesa primitiva. E ho visto anche persone inginocchiate davanti a quei vetri e a quei dipinti.
C'era un motivo, tanto tempo fa per quelle vetrate e quei dipinti. Erano i primi “videoclip” con cui spiegare a chi non sapeva leggere cosa era accaduto.
Ma poi, pian piano, la gente invece di essere ispirata dal videoclip ed adorare Gesù, ha iniziato ad adorare il videoclip. Ha cominciato ad adorare il Dio giusto, ma in una maniera sbagliata.
Cosa facciamo allora dell'arte?
Cosa facciamo allora dell'arte? Dipinti, statue, vetrate, poesie, musica... buttiamo tutto? I padri della riforma protestante lo fecero: distrussero statue, vetrate e quant'altro. Era una reazione forse eccessiva, ma motivata dalla idolatria imperante nella chiesa di allora.Noi, ringraziando loro, possiamo essere più “rilassati”; la scissione c'è stata già, e possiamo permetterci di non essere così rigidi.
Cosa ne facciamo della “creatività”?
La nostra creatività proviene dal fatto che siamo stati creati ad immagine di Dio Creatore.
Quando la creatività allora diventa idolatria?
1. Quando diventa un mediatore tra me e Dio
Se entro in una chiesa, guardo le vetrate, i dipinti, le stature e dico” questo posto mi fa sentire più vicino a Dio”, quella è idolatria. Un edificio non può avvicinarmi a Dio più di quanto Cristo mi abbia avvicinato, azzerando lo spazio.
Io ho visitato a Barcellona la “Sagrada Famila”, e posso dire che sono stato molto colpito: ogni angolo della cattedrale è un inno alla magnificenza, alla grandezza, alla luce di Dio. E' una preghiera in forma di chiesa... ma non mi avvicina di un micron a Dio
La stessa cosa vale per una bella canzone; può ispirarmi adorazione, riverenza, rammentarmi della grandezza di Dio o del sacrificio di Cristo, ma non può sostituire Cristo. Se lo faccio, se mi serve la cattedrale o la musica per adorare, per parlare con Dio, per avere un rapporto con Cristo, allora Satana ha ottenuto ciò che desiderava... ed io sono di nuovo schiavo, perché sto servendo un'immagine.
2. Quando tenta di illustrare Dio Padre
Come è rappresentato Dio nei dipinti... tipo “la Cappella Sistina”? Come un uomo vecchio con una grande barba bianca!
La Bibbia ci dice che Dio non è un uomo, e perciò non può invecchiare. Noi, come dice Chesterton, “Diventiamo vecchi perché pecchiamo.” Gesù descrive così il Padre:
“Dio è Spirito, e quelli che lo adorano bisogna che lo adorino in spirito e verità” (Giovanni 4:24)
3. Quando confonde il creato e il Creatore
Paolo dice:
“Essi, anziché credere alla verità di Dio, hanno preferito credere alla menzogna, adorando e servendo le cose create, invece del loro Creatore che è benedetto in eterno!” (Romani 1:25 PV)
Quando qualcuno ti dice che tu sei Dio (la new age) , oppure che la natura è Dio (il panteismo), quello sta facendo esattamente ciò che dice Paolo.
4. Quando la Parola di Dio non è il centro dell'adorazione
Dio ha promesso che ci avrebbe parlato, e lo fa ogni giorno, attraverso la sua Parola. Il vostro stare seduti ed ascoltare i brani che mostro sullo schermo, che leggete negli appunti, o che cercate sulla vostra Bibbia è un atto di adorazione.
Una delle prime volte che Dio ha parlato in modo diretto all'uomo è stato dopo il peccato in Genesi. Ogni volta che l'uomo pecca, Dio gli parla: attraverso i suoi profeti (Isaia, Geremia, ecc.) attraverso i suoi pastori (Lutero, Calvino, ecc.). Paolo dice così:
“La fede, dunque nasce dall'udire il messaggio di Cristo.” (Romani 10:17 PV)
E' per questo che la nostra è una chiesa incentrata sull'insegnamento della Parola. Non ci riuniamo per metterci in cerchio e raccontarci le nostre vite... non solo, anche, ma studiamo la Parola di Dio. Non ci riuniamo per cantare lodi a Dio... non solo, anche, ma studiamo la Parola di Dio.
Ogni volta che una chiesa si allontana dall'insegnare la Parola di Dio sta scivolando verso l'idolatria.
I miei figli mi dicono :”Perché le tue prediche sono così lunghe?” Io rispondo “Perché il libro è così buono”!
L'altra faccia della medaglia
Ogni comandamento “negativo” (tipo “non commettere adulterio”), ha come sua altra faccia un comandamento “positivo” (“Sii fedele a tua moglie”) L'altra faccia della medaglia di “non farti immagine alcuna” quale è, dunque?
“Teniamo lo sguardo fisso su Gesù, principio e fine della fede” (Ebrei 12:2)
Chi stai fissando nella tua vita? Stai fissando un'immagine, o Cristo? A chi stai sottomettendo la tua vita? Stai servendo un immagine (anche un'immagine tua di Cristo), o stai avendo un rapporto con Cristo?
Stai idolatrando (servendo un'immagine), o stai adorando (parlando a Cristo)?
Gli idoli sono comodi, raramente ti dicono di no, sono indulgenti: “Ma ssii! Puoi fare quello, se ti piace!” Raramente ti diranno di no.
Gli idoli non sono gelosi: “Ma ssiii! Puoi avere me e quell'altro idolo, tanto io non mi offendo!”
Gli idoli sono più “attraenti”; vendono meglio il prodotto. Ci sono luci, odori, incenso, suoni, tutto quello che può attrarre la nostra mente. La Bibbia aveva già detto che il Cristo sarebbe venuto come qualcuno che non vorremmo mai vedere:
“Non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da piacerci. Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna.” (Isaia 53:2b-3)
Gli idoli mentono, anche quando hanno l'aspetto rassicurante di qualcosa che conosciamo, qualcosa che somiglia a Cristo e a Dio, che è correlato a Cristo e a Dio, ma non è Cristo o Dio.
E' per quello che Dio ci dice che non dobbiamo avere idoli, nemmeno quelli che vorrebbero rappresentare lui.
Dio vuole avere un rapporto con noi, Satana vuole renderci di nuovo schiavi di una immagine.
Un Dio geloso
Dio stesso afferma “Io sono geloso”. Gli idoli non sono gelosi, i demoni non sono gelosi, satana non è geloso. Dio lo è!
E questa è una buona notizia! Perché Dio è per noi come lo sposo ideale sempre fedele, il cui amore è esclusivo, le cui promesse sono sempre mantenute.
E in questo versetto è racchiusa una promessa, ma anche un avvertimento:
“Sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.” (Esodo 20:5b-6)
La promessa è questa: “Se mi tradisci io corro dietro a te e ai tuoi discendenti per un bel po', ma se mi sei fedele io accompagnerò te e la tua discendenza per sempre!”
Il versetto ci dice che SOLO quelli che si ostinano a odiare Dio, che insegnano ai figli che insegneranno ai figli che insegneranno ai figli di odiarlo verranno puniti. Se tu sei vissuto, se tu sei vissuta in una famiglia dove ti hanno insegnato a servire delle immagini, anche fossero state quelle di un Dio dipinto, tu puoi spezzare la maledizione, e recare benedizione a te e alla tua discendenza per mille generazioni!
Davanti a chi ti prostri? Davanti ad un'immagine, oppure davanti ad uno sposo fedele con cui parli quotidianamente?
A chi stai servendo? In idolo, che sia esso reale (un'immagine, una persona, una squadra, un'altra
religione), o virtuale ( uno stile di vita ) oppure colui che promette di esserti fedele fino alla millesima generazione se gli obbedisci?
Stai parlando al tuo Signore, o stai servendo un'immagine?
Preghiamo.
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