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27 novembre 2011

Come saper gestire i miei soldi: cosa dare al Signore - 2° parte | 27 Novembre 2011 |


Se ho creduto in Gesù, se lo seguo, allora so che il danaro che mi viene affidato durante questa vita non appartiene realmente a me, ma anch'esso è del Signore. Come vuole Egli , allora, che gestisca le mie risorse, grandi o piccole che siano?
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Come devo dare?

1. Devo dare con entusiasmo

Quale è lo spirito con il quale devo dare?

“Dopo aver cominciato con tanto entusiasmo, ora, con altrettanto entusiasmo, cercate di portare a termine questo progetto con i soldi che avete.”(2 Corinzi 8:11)
Dare “ob torto collo” non è dare; Dio non è un estorsore!

“Ognuno dia ciò che ha deciso in cuor suo, ma non contro il proprio volere, o perché qualcuno lo costringe, in quanto Dio ama chi dona con gioia. (2 Corinzi 9:7 PV)

Ogni qualvolta io do, sono simile a Dio, perché Dio è il dio del dare, Ti ha dato la vita, ti ha dato la salvezza dando suo Figlio. Dare ti rende più simile a Cristo che si è dato per te.

2. Devo dare quello che ho

“ Se ciò che offrite lo date volentieri, allora non importa quanto potete dare. Dio vuole che diate in proporzione a ciò che avete, non a ciò che non avete! “ (2 Corinzi 8:12)

Dio sa che anche tu devi vivere. Vuole che tu dia ciò che hai non ciò che non hai.
  • Non prendere soldi in prestito per fare beneficenza
  • Non spendere il tempo che devi dedicare alle tue priorità per altro.
  • Non pretende tu muoia di fame o finisca nell'indigenza, perché dovrebbe poi provvedere a te tramite qualcun altro
  • Non lo vuole anche perché sa che se stai male sarai meno dedicato alla sua opera
“Non si tratta di ridursi in miseria per dare sollievo agli altri, ma di seguire un principio di uguaglianza” (2 Corinzi 9:8 PV)

Dio vuole che tu sia un “canale di distribuzione” della sua benedizione, ma solo una parte (spesso è il superfluo, quello di cui posso fare a meno). Dio non vuole che vivi nel bisogno, ma neppure nell'eccesso.

Più ho, più do: “Secondo la prosperità concessagli” (1 Corinzi 16:2)

3. Devo dare regolarmente

Quante volte nella mia vita devo dare? E' “una botta e via”, magari grossa, così che mi levo il pensiero e non se ne parla più (es. le grandi donazioni dopo un'eredità, una vincita, una grazia)
Dio è il dio della costanza. Non cambia umore, non torna indietro, no funziona sull'emozione del momento. Vuole che anche tu segua il suo esempio.

"Ogni domenica, ciascuno di voi metta da parte quello che può di ciò che ha guadagnato durante la settimana, affinché quando verro non ci siano più altre collette da fare." (1 Corinzi 16:2 PV)

  • Non “una tantum”
  • Non “se faccio 6 al superenalotto”
  • Non di quello che “mi è piovuto dal cielo
Ma regolarmente, una parte di ciò che guadagno. Regolarmente significa “con regolarità”: decidi tu, basta che sia sempre la stessa cadenza.

Quanto devo dare?

1. Nell'AT era il 10% di tutti i redditi lordi

Veniva data nelle mani dei sacerdoti che controllavano (e ammonivano) chi dava e chi no
Dato il 10% il credente era “a posto”. Ma noi non siamo più sotto la Legge, ma sotto la Grazia
I comandamenti dell'AT non sono stati aboliti, ma sono stati completati da Gesù.

“Non pensate che io sia venuto per abolire la legge di Mosè e gli scritti dei profeti. No, non sono venuto per fare questo, ma per adempirli.” (Matteo 5:17 PV)

Gesù per nove volte dice “è stato detto” citando comandamenti: per nove volte dice “ma io vi dico”. Un esempio su tutti:

“Voi avete udito che fu detto: "Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico". Ma io vi dico: amate i vostri nemici, [benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a quelli che vi odiano,] e pregate per quelli [che vi maltrattano e] che vi perseguitano” (Matteo 5:43-44)

Ogni volta Gesù “alza lo standard”. Non c'è una sola volta che dica “E' stati detto questo, ma ora puoi farti anche uno sconto”. Per i credenti sotto la legge, bastava sacrificare animali, per i credenti sotto la grazia Gesù chiede di prendere la croce (= dare la propria vita) e seguirlo (Matteo 16:24).

“A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà.” (Luca 12:48)

Si, ma quanto, allora?
La "decima" viene chiamata così per “tradizione evangelica” (nella chiesa cattolica è chiamata elemosina, offerta, ecc.). Nel NT viene usato dieci volte, e mai per indicare il dare di chi ha creduto in Gesù.

Diciamo che il 10% "potrebbe" (per alcuni) essere una base teorica a cui attenersi (senza dover usare la bilancia , ma usando il buon senso), ma sotto la grazia non vige più, e l'anatema non v'è più per chi non la rispetta alla lettera. Sotto la grazia non c'è più controllo di ciò che il credente fa, in quanto non c'è più mediatore (= sacerdote) tra lui e Dio, ma l'unico mediatore è Gesù, e ogni credente è direttamente responsabile verso di lui. L''unica regola è di ascoltare quello che lui ci chiede di fare, dare o ricevere, ricordando sempre che vuole il meglio del meglio del meglio da noi, perché vuole che gli somigliamo ogni giorno di più.

2 Nel NT Dio chiede la generosità

“Perciò ho ritenuto necessario esortare i fratelli a venire da voi prima di me e preparare la vostra già promessa offerta, affinché essa sia pronta come offerta di generosità e non d'avarizia.” (2 Corinzi 9:5)
Nota: Paolo ripete la parola “generosità” ben quattro volte nei capitoli 8 e 9

Ma perché devo dare?

1. Devo dare perché io ho ricevuto

Devo ricordare che io ho ricevuto più di tutti. Solo ricordando questo posso realmente essere generoso.

Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. (Giovanni 3:16)

2. Devo dare per ricevere ancora

SE voglio continuare a ricevere, allora devo continuare a dare. Ed i soldi sono un test di quanto sono disposto a dare.

“Tuttavia, chi semina soltanto pochi semi, avrà un piccolo raccolto; mentre chi semina molto, mieterà molto. Ognuno dia ciò che ha deciso in cuor suo” (2 Corinzi 9:6-7 PV)

Se sto nella scarsità, quello è il momento di iniziare a dare con generosità. Il Signore è fedele, provvederà a far nascere i miei semi per avere un raccolto abbondante.
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20 novembre 2011

Come saper gestire i miei soldi: cosa dare al Signore - 1° | 20 Novembre 2011 |




Il danaro è una delle cose che maggiormente attrae la nostra attenzione: quale rapporto devo avere verso di esso? Quale è il volere del Signore per i miei soldi?

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Gesù ha parlato di più del danaro di quanto abbia parlato del Paradiso o dell'inferno
Perché? Perché passiamo più tempo a pensare al denaro di quanto ne passiamo a pensare al Paradiso o all'inferno. Più della metà delle parabole ha a che fare con beni materiali.

6 cose da comprendere circa il danaro

1. Il danaro è una momentanea assegnazione

I soldi che hai ora, sono “tuoi”? Li hai guadagnati, ma prima di essere stati tuoi, erano di un altro.
Quando te ne andrai, passeranno a qualcun altro. E' come la marea: l'acqua pare arrivare dal nulla, e pare sparire nel nulla, ma in realtà va semplicemente dall'altra parte della terra.

“Uscito nudo dal grembo di sua madre, quel possessore se ne va com'era venuto; di tutta la sua fatica non può prendere nulla da portare con sé.” (Ecclesiaste 5:14)

2. Il danaro appartiene al Signore

Se è una momentanea assegnazione, allora a chi appartiene il danaro?
Alle nazioni? Alle banche?

“Al SIGNORE appartiene la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i suoi abitanti.” (Salmo 24:1)

Dice il Signore:

“Sono mie infatti tutte le bestie della foresta, mio è il bestiame che sta sui monti a migliaia. Conosco tutti gli uccelli dei monti, e quel che si muove per la campagna è a mia disposizione.” (Salmo 50:10-11)

3. Il danaro è uno strumento del Signore

Quale è lo scopo per cui è stato “creato” il danaro? Avere conti in banca pingui?
Il danaro è lo strumento con cui il Signore più più facilmente trasferire le sue benedizioni in ogni parte del mondo. E' difficile spedire una mucca da latte in Nigeria, ma è semplicissimo inviare un bonifico.

“E Dio è capace di benedirvi, dandovi sempre tutto ciò di cui avete bisogno e anche di più, in modo che non ce ne sia soltanto a sufficienza per far fronte ai vostri bisogni, ma da poterne dare in abbondanza anche agli altri.” (2 Corinzi 9:8 PV)

4 Per utilizzare il suo strumento il Signore ha scelto me

In che modo Dio può fare “bonifici”? Usando la sua “banca personale”? SE ho creduto nel Figlio di Dio, sono anche uno strumento del Padre.

“I credenti vivevano insieme ed avevano tutto in comune. Vendevano i propri possedimenti per dividerne il ricavato con gli altri, secondo le necessità di ciascuno. “ (Atti 2:44-45)

Nota: il versetto spesso interpretato aggiungendo un “tutto”: “avevano tutto in comune e vendevano tutti i propri possedimenti”. Il Signore non ti chiede di diventare “povero, ma di gestire la momentanea assegnazione. Non ti chiede di diventare povero tu, altrimenti finiresti tra quelli a cui serve l'aiuto di altri credenti. Lo vedremo più avanti

Questa vita è la preparazione alla prossima. Qui sviluppiamo il carattere che ci porteremo nei cieli. Il danaro è il test che Dio usa per sapere se si può fidare di me.

5. Il tempo giusto per dare è sempre

Quanto debbo attendere prima di poter essere uno strumento economico del Signore verso gli altri? In altre parole, quanto grande deve essere il mio conto in banca prima di poter iniziare a dare?

1 Ora fratelli, voglio raccontarvi ciò che Dio, nella sua grazia, ha fatto per le chiese della Macedonia. 2 Nonostante la loro estrema povertà e le dure prove che hanno sostenuto, hanno conservato una grande serenità e, malgrado la loro profonda povertà, hanno donato generosamente. 3 Io stesso posso testimoniare che hanno offerto volentieri il loro aiuto, non soltanto secondo le loro capacità, ma anche di più. 4 Con molta insistenza ci hanno pregato di accettare del denaro, per poter partecipare anche loro alla gioia di aiutare i cristiani [di Gerusalemme]. (2 Corinzi 8:1-4 PV)

Cosa caratterizza l'offerta della chiesa di Macedonia ?

- è fatta nella tribolazione e nella povertà (2)
- è fatta volentieri (3)
- è considerata una gioia! (4)
- è fatta secondo e oltre le capacità (3)

Non devi aspettare che il tuo conto in banca raggiunga unna determinata quantità di zeri prima di dare, ma devi dare “a prescindere”.

6. Dare al Signore dimostra che appartengo al Signore

Dei tanti modi con cui posso dimostrare che appartengo al Signore, il danaro è uno dei più forti.
  • Perché dimostra che mi fido che Dio provvederà per meùPerché umilia la mia il mio egoismo
  • Perché mostra a Dio che si può fidare di me, e quindi mi può dare di più.
"Devo dire che sono andati oltre le nostre più rosee aspettative, perché hanno dato prima di tutto sé stessi al Signore e poi a noi secondo la volontà di Dio ." (2 Corinzi 8:5 PV)

Se affido la mia vita al Signore, tutto il resto viene da se. Il dare in termini di danaro è una dimostrazione che “mi fido” del Signore, e mi “affido” al Signore”. So che non mi mancherà mai nulla.

“E se Dio si cura tanto dell'erba, che oggi è nel campo, mentre domani è buttata nel fuoco, non avrà certamente più cura di voi, gente di poca fede? Perciò, non siate in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?" Perché sono i pagani che vivono per queste cose, ma il Padre vostro che è nel cielo sa già tutto quello che vi è necessario. Cercate prima il Regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno aggiunte.” (Matteo 6:30-33 PV)
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13 novembre 2011

Otto passi per ballare con Cristo | 13 Novembre 2011 |


La vita è un po' come il tango: alcuni passi sono indietro, alcuni passi sono avanti, alcuni passi sono di lato. ma chi balla deve farli tutti e otto, in sequenza, per poter ballare realmente bene.

Cristo è venuto per essere il tuo maestro: sei pronto, o sei pronta a lasciarti condurre da Cristo nel tango della tua vita?
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Quanti di noi vorrebbero una vita felice, dove saper controllare lo stress che il mondo ci provoca, sapendo cosa fare e quando fare?
Se sei tra quelli che vorresti una vita così, sappi che la puoi ottenere! Puoi avere una vita abbondante”. Gesù l'ha promessa!

“Io, invece, sono venuto perché possano avere la vita e averla in abbondanza. “ (Giovanni 10:10)


“In abbondanza” : greco perissos = abbondante aldilà di ciò che si aspetti, si immagini o si
speri.

Come avere una vita “sovrabbondante”?

Preparando questa predicazione mi sono imbattuto sul web con una serie di “8 passi”: ne citerò solo i primi 8!

  • Otto passi per creare un'amicizia
  • Otto passi verso la libertà
  • Ayurveda: otto passi per la salute
  • Otto passi per ridurre il consumo elettrico
  • Otto passi per iscriversi all'Università in Canada
  • Depressione, vincerla in otto passi
  • Superare l'ansia da separazione in otto passi

Ma quello che mi ha maggiormente colpito è questo (per l'appunto, l'ottavo!)

  • Gli otto passi del tango argentino

  • La vita è come il tango

La vita è un po' come il tango; alcuni passi sono indietro, alcuni passi sono avanti, alcuni passi sono di lato. Ma chi balla deve farli tutti e otto, in sequenza, per poter ballare realmente bene.

Otto passi per ballare la vita con Cristo

“Siate sempre gioiosi e perseverate nella preghiera. Qualunque cosa accada, ringraziate sempre il Signore, perché è questo quello che Dio vuole da voi in Cristo Gesù. Non soffocate lo Spirito. Non disprezzate le profezie, ma esaminate ogni cosa, accettando solo ciò che è buono. Tenetevi alla larga da ogni specie di male”. (1 Tessalonicesi 5:16-22 PV)

1) Siate sempre gioiosi
2) Perseverate nella preghiera.
3) Qualunque cosa accada, ringraziate sempre il Signore,
4) Perché è questo quello che Dio vuole da voi in Cristo Gesù.
5) Non disprezzate le profezie,
6) Ma esaminate ogni cosa,
7) Accettando solo ciò che è buono.
8) Tenetevi alla larga da ogni specie di male.

1) Siate sempre gioiosi

Quali sono le cose per cui provi gioia nella tua vita? Famiglia, lavoro, salute, beni, hobby? Sono cose fragili; oggi ci sono, domani possono non esserci.

“Tu m’insegni la via della vita; vi son gioie a sazietà in tua presenza; alla tua destra vi son delizie in eterno.” (Salmi 16:11)

“Comunque, ciò che vi dovrebbe rallegrare non è che i demoni vi sono sottomessi, ma che i vostri nomi sono segnati come cittadini del cielo". (Luca 10:20 PV)


La gioia vera non nasce dalla costatazione del nostro stato attuale. Può succedere, ma accettalo come un “extra” dal tuo padre. La gioia vera nasce dal sapere quale è la nostra destinazione

Es: quando parti per le vacanze in auto, cosa fai?
Grandi preparativi, valige, casa da sistemare, lavori da completare.
C'è gioia? No! La gioia è nel sapere che tra qualche ora saremo in vacanza!
App: ogni mattina, prima di fare qualsiasi cosa, ricordati di chi sei in Cristo (vedi foglio)

2) Perseverate nella preghiera

Sapete da dove traeva Gesù tutta l'energia per la sua vita (e non era una vita facile)?

“Il mattino seguente, Gesù si alzo molto prima dell'alba e si reco in un posto deserto per pregare” (Marco 1:35 PV)

“Dopo aver concluso la riunione e mandato a casa la folla, salì da solo sulla collina a pregare. Si fece notte” (Matteo 14:23 PV)

“Qualche giorno dopo, Gesù salì sulla montagna a pregare, e prego Dio per tutta la notte.” (Luca 6:12 PV)

Es: la preghiera è il carburante che da potenza al motore della tua vita.
  • Tanta preghiera, tanta potenza nella tua vita
  • Poca preghiera, poca potenza nella tua vita
  • Niente preghiera, niente potenza nella tua vita
App: partiresti per andare al lavoro sapendo di non avere benzina nella macchina? Io penso che passeresti prima alla pompa per mettere almeno 10 Euro. Riserva 10 minuti la mattina quando ti alzi , per glorificare Dio, per ringraziare Dio, per chiedere saggezza, per chiedere aiuto nelle difficoltà.

App: non devi togliere i 10 minuti a quello che già fai, devi solamente aggiungerli! Alzati prima!

3) Qualunque cosa accada, ringraziate sempre il Signore

“Un attimo! Mi stai chiedendo di ringraziare perché ho perso il lavoro? Per il tumore di mio figlio? Per il mio matrimonio che è andato a rotoli?”
No. Non devi ringraziare Il Signore PER il male, ma lo devi ringraziare NEL male!

Es: quando eri piccolo, ed avevi paura del buio, cosa facevi? Correvi ad abbracciare papà, o mamma? Qualche volta papà accendeva la luce, e il buio, come per miracolo andava via.
Altre volte il temporale aveva fatto saltare la luce, e dovevi attendere che la notte passasse.
Papà non poteva mandare via la notte... ma era lì al tuo fianco.

“Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito” (Salmo 34:18)

App: confessa il tuo dolore al Signore, (lo puoi anche urlare! Molti Salmi di Davide sono “urlati”... ma di lui Dio ha detto che “Davide ha un cuore secondo il mio cuore”), ma ringrazialo.

Ma dobbiamo ricordarci (e questo talvolta è ancora più difficile!) di ringraziarlo quando le cose ci vanno “per il verso giusto”, “perché è questo quello che Dio vuole da voi (che credete) in Cristo Gesù.”

4) Non soffocate lo Spirito

Se sei credente, hai ottenuto lo Spirito Santo in te. Lo Spirito non è una “cosa”, un fluido, una forza. Lo Spirito è una persona! Una persona che ti vuole bene, e che soffre e diventa triste quando ti comporti male.

“Non rattristate lo Spirito Santo di Dio che vi ha segnato col suo sigillo per il giorno della liberazione.” (Efesini 4:30 PV)

Es. Rendo triste lo Spirito Santo quando:
  • mi faccio trascinare dal mondo
  • scelgo di fare ciò che lo Spirito mi dice di non fare
  • non faccio qualcosa che lo Spirito mi dice di fare
App: lascia “respirare” lo Spirito. Togligli il cuscino da sopra la bocca, e ascoltalo. Aggiungi ai quei 10 minuti di preghiera la mattina anche 5 minuti di silenzio perché lo Spirito possa parlarti.

5) Non disprezzate le profezie

2 tipi di profezie

1. profezia tramite l'ispirazione
  • quando qualcuno con il dono di profezia (anche te stesso se lo hai) racconta quello che il Signore gli ha dato
2. profezia tramite l'illustrazione della Parola di Dio
  • quando qualcuno insegna la Parola ed essa diventa chiara per te
Disprezzo le profezie quando:
  • non credo che Dio può qualsiasi cosa
“Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo, sia la gloria...”(Efesini 3:20)
  • l'insegnamento non mi fa “comodo”
“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3:16-17)

App: metti in pratica SUBITO quello con cui il Signore ti colpisce la domenica mattina e durante le tue meditazioni, o durante la cellula. Non dire “lo faccio domani, perché domani non arriverà. Credi a coloro a cui sono state visioni più grandi da Dio

6) Ma esaminate ogni cosa + 7) Accettando solo ciò che è buono.

Es: a quanto di quello che mi dice la pubblicità credo? Credo veramente che quella crema mi farà avere la pelle di Angelina Jolie, o quel liquore mi farà conquistare come George Clooney? Viviamo in un mondo che brama “credere in qualcosa”, qualsiasi cosa: movimenti politici, filosofici, spirituali... tutto tranne a Dio.

Come devo comportarmi come credente?

“Ma i fratelli subito, di notte, fecero partire Paolo e Sila per Berea; ed essi, appena giunti, si recarono nella sinagoga dei Giudei. 11 Or questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica, perché ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così”. (Atti 17:10-11)

App: Per sapere se la profezia o l'insegnamento sono da Dio, c'è un unico modo: deve superare la “prova Bibbia”

1. E' in accordo con quello che dice la Bibbia?
2. Mi rende più simile a Cristo?
3. La mia famiglia di chiesa lo approva?
4. E' in accordo con le abilità che Dio mi ha dato?
5. E' qualcosa che riguarda me?
6. Serve a convincermi di peccato o a condannarmi?
7. Mi fa provare la pace di Dio?

8) Tenetevi alla larga da ogni specie di male.

Es: quale è la raccomandazione dei tuoi genitori a cui hai disobbedito da bambino e che ti ha provocato guai seri? I tuoi genitori conoscevano meglio di te il pericolo, e volevano evitarti quei guai. Allo stesso modo Dio conosce questo mondo perché l'ha creato e sa meglio di qualsiasi altro cosa sia bene e cosa male. Non così la pensa il mondo; tutto è lecito, basta che ti piaccia. Dio non la pensa così!

“Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele...; Perciò, fate attenzione a come vi comportate. Non siate stolti, ma saggi, approfittando di ogni occasione, perché stiamo vivendo in un periodo di malvagità” (Efesini 5:11, 15-16 PV)

App: la prossima volta che vuoi partecipare a qualche “opera infruttuosa”, ricordati di quella volta da bambino, e pensa alla conseguenza.

La vita è come il tango, ma...

La vita è un po' come il tango: alcuni passi sono indietro, alcuni passi sono avanti, alcuni passi sono di lato. ma chi balla deve farli tutti e otto, in sequenza, per poter ballare realmente bene.

La cosa che mi ha fatto riflettere è la definizione che un ballerino famoso dà del tango:

Il tango non è maschio; è coppia: cinquanta per cento uomo e cinquanta donna, anche se il passo più importante, l' "otto", che è come il cuore del tango, lo fa la donna.”(Miguel Angel Zotto – tangero argentino)

A vederlo da fuori sembra che faccia tutto lui; ma l'azione più importante è compiuta da colei che a noi appare solo come un “accessorio”. Fino a che la donna non ha disegnato l'otto con le sue gambe, l'uomo non può fare nulla, e la danza non può proseguire. Se la donna lo fa bene, quello è un trampolino per il passo successivo che da potenza alla coppia, slancio e bellezza.

La vita abbondante non è “solo Cristo”. Lui ci ha messo il suo 50%... magari un bel po' di più, visto quello che gli è costato... ma il resto lo devi fare tu! Se vuoi la vita abbondante, una vita in cui saper controllare lo stress che il mondo ci provoca, sapendo cosa fare e quando fare, il passo più importante lo devi fare tu. Senza il tuo "otto", la morte di Cristo in croce è inutile
senza un tuo impegno a fare gli otto passi che ti chiede, la tua danza con Cristo non può proseguire se ti impegni a farli, quello è un trampolino per la tua vita, che avrà potenza, slancio e bellezza.

Sei pronto a fare" l'otto"? Sei pronto a lasciarti condurre da Cristo nel tango della tua vita?
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06 novembre 2011

Cosa ne farai del mio amore? | 6 Novembre 2011 |


Cosa può sopportare l'amore di un padre, cosa quello di uno sposo? Tradimento, abbandono, reiezione? Quanto può durare l'ira di colui che, tradito, vede l'essere a cui vuole bene rompere il patto di stima, affetto ed amore?

Michele Carlson, attraverso il capitolo 16 di Ezechiele, ci illustra come Dio, nonostante le nostre trasgressioni, promette che tornerà ad amarci, stipulando con noi un patto che non sarà mai più rotto.
Un patto che avrà la firma di Gesù, sulla croce.

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"Così parla DIO, il Signore, a Gerusalemme: Per la tua origine e per la t
ua nascita sei del paese del Cananeo; tuo padre era un Amoreo, tua madre un'Ittita. Quanto alla tua nascita, il giorno che nascesti l'ombelico non ti fu tagliato, non fosti lavata con acqua per pulirti, non fosti sfregata con sale, né fosti fasciata. Nessuno ebbe sguardi di pietà per te, per farti una sola di queste cose, mosso a compassione di te; ma fosti gettata nell'aperta campagna, il giorno che nascesti, per il disprezzo che si aveva di te. Io ti passai accanto, vidi che ti dibattevi nel sangue e ti dissi: "Vivi, tu che sei nel sangue!" Ti ripetei: "Vivi, tu che sei nel sangue!" Io ti farò moltiplicare per miriadi, come il germoglio dei campi. Tu ti sviluppasti, crescesti, giungesti al colmo della bellezza, il tuo seno si formò, la tua capigliatura crebbe abbondante, ma tu eri nuda e scoperta. Io ti passai accanto, ti guardai, ed ecco, il tuo tempo era giunto: il tempo degli amori; io stesi su di te il lembo della mia veste e coprii la tua nudità; ti feci un giuramento, entrai in un patto con te, dice DIO, il Signore, e tu fosti mia. Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue che avevi addosso e ti unsi con olio. Ti misi delle vesti ricamate, dei calzari di pelle di delfino, ti cinsi il capo di lino fino, ti ricoprii di seta. Ti fornii d'ornamenti, ti misi dei braccialetti ai polsi e una collana al collo. Ti misi un anello al naso, dei pendenti agli orecchi e una magnifica corona in capo. Così fosti adorna d'oro e d'argento; fosti vestita di lino fino, di seta e di ricami; tu mangiasti fior di farina, miele e olio; diventasti bellissima e giungesti fino a regnare. La tua fama si sparse fra le nazioni, per la tua bellezza; essa infatti era perfetta, perché io ti avevo rivestita della mia magnificenza, dice DIO, il Signore. Ma tu, inebriata della tua bellezza, ti prostituisti sfruttando la tua fama e offrendoti a ogni passante, a chi voleva. Tu prendesti delle tue vesti, ti facesti degli alti luoghi ornati di vari colori, e là ti prostituisti: cose tali non ne avvennero mai, e non ne avverranno più. Prendesti pure i tuoi bei gioielli fatti del mio oro e del mio argento, che io ti avevo dati, te ne facesti delle immagini d'uomo, e ad esse ti prostituisti; prendesti le tue vesti ricamate e ne ricopristi quelle immagini, davanti alle quali tu mettesti il mio olio e il mio profumo. Così anche il mio pane che ti avevo dato, il fior di farina, l'olio e il miele con cui ti nutrivo, tu li mettesti davanti a loro, come un profumo di soave odore. Questo si fece! dice DIO, il Signore. Prendesti inoltre i tuoi figli e le tue figlie, che mi avevi partoriti, e li offristi loro in sacrificio, perché li divorassero. Non bastavano dunque le tue prostituzioni, perché tu avessi anche a scannare i miei figli, e a darli loro facendoli passare per il fuoco? In mezzo a tutte le tue abominazioni e alle tue prostituzioni, non ti sei ricordata dei giorni della tua giovinezza, quando eri nuda, scoperta, e ti dibattevi nel sangue. Ora dopo tutta la tua malvagità, guai! guai a te! - dice DIO, il Signore, - ti sei costruita un bordello; ti sei fatta un alto luogo in ogni piazza pubblica: hai costruito un alto luogo a ogni capo di strada, hai reso abominevole la tua bellezza, ti sei offerta a ogni passante; hai moltiplicato le tue prostituzioni. Ti sei prostituita agli Egiziani, tuoi vicini dalle membra vigorose, e hai moltiplicato le tue prostituzioni per provocare la mia ira. Perciò, ecco, io ho steso la mia mano contro di te, ho diminuito la razione che ti avevo fissata, e ti ho abbandonata in balia delle figlie dei Filistei, che ti odiano e hanno vergogna della tua condotta scellerata. Non sazia ancora, ti sei pure prostituita agli Assiri; ti sei prostituita a loro; ma neppure allora sei stata sazia! Hai moltiplicato le tue prostituzioni con il paese di Canaan fino in Caldea, ma neppure con questo sei stata sazia. Com'è vile il tuo cuore, dice DIO, il Signore, a ridurti a fare tutte queste cose, da sfacciata prostituta! Quando ti costruivi il bordello a ogni capo di strada e ti facevi gli alti luoghi in ogni pubblica piazza, tu non eri come una prostituta, poiché disprezzavi il salario, ma come una donna adultera, che riceve gli stranieri invece di suo marito. A tutte le prostitute si fanno regali; ma tu hai dato regali a tutti i tuoi amanti, li hai sedotti con i doni, perché venissero a te, da tutte le parti, per le tue prostituzioni. Con te, nelle tue prostituzioni è avvenuto il contrario delle altre donne; poiché non eri tu la sollecitata; in quanto tu pagavi, invece di essere pagata, facevi il contrario delle altre".

"Poiché, così parla DIO, il Signore: Io farò a te come hai fatto tu, che hai disprezzato il giuramento, infrangendo il patto. Tuttavia mi ricorderò del patto che feci con te nei giorni della tua giovinezza e stabilirò per te un patto eterno. Tu ti ricorderai della tua condotta e ne avrai vergogna, quando riceverai le tue sorelle, quelle che sono più grandi e quelle che sono più piccole di te; io te le darò per figlie, ma non in virtù del tuo patto. Io stabilirò il mio patto con te e tu conoscerai che io sono il SIGNORE, affinché tu ricordi, tu arrossisca e tu non possa più aprir la bocca dalla vergogna, quando ti avrò perdonato tutto quello che hai fatto, dice DIO, il Signore".
(Ezechiele 16:3-34, 59-63)

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