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02 settembre 2018

Cosa metti in valigia? | 2 Settembre 2018 |

Cosa è che ti definisce realmente? Ciò che è  scritto sul tuo passaporto, oppure chi tu sei dinanzi a Dio? Cosa metti nella tua valigia quando vai nel mondo? Il tuo passaporto "civile" o quello del tuo cuore di figlio o figlia di Dio?
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Tra poco inizierà il nuovo “anno ecclesiastico” per la nostra chiesa e come ogni anno avremo progetti, obiettivi scommesse da vincere.

Per un bel po' di anni la nostra squadra è rimasta sempre la stessa magari qualcuno partiva ma molti arrivavano.

Questo sarà il primo da molti anni nella nostra storia che una buona parte dei prodotti del nostro “vivaio” ci lasceranno: chi per un po' chi per un tempo più lungo.

Come qualsiasi allenatore che si rispetti quando vedi quelli che hai allevato dalla categoria “pulcini” e poi su su, nelle giovanili, fino ad arrivare in prima squadra fino ad essere parte integrante della squadra, fino ad essere quelli a cui passi la palla “perché hanno più fiato” c'è un sentimento contrastante i molti di noi.

C'è l'orgoglio di aver cresciuto qualcuno che da ora in avanti, saprà “giocare da solo”, di averlo equipaggiato, di avergli insegnato tattiche e mosse  che gli serviranno in futuro.

Ma c'è anche l'umano dolore di sapere  che non li vedremo più con noi ogni domenica, chi alle percussioni, chi alla chitarra, chi alla console audio-video chi in sala a prendere appunti.

In questo messaggio vorrei darvi qualcosa da mettere in valigia; certamente non tutto quello che vi abbiamo dato in questi anni, ma quelle cose che possano entrare  nel vostro “bagaglio a mano” di credenti.

Cosa metti in valigia, allora? Quali sono le cose imprescindibili per fare un viaggio? I vestiti? Lo spazzolino da denti? Le cuffiette peri l'iPhone? Sono tutte cose che, seppur necessarie, le puoi comperare dove arrivi. E' per questo che la prima cosa da ricordare quando parti sono i soldi.

La seconda cosa davvero necessaria è, ovviamente, il biglietto. Devi controllare prima di partire di averlo stampato, di averlo nel portafoglio, oppure nella “app” del tuo telefono.

Ma sai, in fondo, anche se non hai i soldi, anche se hai dimenticato il biglietto, alla fine, sull'aereo ti ci fanno salire, in qualche modo.

La cosa di cui non puoi fare a meno in alcun modo, quello che è al primo posto delle cose da ricordare
è il tuo documento di identità; è ciò che dice chi sei, da dove vieni, a quale stato appartieni.

Allo stesso modo, non voglio che voi partiate da questa chiesa  senza aver messo nella vostra valigia ciò che vi servirà dove andrete.

Metti in valigia la tua vera identità

La prima cosa che vi chiederanno, nei posti dove andrete, sarà il vostro “documento di riconoscimento” per conoscere chi siete,  da dove venite,  il vostro nome.

La vostra identità come cittadini sarà facile da sapere: tutto è scritto su un libretto, nome, cognome, indirizzo, cittadinanza... ma come farai a far capire chi tu sei realmente? Come faranno a capire che tu sei un figlio di Dio, una figlia di Dio da lui amato, da lui amata? Sul tuo passaporto non ci sarà scritto.

Dove sta scritto il tuo vero nome,  il tuo vero indirizzo, la tua vera cittadinanza? Deuteronomio dice:

“Amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze. Le parole di questo comandamento, che oggi ti do, restino nel tuo cuore: le ripeterai ai tuoi figli, le dirai quando ti corichi e quando ti alzi. Le legherai come un segno sulla tua mano e le porterai come un pendaglio davanti agli occhi. Le scriverai sugli stipiti della tua casa e all'ingresso delle città. (Deuteronomio 6:5-9 TILC)

Questo è quello che abbiamo fatto io ed altri  sia come genitori terreni,  sia come genitori spirituali, cercando di “scrivere nel vostro cuore” le leggi di Dio, e la Grazia di Cristo.

Come vedranno questo gli altri, da domani in poi, quando non farete più parte “fisica “di questa chiesa”?

C'è una lettera di Pietro, la prima, che penso possa interessare direttamente voi, e che molto di quello che dice Pietro possa esservi utile. In questo:

"Fratelli miei, come forestieri sulla terra, vi prego di non aver nulla a che fare con i desideri malvagi che sono sempre in lotta contro la vostra anima. Comportatevi bene fra i non credenti, così, mentre parlano male di voi, come se aveste fatto del male, vedranno quanto bene fate e dovranno lodare Dio nel giorno in cui egli si avvicinerà. Per amore del Signore, siate sottomessi ad ogni autorità umana, sia che si tratti di capi di stato,  che di altre persone incaricate da loro di punire i colpevoli e di lodare quelli che agiscono bene. . (1 Pietro 2:11-14 PV)

Perché penso che possa esservi utile? Questa lettera era scritta a delle chiese in Turchia,  che si trovano in “prima linea”   sul fronte ovest del cristianesimo.

Erano sottoposti a una marea di pressioni dal mondo; erano in un certo senso "deboli",   perché erano neo credenti non ebrei.  non avevano grandi esperienze  o grande cultura biblica,  ed era difficile per loro  controbattere alla cultura dove vivevano.

Voi non siete neo credenti, e di sicuro avete molta più cultura biblica di loro, ma come loro dovrete fronteggiare un mondo di “non credenti”... e lo dovrete fare da soli. E questa volta, senza l'aiuto di papà, di mamma o della chiesa.

Quale è il suggerimento di Pietro?  “piuttosto che cercare di controbattere con quello che non conoscete,  fate vedere quello che siete.” Pietro esorta le chiese della Turchia a testimoniare con quello che avevano a disposizione:  la cosa più semplice, le loro vite.

Se nella vostra valigia avrete messo la vostra vera identità, l'essere figli, l'essere figlie di Dio, salvati per Grazia da Gesù, piuttosto che intavolare discussioni teologiche per dimostrare la vostra fede potrete, più semplicemente dimostrarla attraverso quello che siete e che fate.

Come fare? Pietro fornisce alcuni suggerimenti:

1. Siate forestieri sulla terra

Nei posti dove andrete, il vostro accento, i vostri cognomi tradiranno le vostre origini: sarete “forestieri” che significa “quelli che vengono da fuori”.

Col tempo, col passare dei mesi, forse degli anni, imparerete bene gli accenti, i vostri nomi verranno “deformati” nella lingua locale... e diverrete parte della nazione dove sarete, otterrete la cittadinanza, se non la avete di già.

Ma ricordatevi sempre che siete “forestieri”, che non appartenete né al popolo italiano né a quello britannico, né a quello canadese, né a quello rumeno... voi appartenete al popolo di Cristo!

Cosa distingue un “forestiero”  da uno “locale”? Che il forestiero tende a continuare le abitudini che aveva nella sua patria: il “tea” alle 5 per gli inglesi, il Thanksgiving” per gli americani, “'o' babbà al rum” per i napoletani...

I locali mangiano e festeggiamo cose differenti i forestieri continuano a mangiare e festeggiare le cose della propria nazione, anche se sono passati anni  da quando hanno lasciato la madre patria.

Perché gli altri vedano la vostra vera identità voi dovrete fare lo stesso: “Pietro lo dice:

“... vi prego di non aver nulla a che fare con i desideri malvagi che sono sempre in lotta contro la vostra anima. (v.11)

Continuate a praticare le cose buone che vi sono state insegnate, continuate a pregare, continuate ad avere misericordia, continuate ad amare sapendo che amare non è un sentimento ma una azione, continuate ad andare in chiesa ogni domenica.

2. Siate coinvolti con gli altri

Anche se sarete forestieri e continuerete a mangiare e a festeggiare le cose della vostra patria, e ad agire come vi è stato insegnato  ricordatevi che non siete “a casa” e che dovrete vivere in quella nuova nazione.

Questo significa  non rimanere un' isola , “coinvolgersi” nella vita e nella società del luogo dove sarete.

Questo non lo dico solo io, ma Pietro lo ha detto prima di me:

“Comportatevi bene fra i non credenti” (v. 12a)

L'abbiamo detto una marea di volte in chiesa: se vuoi testimoniare Cristo, devi vivere nella società. Paolo lo dice bene ai Corinzi:

“Vi ho già scritto nella mia lettera di non mischiarvi con quelli che commettono immoralità, 10 ma non parlavo degli immorali o degli avari, degli imbroglioni o degli idolatri, che sono nel mondo. Infatti, non potete vivere in questo mondo senza venire a contatto con gente del genere.” (1 Corinzi 5:9-10)

Una religione da "serra"  ha veramente poco valore per gli altri.  Essere cristiani solamente in una chiesa  non cambia la vita, né la nostra  né quella degli altri.

3. Non vi scoraggiate di agire bene 

Nelle vostre famiglie, nella vostra chiesa, se agivate secondo quello che vi era stato insegnato c'erano lodi e facce sorridenti.

Non aspettatevi nulla del genere dal mondo: non lo dico io, lo dice Pietro:

“così, mentre parlano male di voi, come se aveste fatto del male, vedranno quanto bene fate” (v. 12b)

Parleranno “male di voi” anche se agite bene, anche se agite con amore, rispetto, misericordia... ANZI, diranno che state facendo MALE!

Ma guardate i tre verbi che ho sottolineato: “parlano”, “vedranno” e “fate”.

Pietro sta dicendo:  “Le parole non si vedono, le azioni si!. Voi agite, e lasciate che gli altri parlino... perché nessuno vedrà le loro parole, ma molti vedranno le vostre azioni; e alla fine le vostre azioni parleranno più forte delle loro parole.”

La vostra vera identità di credenti, è agire come Dio vuole  piuttosto che parlare di Dio: l'amore non è un sentimento  ma una azione Con questo non sto dicendo che non dovrete mai parlare di Gesù a nessuno, anzi, tutt'altro, Gesù  stesso lo dice:

“Ciò che ora vi dico di nascosto, proclamatelo apertamente; ciò che vi sussurro all'orecchio, gridatelo dai tetti!” (Matteo10:27 PV) 

Non significa che dovrete  nascondere la vostra fede, Ma significa far si che le vostre parole  siano la conferma delle vostre azioni.  Significa abbracciare  un amico prima  e digli che lo ami dopo;  significa non adirarsi prima  e perdonare dopo;  significa aiutare il vicino di casa in difficoltà economiche prima  e parlargli del Signore dopo.

4. Siate servi utili per la gloria di Dio

“Un servo che non serve non serve”. Ricordate l'altro motto della nostra chiesa?

Tutto ciò che farete, e quando dico “tutto” intendo “tutto”, non solo quelle cose legate alla vostra fede, ma la vostra intera vita che vivrete, fatelo sapendo che porterà gloria a Dio.

Infatti Pietro dice:

“vedranno quanto bene fate e dovranno lodare Dio nel giorno in cui egli si avvicinerà.” (12c)

Attenzione:  Pietro non dice “se ci sarà un giorno in cui egli si avvicinerà.”  ma “nel giorno in cui egli si avvicinerà.”

Non è “SE” Dio si avvicinerà alle persone  con cui vivrete da ora in avanti, ma “QUANDO” Dio si avvicinerà a loro.

E quando avverrà, voi sarete l'esempio vivente di cosa significhi essere figli, essere figlie di Dio, E grazie alla vostra buona  testimonianza Dio riceverà la gloria.

5. Rispettate le leggi

Sembra quasi superfluo, ma Pietro sa come siamo fatti... Ci piace trovare “scorciatoie”, esplorare obbedienze “personalizzate”... In Italia c'è il detto “Fatta la legge, trovato l'inganno”.

Pietro dice invece:

"Per amore del Signore, siate sottomessi ad ogni autorità umana, sia che si tratti di capi di stato,  che di altre persone incaricate da loro di punire i colpevoli e di lodare quelli che agiscono bene." (vv.13-14)

Pietro dice: “No, voi non dovete obbedire alla legge per via della legge ma per l'amore che avete per Gesù, perché Gesù lo ha fatto”. Se leggete la rimanente parte del capitolo, spiegherà che Gesù ha rispettato la legge “fino a morire in croce” ma affidandosi alla giustizia di Dio.

Anche questo fa parte del “pacchetto” che definisce la tua identità di credente in Cristo.

Come credente sarai tenuto a rispettare le leggi del paese dove andrai; e questo comporta anche conoscerle, accettarle anche se lontane dalla tua cultura, e senza mormorare o cercare “scappatoie”.

Conclusione

Non so cosa porterai nella tua valigia se sarà pesante, o leggera, ma come tuo pastore ti dico: “Metti per prima cosa la tua vera identità” Chi sei realmente.

Sii forestiero, sii forestiera alla terra, Continua a praticare le cose buone che ti sono state insegnate,
la preghiera, la misericordia, l' amore , trova una chiesa dove adorare assieme ad altri Dio.

Sii coinvolto, sii coinvolta nella vita degli altri, perché così potrai testimoniare Cristo.

Non ti scoraggiare di agire bene, perché le parole rimangono parole, ma le azioni parlano più delle parole.

Sii un servo, sii una serva utile per la Gloria di Dio, ricordando che tutto ciò che fai nella tua vita può portare altri ad accettare Cristo.

Rispetta le leggi, perché Gesù le ha rispettate,  anche se erano leggi umane e sbagliate.

Pietro sintetizza così:

“Rispettate tutti, amate i fratelli, temete Dio e onorate chi vi governa.” (1 Pietro 2:17 PV)

Il tuo passaporto,  quello senza il quale non puoi partire da qua è chi si veramente. Ed è il medesimo passaporto che non solo voi dovete avere, ma anche ciascuno di noi che rimane

“Siate dunque imitatori di Dio, come figli amati; e camminate nell’amore come anche Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi in offerta e sacrificio a Dio quale profumo di odore soave.” (Efesini 5:1-2)

Metti questo come prima cosa nella tua valigia: metti la tua identità vera in Cristo.

Preghiamo


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