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01 luglio 2018

Cosa sventola sul tuo Tempio? | 1 Luglio 2018 |

Come credente sono il tempio di Dio... ma quale bandiera sventola sul tetto? Le persone passando possono riconoscere a chi appartengo? Possono vedere che è differente da tutti gli altri?
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La scorsa settimana abbiamo iniziato la ricerca del nuovo Tempio di Dio, visto che quello originale, a Gerusalemme, era stato distrutto nel 70 DC.

Perché è necessario un tempio per incontrare Dio? Perché lui stesso lo ha detto:

“Essi mi faranno un santuario e io abiterò in mezzo a loro.” (Esodo 25: 8)

E avevamo anche visto che il Tempio attuale non è fatto di pietre e colonne, ma di carne e sangue:

“Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?  (1 Corinzi 3:16)

 Ogni uomo e ogni donna   PUO' divenire il Tempio di Dio.. se la costruzione nasce, si sviluppa e si consolida sulla pietra angolare che è Gesù.

“Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare, sulla quale l'edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore”.  (Efesini 2:20-21)

Ora siamo il nuovo tempio, uomini e donne, edificati su Cristo...

E ora? Cosa succede al mio tempio? Basta averlo edificato su Gesù,  ovvero aver ascoltato la sua Parola leggendo la Bibbia, messo in pratica i suoi insegnamenti  fatto crescere il frutto dello spirito e frequentato una chiesa locale?

Se ho fatto tutto ciò... bene!  Sono all'inizio! E' come se fossi arrivato a mettere il tetto  della mia costruzione.

Ora tutto è pronto  per essere utilizzato: e sarò realmente il tempio di Dio se...

Se sono consacrato/consacrata a Dio

Un tempo, quando si finiva  una costruzione qui in Italia e si arrivava a mettere il tetto, era usanza esporre  sulla parte più alta del tetto il tricolore, la bandiera italiana.

Era un'usanza  che stava a significare due cose: la prima che in quella casa  avrebbero abitato degli italiani.

C'era un tempo dove noi eravamo fieri delle nostre origini, del nostro essere una nazione unita. Migliaia di persone erano morte per rendere unita una nazione che era stata terra di conquista da parte di francesi, spagnoli, arabi, tedeschi. Ora lo siamo un po' meno...

Il secondo significato era che quella casa sarebbe stata protetta  dallo Stato Italiano. Le persone avrebbero obbedito alle sue leggi e per questo lo Stato si sarebbe preso cura di proteggere e aiutare chi la abitava. Ora fa un po' tenerezza...

Nelle regioni del sud invece, era usanza esporre una “frasca” un ramo di un albero tagliato di fresco.

La si metteva (e la si mette ancora talvolta) per simboleggiare che la costruzione era stata piantata, radicata in terra come l'albero, e che era viva e dava il suo frutto.

Entrambi questi “riti”, un po' “pagani” in verità, servivano a “dedicare” a “consacrare” la casa,  ad affermare la sua funzione sia come protezione (la bandiera) sia la crescita (la frasca).

Erano fatti su una costruzione, su un “luogo”, ma erano destinati a favore di chi avrebbe abitato quel luogo.

Anche per i templi esisteva qualcosa di simile. Nell'Antico Testamento esisteva un rito per “consacrare”,  ovvero rendere sacri, puri, coloro che servivano presso il tempio:

“Prenderai del sangue che è sull'altare, dell'olio dell'unzione e ne spruzzerai su Aaronne e sui suoi paramenti, sui suoi figli e sui paramenti dei suoi figli con lui. Così saranno consacrati lui, i suoi paramenti e insieme a lui i suoi figli e i loro paramenti. (Esodo 29:21)

E ora? Come posso consacrarmi al Dio? Quale bandiera,  quale frasca debbo issare sulla parte più alta del tempio  che è la mia persona? Ci sono tre azioni che devo fare:

a) Devo innalzare la bandiera di Gesù

Devo continuare a spruzzarmi di sangue e di olio per essere accettato da Dio? Ebrei dice che non non serve più:

“Così, fratelli, ora abbiamo piena libertà di entrare nella presenza di Dio per mezzo del sangue di Gesù, una via nuova e vivente che il Signore ha aperto per noi attraverso la cortina, cioè il suo corpo” (Ebrei 10:19-20 PV)

Eccola la bandiera giusta, il sangue di Gesù  che ha sostituito,  una volta e per sempre,  quello dei sacrifici di animali  sull'altare del Tempio.

Gesù è stato l'ultimo sacrificio necessario.  Lui ha squarciato la cortina  che ci divideva dalla presenza del Padre.  Lui ha detto sulla croce “epho telèo”  che è tradotto nelle bibbie come “è compiuto,  ma in realtà significa “è pagato!”

La bandiera che mettevamo sul tetto di casa significava che avrebbero abitato degli italiani, che avrebbero obbedito alle leggi dello Stato, e che per questo lo Stato li avrebbe protetti.

La bandiera di Gesù, il suo sangue, significa che nel mio tempio abiterà Lui, attraverso lo Spirito Santo, che obbedirò alle sue leggi, i comandamenti, e per questo io sarà protetto, sarò protetta da lui. E' Dio che afferma attraverso Isaia:

“Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei mio! Quando dovrai attraversare le acque, io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà, perché io sono il Signore, il tuo Dio, il Santo d’Israele, il tuo Salvatore.” (Isaia 43:1-3)

Vi siete mai chiesti a che cosa serva una bandiera? Perché sono state inventate?

Tanto tempo fa, quando gli uomini facevano le guerre “a piedi” e le uniche  armi per uccidere a distanza, erano le frecce e i sassi, dopo che erano state tirate tutte verso l'avversario la battaglia finiva per svolgersi a “mazzate e male parole”.

E, nel trambusto che si creava poteva capitare di non sapere più  da che parte  si doveva tirare mazzate: la bandiera serviva a capire con un'occhiata quale era il nostro esercito e la parte con cui stavamo combattendo.

Non bastava possederla, bisognava che “sventolasse” per assolvere al suo compito. Era (ed è) un simbolo di appartenenza: “Io sto da QUESTA parte”.

Allo stesso modo la bandiera di Gesù non mi basta averla dentro di me, le persone la debbono “vedere”, deve sventolare sul mio tempio, la gente deve capire “da che parte sto”, a chi appartiene il mio tempio.

Se metto un tricolore sul tetto, sto affermando che per me, l'essere italiano ha un valore, e voglio che si veda da distante... è per quello che la metto in cima.

Se metto Cristo come bandiera sul mio tempio, sto affermando che io voglio essere suo.

Seconda azione: per essere consacrato a Dio:

b) Devo essere differente dal mondo

San Pietro, oppure la moschea di Gerusalemme, o la Sinagoga di Roma, non sono edifici che passano inosservati: li riconosci da lontano!

Se io sono il tempio di Dio, non posso essere confuso con tutto il resto del paesaggio: le persone debbono vedere da distante che sono il “tempio di Dio”, Pietro dice:

“Siate santi, invece, in tutto ciò che fate, proprio come è santo il Signore che vi ha chiamati.” (1 Pietro 1:15 PV)

Vi ricordo che “santo” non significa andare in giro con un cerchio dorato  che levita sopra la nostra testa e si illumina di notte, ma  “distinto, differente, separato”.

Tu potresti dirmi: “OK Marco, ho capito, devo andare in monastero.” Certamente no! Paolo lo dice chiaramente:

 “Infatti, non potete vivere in questo mondo senza venire a contatto con gente del genere.” (1 Cor. 5:9 PV)

Significa invece che, in tutto ciò che faccio, (e qui quando dico “tutto” intendo “tutto”, non solo le cose private, di chiesa, o di fede, ma ogni attività che svolgo quando sono sveglio), in tutto ciò che faccio SI DEVE VEDERE che Gesù è la pietra angolare.

Paolo lo dice chiaramente:

“Infatti, anche se una volta eravate nel buio, ora invece siete pieni della luce del Signore, ed il vostro comportamento lo deve dimostrare.” (Efesini 5:8 PV)

Terza azione per essere consacrati a Dio :

c) Devo testimoniare Gesù

Se qualcuno chiedesse al padrone di una casa  dove il tetto è stato finito da poco perché ha messo la bandiera, o la “frasca”, saprebbe rispondere?

Probabilmente no! Io stesso ignoravo il motivo di questa usanza fino a prima di scrivere questo messaggio. Sapete, qualche volta,  anche a noi credenti capita qualcosa di simile.

Abbiamo messo sul tempio del nostro corpo la bandiera di Gesù, facciamo si che “si veda da lontano” che siamo “santi”, distinti, differenti, separati", ...ma poi non sappiamo spiegare  perché lo facciamo!

Se qualcuno ti chiedesse  quale è il fine di tutto quello che fai come credente, cosa risponderesti?

Per ottenere il Paradiso? Quello già lo hai, se credi, sei salvato/salvata per Grazia, attraverso la fede, non per opere.

Per rendere il mondo un posto migliore? Ottimo, ma ci sono centinaia di associazioni che perseguono la stessa cosa.

Perché Gesù ti dice di amare gli altri? Vero, ma anche Ghandi lo diceva.

Vi faccio un esempio: conosciamo bene Compassion, e sappiamo bene quello che fanno: salvano, nutrono ed educano bambini.

Ma ci sono tante altre organizzazioni che lo fanno, Save the children, Oxfam, Amref... Ma, nel logo, Compasssion spiega perché lo fanno... “Liberare i bambini dalla povertà...  nel nome di Gesù”!

Rendono il mondo un migliore? Certamente! Amano gli altri? Assolutamente si...

Ma hanno voluto sottolineare che il fine di tutto questo, non è una gloria terrena, ma la gloria del nome di Gesù.

Gesù stesso lo ha affermato:

“Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può essere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa.  Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli..” (Matteo 5:14-16)

La bandiera che sventola sul mio tempio, il mio tempio che si vede da lontano  perché è differente, ha come fine la Gloria di Dio.

Conclusione

C'è una bandiera che sventola  sul tuo tempio? C'è la bandiera di Gesù? Sappi che per essere il tempio di Dio  non basta tenerla ripiegata in un angolo della tua vita.

Per essere realmente il tempio edificato sulla pietra angolare di Gesù devi esporla, renderla visibile, rendere la tua vita un tempio  che nessuno può scambiare con un altro, e il cui fine è la gloria di Cristo.

Preghiamo.


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