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28 gennaio 2018

Cosa fa crescere la gioia (e cosa la uccide) 2° parte | 28 Gennaio 2018 |

Come posso aumentare la mia gioia anche quando la felicità è lontana dalla mia vita? E quale è la fonte vera della gioia?
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La scorsa volta avevano visto le prime cinque istruzioni per sapere come vanno assieme  tutti i pezzi del nostro mobile Ikea che è la nostra gioia.

Oggi vediamo le rimanenti cinque istruzioni del foglietto


6. La gioia è negli altri: l'egoismo uccide la gioia

“Ma anche se dovrò aggiungere il sacrificio della mia vita a quello che la vostra fede offre a Dio, ne sarò contento e mi rallegrerò insieme con tutti voi.  E anche voi dovete esserne felici e gioire con me.” (Filippesi 2:17-18 PV)

La volta scorsa abbiamo già parlato un po' di questo, quando abbiamo parlato dell'unità tra credenti basata sull'annunciare il Vangelo di Gesù al mondo.

Qui Paolo espande questo concetto: non è sufficiente per avere gioia essere uniti, ma bisogna lavorare affinché l'altro trovi la gioia.

In pratica Paolo dice che se io mi adopero perché tu abbia gioia, allora la tua gioia diventerà la mia gioia.

Questo è il principio su cui si basa il servizio cristiano: faccio del tutto perché tu possa provare gioia, spendo tutto me stesso perché so che  quando ti vedrò sorridere, quando ti vedrò consolato, quando ti vedrò libero, quando ti vedrò salvo, quando ti vedrò nella gioia, allora io sarò nella gioia.

Permettetemi di aprire una "parentesi. E' questo il principio su cui vivono  (o dovrebbero vivere) i pastori: Paolo lo dice bene anche in questa lettera:

“Per me infatti, vivere è Cristo e morire sarebbe un guadagno!... da una parte desidero partire per essere con Cristo: per me sarebbe senz'altro meglio, ma capisco che per voi è più utile che rimanga in vita. “( Filippesi 1:21-24 PV)

Paolo avrebbe potuto a ragione essere felice di morire: sarebbe cessata la sua prigionia, i viaggi, la paura, il freddo la fame, e sarebbe stato con Gesù per l'eternità. Ma qui sta dicendo: “La mia vita vera è stare con Cristo...  ma rimango per istruirvi su Cristo,  e portarvi alla gioia. E questa sarà la mia gioia.”

Come deve essere un pastore secondo Paolo? In 2 Corinzi dice:

“Non che noi vogliamo dirigere la vostra fede, ma desideriamo collaborare alla vostra gioia, perché è per fede che voi rimanete saldi.” (1 Corinzi 1:24 PV)

Lui afferma: "lavoriamo con voi per la vostra gioia" Pastore, dice Paolo,  non è chi ti impone di quello che devi fare, pensare e pregare, ma chi fa del tutto perché tu  possa provare gioia nella tua vita di credente.

Una piccola nota per coloro che, come me sono pastori, ma che è estesa a tutti e a tutte coloro  che stanno insegnando il Vangelo a qualche titolo: stai collaborando ala gioia di coloro  che il Signore ti ha dato da far crescere? Oppure stai soltanto cercando di imporgli  ciò che va bene e te?

Un esempio pratico:  sei pronto, o sei pronta a suonare in chiesa invece dell'inno che ti fa scendere sempre le lacrime, musica rap cristiana per la gioia dei giovani?

Una nota anche per coloro che sono discepoli: se il tuo insegnante non aumenta la tua gioia, ma invece aumenta il tuo stress,  se ti impone di seguire regole, invece di insegnarti a seguire Gesù, forse è il caso che cambi insegnante.

Sapete a chi si stava ispirando Paolo dicendo questo? Si ispirava a quell'uomo che sulla via di Damasco gli aveva chiesto.:“Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?” (Atti 9:4)

“Per la gioia che gli era posta dinanzi egli (Gesù) sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio. “ (Ebrei 12:2b)

Sai cosa ha portato Gesù sulla croce? L'immagine della gioia  che tu ed io avremmo potuto provare.

La gioia di Gesù non risiedeva  solo nell'aver compiuto l'impresa di sconfiggere la morte; anche,  ma nell'aver trasmesso la sua gioia  a coloro che avrebbero creduto in lui.

“Vi ho detto questo perché siete pieni della mia gioia e la vostra felicità sia completa!” (Giovanni 15:11 PV)

Se siamo discepoli di Gesù, allora abbiamo la possibilità di provare la gioia, ma dobbiamo anche adoperarci  perché gli altri la provino, perché è così  che ha fatto Gesù!

Ma attenzione, se vivi solo per la tua gioia, se non ti interessa che altri la provino, allora stai uccidendo la tua gioia.

Cosa significa in pratica questo? Significa due cose precise:

1. Non puoi fare a meno di una chiesa locale.

Alla gioia di chi collaborerai, se rimani un “credente isolato”?

2. Non puoi solo sedere e ascoltare in chiesa

Devi essere coinvolto. Come collaborerai alla gioia di chi ti siede a fianco se lo incontri per un paio di orette alla settimana e l'unica cosa che condividi con lui  è lo spazio fisico dentro un  locale?

Collaborare alla gioia significa  scegliere una chiesa da frequentare e significa coinvolgersi nella vita dei suoi membri, coinvolgersi nelle attività di chiesa,  come pure nella vita degli altri membri di chiesa.

Sesta istruzione del foglietto: 

  • sforzati di portare gioia agli altri

7. La gioia è nella riunione - la separazione uccide la gioia

“Perciò ci tengo molto che (Timoteo)  ritorni da voi, perché so quanto vi farà piacere rivederlo, e questo alleggerirà anche le mie preoccupazioni. Accoglietelo dunque con grande gioia per piacere al Signore, ed abbiate stima di uomini così.” (Filippesi 2:28-29 PV)

Paolo stava mandando Timoteo a Filippi; se leggete pochi versi sotto vedrete che Paolo specifica
che Timoteo è stato molto vicino alla morte  per via della sua fede,  e che la gioia per i Filippesi sarà amplificata dal ritrovare un amico credente  che è stato per molto lontano e in percolo di vita per Cristo.

Ora, non bisogna necessariamente aspettare di avere uno  che è quasi morto per aver testimoniato Gesù. La gioia sta nel rincontrarsi con vecchi amici credenti, persone con cui abbiamo condiviso  una parte della nostra vita nella fede.

All'epoca di Paolo non c'era altro modo  che andare a piedi a trovarle, e resta ancora il sistema migliore. Ma la tecnologia ci ha dato degli strumenti che possono abbattere le distanze: il telefono, WhatsApp, Face Time... e altro.

Ci sono persone che sono state importanti  nella tua vita di credente? Alcune sono ancora lì a fianco,
altre, no. Alcune sono andate col Signore... ma le altre? Da quanto non le senti?

Ti do un suggerimento (e lo do a me stesso): fai una lista di almeno cinque persone  (se sono di più, meglio) che hanno avuto un impatto sulla tua vita di credente e pianifica di incontrarle (in qualsiasi modo... fisico, telefono, WZP, MSG, FT...) durante il 2018.

E ti dirò di più: fanne un'abitudine, Charles Spurgeon (predicatore battista inglese dell'800)
una volta disse  “Quando incontro qualche vecchio amico nella fede è come essere in vacanza di una settimana.”

Hai bisogno di una vacanza spirituale di tanto in tanto. Ridere assieme ad altri credenti  è una gran medicina per l'anima.

Attenzione, se resti da solo, tenderai a piangerti addosso, e ucciderai la tua gioia. Proverbi dice:

“Tutti i giorni sono brutti per l’afflitto, ma per il cuore contento è sempre allegria.” (Proverbi 15:15)

Settima istruzione:

  • pianifica di incontrarti con altri credenti

8. La gioia è avere piani per il futuro -  la mancanza di uno scopo uccide la gioia

“Perciò, restate fermamente uniti al Signore! Ho tanta voglia di rivedervi, cari fratelli! Voi siete la mia gioia e la ricompensa del mio lavoro.” (Filippesi 4:1 PV)

Paolo stava pianificando il futuro senza preoccuparsi del presente (non dimenticando! Lo conosceva bene ! Era incatenato a un soldato!)

Tu potresti chiedermi: “Fino a che grado di problema non devo preoccuparmi? Che so, dal tumore in su va bene preoccuparsi? Ti faccio rispondere da Gesù:

" E chi di voi può, con la propria ansietà, aggiungere un’ora sola alla durata della sua vita? …  Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.” (Matteo 6:27, 34)

Paolo sapeva che avrebbe potuto morire domani... ma non si concentrava sull'oggi, pianificava il futuro... e non si preoccupava!

Vi ricordate cosa dice il Padre Nostro? “Dacci OGGI” il nostro pane QUOTIDIANO” (Matteo 6:11) Gesù dice: “Occupati, non preoccupati dell'oggi,  perché all'oggi ci penso io. qualsiasi cosa sia,
 dal raffreddore in su, perché voglio che tu sia concentrato sul futuro... così che tu possa occuparti dell'oggi, pianificare il domani, e avere gioia."

Ma, attenzione, Se ti preoccupi  oggi  non conoscerai mai la gioia. Perché non avrai tempo nel pianificare il domani.

La mancanza di scopo  rende la vita e tutti i suoi problemi  più difficili da sopportare.

Ottava istruzione:

  • occupati di oggi e fai piani per domani


9. La gioia  è  apprezzare ogni momento - gli avvenimenti della vita proveranno a uccidere la gioia

"Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi.” (Filippesi 4:4)

Ho fatto uno studio sulla parola che originale che Paolo usa e che qui è tradotta con “sempre”, e ho scoperto che quando Paolo dice sempre vuole significare... SEMPRE ! Non è escluso nulla!

Questo significa avere gioia quando hai un familiare ammalato? Si! Questo significa avere gioia quando i soldi non bastano per arrivare a fine mese? Si! Questo significa avere gioia quando siamo stati licenziati? Si.

Vi ricordo la differenza tra gioia e felicità  che abbiamo spiegato la settimana scorsa:

La felicità è legata al cosa mi accade, (cose belle, cose brutte); la gioia è legata al cosa è accaduto
(sono stato salvato da Gesù). La felicità è legata al come sono (sano, malato, libero, in carcere); la gioia è legata al chi sono (sono un figlio/figlia di Dio). La felicità è legata a quello che ho (sono ricco, sono povero); la gioia è legata a quello che avrò (una eredità in cielo).

Ve lo metto in un modo differente. Una delle cose che mi dà  gioia la mattina, è svegliarmi e vedere il sole che spunta dietro al Monte Cimino. Per cui la mia gioia risiede nei mille colori che il sole proietta nel cielo e sulle nuvole.

Supponiamo che una mattina mi svegli col mal di denti: sarò felice? Di sicuro no! Questo significa che il sole non sorge dietro al Cimino, che i suoi raggi non colorano le nuvole di rosa? Assolutamente no! Detto volgarmente, al sole, alle nuvole e al Monte Cimino, non glie ne può importare di meno del mio mal di denti!

L'alba non è legata al come mi sento quella mattina, ma è legata al fatto di essermi alzato quella mattina.

Ve la metto ancora in un'altra maniera... anzi, lascio che sia Gesù a mettervela in un'altra maniera:

"Beati voi, quando gli altri vi odiano, vi escludono, v'insultano e vi disprezzano perché avete seguito il Figlio dell'uomo! Quando vi accadono queste cose, siate felici e saltate di gioia! Perché Dio vi darà una grande ricompensa in cielo. Infatti, sarete in buona compagnia con gli antichi profeti, che furono trattati allo stesso modo dagli antenati di quelli che hanno maltrattato voi. “ (Luca 6:22-23 PV)

Attenzione, perché se non apprezzi in ogni momento chi sei in Cristo allora finirai a concentrarti
sugli avvenimenti della vita, che faranno del tutto  per uccidere la tua gioia.

Nona istruzione:

  • impara ad avere gioia per chi sei non per come stai

10. La gioia è nel dare - L'avarizia uccide la gioia.

“Mi ha fatto immenso piacere che avete pensato di nuovo a me, e ringrazio per questo il Signore. So che mi avete ricordato sempre, ma vi era mancata l'opportunità di dimostrarmelo.” (Filippesi 4:10 PV)

Come si ricordavano d Paolo i Filippesi? Non era solo un “pensiero nella mente”, ma erano preghiere,  erano soldi,  erano cibi,  erano vestiti, erano persone che da Filippi andavano a piedi
fino a dove Paolo era in carcere per stare assieme a lui.

I Filippesi DAVANO,  e Paolo provava gioia nel fatto di vedere, che non si erano dimenticati, ma che erano generosi, erano pronti a dare, forse ben al di sopra delle loro possibilità

Da chi avevano appreso questo? Lo avevano sentito dire più e più volte  proprio da Paolo:

“In ogni cosa vi ho mostrato che bisogna venire in aiuto ai deboli lavorando così, e ricordarsi delle parole del Signore Gesù, il quale disse egli stesso: “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere”».” (Atti 20:35)

Paolo (e Gesù) qui dice due cose : chi riceve ha gioia, ma chi da  ha PIU' gioia.

Se vuoi provare gioia, allora devi passare più tempo con credenti veri, che siano disposti a dare. ovvero, devi frequentare una chiesa locale sana.

Ma se quella che cerchi è PIU' gioia, allora sei tu quello che deve dare, quello che deve far parte di una chiesa locale, che deve impegnarsi a renderla sana,  osservando i comandamenti di Gesù.

Attenzione,  se tu hai il “braccino corto” se sei avaro nel dare, allora stai impedendoti anche di ricevere. Non avrai gioia, e non avrai più gioia.

Decima istruzione:

  • dai più di quello che ricevi

Paolo ci ha dato il nostro foglietto di istruzioni: tramite questo  possiamo costruite il mobile della nostra gioia.

Ma, attenzione, queste istruzioni fanno parte di una strategia  per AUMENTARE la nostra gioia, non sono la fonte VERA della gioia.

Senza la VERA fonte della gioia, tutte queste istruzioni sono assolutamente inutili. E' come se avessimo il foglietto, ma non le parti del mobile.

Quale è la VERA fonte della gioia? E' seguire la Legge? Conoscere a menadito  tutte le regole per essere cristiano?

Sapete, se vi predicassi  SOLO la Legge, se vi insegnassi SOLO  i buoni principi contenuti nella Bibbia  è come se vi dicessi: “vai al piano di sopra, buttati dal balcone, e VOLA!

NON PUOI FARLO!  Ci vuole qualcosa, o qualcuno  che mi dia le ali.

Qualcuno che conosca chi ha scritto la Legge, e che lo faccia conoscere anche a te, e che è la fonte VERA della gioia.

LO CONOSCI?

“Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo.  Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l’ha fatto conoscere.” (Giovanni 1:17.18)

LUI è il donatore di gioia. GESÙ era ed è tuttora  colui che è unto con l'olio della gioia, più di
chiunque altro

Egli ci dona gioia  attraverso lo Spirito Santo, Egli prega in Giovanni 15: 11 -

“Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia completa.” (Giovanni 15:11)

Lo conosci? Se la risposta è si, bene! Sai dove puoi trovare la fonte della gioia per il 2018 e per tutti gli anni a venire. Vai a lui,  e usa il foglietto di istruzioni di Paolo.

Ma se non lo conosci ancora, se lo frequenti solo per abitudine, e cerchi la gioia nella tua vita, cosa aspetti?

Come dice il salmista:

“Tu m’insegni la via della vita; ci sono gioie a sazietà in tua presenza; alla tua destra vi sono delizie in eterno.” (Salmo 16:11)

Preghiamo.

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