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Prima di iniziare vi prego di girare i vostri appunti, e di mettere il vostro nome in fondo sulla riga; il foglio ti servirà alla fine della predicazione.
Uno dei momenti più “delicati” nella mia famiglia prima di partire per un viaggio è quello del “fare le valige”.
Quando stai andando in un posto per un tempo, breve, medio o lungo che sia, è importante avere con se le cose che ti saranno più utili, che forse non troverai nel luogo dove sei diretto, o che forse costerebbero troppo se acquistate sul luogo.
Dopo qualche anno di matrimonio, mia moglie ed io, siamo giunti ad un accordo di “non belligeranza” : “Ognuno fa la propria valigia”.
Già, perché ognuno di noi due ha un metodo differente su come farla, cosa mettere, ma soprattutto “cosa mettere per primo”.
Per me, quando vado in un posto, è importante avere con me la mia attrezzatura fotografica, e per questo agli inizi era sempre la prima cosa che mettevo.
Poi mettevo un buon libro per leggere, poi la musica da ascoltare (all'epoca era molto ingombrante con registratore e musicassette)...
Alla fine, mi ritrovavo che non c'era più spazio per le “altre cose” che, in fondo, erano quelle più importanti, quelle fondamentali... tipo... i vestiti... le mutande... o lo spazzolino... o la Bibbia...
Col tempo, ho capito, che nella mia valigia devo mettere PRIMA le cose indispensabili, importanti, vitali, poi tutto il resto... se c'è spazio, perché quando lo spaio è finito, è finito, ed io ho solo quella valigia con me.
Sapete, la mia valigia somiglia tanto alla mia vita. Non so voi, ma alla mia giornata bisognerebbe aggiungere sempre un tre o quattro ore alle ventiquattro; forse così ce la farei a fare tutto quello che devo fare. Corro, mi affanno, sono nervoso e stressato … e non arrivo mai a sentirmi e ad essere veramente in pari.
Ordini da evadere al negozio, appuntamenti dal medico, stufe e camini da pulire durante l’intervallo pranzo, cose da riparare in casa, riunioni di scuola dei figli, riunioni di chiesa, liste della spesa…
Ma non posso moltiplicare le mie ore, così come non posso portare un'altra valigia.
Dovrei avere un “metodo” che mi aiuti a decidere cosa mettere per primo nella valigia della mia vita, così che le cose realmente importanti prendano lo spazio prima che glie lo rubino le cose magari buone, magari utili, magari divertenti, ma non fondamentali.
Devo dire che, negli anni, sono migliorato nel fare la mia valigia, non per merito mio, ma per merito di una moglie paziente che mi ha “insegnato” a farla. Che mi ha spiegato cosa fossero le cose importanti da mettere per prime, e come trovare posto a tutto il resto che non è fondamentale.
Se ho trovato qualcuno che mi ha aiutato con la mia valigia per le vacanze, dovrei trovare anche qualcuno che mi aiuti con la valigia della mia vita.
C’è qualcuno che è un po' più esperto di mia moglie in questo settore. Leggiamo assieme Luca 9:57-62:
“Mentre camminavano per la via, qualcuno gli disse: "Io ti seguirò dovunque andrai". E Gesù gli rispose: "Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo". A un altro disse: "Seguimi". Ed egli rispose: "Permettimi di andare prima a seppellire mio padre". Ma Gesù gli disse: "Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; ma tu va' ad annunziare il regno di Dio". Un altro ancora gli disse: "Ti seguirò, Signore, ma lasciami prima salutare quelli di casa mia". Ma Gesù gli disse: "Nessuno che abbia messo la mano all'aratro e poi volga lo sguardo indietro, è adatto per il regno di Dio". (Luca 9:57-62 )
CONTESTO
Questo episodio accade quando Gesù ha già fatto innumerevoli miracoli, risuscitato morti, guarito ammalati, scacciato demoni, sfamato 5000 persone con cinque pani e due pesci. E' in Samaria, sulla strada verso Gerusalemme e chiede ad alcuni di trovare un posto per dormire. I Samaritani, che odiavano i Giudei, rispondono “non se ne parla neanche”. Per questo i discepoli, “con grande amore”, dissero a Gesù:
"Maestro, vuoi che ordiniamo che scenda un fuoco dal cielo che li bruci tutti?" (Luca 9:54b PV)
In questo brano ci sono tre persone che, al pari mio, non sanno cosa mettere per primo in valigia.
Tutti e tre hanno un sano desiderio di seguire Gesù, ma ognuno di loro cerca di mettere per primo la cosa sbagliata in valigia. Vogliamo trarre qualche insegnamento da loro.
1. Devo seguire Gesù ADESSO
La risposta dell'uomo: “IO TI SEGUIRO’ PER SEMPRE ... IN FUTURO “
"Io ti seguirò dovunque andrai" (v 57)
Sembra una bella affermazione, vero? Ci aspetteremmo che Gesù gli dica “Ben detto! Bravo! Ti stimo!” E invece... no.
"Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo" (v. 58)
Gesù fa il paragone con due animali “estremi”: La volpe, che è un cacciatore notturno, esce dalla tana la notte e vi rientra di giorno. Gli uccelli, che volano di giorni e vi fanno ritorno la sera.
Gesù dice all'uomo : “Persino loro hanno un posto dove dormire, e nessuno glie lo contesta, mentre a me, che ho fatto tutto il bene che ho fatto fino ad ora... mi viene negato un posto dove poter dormire. Tu dici che vuoi seguirmi... da ora in avanti... in futuro... ma sai REALMENTE cosa stai promettendo? Perché, quello che hanno fatto a me., lo faranno anche a te."
In Giovanni 15 dice:
“Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me. Ricordatevi della parola che vi ho detta: “Il servo non è più grande del suo signore”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.” (Giovanni 15:18, 20)
Come uomini siamo così bravi ad usare le parole “per sempre”, “ovunque”, “in ogni situazione”. Salvo poi, quando siamo messi alle strette, dimenticare le nostre promesse.
Vi ricordate Pietro? “Io non ti rinnegherò mai!” Qualche ora dopo :”Io no so chi sia costui!”
Gesù non vuole promesse, “nel futuro” ma vuole un impegno nel presente; sta dicendo all’uomo:
“Non promettere prima di avermi messo per primo nella tua valigia. Vieni assieme a me ora, ascolta, e sii pronto ad essere rinnegato.”
2. Devo seguire Gesù nonostante il mio PASSATO
La risposta dell'uomo: IO TI SEGUIRO’... MA PRIMA FAMMI SEPPELLIRE IL MIO PASSATO
"Permettimi di andare prima a seppellire mio padre". (v. 59)
Qua Gesù sembra senza pietà. Pensiamo: “In fondo il figlio sta cercando di onorare la memoria del padre. Sta facendo una cosa buona. Lo dovresti lodare, piuttosto che sgridarlo!”
"Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; ma tu va' ad annunziare il regno di Dio" (v. 60)
Gesù non lo sta “sgridando”, ma gli sta dicendo: “Cosa metti per primo nella tua valigia? Il Regno di Dio, o la morte di un uomo? Metti qualcosa che puoi cambiare, la vita eterna a molti, o qualcosa che non puoi cambiare, la morte di tuo padre? "
Gesù sta dicendo: “Il passato è passato, devi scegliere di seguirmi nonostante esso."
Alcune volte il “cadavere” che vorremmo prima seppellire, è quello di un qualcosa nella nostra vita precedente alla conversione per cui ci vergogniamo, per cui ci sentiamo indegni di servire.
In questo modo possiamo attendere mesi, anni, non sentendoci mai degni di essere collaboratori per il Regno di Dio, rendendo inefficaci i doni che Dio ci ha affidato per il bene della sua chiesa. Gesù non vuole promesse, ma azione; sta dicendo all’uomo: “Figlio mio, il passato è passato! Tu sei una nuova creatura. Sei appena uscito dal cimitero e ancora stai a parlare di cadaveri! Mettimi per primo all’interno della tua valigia, qualsiasi sia stata la tua vita prima di me!”
3. Devo seguire Gesù invece del mio PRESENTE
La risposta dell'uomo: IO TI SEGUIRO’, MA PRIMA FAMMI RIPOSARE DAL MIO PRESENTE
“Ti seguirò, Signore, ma lasciami prima salutare quelli di casa mia" (v. 61)
Anche qui, la risposta di Gesù sembra molto “dura”, forse la più dura di tutte:
"Nessuno che abbia messo la mano all'aratro e poi volga lo sguardo indietro, è adatto per il regno di Dio" (v. 62)
Eppure, anche qui sembra che la richiesta dell'uomo sia più che lecita: “Che male c'è nel lasciargli salutare la sua famiglia?”
Anche questa volta Gesù cerca di portare il nostro impegno verso di lui ad un livello più alto di quello che possiamo pensare
Se qualche volta è solo il ricordo del cadavere, altre volte è proprio il cadavere che ci teniamo ancora attaccati sulle spalle e da cui non vogliamo realmente staccarci a impedire la nostra vita di credenti.
L'impegno per Gesù è prioritario a qualsiasi cosa... ma ha una ricaduta suprema!
«Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi che mi avete seguito sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele..” (Matteo 19:28)
E per noi? Cosa significa per noi mettere per primo Gesù nella nostra valigia?
Vedete, non si tratta semplicemente di ridistribuire i minuti o delle ore dedicate a ciascuno degli impegni delle nostre vite, o dello spostamento dei nostri eventi sociali o di famiglia.
Ma significa cambiare i valori che regolano la mia vita.
Se metto la macchina fotografica o la musica, significa che per me la cosa importante è il mio piacere.
Ma se nella mia valigia metto per primo spazzolino e mutande, significa che per me la cosa importante e emanare un buon profumo ogni giorno.
Il mio impegno quotidiano… più volte al giorno …sempre deve essere quello di chiedermi: ”Sto davvero mettendo per primo Gesù nella mia vita? Il mio primo atto della giornata è una preghiera al mio Signore? Sto leggendo copiosamente la Sua Parola più di quanto legga i giornali o veda a TV?
La prima domanda che mi faccio di fronte a un problema è -Cosa farebbe Gesù-? Quale testimonianza sto dando al mondo attorno a me della mia fede? Riescono gli altri a vedere in me la gloria del mio Signore?”
Mettere Gesù per primo nel mio matrimonio e nella mia famiglia non significa esclusivamente crescere i miei figli nel timore e nell’amore di Dio, ma dimostrare col mio comportamento e con le mie parole che in ogni cosa, in ogni decisione, in ogni problema io metto Gesù per primo all’interno della mia valigia.
Ma mettere Gesù per primo significa anche saper dire dei NO quando mi accorgo che quella determinata attività, anche se buona in se, mi porta a dover prendere troppo posto dentro la valigia, togliendolo alle cose importanti dinanzi al mio Signore.
Se questa valigia rappresenta la mia vita, le prime cose che metto sono le cose importanti - Dio, la mia famiglia nella carne e quella della chiesa, la mia salute spirituale- le cose per le quali se tutto il resto fosse perso, la mia vita sarebbe ancora piena.
Cosa accadrebbe se rubassero la borsa della tua vita nella quale hai riposto per prime cose
che per te sono più importanti, ma non per Gesù? I tuoi soldi, la tua posizione sociale, la tua casa, il tuo lavoro... Cosa ti rimarrebbe per sostenere la tua vita?
Lo sai, c'è qualcosa che nessuno ti può rubare, anche se dovessero rubare la tua valigia: ne parla Gesù in Matteo:
“E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi a causa del mio nome, ne riceverà cento volte tanto ed erediterà la vita eterna.” (Matteo19:29)
La tua eredità, la vita eterna, è al sicuro... ma... ma devi mettere Gesù per primo, perché
“Ma molti primi saranno ultimi e gli ultimi, primi.” (Matteo 19:30)
Sai cosa ha messo per primo Gesù, venendo nel mondo, dentro la sua valigia? Gira il foglio delle note, dove ti ho chiesto di scrivere all'inizio il tuo nome, e guardalo.
Sei tu, la cosa più importante la cosa irrinunciabile, la cosa preziosa, quella per cui vale la pena di morire in croce.
Come stai rispondendo, o come risponderai, a lui per ringraziarlo di aver scelto te come prima cosa da mettere in valigia?
Preghiamo.
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