(Messaggio di Giuseppe Longo)
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Dobbiamo riconoscere che noi Italiani siamo un popolo che spesso si lamenta delle situazioni della vita, e non siamo gli unici a farlo nel mondo. C’è chi lo fa un pochino di meno e chi in modo esagerato.
Per esempio, quello che assistiamo spesso è che …
- Genitori che si lamentano del comportamento dei figli
- Figli che si lamentano perché non ottengono quello che vogliono dai genitori
- Operai che si lamentano della propria busta paga
- Ci lamentiamo del Governo e delle autorità che da Dio sono state poste su di noi
- Ci lamentiamo del traffico in città
- Il marito si lamenta della moglie e viceversa
Insomma, siamo della gente LAMENTOSA. Gente che non è mai contenta di quello che ha, che non è contenta di come vive ma che vorrebbe sempre di più vedere le cose migliorare intorno a noi.
Anche i credenti si lamentano:
- Ci lamentiamo del vicino di casa (che è il nostro ‘prossimo’)
- Ci lamentiamo della famiglia che Dio ha istituito per il nostro bene
- Ci lamentiamo della chiesa del Signore; dei suoi membri; ci lamentiamo dei responsabili (anziani, pastori, diaconi)
- Ci lamentiamo dei nostri doni spirituali; perché desideriamo sempre avere quello degli altri piuttosto usare già quelli che abbiamo ricevuto in dono dallo Spirito Santo
- Ci lamentiamo del nostro carattere; del nostro modo di essere o comportarci; non trovando la soluzione
Dobbiamo sapere che, quando ci lamentiamo non lo stiamo facendo solo con gli altri o con noi stessi, MA lo stiamo facendo soprattutto contro Dio.
Vi ricordate cosa Adamo ed Eva dissero quando furono scoperti da Dio di aver mangiato il frutto proibito nel giardino dell’Eden? Vs.12, Adamo disse: “La donna che tu mi hai messo accanto, è lei che mi ha dato del frutto dell’albero, e io ne ho mangiato” … ed Eva disse, “Il serpente mi ha ingannata e io ne ho mangiato”. Come dire, ‘il serpente che tu hai creato’ mi ha ingannata ed io ne ho mangiato.
La lamentela ce l’abbiamo radicata nel nostro DNA. È parte della nostra natura di peccato ereditata da i nostri progenitori, Adamo ed Eva.
Ma come possiamo guarire da questo atteggiamento negativo della Lamentela?
Qual è la soluzione?
Leggiamo il Salmo 95 e troveremo delle risposte.
1 Venite, cantiamo con gioia al SIGNORE, acclamiamo alla ròcca della nostra salvezza! 2 Presentiamoci a lui con lodi, celebriamolo con salmi! 3 Poiché il SIGNORE è un Dio grande, un gran Re sopra tutti gli dèi. 4 Nelle sue mani sono le profondità della terra, e le altezze dei monti sono sue. 5 Suo è il mare, perch'egli l'ha fatto, e le sue mani hanno plasmato la terra asciutta. 6 Venite, adoriamo e inchiniamoci, inginocchiamoci davanti al SIGNORE, che ci ha fatti. 7 Poich'egli è il nostro Dio, e noi siamo il popolo di cui ha cura, e il gregge che la sua mano conduce. 8 Oggi, se udite la sua voce, non indurite il vostro cuore come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto, 9 quando i vostri padri mi tentarono, mi misero alla prova sebbene avessero visto le mie opere. 10 Quarant'anni ebbi in disgusto quella generazione, e dissi: «È un popolo dal cuore traviato; essi non conoscono le mie vie». 11 Perciò giurai nella mia ira: «Non entreranno nel mio riposo!»
Il Salmo 95 si divide in due parti:
1. vv.1-8; Invito all’Adorazione
2. vv.9-11; Invito ad non indurire il nostro cuore; in pratica a non protestare o Lamentarsi.
Adorazione e Lamentazione sono due azioni completamente opposte tra loro.
Se Adori il Signore non puoi Lamentarti di Lui; Ma se ti Lamenti del Signore non puoi AdorarLo.
Con l’Adorazione si esalta la grandezza di Dio; con la Lamentazione si mette in dubbio la grandezza di Dio. Con la Lamentela tentiamo Dio, lo provochiamo mettendolo alla prova.
Con l’Adorazione al contrario riconosciamo Dio per quel che è, ovvero, che Lui è la Rocca della nostra Salvezza; che è un Dio grande e un grande Re sopra tutti gli dei; che è un Dio onnipotente; il creatore di tutte le cose.
Con la Lamentela, in sostanza, diciamo a Dio che lui non è in grado di fare nulla per i nostri bisogni. Che lui non esiste nella nostra vita, che non si interessa di me o di noi; in poche parole che è un Dio assente, non presente; infatti in Esodo 17:7 è scritto che –
“e a quel luogo mise il nome di Massa e Meriba a causa della protesta dei figli d'Israele, e perché avevano tentato il SIGNORE, dicendo: «Il SIGNORE è in mezzo a noi, sì o no?” (Esodo 17:7)
Ma con l’Adorazione, invece, stiamo dicendo a Dio quanto Lui è importante per noi; che solo Lui può prendersi cura di noi e risolvere i nostri problemi. Quando Adoriamo Dio stiamo dicendo che Lui è presente nella nostra vita e che ci guida con la Sua potente mano.
Al Vs.10, il Salmo afferma, che per 40 anni Dio ha sopportato il popolo d’Israele nel deserto avendone disgusto di quella generazione per il semplice fatto che si lamentavano di continuo.
Quando ci soffermiamo sulle circostanze della nostra vita siamo più propensi a lamentarci e a mostrare a Dio il nostro malcontento sulle cose che non vanno. Ma quando invece ci focalizziamo su Dio, e Lo riconosciamo per quello che è, e Lo ringraziamo per quello che ha fatto nella nostra vita, allora tutto cambia e il nostro cuore si lascia andare nel ringraziamento e nell’adorazione.
Avete mai provato a lodare e adorare il Signore con canti, inni di lode; e come vi siete sentiti, dopo?
Io, quando lodo e adoro il Signore, mi sento più forte nella fede; mi sento più pronto ad amare le persone e a mettermi a disposizione per loro; mi sento felice e gioioso; ripieno dello Spirito Santo; ripieno di gratitudine e riconoscenza.
La lode e l’adorazione a Dio è una grande potenza.
Vi ricordate cosa successe a Filippi con Paolo e Sila imprigionati a motivo del Vangelo?
‘Verso la mezzanotte Paolo e Sila, pregando, cantavano inni a Dio; e i carcerati li ascoltavano. Ad un tratto, vi fu un gran terremoto, la prigione fu scossa dalle fondamenta; e in quell’istante tutte le porte si aprirono, e le catene di tutti si spezzarono’. (Atti 16:25-26)
Quando lodiamo e adoriamo il nostro Dio avviene un terremoto spirituale che contagia tutti coloro che ci sono attorno.
Oggi il Signore ci fa un invito. Di cosa si tratta? E’ un invito a …
- Cantare con gioia al Signore …
- Acclamare alla rocca della nostra Salvezza …
- Presentarci a Lui con lode …
- Celebrarlo con Salmi …
- Adorare, inchinarci e inginocchiarci davanti a Lui …
Sono convinto che se trascorressimo più tempo nella lode e nell’adorazione non avremo più la necessità di lamentarci delle cose che non vanno nella vita.
Non ci lamenteremo del governo, della chiesa, e dei fratelli, ma loderemo e ringrazieremo Dio per loro e supplicheremo Dio che operi in loro come opera in noi.
Quanto tempo trascorri nel lodare Dio ed adorarlo? Quanto tempo trascorriamo come chiesa insieme a cantare e innalzare il nome del Signore che è degno di lode?
Neemia dice:
“In quel giorno il popolo offrì numerosi sacrifici, e si rallegrò perché Dio gli aveva concesso una gran gioia. Anche le donne e i bambini si rallegrarono; e la gioia di Gerusalemme si sentiva da lontano.” (Neemia 12:43)
Conclusione
Oggi credo che dobbiamo decidere che tipo di credenti vogliamo essere: vogliamo essere dei credenti che si Lamentano ogni volta per le cose che non vanno in noi o intorno a noi; oppure, dei credenti che decidono di Adorare il Signore e riconoscere che Lui è grande, e che ha fatto cose grandi per noi?
Allora la ‘sfida’ che oggi lo Spirito Santo vuole darci è: oggi, se abbiamo udito la Sua Voce non induriamo i nostri cuori, lamentandoci di tutti e di tutto, PIUTTOSTO, Adoriamo il nostro Dio che va al di là delle nostre circostanze, e che provvede per noi tutto quello che abbiamo di bisogno.
Dio è Fedele! Lui non ti deluderà mai. Continuiamo a dare tutta la gloria e la magnificenza al nostro Dio; ad esaltare il suo glorioso Nome; perché LUI è un Dio grande ed un gran Re sopra tutti gli dei.
NON LAMENTIAMOCI MA ADORIAMO DIO!
Amen!
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