Il vero reset per la tua vita è affidare a Cristo le tue sofferenze perché lui trasformi un cadavere in una resurrezione.
Siamo al sesto messaggio della nostra serie, e vorrei partire ancora una volta dalla definizione di “reset” Treccani:
Reset . [dall’ingl. (to) reset «riportare allo stato iniziale, azzerare»] – 1. Riportare un sistema di elaborazione allo stato iniziale, riavviare: 2. per estensione: Riportare alla condizione di partenza, annullare completamente. 3: Ristabilire le impostazioni di fabbrica.
Le impostazioni del “costruttore" Dio, che avevamo visto assieme commentando Genesi 1 erano all'inizio queste:
1. Dio è onnipotente
2. Dio mi benedice
3. Dio mi parla
4. Dio mi da autorità
5. Dio provvede per me
Siamo partiti con Janet che ci ha parlato di Mosè in Esodo, e dal suo “reset” difronte a un Dio così grande da liberare un popolo per mezzo di un ebreo fuggiasco e balbuziente.
Poi è stata la volta di Elia e della vedova in 1 Re, dove il reset per la donna avveniva attraverso un figlio risorto.
Abbiamo poi ascoltato direttamente dalla voce di Paul, come per lui il reset era avvenuto attraverso un versetto di Matteo, abbandonando la rabbia contro i genitori e perdonandoli.
E la settimana scorsa Janet ci ha illustrato un reset che ciascuno di noi deve fare, capire cosa significa “benedizione”, e che Dio ci benedice ANCHE quando stiamo passando attraverso la sofferenza
e nonostante la sofferenza.
Immaginate per un momento di avere un amico: un amico speciale, che dal quando lo avete conosciuto ha guarito: 6 indemoniati, 4 ciechi, 3 paralitici, 2 muti, 1 sordo, 1 epilettico, 1 paralisi alla mano, 1 emorragia genitale, 3 altre malattie di cui non sapete neppure il nome.
Fanno 22 persone guarite... e in realtà sono molte di più perché voi avete sentito solo quelle, ma lui ogni giorno è per le strade a guarire.
Ma c'è di più: ha anche resuscitato due morti: e quella persona, che è amico vostro, che pranza e cena assieme a voi, dice di essere il Figlio del Dio in cui già credete...
Secondo voi, vi servirebbe un “reset”? Secondo voi vi servirebbe di riconoscere quanto è grande il vostro re?
La risposta, incredibilmente... è : SI!
Incredibilmente, anche chi mangia e beve con il Re dei re, può trovarsi a dire queste parole:
“Il Signore, di giorno, concedeva la sua grazia, e io, la notte, innalzavo cantici per lui come preghiera al Dio che mi dà vita. Dirò a Dio, mio difensore: «Perché mi hai dimenticato? Perché devo andare vestito a lutto per l’oppressione del nemico?»” (Salmo 42:8-9)
Questo è uno degli “effetti collaterali” della caduta. Abbiamo un Dio che ci ama, che si cura di noi, ma noi non ci “fidiamo”, dubitiamo che effettivamente si curi di noi.
Il peccato originale è si un peccato di disobbedienza, ma anche, se non soprattutto, di mancanza di fiducia.
“La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell’albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete”». Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male».” (Genesi 3:2-5)
Adamo ed Eva avevano avuto “tutto” da Dio, Dio gli aveva dato il compito di guardiani della Creazione, Dio aveva promesso di pensare alle loro necessità...
Ma Eva, e Adamo ugualmente, non si erano “fidati”. “Ma sarà vero quello che mi dice? E se mi dice una bugia su questo albero, allora, mi starà mentendo anche sul fatto che mi ama, che provvederà per me, che non mi abbandonerà.” E avevano ascoltato il serpente: “Non è vero quello che dice Dio!”
Il Salmo 42 dice questo:
“Le mie ossa sono trafitte dagli insulti dei miei nemici, che mi dicono continuamente: «Dov’è il tuo Dio?»” (Salmo 42:10)
Per ogni credente che attraversa la sofferenza, ci sono mille “serpenti” che sibilano: “Dov'è il tuo Dio? Dio non ti vuole bene! Dio ti ha abbandonato! Dio se ne infischia di te!”
L'ultimo reset che voglio vedere assieme a voi, è quello di due donne, due grandi amiche di Gesù, che, mentre attraversano la sofferenza, dubitano!
Leggiamo assieme Giovanni 11:
“C’era un ammalato, un certo Lazzaro di Betania, del villaggio di Maria e di Marta, sua sorella. 2 Maria era quella che unse il Signore di olio profumato e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; Lazzaro, suo fratello, era malato. 3 Le sorelle dunque mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».4 Gesù, udito ciò, disse: «Questa malattia non è per la morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio sia glorificato». (…) 17 Gesù dunque, arrivato, trovò che Lazzaro era già da quattro giorni nel sepolcro. (...) 20 Come Marta ebbe udito che Gesù veniva, gli andò incontro; ma Maria stava seduta in casa. 21 Marta dunque disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto; 22 {ma} anche adesso so che tutto quello che chiederai a Dio, Dio te lo darà». 23 Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». 24 Marta gli disse: «Lo so che risusciterà, nella risurrezione, nell’ultimo giorno». 25 Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà, 26 e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?» 27 Ella gli disse: «Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che doveva venire nel mondo». 28 Detto questo, se ne andò e chiamò di nascosto Maria, sua sorella, dicendole: «Il Maestro è qui, e ti chiama». 29 Ed ella, udito questo, si alzò in fretta e andò da lui. (...) 32 Appena Maria fu giunta dov’era Gesù e lo ebbe visto, gli si gettò ai piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto».(...) 35 Gesù pianse. 36 Perciò i Giudei dicevano: «Guarda come lo amava!» 37 Ma alcuni di loro dicevano: «Non poteva, lui che ha aperto gli occhi al cieco, far sì che questi non morisse?» 38 Gesù dunque, fremendo di nuovo in se stesso, andò al sepolcro. Era una grotta, e una pietra era posta all’apertura. 39 Gesù disse: «Togliete la pietra!» Marta, la sorella del morto, gli disse: «Signore, egli puzza già, perché siamo al quarto giorno». 40 Gesù le disse: «Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?» 41 Tolsero dunque la pietra. Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, ti ringrazio perché mi hai esaudito. 42 Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre; ma ho detto questo a motivo della folla che mi circonda, affinché credano che tu mi hai mandato». 43 Detto questo, gridò ad alta voce: «Lazzaro, vieni fuori!» 44 Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti da fasce, e il viso coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare». 45 Perciò molti dei Giudei che erano venuti da Maria, e che avevano visto ciò che egli aveva fatto, credettero in lui. 46 Ma alcuni di loro andarono dai farisei e raccontarono loro quello che Gesù aveva fatto.
1° Fase: la rabbia
21 Marta dunque disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto;
32 Appena Maria fu giunta dov’era Gesù e lo ebbe visto, gli si gettò ai piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto»
Marta e Maria danno la colpa a Gesù della morte del fratello. Una colpa “indiretta”, ma sempre una colpa. Salmo 42:
Dirò a Dio, mio difensore: «Perché mi hai dimenticato? (v. 8)
Quante volte hai incolpato Gesù di non essere arrivato in tempo?
Quante volte hai pensato che Gesù stesse dormendo nella barca mentre c'era la tempesta tutto intorno?
Quante volte hai pensato che non sarebbe arrivata la mano di Gesù, mentre stavi camminando sulle onde?
Quante volte hai ascoltato la stessa folla che parla nel versetto 37:
37 Ma alcuni di loro dicevano: «Non poteva, lui che ha aperto gli occhi al cieco, far sì che questi non morisse?»
Quante volte hai scritto mentalmente il versetto 9 di Salmo 42? Quante volte hai ascoltato il serpente? “Dove è il tuo Dio?”
Io l'ho fatto, e purtroppo, quando scordo le impostazioni di fabbrica … lo faccio ancora. Se sei stato come me almeno una volta, ti dico: Gesù aveva un piano.
4 Gesù, udito ciò, disse: «Questa malattia non è per la morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio sia glorificato».
Gesù ha sempre un piano: un piano che noi non conosciamo, che neppure immaginiamo, che sovente è tutt'altro di quello che desideriamo.
Gesù aveva un piano mette dormiva a poppa nella barca tra le onde, Gesù aveva un piano mentre Pietro affondava tra le onde, Gesù aveva un piano sul Golgota mentre lo stavano inchiodando alla croce...
“Molti sono i progetti dell'uomo, ma solo i piani del Signore si realizzano.” (Proverbi 19:21 TILC)
2° Fase: la fuga
28 Detto questo, se ne andò e chiamò di nascosto Maria, sua sorella, dicendole: «Il Maestro è qui, e ti chiama».
Marta ha appena affermato di credere che Gesù è il Cristo, Il figlio di Dio, colui che doveva venire nel mondo... e fugge (di nascosto) dal figlio di Dio.
Marta era solita fuggire da Gesù:
“Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio; e una donna, di nome Marta, lo ospitò in casa sua. Marta aveva una sorella chiamata Maria, la quale, sedutasi ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Ma Marta, tutta presa dalle faccende domestiche, venne e disse: «Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose, ma una cosa sola è necessaria. Maria ha scelto la parte buona che non le sarà tolta».” (Luca 10:38-42)
Ti è mai capitato di “fuggire” da Gesù, di sapere qui, nella testa, che lui è il Cristo, che lui ha il potere di cambiare la tua vita e le circostanze di essa... ma di non sentirlo qui, nel cuore?
Marta era andata dalla sorella. Dove vai, tu?
Vai dall'amico o dall'amica del cuore, da dal cibo, o dall'alcool, o dalla droga, o dal sesso, o dalla pornografia... Vai da tutto ciò che non ti può dare soluzione, ma può darti solamente “distrazione”.
Voglio che tu sappia una cosa: Gesù, non se ne va. Avrebbe il diritto di andarsene... ma non lo fa.
35 Gesù pianse.
(Il versetto più facile da memorizzare della Bibbia)
Gesù rimane. Gesù piange assiema a te. Gesù piange al posto tuo.
Gesù non piange per la tua situazione; lui conosce già il piano di salvezza per te. Ma piange per che sa che tu stai fuggendo, che stai male lontano da lui.
3° Fase l'incredulità
39 Gesù disse: «Togliete la pietra!» Marta, la sorella del morto, gli disse: «Signore, egli puzza già, perché siamo al quarto giorno».
Ancora una volta Marta contraddice la sua professione di fede. “Il morto è morto: puzza”
Quanti sepolcri non hai voluto aprire a Gesù, perché eri più preoccupato della puzza che emanavano, che della guarigione?
Quali cadaveri ci sono dentro i tuoi sepolcri? Il tuo matrimonio, la tua situazione finanziaria,
la tua salute... o altro? Tu, come Marta, dici “Il morto è morto, è putrefatto, nessuna possibilità di vita ormai... puzza.”
Gesù ti dice così:
40 «Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?»
La parola “credi” che Giovanni usa per descrivere ciò che dice Gesù a Marta è pisteuō; che significa non una generica fede, ma la convinzione completa e profonda in qualcosa.
Se tu hai fede, il cadavere ritornerà a vivere. Questo non significa che accadrà quello che tu ti aspetti; Marta e Maria si aspettavano che Lazzaro sarebbe risorto alla fine dei tempi, ma non si aspettavano di vederlo uscire saltando nella sua mummia di bende.
4° Fase: il reset
Non sappiamo cosa sia successo a Marta, se abbia davvero “resettato” le impostazioni di fabbrica. Nella Bibbia non c'è più traccia di lei dopo questo episodio.
Ma Maria, di lei si! Giovanni apre il brano con queste parole:
2 Maria era quella che unse il Signore di olio profumato e gli asciugò i piedi con i suoi capelli;
E' evidente che Maria era diventata “famosa” in Israele per quel gesto, se Giovanni per far capire di chi si trattasse lo citi.
Quando era accaduto? Prima della risurrezione di Lazzaro o dopo? Se guardate nelle vostre Bibbie,
vedrete che nella colonnina a fronte, il capitolo 12 inizia con un titoletto: “Maria di Betania unge i
piedi di Gesù”.
Allora Maria, presa una libbra d’olio profumato, di nardo puro, di gran valore, unse i piedi di Gesù e glieli asciugò con i suoi capelli; e la casa fu piena del profumo dell’olio. Ma Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto quest’olio per trecento denari e non si sono dati ai poveri?» Diceva così non perché si curasse dei poveri, ma perché era ladro, e tenendo la borsa ne portava via quello che vi si metteva dentro. Gesù dunque disse: «Lasciala stare; ella lo ha conservato per il giorno della mia sepoltura. (Giovanni 12:3-7)
Una libbra di nardo (poco meno di mezzo chilo) sapete quando valeva? L'equivalente di circa 28.000 Euro. Maria non era ricca. Maria aveva capito che da lì a poco Gesù sarebbe morto, Gesù stesso lo spiega, forse lo aveva detto a Maria lui stesso.
Maria stava, semplicemente, dando tutto ciò che aveva a colui che aveva cambiato la sua vita, a colui a cui avrebbe legato la sua vita da allora in avanti, a colui che avrebbe guidato, vegliato e guidato la sua vita.
Questo è “reset”. Questo è ritornare alle impostazioni di fabbrica. Questo è capire che:
1. Gesù è onnipotente
2. Gesù mi benedice
3. Gesù mi parla
4. Gesù mi da autorità
5. Gesù provvede per me
Preghiamo.
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05 marzo 2017
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