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10 marzo 2013

Perché "Insieme è meglio"? | 10 Marzo 2013 |

Dio non ci ha creato per affrontare la vita da soli, ma ha provveduto una "famiglia spirituale" con la quale affrontare il mondo, la "chiesa locale". Nonostrante quello che dice il mondo, Insieme è meglio! 
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Quella che comincia oggi nella nostra chiesa è una vera e propria “rivoluzione”: e non potrebbe iniziare se non con un messaggio che va contro la cultura dominante, ma Dio ha promesso che SE viviamo a modo SUO, allora potremo superare la solitudine, la stanchezza, la depressione, la disperazione e la paura.

Tra tre settimane inizieremo la nostra terza campagna di 40 Giorni in nove anni di vita:
  • 40 Giorni con Propositi (Vita con uno scopo) – 6 anni fa
  • 40 Giorni nella Parola (Lo scorso anno)
  • La campagna di quest'anno porta con se un messaggio radicalmente opposto a tutto quello che la cultura dominante insegna.

Cosa dice la “cultura dominante?

La cultura dominante dice che:" io valgo, chi fa da se fa per tre meglio solo che mal accompagnato"...in sintesi: se vuoi che venga bene è meglio farlo da te.

Dio, nostro padre, dice invece l'esatto opposto: dice che “Insieme è meglio”. E' questo il titolo della nostra campagna di 40 Giorni. Il mondo ci dice che la felicità viene dall'indipendenza;
Dio ci dice invece che la felicità viene dalla inter-dipendenza.

“Quindi apparteniamo gli uni agli altri, e ognuno ha bisogno di tutti gli altri.” (Romani 12:5b)

Nel Nuovo Testamento 58 volte  è presente l'espressione “gli uni gli altri” preceduta da un verbo che ci indica un'azione da FARE: incoraggiatevi, esortatevi, aiutatevi, soccorretevi... ed è difficile adempiere a quei comandamenti se siamo da soli!

Dio non ci ha creato per essere da soli; lui sapeva che non sarebbe stato buono per l'uomo stare da solo

“Poi Dio il SIGNORE disse: «Non è bene che l'uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui” (Genesi 2:18)

Perché "Insieme è meglio?"

Perché questa campagna? Perché noi dobbiamo migliorare nella nostra conoscenza di cosa vuole Dio da noi, dobbiamo capire che Dio vuole provvedere a noi tramite “altri noi”, la chiesa locale, affinché possiamo ricevere tutti i “l'un l'altro” che Egli comanda, possiamo essere noi l'altro per chi ha bisogno. Ma soprattutto perché il mondo è pieno di “uomini (e donne) soli”, circondati da altri “uomini soli”;questi uomini e queste donne sole sono le persone che ci vivono a fianco,
i nostri familiari, gli amici, i colleghi.

C'è una canzone che mi piace molto di più di venti anni fa che parla di queste persone: vorrei ascoltassimo assieme la prima strofa:

L'autore del testo, Valerio Negrini, lo descrive perfettamente:

"Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare,
col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore,
perduti nel corriere della sera,
nel va e vieni di una cameriera,
ma perché ogni giorno viene sera?"

Le persone vivono “sole” in mezzo agli altri, senza avere la forza o la voglia di reagire a ciò che gli accade attorno. Vivono nell'illusione che “da solo ce la faccio”, nel mito del “lupo solitario”.

L'Italia, come gran parte del mondo, sta attraversando un periodo di enorme recessione; in Italia il numero più di 4000 persone all'anno si suicidano, molti di questi sono giovani sotto i trenta anni;
almeno 1.5 milioni di persone soffrono di depressione, ed è in costante aumento, specie tra i giovani.

Non è questa la vita che Dio vuole per  le sue creature; noi vogliamo mostrargli che SI PUO' uscire dalla crisi, SI PUO' uscire dalla depressione, SI PUO' guardare con gioia la futuro.. ma che tutto questo non lo si può fare stando da soli. La soluzione non sta nell'indipendenza, ma nel vivere come Dio ha studiato sia la vita; noi vogliamo mostragli che “insieme è meglio”, che hanno bisogno di una famiglia che non sia governata dalle logiche del mondo, ma da Cristo stesso.

"Sotto la guida di Gesù, tutto il corpo, ben collegato e tenuto unito dalle giunture, grazie al contributo di ogni singola parte, crescerà nell'amore." (Efesini 4:16 PV)

Questo “corpo” si chiama chiesa locale.

Come fa la chiesa ad aiutarmi?

Quando può aiutare la chiesa? La domenica? No! Per tre ragioni

1) La domenica è una “celebrazione”;
ci incontriamo per adorare con i canti, per passare il pane e il vino, per dare le nostre decime, per ascoltare gli insegnamenti della Bibbia...
non c'è tempo per molto altro!
2) La domenica siamo in tanti, ma stiamo insieme poco;
veniamo da posti lontani, e dobbiamo tornare alle nostre case, stare assieme alle nostre famiglie e ai nostri amici a cui testimoniare.
3) La domenica non è l'ambiente più “intimo” dove le persone vogliono condividere i propri problemi;non c'è abbastanza intimità,le persone si aprono con maggiore difficoltà di fronte ad una “folla”.

Dove, allora?

La forza della chiesa sta nel “piccolo gruppo”; è stato così sin dall'inizio,
non è una “struttura che abbiamo inventato noi a Montefiascone, ma è come Dio ha fatto crescere le prime chiese:

Ogni giorno, tutti insieme, andavano al tempio, poi, per spezzare il pane, s’incontravano nelle case a piccoli gruppi e mangiavano insieme, con grande gioia e gratitudine, lodando Dio. Tutta la città li guardava di buon occhio e, ogni giorno, Dio aggiungeva al loro gruppo tutti quelli che erano sulla via della salvezza.” (Atti 2:46-47 PV)

“E ogni giorno, nel tempio e per le case, continuavano ad insegnare e a predicare che Gesù è il Messia.” (Atti 5:42 PV)

Il posto dove la chiesa può aiutare, il posto che dimostra agli altri che “insieme è meglio”, non è la domenica in chiesa (il Tempio), ma durante la settimana nella tua casa, nel piccolo gruppo, nella tua famiglia spirituale a cui essere legato da sentimenti di affetto, di stima e di supporto.

Perché ho bisogno di una famiglia spirituale?

1) Ho bisogno di altri con cui camminare

“Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui” (Colossesi 2:6)

La Bibbia paragona spesso la vita spirituale ad un cammino: 2 benefici:
  • è più sicuro. Hai mai provato a camminare al buio in una notte senza luna?
  • c'è più supporto: “Quando corri da solo corri più veloce, quando corri assieme ad altri corri più a lungo” (prov. Zambia).

“Non trascuriamo le nostre riunioni di chiesa, come fanno certuni regolarmente; incoraggiamole invece, esortandoci a vicenda” (Ebrei 10:25 PV)

In un piccolo gruppo si impara la fedeltà; perché ognuno è una parte indispensabile. Pensate a un piccolo gruppo di due dove uno manca! In un piccolo gruppo ci si incoraggia a vicenda; è la conseguenza naturale del rapporto che si crea.

Con chi cammini insieme? Sei da solo, oppure hai una famiglia che cammina con te?

2) Ho bisogno di altri con cui lavorare

Amore non è un sentimento, amore è un'azione; ho bisogno di altri per adempiere ai comandamenti di Gesù:

“È Dio stesso che ci ha fatto così e ci ha dato nuova vita in Gesù Cristo, per farci compiere quelle buone opere che egli aveva preparato per noi fin da principio.” (Efesini 2:10 PV)

Dio ha dato a ciascuno di noi doni e talenti particolari, ma molti di questi posso utilizzarli solo se ho relazioni con gli altri; doni di incoraggiamento, doni di discernimento, ecc.

Lavorare (anche se per il Signore) è stancante: se lo faccio da solo sarò esausto:

“Due valgono più di uno solo, perché sono ben ricompensati della loro fatica.” (Ecclesiaste 4:9)

Gesù non mandava i suoi discepoli da soli:

“Quindi riunì i dodici discepoli e li mandò fuori a due a due” (Marco 6:7a PV)

Molti, sia tra i credenti che tra i non credenti, vengono colti dalla sindrome “faso todo mi”, faccio tutto io. Così facendo in breve tempo sarai bruciato (o bruciata), andrai in depressione, e non riuscirai a fare neppure la metà di quello che avresti fatto assieme ad altri. Neppure Madre Teresa faceva tutto da sola, ma aveva centinaia se non migliaia di persone che la aiutavano.

Tutto questo non può avvenire la domenica in chiesa, e neppure in “gruppone” durante la settimana,
ma servono piccoli gruppi dove le persone imparino a lavorare assieme e a fare ognuno un poco.

Con chi stai lavorando insieme? Sei nella fase “faso todo mi”, oppure hai una famiglia che ti aiuta? La chiesa è la famiglia che Dio ha creato per i suoi figli

3) Ho bisogno di altri che veglino su me

Quando parti per le vacanze, chiedi ai vicini se danno una controllata alla tua casa? Dovresti chiederlo anche per la tua anima Ma visto che non lo puoi chiedere a uno qualsiasi, ti serve un piccolo gruppo dove sei amato/amata.

“Non pensate soltanto al vostro interesse, ma preoccupatevi piuttosto di quello degli altri.” (Filippesi 2:4)

Spesso esco da casa senza essermi pettinato; mi serve mia moglie che mi dica “Caro, ti sei pettinato?”. Perché lo fa? Perché mi vuole bene, perché non vuole che appaia come uno sciocco agli altri. Non ne trae nessun vantaggio, non c'è un beneficio imminente o futuro. E' un semplice atto d'amore (“hai la zip lasciata giù...”  mi toglie dall'imbarazzo).

Spesso nella mia vita di credente ci sono cose che non ho “pettinato”, e non ci faccio nemmeno più caso, ma che mi farebbero apparire sciocco (o peggio) davanti alle persone e a Dio; un peccato ricorrente ed evidente, una decisione sbagliata, un comportamento da correggere. Ma uno che mi vuole bene e non lo fa per vantaggio personale può salvarmi dall'imbarazzo verso Dio e gli uomini.

Sei sicuro da solo di uscire la mattina pettinato e con la zip alzata? Dio ha previsto un posto sicuro dove altri possano dirtelo prima che sarai di fronte ad un grande imbarazzo, e quel posto è la chiesa.

Insieme è meglio

Insieme è meglio per i credenti: nel piccolo gruppo imparano a camminare assieme, a lavorare assieme, a vegliare sull'altro assieme.

Insieme è meglio per coloro che vivono attorno ai credenti, che camminano da soli, lavorano da soli, e non hanno nessuno che vegli su di loro: è queste persone che Gesù sta cercando attraverso la nostra chiesa.

E' per questo che, se sei credente, non puoi non invitare le persone a cui vuoi bene;
puoi mettere in conto un rifiuto, ma ne vale la pena.

Cosa faremo?

Inizieremo il giorno di Pasqua: per le seguenti 6 settimane. Ci saranno piccoli gruppi nelle case (manuale, video, sito).

Cosa ti chiedo di fare?

  • Se fai parte della chiesa

  • Dare l'invito per pasqua e l'invito per la campagna
  • mettere l'adesivo sulla macchina
  • Aprire la tua casa
  • pregare

  • Se non fai parte della chiesa 
    • Accetta l'invito per la campagna
    • connettiti con un piccolo gruppo
    • sii consistente nella tua decisione (sono solo 6 incontri)

Cosa farai?

Continuerai a credere nella bugia del mondo che che “da solo ce la faccio”, oppure accetterai il consiglio di tuo padre che ti dice che “Insieme è meglio?
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