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Prima di iniziare il messaggio, vorrei che mi aiutaste a fare un esperimento: mi servono due persone a cui piaccia la Nutella.... Dovranno mangiarne il più possibile in un minuto.
(Dai dei cucchiaini legati sulla punta di due aste lunghe un metro e mezzo, che dovranno utilizzare tenendole dal fondo. Se nessuno dei due riesce, fai vedere assieme ad un altro come si fa... semplicemente imboccandosi a vicenda!)
Non so se è arrivata anche a voi tramite e.mail l'ennesima catena di S.Antonio elettronica con al seguente storiella:
Un sant'uomo ebbe un giorno a conversare con Dio e gli chiese: "Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno." Dio condusse il sant'uomo verso due porte. Aprì una delle due e gli permise di guardare all'interno.
Al centro della stanza, c'era una grandissima tavola rotonda. Al centro della tavola, si trovava un enorme recipiente con del cibo dal profumo delizioso, e il sant'uomo sentì subito l'acquolina in bocca.
Ma le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido e malato, ed avevano tutti l'aria affamata. Avevano si, dei cucchiai ma dai manici lunghissimi, ed erano attaccati alle loro braccia. Tutti potevano raggiungere il piatto del cibo e raccoglierne un po', ma poichÈ il manico del cucchiaio era pi˘ lungo del loro braccio, non potevano accostare il cibo alla bocca.
Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze. Dio disse: "Hai appena visto l'Inferno".
Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l'aprì; la scena che l'uomo vide era identica alla precedente.
C'era la grande tavola rotonda, il recipiente colmo di cibo delizioso che gli fece ancora venire l'acquolina. Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi manici. Questa volta, però, le persone erano ben nutrite e felici e conversavano tra di loro sorridendo.
Il sant'uomo disse a Dio: "Non capisco!" "E' semplice- rispose Dio- questi sono i miei figli, ed hanno ascoltato le mia parole e messo in pratica i miei comandamenti, imparando a nutrirsi gli uni gli altri mentre i primi le hanno ascoltate e basta e continuano a pensare solo a loro stessi."
Essere credenti non significa semplicemente "ascoltare" (anche satana ascolta Gesù!). Essere credenti significa mettere in pratica ciò che si è ascoltato. Amare non è un sentimento, ma un'azione.
Nella storia i figli di Dio erano quelli che avevano imparato a imboccarsi a vicenda, a nutrirsi a vicenda. E Dio dice di loro che erano così perché aveano imparato ad ascoltare e mettere in pratica i comandamenti...
"Ma a quale comandamento in particolare?" mi sono chiesto.
Quando la Bibbia insiste su una parola specifica, sta a significare che quella, e le azioni che ad essa si collegano, sono di massima importanza per noi. Sapete quale sia la classifica nel Nuovo Testamento delle parole (o frasi) più usate?
- Al primo posto, con 145 versetti, si trova, AMORE
- al secondo posto, con 106 PECCATO
- al quarto posto con 44 SALVEZZA...
Al terzo posto, con 58, ben prima della salvezza si trova "L'UN L'ALTRO".
Per 58 volte Dio ci rammenta come dobbiamo comportarci "l'un altro"... questo lascia tutto a pensare che , NORMALMENTE, NON ci comportiamo l'un l'altro come nostro Padre vuole.
E quello che voglio fare oggi con voi è appunto di esaminare i 24 versetti contenuti in 9 lettere del Nuovo Testamento che contengono la frase "l'un l'altro".
Pensate siano un po' troppi, vero? Ho diviso i ventiquattro versetti in otto gruppi che rappresentano otto ambiti della nostra vita di credenti in rapporto con altri credenti e, come in una famiglia terrena, affrontano otto aspetti della convivenza con gli altri membri. Ho così creato un mio vangelo personale... e non potendolo chiamare il "vangelo secondo Marco" che già esiste, lo chiameremo il "vangelo secondo Padre Brown" (che è il mio soprannome nella squadra di rugby).
Una premessa: nella nostra vita di credenti, alcuni di questi comandamenti ci vengono facili, senza neppure pensarci, ma sappiamo che Dio vuole da noi obbedienza verso TUTTI i suoi comandamenti, non solo su quelli che ci vengono facili!
L'elenco che vi propongo oggi è proprio per valutare dove siamo forti, per proseguire e fortificarci” e quelli dove invece siamo deboli, dove c'è più bisogno di lavorare e di applicarsi quotidianamente.
1) Dobbiamo accoglierci gli uni gli altri
Il primo di questi è quello che riguarda L'accogliere, il servire e il sopportare.
Siate ospitali gli uni verso gli altri senza mormorare. (1 Pietro 4:9) Perciò accoglietevi gli uni gli altri, come anche Cristo vi ha accolti per la gloria di Dio (Romani 15:7). Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio, (Romani 16:16) perché, fratelli, voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un'occasione per vivere secondo la carne, ma per mezzo dell'amore servite gli uni agli altri; (Galati 5:13) con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri con amore, (Efesini 4:2)
Quanto sono larghe le braccia nell'accogliere tuo fratello, o tua sorella? Ti viene facile essere ospitale, oppure preferisci amare “a distanza”? Gesù ti chiede di aprire la tua casa, e con essa il tuo cuore all'altro? Pensa a quanto sono larghe le braccia di Gesù sulla croce con cui ti dice “Io ti amo così tanto che muoio al tuo posto”.
App: quali passi devo prendere per avvicinarmi sufficientemente agli atri per arrivare ad abbracciarli?
- Più tempo?
- Meno hobby?
- Più pianificazione?
- Meno lavoro?
2) Dobbiamo essere sinceri gli uni gli altri
Sinceri: dal latino “sine cera”. Cosa signifcava? Prima di acquistare un vaso dal vasaio, le massaie romane mettevano il vaso verso il sole e controllavano che non fosse rotto e stuccato con la cera. Come credenti non dobbiamo cercare di nascondere le crepe, dobbiamo semplicemente non averle.
Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell'uomo vecchio con le sue opere (Colossesi 3:9) Confessate dunque i vostri peccati gli uni agli altri, (Giacomo 5:16a) perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo. (Efesini 4:32b) Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo. (Galati 6:2)
Paolo ci dice in in Colossesi 3:9 “Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell'uomo vecchio con le sue opere”: 'uomo vecchio, il bel vaso decorato da vendere al miglio prezzo, ma che non lasciava cadere alcuna offesa a terra, segnava, e aspettava la vendetta. ...colui che riempiva le crepe di cera.
Cristo, invece, ci chiama al perdono, e non solo.. Ci chiama a fare il cammino assieme all'altro, ci chiama a portare nelle salite anche i pesi dell'altro oltre ai propri.
App: sono capace di essere onesto fino in fondo, oppure ho ancora angoli bui dove la menzogna la fa da padrone? Riesco a confessare di essere un peccatore, e mi impegno a crescere, oppure continuo a riempire le mie crepe di cera? Sai che se hai creduto in Gesù sei salvato (o salvata); se sei propri bravo saprai nascondere le crepe con la cera; ma Paolo in 1 Corinzi 3:15 ti dice che nel giorno del giudizio sarai valutato,: e sarà “come passare attraverso un fuoco” la tua cera si scioglierà, e le crepe si vedranno.
Una nota: non serve il fuoco del giudizio per far saltare fuori moltissime crepe; basta il sole di una bella giornata, dove tutti, credenti e non, le vedranno!
3) Dobbiamo incoraggiarci gli uni gli altri
La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente; istruitevi ed esortatevi gli uni gli altri con ogni sapienza (Colossesi 3:16a); edificatevi gli uni gli altri, come d'altronde già fate. (1 Tessalonicesi 5:11b) Cerchiamo dunque di conseguire le cose che contribuiscono alla pace e alla reciproca edificazione. (Romani 14:19). Facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci all'amore e alle buone opere (Ebrei 10:24)
Una delle “punizioni” per una squadra di calcio i cui tifosi hanno fatto un disastro in trasferta è far giocare la squadra “a porte chiuse”; senza qualcuno che li inciti, è più difficile vincere. Si dice spesso che il pubblico è il dodicesimo giocatore (per la Juve il 13° è l'arbitro!).
App: Quali parole escono dalla mia bocca? Sono capace di esortare, o preferisco buttare giù l'altro?
Le mie parole edificano o distruggono? Sappi che ci può essere un credente in questa stessa chiesa che sta giocando “a porte chiuse” e non riesce a vincere: cosa aspetti ad incoraggiarlo? Cosa aspetti a fare il tifo per lui, o per lei?
4) Dobbiamo pregare gli uni gli altri
Pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti; la preghiera del giusto ha una grande efficacia. (Giacomo 5:16b)
Negli stadi il tifo si esprime non solo con le urla e gli striscioni, ma anche con gli inni, le canzoni.
Per i credenti gli inni sono le preghiere che eleviamo al Padre in favore di chi sta affrontando una partita difficile.
App: M'impegno ad essere “giusto” agli occhi di Dio, ma soprattutto, m'impegno ad essere giusto, “sine cera”, affinché le mie preghiere siano efficaci? Per chi stai pregando oggi? Se vuoi potenza nelle tue preghiere, impegnati a diventare giusto.
5) Dobbiamo consolarci gli uni gli altri
Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole. (1 Tessalonicesi 4:18) Perciò, consolatevi a vicenda (1 Tessalonicesi 5:11a)
Talvolta uno stadio pieno di supporters non basta . Talvolta gli inni più belli non bastano, ci sono alcune partite che nonostante tutto non riusciamo a vincere. Abbiamo allora bisogno anche della spalla su cui piangere, di sentirsi compresi, del silenzio di un credente che ti tiene fra le braccia e ti stringe ed è lì, che condivide con te il tuo dolore o la tua paura.
App: So essere la spalla del mio amico? So ascoltare il suo male e consolare, anche con la mia sola presenza? Anche se non sono vicino nel corpo fratello in Cristo, posso sempre esserlo in preghiera
6) Dobbiamo sottometterci gli uni gli altri
Quanto all'onore, fate a gara nel rendervelo reciprocamente (Romani 12:10b), sottomettendovi gli uni agli altri nel timore di Cristo. (Efesini 5:21)
Chi è più degno di onore, chi è più importante? Io o l'altro? Se non cerco di rendere l'altro primo sto perdendo comunque la gara. E se l'altro non cerca di rendermi primo, sta perdendo la sua. Se giochiamo bene è una partita che non possiamo né vincere né perdere.
App: quale gara sto giocando? Quella dove io arrivo primo... o quella dove aiuto l'altro a vincere?
---> C'è un fine a tutto questo, ed è un fine più alto del nostro stare bene individuale
7) Dobbiamo essere uniti gli uni gli altri
Così noi, che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l'uno dell'altro. (Romani 12:5) Il Dio della pazienza e della consolazione vi conceda di aver tra di voi un medesimo sentimento secondo Cristo Gesù, (Romani 15:5) perché non ci fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero la medesima cura le une per le altre. (1 Corinzi 12:25)
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Il fine, lo scopo ultimo, è l'unità del corpo di Cristo, la sua Chiesa.
App: Sto adoperandomi per l'unità del piccolo pezzo di corpo di cui faccio parte? Solo l'unione del corpo renderà più rapido il ritorno di Gesù.
---> Abbiamo iniziato con una storiella,, dove persone facevano un gesto che descriveva quella parola ripetuta 145 volte nel Nuovo Testamento ... perché amare non è un sentimento, ma un'azione
8) Dobbiamo amarci gli uni gli altri
Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, (Efesini 4:32a) Quanto all'amore fraterno, siate pieni di affetto gli uni per gli altri. (Romani 12:10a) Non abbiate altro debito con nessuno, se non di amarvi gli uni gli altri; perché chi ama il prossimo ha adempiuto la legge. (Romani 13:8)
Amare è un debito, non un cerdito! E' qualcosa che io DEVO all'altro, non che l'altro mi deve; e se non lo do sono degno di essere condannato. Ma se amo, ho già adempiuto a …. TUTTA la legge!
Questa comunità esiste da molti anni, è cresciuta nell'amore, che sa accogliere e servire... ma si può fare sempre di meglio.
Come ho detto all'inizio, di queste otto tappe, a seconda di come siamo fatti, alcune ci vengono naturali, per altre ci dobbiamo sforzare un po', per altre ancora invece le sentiamo così distanti da noi che ci sembra impossibile di raggiungerle.
App: Io vi sfido a dare un voto alla vostra vita di credenti alla luce dei ventiquattro “l'un l'altro” scritti in questi otto punti.
- Lo faccio:
- 1 mai
- 2 raramente
- 3 qualche volta
- 4 spesso
- 5 sempre
- ringrazia Dio e benedicilo per quegli aspetti dove già stai riuscendo,prega Gesù di aiutarti a mantenerli vivi e a migliorali
- segna quelli dove invece ti senti incerto o forse molto lontano. Tieni questo foglio nella tua Bibbia, prega Gesù perché ti aiuti a raggiungere anche gli altri passi e, torna sul foglio spesso per controllare se ti stai impegnando, perché Gesù di sicuro lo fa..
- (Per le coppie, fatelo di vostro marito/moglie, e condivideteli... ma prima ricordatevi l'ottavo di questi comandamenti... devo amare l'altro!)
Conclusione
Il sant'uomo disse a Dio: “Non capisco!” “E' semplice- rispose Dio- questi sono i miei figli, ed hanno ascoltato le mia parole e messo in pratica i miei comandamenti, imparando a nutrirsi gli uni gli altri, mentre i primi le hanno ascoltate e basta e continuano a pensare solo a loro stessi.”
L'unica maniera per essere benedetti. è agire, non ascoltare.
“ Se sapete queste cose, siete benedetti, se le fate.” (Giovanni 13:17)
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