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12 dicembre 2010

Il nostro passato e il servizio per Dio | 12 Dicembre 2010 |


Introduzione

1. Chi qualifica per essere un leader?
- (ill) presidente degli USA deve aver avuto un passato impeccabile per non incorrere in scandali
- come deve essere il passato di un leader?
- (app) seguiresti un leader che nel passato era stato in una setta?
- (app) seguiresti un leader che nel passato è stato un tossicodipendente?
- (app) seguiresti un leader che è stao coinvolto in tangentopoli e ha scontato due anni di carcere per concussione?
- (app) se tu fossi un credente russo, seguiresti un leader che in passato era stato un agente del KGB che sai ha fatto incarcerare e torturare tuo padre?

2. Da questo sorgono due domande più ampie che ci coinvolgono tutti:

a. Chi può servire Dio?
- solo chi è nato in una famiglia credente, non ha mai preso droghe, ha imparato la Bibbia sin da fanciullo e ha avuto una vita morale impeccabile?
b. In che modo il nostro passato di inconvertiti influenza il nostro servizio presente?

- qui c'è un attacco “satanico” da ribattere: il tuo passato ti ha squalificato
- è vero che a volte il nostro peccato del passato ha un'incidenza sul nostro presente - vedi il bambino di Davide e Batsheba che muore, o Abramo che deve mandare via Ismaele
- ma il nostro peccato del passato può squalificarci dal servizio di Dio oggi?

- forse non hai mai sperimentato questo tipo di attacco, probabilmente è perché non stai servendo.
- chiunque serve Dio affronta spesso il pensiero, alimentato dallo zolfo dell'inferno, di non essere qualificato

3. Sono convinto che Dio sta chiamando un grande numero di uomini e di donne a servirlo e a essere leader, ma questi rispondono di no alla chiamata di Dio con le seguenti parole:

- "Non io Signore, non sono qualificato. Il mio passato oramai mi ha segnato e non sarò mai all'altezza. Non sono degno della tua fiducia, sono solo un misero verme che si accontenterà dell'ultimo posto nella tua casa. Ti adorerò con umiltà come il pubblicano ma non sono all'altezza di stare al tuo servizio."

Spiegazione

1. I Timoteo è un libro da un leader a un leader sui leader
- è anche un libro su come comportarsi nella casa di Dio sul servizio di Dio
- non è dunque sorprendente che nel capitolo 1 troviamo le risposte alle nostre due domande:
a. Chi può servire Dio?
b. In che modo il nostro passato di inconvertiti influenza il nostro servizio presente?
2. Nel primo paragrafo dopo i saluti, Paolo esorta Timoteo contro gli insegnanti di dottrine diverse

- precisa che lo scopo della dottrina è creare un clima d'amore, dal quale questi hanno deviato
- è ovvio che li conosce e sa cosa dicono
nei vs (6-10) descrive come essi fanno un uso sbagliato della legge

“Alcuni hanno deviato da queste cose e si sono abbandonati a discorsi senza senso. Vogliono essere dottori della legge ma in realtà non sanno né quello che dicono né quello che affermano con certezza. Noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne fa un uso legittimo; sappiamo anche che la legge è fatta non per il giusto ma per gl'iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e gl'irreligiosi, per coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi, per i fornicatori, per i sodomiti, per i mercanti di schiavi, per i bugiardi, per gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina" (1 Timoteo 1:6-10)

- afferma che in realtà non sanno quello che dicono
- e precisa qual'è l'uso corretto della legge e il modo in cui essa si trova in armonia con il vangelo che Dio gli ha affidato

3. A questo punto immagino che Paolo faccia una pausa, metta la penna nel calamaio, guardi fuori dalla finestra e si perda nei ricordi del suo passato

- pensa a questi dottori della legge a Efeso, ignoranti, rigidi e nemici dell'amore, e dice: "Ah come li capisco. Anch'io una volta ero così"

- il dolore del ricordo del suo passato lo punge: vede i volti di coloro che trascinava in prigione, le lacrime delle madri cristiane alle quali strappava figli e mariti, le serate passate con altri farisei zelanti nelle fredde stanze della sinagoga a ripassare leggi dettagliate, ad abbandonarsi a discorsi interminabili, a guardarsi a vicenda con invidia o con sospetto (“chi sa se quello lì veramente pratica tutto questo?”).

- si ricorda Stefano: lui era stato lì, aveva tenuto i mantelli e incoraggiato i suoi assassini a tirare pietre più grosse, a tirarle più forte; si ricorda l'ira folle che lo aveva invaso quando quel misero seguace del falegname li aveva accusati di non osservare la legge di Dio; si ricorda l'espressione di perfetta pace sul suo volto insanguinato quando, morendo, chiedeva a Dio di non imputare loro questo peccato.

- i ricordi lo schiacciano: era troppo! Come era stato duro, crudele, cieco ... un essere come lui non meritava di vivere, doveva essere scartato, ripudiato da Dio; il suo passato gli pesa come un macigno, e un senso di profonda inadeguatezza, colpa e smarrimento pervade il suo cuore
- la conclusione logica gli passa per la mente: Dio non si serve di uomini con questo tipo di passato

- eppure non era stato così: sulla via di Damasco Gesù gli era apparso e in seguito Anania gli aveva detto quelle parole profetiche: "Il Dio dei nostri padri ti ha destinato ... a essere un suo testimone davanti a tutti gli uomini ..."

4. Che tipo di Dio è mai questo?

- che prende il suo più acerrimo nemico, il peggiore degli ignoranti, bigotti, duri e violenti e non solo lo salva ma addirittura gli affida il Suo Vangelo
- "...tu Paolo sei destinato a essere mio testimone!"
- questo giro di pensieri riempie il cuore dell'ex persecutore, e una sensazione meravigliosa di calore scaturisce dal pensiero di un Dio così misericordioso

5. Con questi sentimenti e questi pensieri l'apostolo riprende la penna e scrive i versetti 12-17:

“Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore, per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia incredulità; e la grazia del Signore nostro è sovrabbondata con la fede e con l'amore che è in Cristo Gesù. Certa è quest'affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo. Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo dimostrasse in me, per primo, tutta la sua pazienza, e io servissi di esempio a quanti in seguito avrebbero creduto in lui per avere vita eterna. Al Re eterno, immortale, invisibile, all'unico Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.” (1 Timoteo 1:12-17)

- nota i: "mi, me, io"

6. Com'è stato il tuo passato? A volte ti pesa? Senti che esso può essere un impedimento per il tuo servizio di Dio? Ti sei mai sentito smarrito e inadeguato alla prospettiva di essere un leader?

Proposizione Questi versetti ci vogliamo insegnare delle verità fondamentali sulla relazione tra il nostro peccato del passato e il nostro servizio presente per Gesù.

A. Gesù ci rende forti

1. C'è subito un primo mito da sfatare

- la nostra testa ci dice: "Ci sono i deboli e i forti; i capaci e gli incapaci. Io, debole grazie!"
- la verità è che siamo tutti deboli
- "Ora dica il debole sono forte ... per quel che ha fatto il Signore per noi"...sono le parole che cantiamo ancora...

- se mai c'era un forte secondo il mondo era Paolo
- (ill) immaginatelo sul cavallo verso Damasco: fiero, spavaldo,
- ottima nascita, buona famiglia, educazione impeccabile, moralmente più alto di tutti, grande carisma, spirito di iniziativa, rapporto con le autorità, fermezza nelle sue convinzioni
- la verità? Era un debole

2. Prima di renderci forti deve farci vedere che siamo deboli

- Paolo doveva cadere da cavallo, doveva trovarsi per terra, doveva perdere la vista ed essere condotto per mano, doveva sottomettersi all'imposizione delle mani di un "poveraccio" chiamato Anania
- la forza umana di Paolo è stata svuotata .. reputa le cose che gli erano vanto come tanta spazzatura

3. E' quando siamo vuoti che Cristo ci riempie della sua forza

“Io ringrazio colui che mi ha reso forte”

- in greco forte suona “dunamis... dinamite!
- è Gesù che di mette dentro la SUA dinamite, per cambiare, agire, servire!

4. (app) Su quali forze basi il tuo servizio?

a. Sulla forza della tua personalità? della tua cultura? della tua conoscenza? dei tuoi successi?

- se è così alcuni non serviranno mai: non hanno la personalità adatta, la cultura sufficiente, conoscenza limitata e successi inesistenti
- altri serviranno ... ma non il Vangelo: sono loro quegli orgogliosi che non sanno nulla.

b. Sulla forza soprannaturale e costante di Cristo?

- allora qualunque straccio vecchio va bene: Cristo lo renderà forte e lo userà per la sua gloria.

B. Gesù ci stima degni della sua fiducia

1. La fiducia è una cosa seria ...

- a chi affideresti la cosa più preziosa che hai?
- (ill) a chi affideresti tua moglie e i tuoi figli durante una guerra? a un ex-terrorista? a chi affideresti il bisturi per operarti alla colonna vertebrale? a uno che quando iniziava ha messo in carrozzella un suo paziente? a chi affideresti quei 10 mila euro per comprarti l'auto? A uno che è stato un ladro tossicodipendente?
- no: la logica umana decreta che a chi sbaglia nel passato non ha una seconda opportunità di fiducia.

2. Qual'era la cosa più preziosa che Dio ha?

- il Vangelo: gli è costato tutto
- a chi lo affida? a Paolo, il persecutore, il Suo nemico che voleva distruggere proprio il Vangelo!
- la logica di Dio è diversa
- Egli dà fiducia a chi non ne è degno per farlo diventare degno di fiducia
- (ill) è ridare li soldi per pagare l' affitto a quello che te li ha persi 4 volte per strada!

- essere degni di fiducia significa: persone che si dimostrano fedeli nella gestione degli affari, nell'esecuzione di ordini o nell'adempimento dei doveri, persone che tengono la fede data e sulle quali si può dipendere
- tu lo sei? No! / Paolo lo era? No! / Dio lo ha stimato tale? Si! / Paolo lo è diventato? Si!

3. (app) Secondo quale logica ragioni?

a. Ti reputi degno di fiducia?

- di avere tra le mani la cosa più preziosa dell'universo?
- se sei tu che ti devi stimare, probabilmente i tuoi errori del passato ti renderanno paranoico: "Ho già trasportato un vaso cinese una volta e mi è caduto, non li tocco più!"
- (ill) da 1 a 10 qual'è la tua stima di te stesso?

b. Credi che Dio ti stimi degno della sua fiducia?

- (ill) da 1a 10 Dio ti stima con un 10!!!
- non ti preoccupare, ti conosce meglio di te stesso, Lui conosce e vede il nuovo potenziale che c'è in te per mezzo dello Spirito, lasciati convincere.
- ricorda che è Lui che ti rende forte
- la prossima volta che sbagli, hai paura o vuoi smetterla di servire Dio, ricordati che prima di farlo, devi passare da Lui e dirgli che si era sbagliato

C. Gesù ci pone al suo servizio

1. La forza e la fiducia sono finalizzate al servizio

- è bello essere forti e degni di fiducia, ma Gesù non vuole solo persone beate, vuole dei servitori

- il Re eterno, immortale, invisibile, l'unico Dio, ha deciso di aver bisogno di servitori
- Paolo parla di “servire. servo, servizio,”: un servitore era, all'epoca di Paolo, era un semplice cameriere, un domestico
- il servizio di Paolo era di "... essere un suo testimone davanti a tutti gli uomini ..."

- (app) lo scopo della tua vita di credente è il servizio?
- indubbiamente l'applicazione primaria qui è per Paolo come leader e apostolo
- ma altrove leggiamo che dobbiamo tutti servire il Signore a secondo dei nostri doni

- (ill) non dimentichiamo mai la parabola dei talenti: Dio da in modo diverso ad ognuno ma a tutti richiede di servire e investire la forza e la fiducia che ci ha dato

2. E' Lui che ci pone al suo servizio

a. Da dove viene la chiamata a servire Dio

- chi è che decide se tu sarai un leader, un anziano, un diacono o una diaconessa, un'insegnante della Parola, un'insegnante della scuola domenicale, un'evangelista ...?
- sono gli altri? sei tu stesso? chi è che ti pone al servizio

b. La chiamata viene da Gesù

- non siamo noi che ci autovalutiamo, ci promuoviamo con 7+, e decidiamo di entrare al suo servizio
- l'enfasi qui è che noi siamo la parte passiva, Lui ci pone
- non chiede la nostra opinione, non ci consulta per sapere se ci reputiamo degni o meno, non ci fa riempire una scheda che verifica il nostro curriculum passato ... Lui ci pone al suo servizio


3. (app) Gesù ti ha posto al suo servizio

- forse di leader, forse non ancora, forse non mai di leader ... ma sei al suo servizio: questa è la tua identità, un servitore del Signore
- stai occupando bene il tuo posto? stai svolgendo il lavoro per cui ti ha reso forte e dato fiducia? se non lo fai ci sono guai per te.

D. Gesù grazia i disgraziati

1. Quanto bisogna essere disgraziati per essere disgraziati?

- quanta ignoranza, quanta incredulità, quante azioni malefiche per uscire dall'orbita della grazia e del servizio di Dio ...?

2. La condizione del peggior disgraziato


Certa è quest'affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo”(.v.15)

a. Parte dall'incredulità e dall'ignoranza

1) Ignorante
- Paolo non conosceva che Gesù era Dio, non era a conoscenza della grazia, pensava che si dovesse piacere a Dio sforzandosi di seguire le opere della legge
2) Incredulo
- non credeva che era possibile avere il perdono presente, passato e futuro, non credeva che c'era la grazia per i disgraziati

b. Conduce ad agire in un certo modo

1) Il caso di Paolo: bestemmiatore, persecutore, violento
2) Il tuo caso ...?:

- c'è stata per te la stagione dell'ignoranza e dell'incredulità che ti ha portato ad agire in modi di cui adesso di vergogni
- (app) cosa può fare Gesù con te?

3. Cosa fa Gesù con Paolo?

- gli usa misericordia, fa sovrabbondare verso di lui la grazia, gli fa misericordia
- perché? perché per questo Gesù Cristo è venuto nel mondo, per salvare i peccatori e poi usarli al suo servizio

E. Gesù dimostra la sua pazienza

1. Quanto bisogna sbagliare per far perdere la pazienza a Dio?

- ti sei mai chiesto come fa a sopportare i tuoi innumerevoli fallimenti, i tuoi handicap emotivi, i tuoi errori grossolani dovuti all'ignoranza?
- molte volte gettiamo la spugna perché pensiamo che Dio non ci sopporti più

2. C'è un esempio

a. Gesù ne ha dato una dimostrazione: Paolo
b. Dimostra tutta la pazienza di Dio: ed è tanta!!!
c. Paolo è un esempio per te
- Dio sapeva che in seguito avremmo avuto di questi problemi e si è preoccupato di noi
- la misericordia e la pazienza di Gesù nella vita di Paolo è un esempio per te ... se sei di coloro che hanno creduto in Gesù per avere la vita eterna

Conclusione

(app) Anche i peggiori possono diventare i migliori.

- Gesù opera in te? Se si, cosa ti vuol far diventare?
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