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05 settembre 2006

Il battesimo | 5 Settembre 2006 |

Il battesimo di Antonio


VI è mai capitato di passare un momento della vostra vita dove tutto sembra essere contro di voi, dove le vostre certezze vacillano, dove gli altri non hanno più fiducia in voi, fanno pettegolezzi o peggio vi si schierano contro tramando contro di voi nell’a luce o nell’ombra?

Forse alcuni di noi hanno provato almeno in parte momenti simili a questo.

Cosa abbiamo fatto, cosa facciamo, allora? Dove abbiamo trovato la forza per reagire, a chi o a cosa ci siamo aggrappati quale ancora di salvezza?

Molto tempo fa, sono passati quasi sei secoli, ci fu un uomo che si trovò a dover affrontare un simile momento, a lottare da solo contro principi, stati e governanti, dubitando talvolta perfino di se stesso e della strada che aveva intrapresa.

Quell’uomo si aggrappò alla sola verità che era rimasta in lui, tanto da scriverla col gesso sulle pareti e sul tavolo della stanza dove si era rifugiato. Due semplici parole, scritte in latino, che lo guidarono fuori dai dubbi ad affrontare il mondo, e a vincerlo:“Baptizato sum!” Sono battezzato!

Quell’uomo, che scriveva col gesso sul muro questa semplice frase, questa sola verità rimasta in lui era Martin Lutero.

Sono Battezzato! Se Lutero potesse essere qui oggi ci spiegherebbe di sicuro che in queste due semplici parole è contenuta una verità che rende la vita degna di essere vissuta, anche nei momenti più bui di essa.

SONO BATTEZZATO,

  • Sono DI Cristo; la mia vita, il mio destino, me stesso appartengono a lui!
  • Sono IN Cristo; faccio parte del suo corpo vivente su questo pianeta, la Sua Chiesa
  • Sono PER Cristo; sono suo strumento e sua voce su questa terra.

Chi si battezza in nome di Cristo è come se si mettesse piedi in una folla di migliaia di persone per rendersi riconoscibile tra gli altri, per essere visto dagli altri, e per essere un esempio per gli altri.

Colui che si battezza rende esplicito al mondo in un atto, nei pochi secondi della sua completa immersione, il suo cammino di fede (breve o lungo non importa) che lo ha portato dal semplice sentir parare di Gesù, a conoscerlo, ed infine ad accettarlo come Signore della propria vita terrena come salvatore nella vita che viene.

Il battesimo dei credenti non ha a che fare con la salvezza

(Luca 23:43 Gesù gli disse: "Io ti dico in verità che oggi tu sarai con me in paradiso".);

ma è un simbolo, una tappa, e un promemoria per colui che ha già creduto nel Vangelo di Gesù. Leggiamo assieme Matteo28:18-20

E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: "Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente".
(Mat 28:18-20 INR)


  1. E’ un simbolo:

Bapto”, in greco, significa semplicemente “immergere completamente qualcosa in un liquido”; in inglese la parola è rimasta praticamete la stessa “Bath”, in italiano è diventata “bagno”. Quando ci facciamo il bagno nel lago ci immergiamo completamente in esso.

Ma “baptizo” in greco significa molto di più di “bagno”; significa “immergere qualcosa in un liquido per cambiare la sua natura o il so aspetto”. I


  • Simbolo della morte e risurrezione
  • Simbolo di inclusione nella chiesa Universale di Cristo
  • Simbolo di purificazione

Nonostante tutto questo, la salvezza di colui che crede in Gesù non è minimamente in discussione anche senza il battesimo.

Ora, SE è un simbolo, SE non salva (lo stesso Gesù, in Marco 16:6 dice:

“chi ha creduto ed è stato battezzato, sarà salvato; ma chi non ha creduto, sarà condannato.”

SE la cosa fondamentale è CREDERE e non essere battezzati, allora perché chi crede in Gesù continua a farlo?

Tra le tante che potrei elencare, oggi voglio soffermarmi su TRE ragioni principali che rispondono a questi due perché:

  1. La prima la troviamo in Matteo 3:13-15 (pag. 953 NR, 1032 ND)

“Allora Gesù venne dalla Galilea al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato. Ma Giovanni gli si opponeva fortemente dicendo: "Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?". E Gesù, rispondendo, gli disse: "Lascia fare per ora, perché così ci conviene adempiere ogni giustizia". Allora egli lo lasciò fare.”
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La prima ragione è che DIO ritiene GIUSTO che chi crede venga battezzato pubblicamente.

La parola greca che è stata tradotta con “giustizia” sta a significare “conformarsi alle richieste di una autorità superiore”

In una traduzione differente da quella che usiamo la frase di Gesù suona così:

“Devi battezzarmi adesso, perché dobbiamo fare tutto ciò che è giusto”

La prima ragione dunque del perché chi crede si battezza è

L’OBBEDIENZA A DIO

  1. La seconda ragione la troviamo in Atti 6:36-38 (pag. 1088 NR, 1210 ND)

“E, mentre proseguivano il loro cammino, giunsero ad un luogo con dell’acqua. E l’eunuco disse: "Ecco dell’acqua, cosa mi impedisce di essere battezzato?". E Filippo disse: "Se tu credi con tutto il cuore, lo puoi". Ed egli rispose, dicendo: "Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio". Allora comandò al carro di fermarsi; ed ambedue, Filippo e l’eunuco, discesero nell’acqua, ed egli lo battezzò.”

Questo eunuco era un uomo alla ricerca di Dio, e stava proprio leggendo le profezie di Isaia su Gesù quando Filippo giunge a spiegargli che era in Gesù che quelle profezie avevano trovato realizzazione.

L’eunuco ha finalmente trovato il motivo della sua vita, ed ha urgenza di dimostrarlo: , cosa mi impedisce di essere battezzato?

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La seconda ragione è la gioia che c’è in ciascun credente nell’avere finalmente trovato le braccia del Padre tramite Gesù.

Dice l’apostolo Pietro, rivolgendosi a coloro che hanno creduto in Cristo:

A motivo di questo voi gioite … nella rivelazione di Gesù Cristo, che, pur non avendolo visto, voi amate e, credendo in lui anche se ora non lo vedete, voi esultate di una gioia ineffabile e gloriosa, (1Pt. 1:6-8 ND)

La seconda ragione dunque del perché chi crede si battezza è:

LA GIOIA DI SEGUIRE GESU’

  1. La terza ragione la troviamo sempre in Atti 9:3-6°, 17-18 (pag. 1088 NR, 1211 ND)

“Or avvenne che, mentre era in cammino e si avvicinava a Damasco, all’improvviso una luce dal cielo gli folgorò d’intorno. E, caduto a terra, udì una voce che gli diceva: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?". Ed egli disse: "Chi sei, Signore?". E il Signore disse. "Io sono Gesù, che tu perseguiti; ti è duro recalcitrare contro i pungoli". Allora egli, tutto tremante e spaventato, disse: "Signore, che vuoi ch’io faccia?".

“Anania dunque andò ed entrò in quella casa; e, imponendogli le mani, disse: "Fratello Saulo, il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, mi ha mandato perché tu ricuperi la vista e sii ripieno di Spirito Santo". In quell’istante gli caddero dagli occhi come delle scaglie, e riacquistò la vista; poi si alzò e fu battezzato.”

Penso Paolo sia uno dei pochi, se non altro perché è anche uno dei pochi ad aver parlato direttamente con Gesù, che abbia compreso, in un solo istante, di aver vissuto una vita inutile, anzi, una vita di ribellione contro il Signore, tanto è vero che Gesù gli
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diceti è duro recalcitrare contro i pungoli”.

Avendo compreso questo, chiede a GesùSignore, che vuoi ch’io faccia?". Paolo mette a disposizione la sua intera vita in un secondo per quel Gesù che vino a pochi istanti prima aveva perseguitato. Egli non solo crede, ma offre anche la sua incondizionata disponibilità a servire Gesù.

La prima cosa che fa, dopo aver riacquistato la vista, è quella di essere battezzato; e da lì in avanti inizia la sua storia senza eguali di servizio a Gesù.

La terza ragione dunque del perché chi crede si battezza è:

LA DISPONIBILITA’ A SERVIRE GESU’


Il battesimo di Adriana oggi sta a simboleggiare proprio queste tre cose:

  1. la sua obbedienza a Dio
  2. la sua gioia nel seguire Gesù
  3. la sua disponibilità a servire Gesù.

Cara Adriana, noi tutti ti consideriamo ormai da tempo una parte integrante e fondamentale della “nostra” piccolissima chiesa nascente, e ciò che hai compiuto non cambia nulla del tuo “status” rispetto a noi, come non lo cambia agli occhi di Dio; per noi eri e sei nostra sorella, per Dio eri e sei sua figlia.

Ma non di meno c’è una gioia immensa nel vedere, da parte nostra
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la tua obbedienza, la tua gioia e la tua disponibilità per Cristo Gesù.

E se la nostra gioia è immensa, puoi solo immaginare quella di Dio, tuo Padre, nel vedere che sei obbediente a lui, che hai gioia in suo Figlio, e che sei pronta a seguirlo, qualsiasi cosa accada, da ora in avanti.

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