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01 gennaio 2006

Atleti per Cristo | 1 Gennaio 2006 |

Atleti per Cristo
1 Pietro 2:9 “ Ma voi siete una stirpe eletta, un regale sacerdozio, una gente santa, un popolo acquistato per Dio, affinché proclamiate le meraviglie di colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua mirabile luce”
Ogni credente è un sacerdote ed un ministro che Dio si è acquistato per uno scopo preciso. Dio è un po’ come un presidente di una squadra di calcio che durante la campagna acquisti “compera” i pezzi più pregiati sul mercato, le pedine chiave nei vari ruoli, spendendo cifre enormi.
Tutto questo, però, non lo fa per proprio diletto, ma per uno scopo ben preciso; vincere il campionato, o la Champions League.
Ogni credente è un atleta per il Signore; e le nostre vite di fede sono come una maratona; non è importante come partiamo, ma come terminiamo. Paolo in 2 Corinzi 4:1-18 ci da sette suggerimenti su come arrivare alla fine della nostra gara.
“1 Perciò, avendo questo ministero per la misericordia che ci è stata fatta, non ci perdiamo d’animo. 2 Anzi abbiamo rinunziato ai sotterfugi della vergogna, non camminando con astuzia, né falsificando la parola di Dio, ma mediante la manifestazione della verità, raccomandando noi stessi alla coscienza di ogni uomo davanti a Dio. 3 Ma se il nostro evangelo è ancora velato, esso lo è per quelli che periscono, 4 nei quali il dio di questo secolo ha accecato le menti di quelli che non credono, affinché non risplenda loro la luce dell’evangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio. 5 Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù, il Signore, e siamo vostri servi per amore di Gesù 6 perché il Dio che disse: "Splenda la luce fra le tenebre", è lo stesso che ha fatto brillare il suo splendore nei nostri cuori per illuminarci nella conoscenza della gloria di Dio, che rifulge sul volto di Gesù Cristo. 7 Or noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l’eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da noi. 8 Noi siamo afflitti in ogni maniera, ma non ridotti agli estremi;
perplessi, ma non disperati; 9 perseguitati, ma non abbandonati; abbattuti, ma non distrutti, 10 portando del continuo nel nostro corpo il morire del Signore Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. 11 Noi che viviamo, infatti siamo del continuo esposti alla morte per Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale. 12 Cosicché in noi opera la morte, ma in voi la vita. 13 Ma pure, avendo noi lo stesso spirito di fede, come sta scritto: "Io ho creduto, perciò ho parlato", anche noi crediamo e perciò parliamo, 14 sapendo che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi per mezzo di Gesù e ci farà comparire con voi. 15 Tutte queste cose infatti sono per voi, affinché la grazia, raggiungendo un numero sempre maggiore di persone, produca ringraziamento per abbondare alla gloria di Dio. 16 Perciò noi non ci perdiamo d’animo; ma, anche se il nostro uomo esteriore va in rovina, pure quello interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Infatti la nostra leggera afflizione, che è solo per un momento, produce per noi uno smisurato, eccellente peso eterno di gloria; 18 mentre abbiamo lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.” (2 Corinzi 4:1-18 LND)
1. (v. 1) Perciò, avendo questo ministero per la misericordia che ci è stata fatta, non ci perdiamo d’animo
La prima cosa che dobbiamo rammentare è che è per la misericordia che Dio ha avuto verso di noi che abbiamo quello che in termine “tecnico” definiamo “ministeri”, ovvero attività a cui siamo chiamati per adempiere quello che abbiamo letto in 1° Pietro. Non dobbiamo affannarci a dimostrare “quanto siamo bravi”, perché Dio ci ha scelto non in base alla nostra bravura, ma per dimostrare la Sua Gloria. D’altro canto non dobbiamo nemmeno crogiolarci nei nostri difetti per e dire che “non siamo capaci”: noi non siamo capaciDio si!
2. (v. 2) Anzi abbiamo rinunziato ai sotterfugi della vergogna, non camminando con astuzia, né falsificando la parola di Dio, ma mediante la manifestazione della verità, raccomandando noi stessi alla coscienza di ogni uomo davanti a Dio.
Dobbiamo essere onesti e autentici in tutto ciò che facciamo. Manteniamoci integri, perché l’integrità dà potere alle nostre vite, mentre la falsità e la disonestà le sottrae. E nell’integrità è compreso anche il fatto di non distorcere o addolcire il messaggio del Vangelo, perché pensiamo che “così sarà più facile per le persone a capire”. Lasciamo allo Spirito Santo il compito di spiegare a chi non crede le parti più difficili di esso.
3. (v. 5) Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù, il Signore, e siamo vostri servi per amore di Gesù
Dobbiamo trovare la giusta motivazione per i nostri ministeri; e l’unica motivazione giusta è che tutto ciò che facciamo lo facciamo per amore di Gesù, non per la la nostra vanità o il nostro egoismo. Il nostro scopo non è quello di diventare popolari all’interno della nostra chiesa o all’esterno di essa.
4.(v. 7) Or noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l’eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da noi.
Dobbiamo capire che i credenti sono solo uomini, e per questo dobbiamo accettare I nostri limiti, senza tentare di diventare dei Superman e senza attendersi di diventarlo col tempo. Essere umili significa anche essere onesti circa le nostre debolezze.
5.(v. 15) Tutte queste cose infatti sono per voi, affinché la grazia, raggiungendo un numero sempre maggiore di persone, produca ringraziamento per abbondare alla gloria di Dio.
Dobbiamo sviluppare un vero amore per gli altri, sia all’interno che al di fuori della chiesa. Se non amiamo i nostri fratelli in Cristo e se disprezziamo coloro che non credono in lui, il nostro ministero non andrà molto lontano.
6. (v. 16) Perciò noi non ci perdiamo d’animo; ma, anche se il nostro uomo esteriore va in rovina, pure quello interiore si rinnova di giorno in giorno.
Dobbiamo trovare tempo per il rinnovamento interiore. Questo può significare che dobbiamo rivedere i nostri stili di vita, i nostri impegni, o le nostre abitudini. Se non diamo tempo allo Spirito per rinnovare ll nostro io interiore, saremo come un aeroplano senza carburante, e dovremo atterrare per il rifornimento. Attualmente invece il rifornimento degli aerei da caccia avviene in volo: si risparmia tempo e si può continuare a volare verso l’obiettivo mentre si fa il pieno.
7.(v. 17-18) Infatti la nostra leggera afflizione, che è solo per un momento, produce per noi uno smisurato, eccellente peso eterno di gloria; mentre abbiamo lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.”
Dobbiamo focalizzarci sulle cose importanti, senza farci distrarre dai problemi momentanei. Per fare questo dobbiamo tenere il nostro sguardo fisso sull’obiettivo, non sui problemi che sorgono lungo il cammino. Talvolta sembrerà che l’obiettivo è irraggiungibile… ma solo Dio che può vedere l’invisibile può anche compiere l’impossibile.
Per essere dei vincitori nella maratona del nostro ministero di credenti, e portare vittorie al presidente della squadra che ci ha a caro prezzo comperati, dobbiamo capire che grandi personalità sono solo persone ordinarie ma con una straordinaria determinazione. Se fuggiamo i problemi, non diventeremo mai ciò che Dio vuole farci divenire.
Per onorare il contratto che ci lega alla squadra di Dio dobbiamo rammentare questi sette suggerimenti che Paolo ci dà:
  1. Siamo credenti e siamo chiamati a testimoniare per la misericordia di Dio, non per la nostra bravura;
  2. Sforziamoci di essere onesti e autentici, anche se questo comporta di diventare meno popolari
  3. Ricordiamoci per chi stiamo facendo tutto questo – Gesù!
  4. Non aspettiamoci di diventare dei Superman
  5. Coltiviamo l’amore per le persone, sia dentro che fuori la nostra chiesa
  6. Diamo tempo allo Spirito per rinnovarci di giorno in giorno
  7. Focalizziamoci sul traguardo, non sui problemi per raggiungerlo.
Ma, soprattutto, diamo gloria a Dio perché ci ha acquistati a caro prezzo, dando la vita del suo figlio Gesù per portarci nella squadra che ha già vinto.
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