Cosa è il Battesimo dei credenti
Per molti di noi quello di oggi è un evento che conosciamo molto bene, perché un giorno, di pochi o di tanti anni fa, siamo stati noi i protagonisti.
Forse ancora ricordiamo con trepidazione i giorni, le ore, i minuti che ci hanno diviso da quell’atto tanto semplice, ma tanto importante (oserei dire fondamentale) nelle nostre vite di credenti.
Tuttavia, per alcuni sarà la prima volta di vedere delle persone adulte immergersi completamente nell’acqua del lago per il proprio battesimo.
Perciò ci sembra giusto di spiegare un poco cosa vedrete oggi.
Ma anche per chi ha compiuto da tempo questo gesto, vale la pena di rammentare alcune verità fondamentali del battesimo dei credenti partendo dal racconto di un battesimo illustrato in Atti.
“26 Or un angelo del Signore parlò a Filippo, dicendo: "Alzati e va’ verso il mezzogiorno, sulla strada che da Gerusalemme scende a Gaza; essa è deserta". 27 Egli si alzò e si mise in cammino; ed ecco un uomo Etiope, eunuco, un alto funzionario di Candace, regina degli Etiopi, sovrintendente di tutti i suoi tesori, che era venuto a Gerusalemme per adorare. 28 Or egli se ne stava ritornando e, seduto sul suo carro, leggeva il profeta Isaia. 29 E lo Spirito disse a Filippo: "Accostati e raggiungi quel carro!". 30 Filippo gli corse vicino e, sentendo che leggeva il profeta Isaia, gli disse: "Comprendi ciò che leggi?". 31 Quegli disse: "E come potrei, se nessuno mi fa da guida?". Poi pregò Filippo di salire e di sedersi accanto a lui. 32 Or il passo della Scrittura che egli leggeva era questo: "Egli è stato condotto al macello come una pecora; e come un agnello è muto davanti a chi lo tosa, così egli non ha aperto la sua bocca. 33 Nella sua umiliazione gli fu negata ogni giustizia; ma chi potrà descrivere la sua generazione? Poiché la sua vita è stata tolta dalla terra". 34 E l’eunuco, rivolto a Filippo, disse: "Ti prego, di chi dice questo il profeta? Lo dice di se stesso o di un altro?".
35 Allora Filippo prese la parola e, cominciando da questa Scrittura, gli annunziò Gesù. 36 E, mentre proseguivano il loro cammino, giunsero ad un luogo con dell’acqua. E l’eunuco disse: "Ecco dell’acqua, cosa mi impedisce di essere battezzato?". 37 E Filippo disse: "Se tu credi con tutto il cuore, lo puoi". Ed egli rispose, dicendo: "Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio". 38 Allora comandò al carro di fermarsi; ed ambedue, Filippo e l’eunuco, discesero nell’acqua, ed egli lo battezzò.”
(Atti 8:26-38 LND)
Cosa vuol dire “battezzare”?
La parola “battezzare”, in italiano, fa ormai parte di un gergo “specialistico”, quello della Chiesa.
In realtà la parola da cui deriva, sia in ebraico (tabal) che in greco (baptìzò) è una parola assai comune, che le persone dell’epoca usavano tutti i giorni e forse più volte al giorno.
Se potessimo, con una macchina del tempo, atterrare in Israele intorno all’anno 30 dopo Cristo, potremmo ascoltare delle conversazioni di questo genere:
“…mi battezzi la spugna nel secchio dell’acqua pulita, per favore?”
oppure
“…vai alla fontana e battezza la brocca nell’acqua fresca”
o anche
“…mi sono battezzato più di un’ora nel lago dal gran caldo che faceva!”
“Battezzare” non significava né più né meno che “immergere completamente” in un liquido.
“Battezzare” era tra l’altro anche il gesto dei tintori di stoffe (ce ne erano una gran quantità a quell’epoca in Gerusalemme) allorquando immergevano del lino bianco nel bagno di colore per farlo poi riemergere completamente trasformato nell’aspetto dal colore ricevuto.
Per cui, chi si battezza si “immerge” nelle acque, ed in un certo senso cambia, come la stoffa, grazie a quel bagno di rigenerazione: Paolo dice:
“egli ci ha salvati non per mezzo di opere giuste che noi avessimo fatto, ma secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo,” (Tito 3:5 LND)
Qualcuno potrebbe però obbiettare:
“Si, Marco, ho capito cosa significhi la parola, ma non ho ancora capito PERCHE’ chi crede in Gesù senta questa necessità di immergersi. E’ questa una prova da superare, o un rito di inclusione con il quale si accede ad un particolare gruppo, o un mezzo con cui garantirsi il perdono dei peccati e la vita eterna…?
Prima di rispondere alla domanda più importante – PERCHE’ IL BATTESIMO, vorrei soffermarmi su tre aspetti:
1.COSA NON E’ IL BATTESIMO
2.COSA NON FA L BATTESIMO
3.COSA FA IL BATTESIMO
Cosa non è il battesimo
1.IL Battesimo NON è un rito di inclusione
Non serve di essere PRIMA battezzati per entrare a far parte della Chiesa, e qui intendo NON la chiesa di Montefiascone, di Monterosi o di qualche altro posto, ma la CHIESA, la comunità dei credenti in Cristo di tutti i tempi e di tutti i luoghi.
Forse l’eunuco non sapeva neppure cosa significasse il termine “chiesa”; egli era “un alto funzionario di Candace, regina degli Etiopi, sovrintendente di tutti i suoi tesori” era uno che amministrava molti beni e manovrava leve di potere. E penso che più distante di così dal concetto di “essere parte della chiesa di Cristo” non si possa essere.
Forse l’avrebbe cercata in seguito, una volta acquisita la consapevolezza di quello che il Signore chiedeva ai sui figli (la comunione fraterna, lo spezzare l pane assieme, l’essere di supporto e di aiuto agli altri, ecc.).
2.IL Battesimo NON è una prova di coraggio o una forma di umiliazione a cui sottoporsi.
Era l’eunuco stesso che bramava, come Simone, come Katia, di essere immerso “cosa mi impedisce di essere battezzato?”
Gesù non vuole che le persone si “umilino”, ma che BRAMINO il proprio battesimo.
3.IL Battesimo NON è SOLO una testimonianza
Anche se è una forma forte di testimoniare il nostro amore per Gesù, anche se spesso porta le persone a riflettere e, talvolta, al ravvedimento, se il battesimo fosse SOLO una testimonianza, allora tutti quelli impartiti in assenza di una platea o sarebbero inutili o non avrebbero raggiunto lo scopo per cui era stato creato. Lo stesso battesimo dell’eunuco sarebbe, per così dire, un battesimo di “serie B”, con pochi o nessun testimone ; “Filippo e l’eunuco, discesero nell’acqua, ed egli lo battezzò.”
La platea, l’audience a cui testimoniare o non era presente o era così irrilevante da non essere neppure citata.
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Ma, allora, perché oggi stiamo battezzando Simone e Katia? Cosa rende il battesimo così importante da essere una tappa obbligata nella vita dei credenti.
Anche qui, vorrei prima parlarvi di quello che il battesimo NON fa.
Cosa non fa il battesimo
1.Il Battesimo NON garantisce la vita eterna
L’immersione nell’acqua di per se non ha nulla di taumaturgico; non possiamo avere certezza di trascorrere l’eternità in Paradiso se abbiamo SOLO ricevuto un battesimo cristiano. E Filippo disse: "Se tu credi con tutto il cuore, lo puoi". Ed egli rispose, dicendo: "Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio".
Il battesimo, separato dalla consapevolezza profonda che Gesù Cristo è il Figlio di Dio e per questo ha autorità e potere sulle nostre vite, non è che un “bagnetto”, più o meno piacevole o meno, ma null’altro.
2.Il Battesimo NON ci impedisce di peccare ancora
Spesso, sia chi viene battezzato sia le persone che gli vivono a fianco, si aspettano che, dopo il battesimo, le “cattive abitudini” (come le chiama la tv), i PECCATI (come li chiama Gesù) come per incanto svaniscano; non dico non sia possibile (talvolta lo è…almeno per un periodo di tempo…).
Ma se e quando questo non accade, sia chi riceve il battesimo sia coloro che lo conoscono e frequentano sono scoraggiati, non vedendo cambiamenti effettivi ed immediati…
Katia, Simone, mi spiace di deludervi se avete mai creduto che da oggi in poi sarete magicamente salvi dalle tentazioni e che non cadrete mai più.
Ma posso anche assicurarvi che, col tempo, il vostro battesimo sarà una tappa fondamentale nello sconfiggere le tentazioni ed il peccato.
La vita dei credenti è come il Giro d’Italia, o come il Tour de France; vince colui che completa in modo corretto tutte le tappe, non chi ne vince una o due, e poi si ritira. E come per il Giro, ci sono tappe di trasferimento tutte pianeggianti dove ci si può rilassare e si può ammirare il panorama attorno, così come ci sono tappe di montagna (il Pordoi, il Sella,) dove bisogna attingere fino all’ultima energia disponibile, pur di arrivare in cima senza ritirarsi.
Il vostro battesimo è una tappa nella gara che avete iniziato il giorno in cui avete accettato di seguire Gesù con tutto il vostro cuore. . E Filippo disse: "Se tu credi con tutto il cuore, lo puoi". Ed egli rispose, dicendo: "Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio".
E’ questa una tappa piacevole, dove potete rilassarvi ed ammirare i panorama, ma vi servirà in seguito quando dovrete affrontare i vari Pordoi che la vita vi proporrà dinanzi: dalla perdita di una persona cara, a quello delle difficoltà economiche,, o quello delle pressioni del mondo che cercherà di farvi rinnegare quella affermazione che avete gridato scendendo nella acque del vostro battesimo: "Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio".
Vedete, stiamo pian piano arrivando al cuore del messaggio di oggi, stiamo scoprendo assieme cosa fa il battesimo e perché vi stiamo battezzando.
Cosa fa il battesimo
1.Il Battesimo dimostra la nostra debolezza, e la forza di Gesù
Le persone che stiamo per battezzare, non sono dei supereroi spirituali, capaci di pregare trenta giorni consecutivamente, di digiunare una settimana senza alcuna fatica, o dei super professionisti studiosi della Bibbia, laureati alla facoltà di Teologia e che la sanno citare a memoria da capo a piedi.
Katia e Simone, seppure si sono impegnati nell’arrivare pronti a questo giorno importante per loro, non sono qui per i loro meriti, ma per le loro debolezze. La loro vera forza sta nell’aver ammesso che sono deboli, e che senza Gesù la loro vita non ha alcun senso.
Paolo diceva :
“ Perciò io mi diletto nelle debolezze, nelle ingiurie, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle avversità per amore di Cristo, perché quando io sono debole, allora sono forte.” (2 Corinzi 12:10 LND)
2.Il Battesimo dimostra la nostra obbedienza a Gesù.
Quando Katia e Simone hanno capito che l’unico motivo della loro vita era quella di amare Gesù, hanno anche deciso di obbedire ai suoi comandamenti: Gesù ha detto;
“Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell’età presente. Amen".” (Matteo 28:19-20 LND)
Questa è una delle ultime frasi che Gesù ha pronunciato prima di salire al Cielo, prima di lasciare (col corpo, almeno) le persone care con cui aveva condiviso gioie e dolori per gli ultimi tre anni della sua vita.
Immaginatevi di dover lasciare per sempre i vostri cari, di sapere che, una volta partiti, un gran numero di persone del mondo cercherà di convincerli che voi eravate solo dei pazzi e che ciò che avete insegnato loro circa l’essere uniti e l’amarsi all’interno della famiglia è solo una grande massa di stupidaggini.. Quali raccomandazioni ripetereste prima di andarvene per sempre? Ovviamente ripetereste le più importanti, quelle fondamentali per mantenere unita e protetta la vostra famiglia.
Gesù ha fatto lo stesso con noi: ci ha ripetuto fino all’ultimo le cose fondamentali per mantenere unita e protetta la sua chiesa di cui noi siamo parte:
Fate discepoli = parlate di me al mondo intero
Battezzateli = immergeteli in acqua
Insegnate loro di osservare = dite loro cosa mi rende felice, e cosa è il meglio per loro.
3.Il Battesimo ci rammenta che siamo stati lavati dal sangue di Gesù.
Non so se avete mai sentito dire che, in linea generale, esistono due tipi di sporcizia:
La sporcizia pulita
La sporcizia sporca
La prima (la sporcizia pulita) è quel tipo di sporcizia che è facile da rimuovere
(prendi un bicchiere e sporcalo sull’esterno)
basta una passata di panno, e non ne rimane alcuna traccia; parlando di noi uomini, sono le abitudini che sviluppiamo nel tempo, come l’essere ansiosi, o maniaci per una determinata attività, o l’essere disordinati.
La seconda, (la sporcizia sporca) invece, è impossibile da rimuovere.
(fai cadere nel bicchiere molte gocce di inchiostro)
E’ impossibile rimuovere l’inchiostro dall’acqua, in quanto acqua e inchiostro si sono miscelati formando un'unica sostanza; anche Gesù ha parlato della sporcizia “sporca” riferendosi a noi uomini:.
“Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, procedono pensieri malvagi, adultéri, fornicazioni, omicidi, furti, cupidigie, malizie, frodi, insolenza, invidia, bestemmia, orgoglio, stoltezza.” (Marco 7:21-22 LND)
Contro questo tipo di sporcizia noi siamo indifesi, in quanto il nostro cuore è divenuto una sola cosa con essa sin dal giorno della nostra nascita; il nostro cuore è malvagio, adultero, peccaminoso, violento, ladro, cupido, malizioso, fraudolento, insolente, invidioso, bestemmiatore, orgoglioso e stolto.
Quale rimedio abbiamo trovato allora noi uomini per consolarci di questo? Beh, abbiamo adottato due principi:
1) il principio del “mal comune mezzo gaudio”
“Tanto, non sono mica l’unico a non pagare le tasse!”
2) e quello della comparazione:
“Lui è molto peggiore di me! Io, in confronto sono un santo!
(fai cadere in altri due bicchieri l’inchiostro, nel secondo la metà del primo e nel terzo solo poche gocce: prendi quello con poche gocce ed offrilo da bere a qualcuno)
Dai, bevi!... E’ solo un po’ d’inchiostro! Gli altri bicchieri ne hanno di più… quest’acqua è “quasi” buona!
Vedete, come i nostri principi non reggono quando siamo noi a dover bere dell’acqua inquinata. E poco ci importa che lo sia di più o di meno; è “sporca”, e tanto basta!
Se noi ci scandalizziamo per poche gocce di inchiostro, e non beviamo, pensate forse che Dio, colui che è tre volte santo e che odia il peccato possa sopportare la sporcizia sporca del nostro cuore?
Nessuno di noi avrebbe MAI potuto pulirlo in modo da essere accetto al Padre Nostro .
Ed è per questo che Egli ha provveduto in Gesù il rimedio finale: Paolo dice:
“Anche noi infatti un tempo eravamo insensati, ribelli, erranti, schiavi di varie concupiscenze e voluttà, vivendo nella cattiveria e nell’invidia, odiosi e odiandoci gli uni gli altri. Ma quando apparvero la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore verso gli uomini egli ci ha salvati non per mezzo di opere giuste che noi avessimo fatto, ma secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo, che egli ha copiosamente sparso su di noi, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Salvatore, affinché, giustificati per la sua grazia, fossimo fatti eredi della vita eterna, secondo la speranza che abbiamo.” (Tito 3:3-7 LND)
(versa dell’acqua buona nel bicchiere con più inchiostro, finché l’acqua non è completamente pulita)
4.Il Battesimo simboleggia e ricorda la morte del nostro vecchio uomo e la resurrezione dell’uomo nuovo in Cristo.
La bontà e l’amore di Gesù , il nostro Salvatore, sono apparsi un giorno sulle strade di Simone e di Katia; come pure di buona parte di noi. Egli ci ha lavati da ogni peccato, così che potessimo apparire irreprensibili di fronte al Padre, per essere fatti eredi della vita eterna..
… e a te? A te che mi ascolti, è mai apparsa sulla tua strada la bontà e l’amore di Gesù? Forse è stato quando hai dovuto affrontare un “passo Pordoi” della tua vita, una situazione difficile o dolorosa dalla cui non avresti mai saputo uscirne da solo o da sola.
E’ possibile che, pur avendola incontrata, non ci hai badato più di tanto, dandola per scontata.
Vedi, la differenza tra te, Katia o Simone è impercettibile: tu come, Katia e Simone, non potrai mai lavare via la sporcizia sporca del tuo cuore. Tu, come Katia e Simone, non potrai mai essere abbastanza forte da farcela da solo nella vita; tu, come Katia e Simone, non potrai mai garantirti la vita eterna per mezzo delle tue opere, per quanto buone possano essere.
Tu, Katia e Simone siete uguali per il 99%; l’unica cosa che fa e farà la differenza quando sarete tutti e tre dinanzi a Gesù, sta nella maniera con la quale avrai risposto a quell’incontro.
Avrai risposto affermando "Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio". E per questo obbedendo ai suoi comandamenti? Sono felice perché ti rivedrò, .assieme a Katia e a Simone, quando festeggeremo assieme il ritorno di Gesù.
Se non hai risposto, o non hai “ancora” risposto, cosa aspetti?
(prendi il bicchiere con l’inchiostro e alzalo all’altezza del viso)
Gesù non ha fretta, tu si!
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