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10 ottobre 2022

La chiesa: unico scopo anche quando cambia la forma | 9 Ottobre 2022 |

La chiesa, che sia grande o piccola, è il luogo dove si impara a correre assieme, a supportarsi, ad ammonirsi ed incoraggiarsi. Gesù non ha mai mandato i suoi discepoli da soli in una missione; se vuoi essere efficace nella tua vita di credente, devi avere una chiesa reale, fatta di uomini e donne come te.
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Vi ricordate cosa è successo  dal 15 marzo 2020 al 31 maggio 2020? Era il periodo più difficile della pandemia, e in tutto il paese sono state sospese qualsiasi tipo di riunione... anche quelle di chiesa... vi ricordare? 

Nonostante tutto abbiamo in qualche modo trovato maniere alternative di riunione, attraverso Zoom, attraverso le dirette su Facebook e su Youtube, attraverso i messaggi su Whatsapp.

Non era ideale, ma ciascuno di noi proprio in quella situazione di estremo disagio sentiva la necessità di essere più stretto all'altro; cercava il sostegno e sentiva  la necessità di una comunità.

Forse sbaglio, ma penso che la chiesa è stata più unita in quel periodo che in quelli dove questa sala era piena di persone che dovevamo mettere giù tutte le sedie disponibili.

E' stato quello uno dei momenti in cui come pastore, sono stati più fiero dell'opera che il Signore aveva piantato e che mi aveva chiamato, non so neppure io perché, a condurre.

Ho visto in quel periodo gran parte degli insegnamenti domenicali cadere nel posto giusto:  l'incoraggiamento, la compassione, la preghiera per gli altri.

Ma, soprattutto, ho visto nella mia chiesa la consapevolezza che non si può nutrire la propria fede, non si può crescere  al di fuori del “corpo di Cristo”, la chiesa.  UNA chiesa specifica, con persone reali, mani, piedi, occhi, sorrisi e braccia.

Paolo dice:

“Così, sotto ogni aspetto ci avvicineremo sempre più a Cristo, che è il capo [del suo corpo, la chiesa].  Sotto la sua guida, tutto il corpo, ben collegato e tenuto unito dalle giunture, grazie al contributo di ogni singola parte, riceverà da lui quella forza che lo fa crescere nell'amore.” (Efesini 4:11-16)

La chiesa è un “corpo”, il corpo di Cristo, e la sua forza è proporzionale  a quanto  ciascuna delle sue parti è collegata all'altra.

La chiesa è anche una “famiglia”. Da gennaio saremo chiamati ad essere forse un po' meno ordinati, un po' meno “strutturati” e a prendere le cose così come vengono, con qualche problema di audio delle basi dei canti magari meno “serie di messaggi” magari più brevi, o forse solo lettura e commento assieme di brani la Bibbia.

Ma la chiesa è una famiglia,  e in una famiglia non c''è sempre uno che parla; dovremo riscoprire cosa significhi essere “famiglia in Cristo” anche la domenica  a guardarci negli occhi, a parlare assieme incrociando le opinioni... proprio come si fa in una famiglia sana.

Nei miei trenta anno di servizio al Signore, ho incontrato spessissimo persone che magari venivano in chiesa per una o due mesi, poi sparivano... inspiegabilmente, senza un motivo apparente.

E quando magari le incontravi per caso, ti raccontavano o che avevano scelto un'altra chiesa perché quella era una chiesa “giusta”, ovvero una chiesa online...

Per molti anni il podcast legato alla nostra chiesa  è stato stabilmente tra i primi dieci podcast cristiani in in Italia; perché eravamo una delle pochissime chiese evangeliche in Italia ad utilizzare i podcast come mezzo per diffondere l'evangelo. Poi la pandemia ha spinto quasi tutti sul web... e ci sono chiese molto più efficaci della nostra e con molti più mezzi.

Tramite essi noi come atri riusciamo a nutrire persone  al di là della nostra collocazione geografica. Ma mai nessun podcast, mai nessuno streaming on-line,  mai nessun programma satellitare potrà mai sostituire  la chiesa “fisica”, reale, fatta di uomini e donne  che si incontrano assieme.

Non ci sono chiese “perfette”; le chiese sono fatte da peccatori, come me  che ne guido una per la Grazia di Dio soltanto, non per merito,  ma è quello il posto dove cercare le risposte,  dove attingere l'aiuto che serve a ciascun credente per mezzo di pastori, insegnanti ma anche da  semplici membri di chiesa.

Ormai viviamo nell'epoca dove i media  hanno sostituito gran parte delle relazioni umane; dove crediamo di vedere la “vita vera” attraverso i “reality” anche se sappiamo bene che le situazioni sono finte  e che le persone stanno interpretando una parte.

E, purtroppo, molto credenti sono portati a  pensare che non gli serve una chiesa, ma che basta quella via  web.  Intendetemi, si può ricevere suggerimenti, dei consigli,  Dio può servirsi di Marco (o di quant'altri)  per edificare, ammonire, illuminare, toccare il cuore...  ma non è un sostituto alla chiesa!

Continuo a ripeterlo: nel Nuovo Testamento ci sono 58 comandamenti  che non possono essere adempiuti  se non si fa parte di una chiesa,  e che sono connessi alla frase “gli uni gli altri”:  amatevi, esortatevi, ammonitevi, accoglietevi...  e tutto questo non lo si può fare senza una chiesa.   Né io né altri possono farlo per tramite di un mezzo elettronico!

Perché ho bisogno di una famiglia spirituale?

I) Ho bisogno di altri con cui camminare

Paolo dice:

“Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui” (Colossesi 2:6)

La Bibbia paragona spesso la vita spirituale ad un cammino:  ci sono almeno due benefici a non essere da soli quando stai facendo il cammino.

1) E' più sicuro

Camminare a soli di notte non è stata mai una buona idea: la vita che fa il mondo rassomiglia molto alla notte; una notte spirituale, ovviamente, ma come in quella fisica è meglio non essere da soli: Salomone afferma:

“Se uno tenta di sopraffare chi è solo, due gli terranno testa; una corda a tre capi non si rompe così presto” (Ecclesiaste 4:12)

2) C'è più supporto

Jean ne ha parlato la settimana scorsa: ha detto:

“La fedeltà è dura, è una fatica, richiede lavoro e intenzionalità. Si sa che i maratoneti di solito si allenano in gruppo perché è più facile continuare a percorrere la lunga distanza quando ci sono altri che ti incoraggiano. Gesù ha detto "rimanete in me", in altre parole, "rimanete fedeli" e questo è più facile da fare nella comunità dei credenti.”

C'è un proverbio dello Zambia che dice: “Quando corri da solo corri più veloce, quando corri assieme ad altri corri più a lungo” ; la salvezza, la chiesa, proclamare Cristo, non è una gara di velocità, ma di durata. E se sei in compagnia duri di più.

In Ebrei è scritto:

“Non trascuriamo le nostre riunioni di chiesa, come fanno certuni regolarmente; incoraggiamole invece, esortandoci a vicenda” (Ebrei 10:25 PV)

In una chiesa, anche se piccola,  si impara la fedeltà;  perché ognuno è una parte indispensabile.  Pensate a una chiesa di due (perché Gesù ha detto che dove sono due tre riuniti nel suo nome, lui è là) dove uno manca!  In una chiesa, forse anche meglio se piccola,  ci si incoraggia a vicenda;  è la conseguenza naturale del rapporto che si crea.

E' per questo che quando la chiesa si fa “piccola” come in questo momento, ogni persona è importante per incoraggiare  l'altro e per essere incoraggiato personalmente.

Se non hai una chiesa, con chi cammini insieme?  Sei da solo, da sola, oppure hai una famiglia che cammina con te? 

II) Ho bisogno di altri con cui lavorare

E' il motto della nostra chiesa: “Amare non è un sentimento, amare è un'azione.” e per agire ho bisogno di altri  per adempiere ai comandamenti di Gesù. Paolo dice:

“È Dio stesso che ci ha fatto così e ci ha dato nuova vita in Gesù Cristo, per farci compiere quelle buone opere che egli aveva preparato per noi fin da principio.” (Efesini 2:10 PV)

Dio ha dato a ciascuno di noi doni e talenti particolari,  ma molti di questi posso utilizzarli solo se ho relazioni con gli altri;  doni di incoraggiamento, doni di discernimento, ecc.

1) Lavorare (anche se per il Signore) è stancante

Se lavoro  da solo sarò esausto: sempre Salomone ha detto:

“Due valgono più di uno solo, perché sono ben ricompensati della loro fatica. Infatti, se l’uno cade, l’altro rialza il suo compagno; ma guai a chi è solo e cade senza avere un altro che lo rialzi!” (Ecclesiaste 4:9-10)“

Gesù non mandava mai i suoi discepoli da soli:

“Quindi riunì i dodici discepoli e li mandò fuori a due a due” (Marco 6:7a PV)

Molti, sia tra i credenti che tra i non credenti,  vengono colti dalla sindrome “faso todo mi”,  faccio tutto io.  Così facendo in breve tempo sarai bruciato (o bruciata),  andrai in depressione,  e non riuscirai a fare neppure la metà  di quello che avresti fatto assieme ad altri.  Neppure Madre Teresa faceva tutto da sola,  ma aveva centinaia se non migliaia di persone che la aiutavano.

In una chiesa di grandi dimensioni questo è impossibile; in una chiesa delle nostre dimensioni attuali è parzialmente possibile; ma è comunque meglio avere anche incontri  al di fuori. Di chiesa: probabilmente da gennaio saranno più importanti quelli che le domeniche.

In che fase ti trovi Sei nella fase “faso todo mi”,  oppure hai una famiglia che ti aiuta?  La chiesa è la famiglia che Dio ha creato per i suoi figli:

Il fatto che io sarò defilato dal dirigere in prima persona la chiesa secondo me porterà col tempo più frutti che problemi: i pastori (specialmente quelli come me... faso todo mi...) talvolta sono “ingombranti”: e questo libererà voi nel fare di più in famiglia.

III) Ho bisogno di altri che veglino su me

Quando parti per le vacanze,  chiedi ai vicini se danno una controllata alla tua casa?  Dovresti chiederlo anche per la tua anima  Ma visto che non lo puoi chiedere a uno qualsiasi,  ti serve un piccolo gruppo dove sei amato, sei amata. Paolo afferma:

“Non pensate soltanto al vostro interesse, ma preoccupatevi piuttosto di quello degli altri.” (Filippesi 2:4)

1) Altri che mi amano

Spesso esco da casa senza essermi pettinato;  mi serve mia moglie che mi dica “Caro, ti sei pettinato?”.  Perché lo fa? Perché mi vuole bene,  perché non vuole che appaia come uno sciocco agli altri.  Non ne trae nessun vantaggio,  non c'è un beneficio imminente o futuro.  E' un semplice atto d'amore  (“hai la zip lasciata giù...”  mi toglie dall'imbarazzo).

Spesso nella mia vita di credente  ci sono cose che non ho “pettinato”,  e non ci faccio nemmeno più caso,  ma che mi farebbero apparire sciocco (o peggio)  davanti alle persone e a Dio;  un peccato ricorrente ed evidente,  una decisione sbagliata,  un comportamento da correggere.

Ma uno che mi vuole bene  e non lo fa per vantaggio personale  può salvarmi dall'imbarazzo verso Dio e gli uomini.

Sei sicuro da solo di uscire la mattina pettinato e con la zip alzata?  Dio ha previsto un posto sicuro  dove altri possano dirtelo prima che sarai di fronte ad un grande imbarazzo,  e quel posto è la chiesa.

Conclusione

La chiesa è un imparare a camminare assieme,  a lavorare assieme,  a vegliare sull'altro assieme.

“E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di cuore,  lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Il Signore aggiungeva al loro numero ogni giorno quelli che venivano salvati.” (Atti 2:46-47)

La chiesa è fatta per accogliere altre persone che vivono attorno, che camminano da sole, l

che lavorano da soli,  e non hanno nessuno che vegli su di loro:  è queste persone che Gesù sta cercando attraverso la nostra chiesa.

Cosa farai? Accetterai di nuovo la sfida di continuare a crescere, anche se la forma della tua chiesa sarà cambiata, anche se il luogo potrebbe non rimanere lo stesso?

Gesù ha in serbo per te, se accetti ancora un mare di avventure da vivere assieme nella tua chiesa.

Preghiamo.




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