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25 settembre 2022

Cosa fa “amore”? | 25 Settembre 2022 |

Cosa fa " amore”? Cosa lo crea? Cosa lo dimostra? Quali sono le condizioni che rendono possibile l'amore? E, soprattutto,  dove troviamo un modello a cui ispirarci? Tutto ruota attorno al nuovo comandamento di Gesù: "Amatevi gli uni gli altri".
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Due settimane fa abbiamo parlato di che cos'è l'amore leggendo 1 Corinzi 13:4-7, ed abbiamo terminato dicendo, se vi ricordate,  che l'amore è FARE.

Che cos' è allora che “fa amore”? Nel senso di cosa lo crea? Cosa lo dimostra? Quali sono le condizioni che rendono possibile l'amore? E, soprattutto,  dove troviamo un modello a cui ispirarci?

Cosa fa "amore"?

Leggiamo assieme l'ultimo insegnamento di Gesù, quello fatto a poche ore dalla crocifissione, nella sala dell'ultima cena, quando già Giuda era uscito per andarlo a tradire:

"Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi.   Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici.   Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando.   Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio.   Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.  Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri. (Giovanni 15:12-17)

Pensa di essere un membro della protezione civile chiamato per una missione pericolosissima di salvare qualcuno prigioniero in una grotta sottoterra e invasa dall'acqua:  una missione da cui potresti non tornare vivo, o viva. Sei sulla porta di casa, e dai un ultimo abbraccio alle persone che ami: il tuo sposo, la tua sposa, i tuoi figli... Cosa gli dici?

Non penso che gli dici di ricordarsi ad annaffiare il limone, o a dare il cibo al gatto... Probabilmente cerchi di dargli le ultime istruzioni affinché capiscano che li ami... e che li spingano ad amare a loro volta... anche se non ci sarai più.

Gesù sta parlando per l'ultima volta ai suoi:  è l'ultimo insegnamento prima della Croce. Ed userà nei capitoli da 12 a 17 la parola “amore” 31 volte.

Gesù dice: “l'amore è la cosa più importante.” Perché è importante l'amore?

Un  nuovo comandamento e sette  modi per obbedire

Il Comandamento

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi.  (Giovanni 15: 12)

Gesù usa la parola ἐντολή entolē, comandamento per la prima volta non per illustrare uno di quelli del Padre, uno di quelli scritti sulle Tavole portate da Mosè giù dal Sinai e non sta citando un comandamento contenuto nella Legge.

Gesù aveva sempre insegnato, mai “comandato”; per la prima volta lo fa... parlando di amore! Ne parla, e lo sottolinea in rosso: "Questo è il mio comandamento."

I discepoli sapevano che, per fare la volontà di Dio ogni comandamento andava eseguito, senza discutere, senza trovare alternative; obbedire, pena essere impuro e lontano da Dio.

I comandamenti erano scritti su tavole di pietra  venivano conservati nell'arca del patto erano posti al centro del tempio.

Che fine ha fatto il Tempio di Dio? Distrutto dall'imperatore Tito nel 70 D.C. Non serviva più, era solo un pezzo di archeologia; perché, dal giorno di Pentecoste, il Tempio era divenuto qualcosa di vivo, di mobile, di ovunque... Io e te!

Eccolo il luogo dove conservare quel comandamento, eccolo il mezzo con cui obbedire a quel comandamento; porlo all'interno del tempio che ciascun credente rappresenta. Come?

Sette modi per obbedire

I. Metti l'altro per primo

Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici. (v. 13)

Vi ricordate cosa aveva detto Gesù  proprio all'ingresso della sala dell'ultima cena quando aveva lavato i piedi agli apostoli?

“Infatti vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come vi ho fatto io.” (Giovanni 13:15)

E l'esempio è: “Se vuoi amare devi dare la tua vita agli altri”. Tu vieni dopo; l'altro viene prima. E questo è l'esatto opposto della cultura di tutto il modo.

Se Paolo aveva detto che “L’amore  è benevolo … {l’amore} non si vanta, non si gonfia,  non cerca il proprio interesse, sopporta ogni cosa",  Gesù dice che è “dare la vita”.

Se stai pensando “Allora dobbiamo allora morire anche noi?” ti rispondo con una domanda (come avrebbe fatto Gesù): perché moriva Gesù? Per venirci in aiuto, servirci. Dare la vita per noi significa venire in aiuto dell'altro, servirlo.

II. Servi l'altro

Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando.  (v. 14)

Quando hai conosciuto Gesù, eri suo amico? Facevi quello che ti comandava di fare? Eri “amabile”? Domanda retorica: Gesù ci ha amati per primo, quando non eravamo amabili. E' un esempio. Io devo fare lo stesso: io devo amare gli altri per primo, senza attendere che si facciano amare.

III. Scegli di amare

Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore (v. 15 a)

Gesù non ti chiede di obbedire,  come farebbe un servo ma di scegliere di obbedire. Non devi amare per “obbligo”, ma per amore del tuo amico Gesù, che ti ha amato per primo, dandoti l'esempio da seguire.

IV. Agisci con gioia

ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio (v.  15 b)

Un amico non fa le cose “per obbligo”, ma con gioia, un amico ascolta e comprende prima di agire. E se stai ascoltando le “istruzioni”di Gesù esse sono le stesse di nostro Padre; e questo ti porta a d agire con gioia, perché stai obbedendo a colui che ti ama più di ogni altro.

V. Comprendi che non è merito tuo

Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi (v. 16 a)

Se sei capace di amare, mettendo l'altro per primo, servendo con gioia ricorda che non è nulla di cui tu ti possa vantare. Sei stato, sei stata scelta. E non per quanto eri bravo, brava o buono, buona, o religioso, religiosa, ma per quanto lui ti ama.

Ah, attento, attenta, perché non sei “predestinato/predestinata”: Gesù “sceglie” ma sta a te comportarti da “amico” da “amica”  di Gesù”

VI. Porta frutto

e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga (v. 16 b)

Abbiamo già detto che non sei stato scelto o scelta perché eri  la migliore scelta e nemmeno perché eri indispensabile.

Il fine del perché sei stato scelto, sei stata scelta, è perché tu “porti frutto”; non temporaneo, non stagionale, ma frutto “perenne”.

In che modo? Testimoniando dell'amore che ti ha amato portando altri come te a conoscere Cristo, portando altri alla salvezza, ed amando gli altri come Gesù ti ha amato.

VII. Non dubitare dell'amore di Dio

affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia (v. 16 c)

Se rispondi all'amore con l'amore il risultato di tutto ciò il servire,  l'ascoltare il Padre, il portare altri alla salvezza,  avrai un rapporto intimo con mio Padre; e quando hai un rapporto con un padre cha ti ama quel padre farà di tutto per vederti felice e realizzato.

Non farti venire in testa però che basti fare del bene per avere un simile rapporto col Padre: non puoi passare nella “stanza del Padre”  se prima non sei passato per la “porta Gesù”:

“Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.” (Giovanni 14:6)

L'amore è il traguardo : Gesù è la via

“Gesù è paziente, è benevolo; Gesù non invidia; Gesù non si vanta, non si gonfia,  non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non addebita il male, non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità;  soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.” 

Gesù è il modello dell'amore, ha avuto pazienza e benevolenza con ciascuno di noi, senza vantarsi o gonfiarsi di essere il Figlio di Dio senza cercare il proprio interesse, ma è disceso per cercare il mio e il tuo. Gesù non diventa aspro quando sbagliamo, ed è sceso perché sa che, dentro di noi, c'è una parte capace di fare il bene. Gesù è al nostro fianco quando ci trattano ingiustamente, e salta assieme a noi quando la verità vince.

Gesù ha sofferto ogni cosa, peccati passati, presenti e futuri, sulla croce. Gesù ha creduto che ci fosse una soluzione alla morte, morendo sulla croce. Gesù spera che ciascuno raggiunga il Padre  attraverso la sua croce. Gesù ha sopportato la croce, perché lui è amore!

E la cosa che gli preme maggiormente,  più delle mie predicazioni e di quelle di tutti i pastori nel mondo, più di tutta la beneficenza raccolta per i bisognosi, più di tutte le campagne evangelistiche mai organizzate, è quel comandamento nuovo,  che ribadisce alla fine della frase:

Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri (v. 17)

Preghiamo. 

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