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25 aprile 2021

Raab: una donna di carattere | 25 Aprile 2021 |

Cosa è che definisce una persona agli occhi di Dio? La sua reputazione o il suo carattere? Raab non aveva reputazione degna di nessuna rilevanza... Ma Dio ha guardato il suo cuore ed il suo carattere. Ed è così che anche se donna in una società patriarcale, anche se pagana in mezzo a credenti, anche se prostituta, il Signore l'ha scelta per essere una progenitrice di Suo Figlio Gesù.
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Predicatrice: Jean Guest
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“Preoccupati più del tuo carattere che della tua reputazione. Il carattere è ciò che sei veramente, la reputazione è semplicemente ciò che gli altri pensano che tu sia. " 

Questa frase è stata detta da John Wooden: potresti non aver mai sentito parlare di lui, e per nessun motivo avresti dovuto. È stato uno degli allenatori di basket  di maggior successo negli Stati Uniti; la chiave del suo  successo era sì conoscere il suo sport, ma dello sport era anche un brillante psicologo. Sapeva cosa motivava le persone e sapeva come aiutarle a raggiungere il loro pieno potenziale, tanto da essere venerato anche nel mondo della politica e della leadership organizzativa; e lui ha “allenato” molti giocatori non di basket. Le sue concise citazioni sono passate alla storia.

Il carattere è ciò che sei veramente, la reputazione è, semplicemente,  cosa gli altri pensano che tu sia. Questa affermazione  non può essere più vera del caso della donna straordinaria che studieremo questa mattina: Raab.

Preghiamo: Padre, oggi veniamo a cercare con impazienza il tuo volto attraverso la tua parola. Aiutaci a sentire e rispondere secondo il tuo volere. Preghiamo per la tua benedizione in questo momento. Amen.

Prima di leggere il racconto, lasciatemi mettere  al loro posto  un po' di informazioni nel contesto della storia ebraica.

Mosè è morto e Giosuè è ora a capo degli ebrei che sono accampati nella  Valle del Giordano, di fronte alla città di Gerico. Come popolo sono in procinto di entrare nella Terra Promessa, ma ci stanno di  mezzo i Cananei 

Possiamo vedere da questa ricostruzione che aspetto avesse la città che avevano di fronte. La città principale è racchiusa da  mura interne,  con i membri socialmente meno desiderabili  tra quelle e le mura  esterne. È in di questa cerchia esterna che vive Raab e la sua famiglia. Leggiamo la prima parte della sua storia.

“Or Giosuè, figlio di Nun, mandò segretamente da Sittim due spie e disse loro: «Andate, esaminate il paese e Gerico».  Quelle andarono ed entrarono in casa di una prostituta di nome Raab, e vi alloggiarono. Ciò fu riferito al re di Gerico, e gli fu detto: «Ecco, alcuni uomini dei figli d’Israele sono venuti qui per esplorare il paese». Allora il re di Gerico mandò a dire a Raab: «Fa’ uscire quegli uomini che sono venuti da te e sono entrati in casa tua; perché sono venuti a esplorare tutto il paese». Ma la donna prese quei due uomini, li nascose e disse: «È vero, quegli uomini sono venuti in casa mia, ma io non sapevo di dove fossero; e quando si stava per chiudere la porta della città all’imbrunire, quegli uomini sono usciti; dove siano andati non so; rincorreteli senza perdere tempo, e li raggiungerete». Lei invece li aveva fatti salire sulla terrazza e li aveva nascosti sotto gli steli di lino che vi aveva ammucchiato. E la gente li rincorse per la via che porta ai guadi del Giordano; e, dopo che i loro inseguitori furono usciti, la porta della città fu chiusa. Prima che le spie si addormentassero, Raab salì da loro sulla terrazza, e disse a quegli uomini: «Io so che il Signore vi ha dato il paese, che il terrore del vostro nome ci ha invasi e che tutti gli abitanti del paese hanno perso coraggio davanti a voi. Poiché noi abbiamo udito come il Signore asciugò le acque del mar Rosso davanti a voi, quando usciste dall’Egitto, e quel che faceste ai due re degli Amorei, di là dal Giordano, Sicon e Og, che votaste allo sterminio. Appena lo abbiamo udito, il nostro cuore è venuto meno e non è più rimasto coraggio in alcuno per causa vostra; poiché il Signore,  il vostro Dio, è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra. Vi prego dunque, giuratemi per il Signore, poiché vi ho trattati con bontà, che anche voi tratterete con bontà la casa di mio padre; e datemi un segno sicuro che salverete la vita a mio padre, a mia madre, ai miei fratelli, alle mie sorelle e a tutto quel che appartiene a loro, e che ci preserverete dalla morte». Quegli uomini risposero: «Siamo pronti a dare la nostra vita per voi, se non divulgate questo nostro affare; e quando il Signore ci avrà dato il paese,  noi ti tratteremo con bontà e lealtà». Allora lei li calò giù dalla finestra con una fune; infatti la sua casa era addossata alle mura della città, e lei stava di casa sulle mura. E disse loro: «Andate verso il monte, affinché non v’incontrino i vostri inseguitori,  e rimanetevi nascosti per tre giorni fino al ritorno di coloro che v’inseguono; poi andrete per la vostra strada». E quegli uomini le dissero: «Noi saremo sciolti dal giuramento che ci hai fatto fare, se tu non osservi quello che stiamo per dirti: quando entreremo nel paese, attaccherai alla finestra per la quale ci fai scendere, questa cordicella di filo rosso;  radunerai presso di te, in casa, tuo padre, tua madre, i tuoi fratelli e tutta la famiglia di tuo padre. Se qualcuno di questi uscirà in strada dalla porta di casa tua, il suo sangue ricadrà sul suo capo, e noi non ne avremo colpa;  ma il sangue di chiunque sarà con te in casa ricadrà sul nostro capo, se uno gli metterà le mani addosso. Se tu divulghi questo nostro affare, saremo sciolti dal giuramento che ci hai fatto fare». E lei disse: «Sia come dite!» Poi li congedò, e quelli se ne andarono. E lei attaccò la cordicella rossa alla finestra. Quelli dunque partirono e se ne andarono al monte, dove rimasero tre giorni, fino al ritorno di quelli che li rincorrevano,  i quali li cercarono per tutta la strada, ma non li trovarono. E quei due uomini ritornarono, scesero dal monte, oltrepassarono il Giordano, andarono da Giosuè, figlio di Nun, e gli raccontarono tutto quello che era loro successo.  Essi dissero a Giosuè: «Certo, il Signore ha dato in nostra mano tutto il paese; e già tutti gli abitanti del paese hanno perso coraggio davanti a noi».’ (Giosuè 2:1-24)

È una sceneggiatura degna di colossal: dove potrebbero mai finire due spie inviate dal loro focoso leader in una missione pericolosa? E' ovvio,  nella casa di un prostituta. Le parole per descrivere la  casa di lei qui sono quelle di un luogo polifunzionale: è una casa, una locanda e un bordello. 

E' un luogo dove passano molte persone per bere e per fare altre cose, è il posto perfetto per delle spie dove raccogliere informazioni. Tuttavia, le informazioni possono andare in entrambi i sensi e vediamo che il re di Gerico non solo viene a sapere che le spie sono nella sua città, ma esattamente dove sono, ovvero a casa di Raab. Il re manda i suoi uomini e le chiede di consegnarglieli. Ma lei non lo fa, mente agli uomini del suo re e nasconde i due israeliti. 

Perché fa questo? Perché, siamo chiari, queste sono le azioni di un traditore della sua stessa gente. La storia suggerisce due ragioni:  la prima è la paura. 

“Prima che le spie si addormentassero, Raab salì da loro sulla terrazza,  e disse a quegli uomini: «Io so che il Signore vi ha dato il paese, che il terrore del vostro nome ci ha invasi e che tutti gli abitanti del paese hanno perso coraggio davanti a voi.” (Giosuè 2:8-9)

La Bibbia è un racconto molto onesto dell'umanità, e non  evita mai di mostrarci gli abissi in  cui le persone possono  cadere. Raab  ha una famiglia da proteggere e farà tutto il possibile per questo.

La seconda è forse più rassicurante per noi in quanto è uno squarcio profetico più profondo su chi sia il popolo ebreo e il Dio che essi seguono.

“…poiché il Signore, il vostro Dio, è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra.”  (Giosuè 2:11b)

E' una stupenda dichiarazione di fede circa l'universalità delle leggi di Dio.

Salva quindi le spie, ma prima di aiutarle a fuggire, da esperta donna di affari come è lei, tira fuori i termini dell'accordo;  non è disposta a rischiare la tortura e la morte sua e della sua famiglia qualora venisse scoperta senza una ricompensa. Quello che sta facendo ha un prezzo molto alto e lei cerca una ricompensa attraverso una promessa.

“Vi prego dunque, giuratemi per il Signore, poiché vi ho trattati con bontà, che anche voi tratterete con bontà la casa di mio padre; e datemi un segno sicuro che salverete la vita a mio padre, a mia madre, ai miei fratelli, alle mie sorelle e a tutto quel che appartiene a loro, e che ci preserverete dalla morte». (Giosuè 2:12-13)

Le spie le promettono che si occuperanno personalmente  di salvare lei e la sua famiglia quando la città cadrà. La promessa è suggellata con un segno fisico,  com'era consuetudine nella loro cultura: lei avrebbe dovuto esporre una fune rossa alla sua finestra, Il colore è significativo: in quella cultura il rosso era il colore associato all'attività  di Raab, quindi nessuno avrebbe pensato che fosse strano se lo avesse visto, ma ancor di più  è il colore del sangue e  visto che le spie non potevano fare un patto di sangue con lei (dopotutto era una pagana): il colore simboleggiava la solennità con cui facevano la loro promessa.

Le spie fuggirono, gli israeliti iniziarono a marciare attorno alla la città...  e il resto,  come si suol dire, è storia.

Ma che ne fu di Raab? Gli israeliti mantennero la loro promessa:

“E Giosuè disse ai due uomini che avevano esplorato il paese: «Andate in casa di quella prostituta, fatela uscire con tutto ciò che le appartiene, come glielo avete giurato».  E quei giovani che avevano esplorato il paese entrarono nella casa, e ne fecero uscire Raab, suo padre, sua madre, i suoi fratelli e tutto quello che le apparteneva; ne fecero uscire anche tutte le famiglie dei suoi e li sistemarono fuori dell’accampamento d’Israele.” (Giosuè 6:22-23)

È questa la fine della sua storia? Certamente no, lei apparirà come una di solo cinque donne menzionate nella genealogia di Gesù in Matteo 1:

“Salmon generò Boaz da Raab; Boaz generò Obed da Rut; Obed generò Isai…” (Matteo 1:5)

e altre due volte nel  Nuovo Testamento che vedremo tra poco. 

Allora cosa dovremmo farcene di questa storia e di questa  donna? Quali lezioni possiamo imparare e  quale significato ha per noi nell'Italia del XXI secolo?

Diamo uno sguardo più da vicino alla donna in se e dimentichiamoci la vicenda  d'azione intorno a lei.

Innanzitutto il suo nome Raab è un soprannome, è un gioco di parole;  significa "ampia". Molti studiosi dicono che questo non denoti nulla più che insinuazioni sulla sua occupazione. 

Ma c'è un'altra scuola di pensiero che dice che il nome è significativamente incluso non per "dare un po' di pepe alla storia", ma per spingerci direttamente verso il concetto di liberazione che è al centro delle scritture ebraiche. 

Dio è un dio che libera ripetutamente gli afflitti portandoli in una terra più ampia e allarga anche i loro cuori attraverso la Torah, che significa “insegnamenti”.

“…poiché il Signore, il vostro Dio, è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra.” (Giosuè 2:11b)

Quando Raab dice questo alle spie, sta facendo eco a delle parole che i lettori ebrei avrebbero riconosciuto come quelle usate da Mosè per ricordare al popolo tutto  quello che  Dio aveva  fatto per loro. 

“Sappi dunque oggi e ritieni bene nel tuo cuore che il Signore è Dio, lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e che non ve n’è alcun altro.” (Deuteronomio 4:39)

Quella di Raab è una storia di liberazione. E lei appare nella genealogia di Gesù a sottolineare l''atto ultimo di liberazione e in particolare che è la  liberazione per tutte le genti.

Allora che dire della sua occupazione? Perché abbiamo bisogno di sapere questo dettaglio? Per gli israeliti è tre volte emarginata: è una cananea, è  una donna ed è una prostituta.  E' una sfida alla loro sensibilità.

Ricorda che il carattere è più importante della reputazione. Il suo carattere era quello di una persona che riconosceva Dio per chi fosse e su cosa stesse lavorando. Gli ebrei furono in in grado di entrare nella terra promessa grazie alla sua fede in azione. E' per questo che  deve essere onorata venendo accolta tra di loro. E lei è anche una sfida per noi.

Diamo un'occhiata a dove altro è menzionata nel Nuovo Testamento:

“Per fede Raab, la prostituta, non perì con gli increduli, avendo accolto con benevolenza le spie.” (Ebrei 11:31)

“E così Raab, la prostituta, non fu anche lei giustificata per le opere quando accolse gli inviati e li fece ripartire per un’altra strada?” (Giacomo 2:25)

Uno la loda per la sua fede, l'altro per le sue azioni. Viene descritta senza giudizio:  non lo fanno con disgusto, non cercano di  appiopparle un'etichetta, ma semplicemente la lodano  per il suo carattere. 

Raab ci ricorda che Dio sceglie di salvare coloro che hanno un passato, come ho già detto, ed ecco perché è lì in Matteo; perché Dio può usare chiunque abbia un passato; come madre dà forma al carattere, alla fede e ad un carattere a misura di Dio di suo figlio Boaz.

Dio  ridefinisce quelli con un passato; Raab  passò dall'essere  una donna perduta ad essere una donna prescelta, da una cattiva ragazza a una sposa, da un disastro a una madre e da una prostituta a una progenitrice del Messia .

Forse oggi ti identifichi con Raab, sai cosa significhi essere salvati e rinnovati e vuoi chiedere allo Spirito Santo di sviluppare il tuo carattere, per renderti più simile a Gesù. 

O forse ti senti di più come le spie, in missione per salvare e portare nel nostro accampamento gli oppressi, i perduti, gli affranti, gli inquieti, gli  emarginati.

Se stai, se stiamo  pensando questo,   allora dovremmo prestare attenzione a Giacomo e a Ebrei e farlo senza giudicare. 

Come si suol dire “È  difficile lanciare pietre quando stai lavando piedi ”.

Preghiamo.

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