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03 gennaio 2021

Con quale mano accoglierai Cristo? | 3 Gennaio 2021 |

Tutti sperano che il 2021 sia meglio del 2020. Ma ciò che accadrà in questo anno che viene dipende soprattutto  da come metterai la tua mano per accettare il dono d'amore che Dio ci ha mandato attraverso Gesù. 
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Abbiamo appena lasciato Natale e molti di noi hanno ancora su gli addobbi... e forse anche un “presepe”.

In qualsiasi presepe che si rispetti  ci sono  una serie di personaggi  che  sembrano fuori luogo, troppo ricchi, troppo ben vestiti. Sto parlando dei Magi, o Sapienti. 

Questa è la domenica che precede di tre giorni il giorno dell'Epifania, e vorrei parlare di “doni” visto che i Magi, per tradizione, sono coloro che per primi hanno recato Doni a Gesù.

E lo voglio fare  in una maniera “inusuale”, raccontandovi una “favola”:  la favola di una mano... e di un cuore... 

"C'era una volta una mano che si sentiva tanto sola e aveva tanto bisogno di pace e riposo. L'aveva cercato in tanti posti: nel lavoro,  nei soldi e anche nel sesso... ma senza trovarlo.

Fu così che un giorno si mise a riflettere  e disse...

“Io intrapresi grandi lavori: mi costruii case, mi piantai vigne, mi feci giardini e parchi, e vi piantai alberi fruttiferi di ogni specie; mi costruii stagni per irrigare con essi il bosco dove crescevano gli alberi. Comprai servi e serve ed ebbi dei servi nati in casa; ebbi pure greggi e armenti in gran numero, più di tutti quelli che erano stati prima di me a Gerusalemme. Accumulai argento, oro e le ricchezze dei re e delle province; mi procurai dei cantanti e delle cantanti e ciò che fa la delizia dei figli degli uomini, cioè donne in gran numero.” (Ecclesiaste 2:4-8)

Ma la mano non aveva trovato la pace, il riposo, e nemmeno l'amore: 

“Poi considerai tutte le opere che le mie mani avevano fatte, e la fatica che avevo sostenuto per farle, ed ecco che tutto era vanità, un correre dietro al vento, e che non se ne trae alcun profitto sotto il sole.” (Ecclesiaste 2:11)

Il cuore guardò giù, e ascoltò le parole della mano, e gridò forte verso lei:

«La mia presenza andrà con te e io ti darò riposo» (Esodo 33:14)

“Io stesso pascerò le mie pecore, io stesso le farò riposare”, dice il Signore, Dio. “Io cercherò la perduta, ricondurrò la smarrita, fascerò la ferita, rafforzerò la malata, ma distruggerò la grassa e la forte; io le pascerò con giustizia.” (Ezechiele 34:15-16)

Il cuore decise di mandare un “dono” alla mano; Qualcosa che portasse significato nella sua vita... E di rivelaglielo in un modo speciale:

“E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia” (Luca 2:12)

Era un segno... ma la mano non capì che segno fosse. 

Ci vollero dei Saggi, dei Sapienti,  per rivelarglielo. Epifania significa “rivelazione”; è quel cuore di padre che rivela il suo amore."

Il giorno dell'Epifania ricorda che Gesù fu trovato dai Sapienti, e che i doni che avevano con loro hanno “rivelato” il destino di quel bimbo:

ORO

L'oro si donava ai re: è un metallo resistentissimo, stabile, che non muta colore  né consistenza negli anni. Questo è chi è Gesù: la cosa più stabile al mondo:

“Io sono l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine.” (Apocalisse 22:13)

Cristo è colui che non cambia.

INCENSO

Il salmo 141:2 dice: 

“La mia preghiera sia in tua presenza come l’incenso” (Salmo 141 2 a)

L'incenso si usava nei templi, e il suo fumo bianco e denso rappresentava le preghiere che salivano a Dio. Nel tempio,  nella parte più interna, nel luogo santissimo, solo il Sommo Sacerdote poteva entrare e pregare.

Questo è ciò che ha fatto Gesù: entrare nel luogo santissimo, alla presenza del Padre, e pregare, ed intercedere per noi: Paolo afferma in Romani 8:

“Cristo {Gesù} è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi.” (Romani 8: 34)

MIRRA

La mirra serviva ad uccidere i batteri che provocano la putrefazione del corpo dopo la morte, così che il cadavere non puzzasse di morte, ma anzi profumasse l'ambiente.

Questo è ciò che ha fatto Gesù, uccidere per sempre il batterio che fa marcire l'anima, vincendo la morte, così che i nostri corpi diventino un profumo per il nostro Padre. Sempre Paolo dice:

“Noi siamo infatti davanti a Dio il profumo di Cristo fra quelli che sono sulla via della salvezza e fra quelli che sono sulla via della perdizione...” (2 Corinzi 2:15)

Epifania significa rivelazione,  di tutto ciò che Dio ci ha donato attraverso Gesù, ma...

Quando ero bambino io era l'Epifania il giorno dei doni, non Natale. Non c'era Babbo Natale, ma la Befana. E lei, a differenza di Babbo Natale, non portava doni a tutti, ma solamente a quelli che lo avevano meritato... agli altri, carbone e cocce d'uovo.

Noi bambini chiedevamo doni alla Befana, non a Babbo Natale; e non era lei  ma il nostro comportamento  a decidere se li avremmo avuti o meno... o almeno così ci raccontavano i nostri genitori.

Tutto dipendeva da come avevamo usato le nostre mani, i nostri pensieri, le nostre parole durante l'anno trascorso.

Oramai non siamo più bambini, ma continuiamo a vivere  una vita in attesa... di cosa? Di avere quei doni d'amore  che tanto bramiamo.

Gesù si è rivelato al mondo per dirti “Eccomi! Sono arrivato! E sono stabile, prego per te e guarisco la morte” Ma tutto dipende  da come metteremo la nostra mano...

Come metterai la tua mano nel 2021?

Con quale mano, con quale atteggiamento ti appresti ad accettare il dono di Gesù nel 2021?


Puoi fermarlo, lasciarlo fuori dalla tua vita, non farlo entrare, impedire che la cambi, cercare di fare da te,
per incredulità:  “Gesù non può fare questo per me”. Oppure perché te ne vergogni, perché è più facile,  fare come tutto il resto del mondo fa,  pensa  e dice.



Oppure puoi schiacciarlo, metterlo assieme a tutto il resto nella valigia della tua vita, comprimerlo fino a
che ci entra tutto, lui compreso... in mezzo a mille altre cose, e sperare che ti dia pace, serenità, amore, compresso come è.



Infine, lo puoi rifiutare; far finta che non sia importante, che non abbia a che fare con te.



Se hai deciso di fermarlo, di non farlo entrare nella tua vita nel 2021 questo è quello che ti dice oggi:

“... chi rifiuta me rifiuta Colui che mi ha mandato».” (Luca 10:16 b)

Se la tua intenzione è quella di metterlo assieme a tutto il resto, schiacciandolo dentro finché c'è posto, perché pensi che Lui, da solo, non è abbastanza, ascolta quello che ti dice oggi:

“Cercate prima il regno {di Dio} e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso.” (Matteo 6:33-34 a)

O seppure vuoi completamente tagliarlo fuori, dire che non esiste, che non è influente per la tua vita, sei ancora in tempo per decidere, affinché lui non faccia  ciò che ha promesso farà:

“Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli.” (Matteo 10:33)

Manca un'ultima “rotazione” della mano, vero? Quella giusta con cui accogliere i doni... 

Oppure..

Oppure puoi decidere di accettare quel dono: 


“Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me. Chi vince lo farò sedere presso di me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono seduto con il Padre mio sul suo trono” (Apocalisse 3:20-21)

Conclusione

I Magi erano Sapienti, scienziati, ma non ti serve di essere anche te come loro per capire il dono che il cuore di Dio ci ha fatto. E ci ha rivelato nell'Epifania.

Con quale mano accogli il dono di Cristo nel 2021?

Con una mano che ferma, che schiaccia, che rifiuta,  o che accetta l'amore di Dio incarnato in Cristo Gesù?

Tutti sperano che il 2021 sia meglio del 2020; che la pandemia finisca, che l'economia riprenda, che ci si possa abbracciare di nuovo...

Mi spiace dirti che ciò che accadrà in questo anno che viene non dipende solo dagli scienziati, o dai politici, ma che molto dipende da come metterai la tua mano, per accettare il dono d'amore che Dio ci ha mandato attraverso Gesù.

“Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati.” (Romani 8:37)

Preghiamo.

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