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01 ottobre 2017

Sii pronto a dire addio | 1 Ottobre 2017 |

Dio ha progettato la chiesa non per essere un lago, dove i credenti restano, ma un fiume, dove i credenti passano per andare altrove a raccontare di Gesù agli altri.
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Oggi festeggiamo un evento speciale: il ritorno alla sua patria della nostra missionaria Amy, dopo aver servito quattro anni in Romania e dodici nella nostra chiesa.

Voglio iniziare con un versetto di Paolo:

“Siate sempre gioiosi e perseverate nella preghiera.   Qualunque cosa accada, ringraziate sempre il [Signore], perché è questo quello che Dio vuole da voi in Cristo Gesù.” (1 Tessalonicesi 5:16-17)

Amy ha voluto che questo versetto fosse oggi parte del mio messaggio, perché oggi è un giorno di gioia, piuttosto che di tristezza; deve esserlo, perché chi crede è chiamato ad essere gioioso sempre.

Oggi è un giorno in cui dobbiamo ringraziare il Signore per tutto quello che in questi dodici anni
abbiamo vissuto assieme ad Amy.

Il nostro ringraziamento deve essere basato sul nostro stato d'animo; di certo non facciamo salti di gioia sapendo che non incontreremo più su base settimanale Amy, ma, come dice Paolo, su Cristo Gesù.

E' grazie a Cristo che abbiamo conosciuto Amy. E' grazie a Cristo che Amy ha ricevuto la chiamata di venire in Italia per mettere a disposizione le sue conoscenze e i suoi doni.

E' grazie a Cristo che ora Amy riceve la chiamata di tornare a casa, e la nostra chiesa di mettere in pratica tutto ciò che Amy ci ha insegnato in questi dodici anni.

Chi crede deve essere pronto a dire addio a coloro che ama, perché l'importante non è la nostra comodità, il nostro “non cambiamo niente perché così va bene”, ma il piano che Dio ha in mente perché ciascuno lo conosca  e possa avere la possibilità di ascoltare la sua parola e possa essere salvato.

Il libro di Proverbi dice così:

“Ci sono molti disegni nel cuore dell’uomo, ma il piano del Signore è quello che sussiste.” (Proverbi 19:21)

Vorrei farvi vedere una prima diapositiva:

Venti anni fa, questa era la nostra chiesa: nel 1997 due coppie cominciarono ad incontrarsi assieme, a pregare assieme, a studiare la Parola di Dio assieme. Quella era la consistenza della nascente Chiesa della Vera Vite.

E oggi? Come siamo oggi?

Una bella differenza, vero? Come dite? Siamo ancora “piccoli” dopo venti anni? Vorreste vedere un locale chiesa sempre “stracolmo” come lo è oggi?

Anche io, o meglio, la mia parte “umana”, “carnale” lo vorrebbe, quella del buon commerciante  che stila statistiche e vuole vedere i “numeri”.

In realtà Dio non  ha inventato la chiesa per farci contenti (né per far contenti i pastori).

La chiesa non è un club di appassionati della lettura della Bibbia, dove più siamo meglio stiamo.
E neppure un partito politico, dove più siamo più voti abbiamo più siamo importanti ed influenti.

Mi avete sentito affermare questa cosa già altre volte: la chiesa non è un lago ma un fiume.

Le prime chiese erano proprio così,  raramente diventavano dei grandi “serbatoi” di credenti,  dei laghi che man mano si ingrandivano e diventavano enormi (solo qualcuna era cosi).

Ma piuttosto erano come degli approdi su un  fiume,  dove la corrente della vita li portava  ad attraccare per un breve periodo.  Dove venivano “nutriti” spiritualmente e molte volte nutriti fisicamente,  per poi riprendere la corrente   e continuare  seguendo la corrente della propria vita,  portando il nome di Gesù più a valle.

La meta che Dio aveva stabilito per Amy  non era quella di vivere per sempre a Montefiascone, di ingrandire il numero della nostra chiesa, di contribuire al “volume” del lago  ma di trovare per lei un approdo... per un tempo, dove fermarsi, crescere nella conoscenza di Lui, utilizzare i vari doni con cui Lui la ha equipaggiata, far crescere altri, passare le proprie esperienze ad altri, perché sapessero “farne a meno”.

Sapete, per chi come Amy serve a tempo pieno il Signore, la “cartina di tornasole”, la cosa che ti fa capire se sei un buon servitore, se stai utilizzando bene i doni che Dio ti ha dato, è quando le persone non hanno più bisogno di te.

Paolo, l'apostolo,  colui che aveva incontrato Gesù sulla via di Damasco, colui che ha piantato gran parte delle chiese primitive  era ben consapevole che il suo compito non era quello di essere “indispensabile”, ma quello di “passare” ad altri ciò che il Signore gli aveva dato:

“Timoteo, figlio mio, attingi forza dalla grazia che è in Gesù Cristo,  e insegna agli altri quelle cose che mi hai sentito dire alla presenza di tanti testimoni. Insegna queste grandi verità a uomini fedeli, capaci, a loro volta, di trasmetterle ad altri. “ (2 Timoteo 2:2 PV)

Paolo stava dicendo a Timoteo: “ora che sai come fare, non rimanere nel lago, ma passa quello che hai ad altri, scorri lungo il fiume della tua vita, e vai a bagnare altre spiagge, altri moli, altre rive...”

La nostra chiesa non è, non vuole, e non sarà mai la meta per la propria vita,  ma piuttosto l'approdo per un periodo di essa. Molti di noi presto andranno altrove... Penso ai nostri figli, agli amici migranti,  ad altri che la vita porterà lontano.

Vi ho fatto vedere solo due delle diapositive  che illustrano la storia della nostra chiesa erano queste (fai scorrere le due prime diapositive)

Avete idea di quante persone sono “passate” durante questi dodici anni nella nostra chiesa? Ve lo faccio vedere...

Più di cento persone sono passate, hanno ascoltato, hanno creduto, sono cresciute, hanno ricevuto, e quindi hanno proseguito  lungo il fiume della loro vita.

Paolo aveva piantato in molte parti, e aveva lasciato coloro che, come Timoteo, avrebbero piantato in altri... e quelli in altri... e gli altri in altri.

Dio ha mandato Amy a piantare a Montefiascone, e il successo del suo lavoro è anche il motivo delle nostre lacrime di gioia oggi .

Dio chiama Amy altrove, perché ha già in mente cosa e come lo dovrà servire.

Chi crede deve essere pronto a dire addio a chi ama perché il fiume della vita deve scorrere, perché la vita è movimento.

Sei pronto, sei pronta a raccogliere l'eredità che Amy ti lascia? Ad onorate i suoi dodici anni spesi lontano da casa, dagli affetti, rinunciando ad una vita “normale”... lavoro, marito, figli... per renderti capace di FARE per il Signore?

Non credere che, se sei ospite,  il messaggio non riguardi anche te. Il messaggio riguarda SOPRATTUTTO te!

Come è la tua vita? Stai godendo le acque calme del lago, il “non cambiamo niente perché così va bene”? Sappi che la vita è movimento, che, prima o poi, l'acqua si muove. Con che armi affronti il cambiamento? Gesù è venuto per affrontare quel cambiamento assieme a te.

O forse la tua vita non è un lago, ma un torrente in piena, e tu stai in mezzo alle rapide, e non sai cosa fare. Sappi che Gesù ha affrontato le tue stesse rapide, le tue stesse onde, e le ha vinte... E sa come vincere anche le tue.

“Siate sempre gioiosi e perseverate nella preghiera.   Qualunque cosa accada, ringraziate sempre il [Signore], perché è questo quello che Dio vuole da voi in Cristo Gesù.” (1 Tessalonicesi 5:16-17)

Preghiamo.
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