Cosa ti serve per essere un credente "entusiasta"?
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Con il messaggio di oggi avrebbe dovuto concludersi la serie che abbiamo dedicato ad alcune
“parole chiave” per essere credenti “migliori”.
Ma visto che il materiale che ho preparato è decisamente “troppo” per un singolo messaggio, l'ho diviso in due parti, anche per non “uccidervi con un messaggio di un'ora e mezza!
La Serie si intitolava “Parole chiave per il credente” Una parola chiave ci apre, così come una chiave di metallo, le porte di stanze che spesso sono rimaste chiuse per molto tempo.
Abbiamo iniziato con la parola “problema”, abbiamo detto che ogni problema che ci accade nella mostra vita non è che un occasione per “cedere”, o per “credere”, ed abbiamo visto gli episodi della donna col flusso di sangue e della figlia morta del capo della sinagoga; dove la risposta delle persone coinvolte è stata di credere.
Abbiamo poi visto la parola “ipocrita” e abbiamo detto che un crede “ipocrita” finge di essere quello che non è, che dubita, disobbedisce e disonora Dio, mentre un vero credente, un credente DOC si dona, obbedisce e crede in Dio.
Sul sito poi potrete trovare un'alta “parola chiave”, ADORARE.
Visto che abbiamo fino ad ora visto parole “negative” circa i credenti, vogliamo finire con una parola “positiva”: “entusiasta”.
La parola in realtà non l'ho scelta io, ma il mio “principale Celeste”; mentre stavo studiando per finire la serie, mi sono “imbattuto” in questa frase di un famoso teologo inglese, John Wesley;
“Accenditi d’entusiasmo e la gente arriverà da molto lontano per vederti bruciare.”
MI ha colpito l'immagine che Wesley usava del credente come di una trorcia che attira gli altri da distante, e il cui “carburante” è l'entusiasmo.
Prima di iniziare devo però farvi una confessione: il messaggio che avevo preparato per voi oggi, parlava di “entusiasmo”, ma andava a parare da tutt'altra parte!
Avevo già preparato mezza predicazione sul “granello di senape” quando il Signore mi ha battuto sulla spalla e mi ha detto: “Ehm... scusa Marco, non è di questo che voglio tu parli domenica!” “Ma come signore? Ho quasi fatto con il messaggio!” “Marco, fidati! Non è di questo che voglio tu parli! Studia la mia Parla e capirai perché”.
Visto che voglio essere un credente DOC, che si dona, obbedisce e crede a Dio, ho detto (con poco entusiasmo): “ E va bene. Studiamo la parola “entusiasmo”.
Ho “googolato” la parola e sono arrivato sul dizionario, e qui, mi pareva di aver capito dove voleva che andassi a parare Dio.
Dizionario Garzanti: “Entusiasmo: dal gr. enthousiasmós, deriv. di enthousi{ázein} ‘essere posseduto dalla divinità’, deriv. di éntheos ‘divinamente ispirato’, comp. di en ‘in’ e theós ‘dio’. Nei testi greci esiste la frase “"en tou tzeou asmos"... essere nel respiro del dio. una particolare condizione per cui era la divinità a parlare attraverso la persona.
La parla è una parola “composta” da en (in, dentro) e theos (dio). Letteralmente si potrebbe tradurre con "con Dio dentro di sé".
Vi suona “familiare” questa idea definizione? Dovrebbe! Dovrebbe, perché è esattamente quella con cui Gesù ha descritto i suoi discepoli durante l'ultima cena:
“Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno, come noi siamo uno; io in loro e tu in me, affinché siano perfetti nell’unità e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li hai amati come hai amato me.” (Giovanni 17:22)
Devo confessarvi che quando ho scoperto il significato della parola entusiasmo, mi sono detto:
“E vai! Ho la predica praticamente fatta! Basta ora cercare la frase “entusiasmo/entusiasta” nei testi in greco del Nuovo Testamento...”
Mai affermazione fu più sbagliata... Nei 27 libri del Nuovo Testamento la parola “entusiasmo” non è mai usata!
Allora mi sono detto: “Possibile che il Nuovo Testamento non voglia comunicarci che come credenti dobbiamo essere “en-tusiasti”, con Dio dentro?”
Ho fatto allora una ricerca di tutte le volte che la parola "entusiasta/entusiasmo” era stata usata per tradurre qualcosa d'altro nella Bibbia Nuova Riveduta... Nemmeno una. Nella Nuova Diodati... nemmeno una.
Il problema è che, queste due traduzioni, provengono dalla revisione traduzioni “storiche” fatte tra il 1500 e il 1800... e a quell'epoca la parola “entusiasmo” era ritenuta un po' “terra terra”, da popolino... troppo semplice!
La lingua con cui sono state scritte le nostre traduzioni è una lingua “aulica”, con termini da universitari...
Sono andato allora a cercare nelle poche versioni “in lingua italiana moderna” che ci sono (praticamente due: “la Parola è Vita” e la TILC), dove il linguaggio usato è volutamente quello che si usa tutti i giorni nella vita comune... e (miracolosamente, a questo punto!) ho capito dove voleva andare a parare Dio!
L'Entusiasmo
La parola “entusiasmo/entusiasta” ricorre 17 volte e traduce sei differenti termini usati in greco.
1. Essere credenti entusiasti significa avere gioia
“I semi caduti dove c'erano molte pietre rappresentano quelle persone che, quando ascoltano la parola, l'accolgono con entusiasmo (in greco: chara = gioia), ma non hanno radici e non sono costanti: appena incontrano difficoltà o persecuzione a causa della parola di Dio, subito si lasciano andare.” (Marco 4:16-17 TILC)
Gesù sta parlando e spiegando la parabola dei diversi terreni, e ci dice che la Parola viene accolta con “entusiasmo”, con gioia... ma poi si “secca” perché chi ha creduto non “mette radici” non va in profondità, non fa della sua fede il terreno che gli da stabilità e nutrimento. E quando arrivano i problemi, non sono né radicati né nutriti dalla Parola di Gesù, e si perdono.
Paolo ci illustra cosa significhi “mettere radici”
“Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui; radicati ed edificati in lui, saldi nella fede, come vi è stata insegnata, e abbondando nel ringraziamento.” (Colossesi 2:6-7)
Paolo afferma che per “mettere radici” dobbiamo essere “edificati”, la parola che usa significa “costruiti sopra qualcosa”.
Quali sono le “fondamenta” sulle quali debbo costruire, dunque?
Per prima cosa, la Bibbia: la Parola di Dio. Leggere la Parola, meditare la Parola, applicare la Parola.
Ma la sola Bibbia non basta per fare un credente “entusiasta”, serve anche un “orto” dove il terreno possa essere concimato, lavorato, curato. Si chiama “chiesa locale”.
L'altra parte delle fondamenta sono la tua chiesa, e non intendo l'edificio, ma le persone.
“Mettere radici” significa partecipare alla vita della tua chiesa:
“non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono soliti fare,” (Ebrei 10:25a)
non solo venendo la domenica, ma partecipando alla vita degli altri fratelli e delle altre sorelle in Cristo, rimanendo “connessi”, incontrandosi al di fuori della chiesa. Infatti il versetto di Ebrei si chiude così :
“ma esortandoci a vicenda” (Ebrei 10:25b)
Puoi esortare la domenica, è possibile, ma è molto più probabile per te esortare o essere esortato in un gruppo più piccolo, davanti a una tazza di the o di caffè, attorno a un tavolo... si chiama “piccolo gruppo”!
Dio ci dice che se vuoi essere un credente “entusiasta”, se vuoi avere Dio dentro, allora devi avere gioia, e la gioia proviene dal mettere radici in Cristo.
2. Essere credenti entusiasti significa sbalordire davanti a Cristo
“Quando i capi sacerdoti e i dottori della legge vennero a sapere ciò che aveva fatto, cominciarono a progettare il modo migliore per liberarsi di lui. Lo temevano, perché tutta la popolazione era entusiasta (in greco: ekplēssō = meravigliata, sbalordita) del suo insegnamento.” (Marco 11:18 PV)
Ciò che spaventava i sacerdoti non erano i miracoli di Gesù, ma che la gente era “entusiasta” di ciò che vedeva, era meravigliata, era sbalordita da quello che Gesù era capace di fare.
Sapete, in molti all'inizio ha provato a far credere che Gesù non fosse mai esistito, ma le prove storiche erano così grandi ed evidenti che hanno dovuto smettere quasi subito: (qualcuno ancora ci prova, per la verità!)
Allora che cosa anno fatto? Hanno detto “OK, Gesù è esistito, ma non era quello che diceva di essere, e non ha alcuna potenza di fare ciò che diceva di poter fare”.
Perché lo dicono? Perché hanno la stessa paura dei sacerdoti! Perché il mondo moderno si fonda sul presupposto che la tua vita e la mia vita non possono essere cambiate di punto in bianco, in un attimo, ma ci vogliono “strategie”, far parte di un determinato ceto sociale, o di un determinato partito, o essere nato in una determinata nazione, vestire in un determinato modo, avere determinati “oggetti” (uno smartphone, una villa, una industria, un governo).
Gesù viene e dice: “No, non ti serve tutto questo, solo io ti servo. Ed io sono più che capace di mantenere ciò che prometto... Se non ci credi, guarda le vite di quelli che mi hanno accettato per vedere se dico la verità!”
La testimonianza più potente di Cristo non è la croce (quello era un male necessario per salvare te e me dalla morte eterna che Cristo ha deciso di sopportare), ma le vite cambiate delle persone che ti stanno attorno; ammalati guariti, assassini che chiedono perdono alle vittime, ladri che cambiano vita, avari che danno generosamente, bugiardi che tornano a dire la verità, tossicodipendenti che smettono di drogarsi, mariti e mogli che decidono di non divorziare, madri che decidono di non abortire...
Gesù fa ancora paura! La potenza di Gesù fa ancora paura! Perché è qualcosa che si può vedere, toccare, misurare, attraverso le vite cambiate delle persone, attraverso l'entusiasmo, il Dio dentro che le persone salvate portano e mostrano!
Dio dice che, se vuoi essere un credente “entusiasta”, se vuoi avere “Dio dentro” allora devi continuare a sbalordirti, a meravigliarti per quello che riesce a fare la potenza di Cristo!
3. Essere credenti entusiasti significa avere ammirazione per Cristo
“Una volta, Gesù scacciò un demone che aveva reso muto un uomo e, dopo che il demone fu uscito, il muto si mise a parlare. La folla era stupita ed entusiasta (in greco: thaumazō = avere ammirazione).” (Luca 11:14 PV)
La gente non sbalordiva solamente per quello che sapeva fare Gesù, ma in brevissimo tempo era divenuto una delle persone maggiormente ammirate in Israele, folle oceaniche lo seguivano ovunque, e non era solamente per avere miracoli per se stessi, (non erano ammalati tutti nelle folle che lo seguivano) ma era per ammirare ciò che Gesù faceva e per ascoltare ciò che Gesù diceva.
Il mondo ha ammirazione per tutti: pensa ad una cena a cui sei stato inviato ultimamente: la gente ti avrà sicuramente rispettato e stimato se hai dimostrato ammirazione per il premio Nobel Bob Dylan,
per il Dalai Lama, per Richard Geere e Roberto Baggio che sono diventati buddisti, per il film “La grande bellezza”, per Edoardo Stoppa che salva i cuccioli a Striscia... ma più di uno avrà storto il naso se hai provato a parlare dei miracoli che hai visto fare a Gesù, nella tua vita, in quella degli altri.
Gesù ce lo ha detto che non saremmo stati popolari:
“Vi espelleranno dalle sinagoghe; anzi, l’ora viene che chiunque vi ucciderà, crederà di rendere un culto a Dio.” (Giovanni 16:2)
La gente crede che stia facendo addirittura una cosa giusta se ci ostacola, se ci mette in ridicolo, pensa che sia un dovere “sfatare” il mito di Gesù, affinché altri non siano illusi.
Gesù ci dice che c'è un motivo a tutto questo, un “perché”:
“Faranno questo perché non hanno conosciuto né il Padre né me.” (Giovanni 16:3)
Noi abbiamo conosciuto Dio, perché abbiamo conosciuto Cristo!
E Dio dice che, se vuoi essere un credente “entusiasta”, se vuoi avere “Dio dentro” allora devi continuare ad ammirarlo, a seguirlo come facevano le folle in Israele, che non si curavano delle critiche dei Farisei, dei dottori, o di altri.
Conclusione
Per essere un credente entusiasta, per avere “Dio in te” devi avere gioia in Cristo, aver messo radici nella sua Parola e nella sua chiesa, che devi continuare a sbalordirti della sua potenza, e che devi continuare ad ammirarlo per quello che ha fatto e che fa nella tua vita e in quella degli altri.
Te lo chiedo adesso, invece: “Sei entusiasta?” Hai “Dio dentro”?
Se hai accettato Gesù, la Parola dice che Cristo è in te
“Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me.” (Galati 2:20)
Sii “entusiasta”, per il dono che Cristo ti ha fatto.
Ma se non lo hai ancora accettato, cosa aspetti? Lui vuole che anche tu possa diventare una persona “entusiasta”, avere una vita “con Dio dentro”.
Preghiamo.
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