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07 febbraio 2016

La strategia di Cristo contro lo stress economico | 7 Febbraio 2016 |

Tra i tanti motivi di stress nella nostra vita, i soldi sono spesso uno dei maggiori. Ma, se lo affrontiamo con la strategia di Cristo, possiamo esserne indenni.
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Abbiamo terminato domenica scorsa la nostra serie “Essere come Dio vuole”. Abbiamo detto che il mondo vorrebbe fossimo “bruchi”, ma che Dio ci vuole “farfalle”. Abbiamo visto che c'è una battaglia di Satana per demolire noi e la nostra fede, ma che Dio ci ha dato armi potenti con cui combattere e essere “più che vincitori”. Abbiamo visto che dobbiamo essere parte attiva della nostra vita, perché Dio vuole che siamo i co-autori assieme a lui.

Sapete, se mettessimo in pratica tutto... o almeno una parte di quello che abbiamo imparato  sarebbe un gioco da ragazzi avere un 2016 (e un 2017, e un 2018, ecc.) pieno di successi... Ma c'è un problema...

Il problema è che, spesso, non riusciamo neppure ad affrontare le nostre grandi battaglie, perché, nel frattempo, siamo impegnati con battaglie più piccole, che ci distolgono dalla foto panoramica  e ci fanno concentrare sui dettagli della nostra vita.

A questi scontri a fuoco, a questa guerriglia urbana nella nostra vita, la società moderna ha dato un nome preciso: “stress”.

E quando siamo stressati, o anche quando lottiamo per non esserlo, semplicemente stiamo disperdendo energie  che dovrebbero essere investite nelle battaglie VERE della vita, quelle che ci portano ad essere chi sono negli occhi di Dio.

Che cosa è che ci stressa? Un po' tutto: si è stressati dal lavoro, e si è stressati dalla mancanza di lavoro, si è stressati dalla famiglia e dalla lontananza dalla famiglia, si è stressati dalla moglie (o dal marito) e dalla mancanza di una moglie (o di un marito).

Avete fatto caso? Sto dicendo che posso essere stressato da una cosa e dall'opposto di essa, dalla sua presenza (il lavoro) e dalla sua assenza (il non lavoro). Come è possibile questo? Come è possibile che una cosa e il suo contrario provochino lo stesso effetto?

La risposta è moto semplice: non è quella cosa che ha il potere di rendermi stressato, ma il mio atteggiamento verso di essa.

In una parola, sono io che creo il mio stesso stress... e Satana lo cavalca...  perché sa che sta distogliendomi dal proposito principale, quello di essere quello che vuole Dio.

Una tra le cinque maggiori cause di stress nella vita delle persone (secondo le statistiche) sono i soldi.
E, come buona regola, lo stress proviene sia dalla loro mancanza sia dalla loro presenza. Non sono i soldi a stressarci ma come noi ci rapportiamo a loro.

Vi ricordate i “cerchi” della settimana scorsa? “Desideri: cosa voglio?Chiamata: cosa faccio? Identità: chi sono?

Volete sapere quale è la persona meno stressata che sia mai esistita al mondo? Gesù! Poiché, come abbiamo visto la settimana scorsa, aveva risposto perfettamente a queste tre domande: sapeva perfettamente cosa voleva, cosa faceva e chi era.

Possiamo allora prendere “consigli” dal recordman antistress? Io penso proprio di si.

Ma, per fare questo, dobbiamo per prima cosa “sfatare” un mito che esiste  e resiste all'interno delle chiese evangeliche; quello che dice che Gesù non parlava di soldi,  ma di cose più spirituali, più elevate.

Gesù è un uomo “pratico”, che conosce bene come siamo fatti. In realtà, Gesù ha parlato più dei soldi che del Paradiso o dell'Inferno: oltre metà delle sue parabole hanno a che fare con i soldi.

Gesù non ha mai predicato la “povertà estrema”, non ha mai detto che essere poveri ci avvicina automaticamente al regno dei Cieli; nel Sermone sul monte ha detto

“Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.” (Matteo 5:3)

Gesù ha sempre predicato il coraggio di affidare ciò che si ha a Dio.

E' difficile scegliere tra gli oltre 85 passaggi dei Vangeli in cui Gesù parla di soldi: dovendo scegliere, io ho scelto quattro passi dove Gesù da una chiara indicazione di quale deve essere il nostro rapporto con i soldi, e quale sia la funzione di essi:

1. Io devo contribuire alla mia chiesa con la mia vita e con i miei soldi 

“Guai a voi Farisei e a tutti voi capi religiosi! Ipocriti! Perché pagate la decima fino all'ultima foglia di menta del vostro giardino, ma poi trascurate le cose importanti della legge di Dio: la giustizia, la pietà e la fede! Certo, dovete pagare la decima, ma non dovete tralasciare le cose più importanti.” (Matteo 23:23 PV)

Quale era il problema che avevano i “capi religiosi” e i “Farisei" secondo Gesù? Che usavano i soldi come metodo per “sentirsi a posto”: “Io ho dato in chiesa, e tanto basta, posso fare a meno di fare altro.”

Gesù stava dicendo a loro: “Ricordati che ci sono cose PIU' IMPORTANTI da fare, essere giusti, dimostrare amore agli altri, avere fede in Dio, senza dimenticare di dare i tuoi soldi alla tua chiesa.”

Gesù sta dicendo a te:  "Se stai dando i soldi alla tua chiesa, va bene, ma ricordati che devi fare anche il resto come credente; essere giusto, dimostrare amore, avere fede. Se sei giusto, se dimostri amore, se hai fede, va bene, ma ricordati che devi dare i soldi alla tua chiesa.”

Non è un “o... o”, ma un “e...e”.

2. La mia sicurezza è in Dio, non nei miei soldi

“Uno dei capi lo interrogò, dicendo: «Maestro buono, che devo fare per ereditare la vita eterna?» Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio. Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio; non uccidere; non rubare; non dir falsa testimonianza; onora tuo padre e tua madre».  Ed egli rispose: «Tutte queste cose io le ho osservate fin dalla mia gioventù». Gesù, udito questo, gli disse: 

«Una cosa ti manca ancora: vendi tutto quello che hai, e distribuiscilo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». Ma egli, udite queste cose, ne fu afflitto, perché era molto ricco. Gesù, vedendolo così triste, disse: «Quanto è difficile, per quelli che hanno delle ricchezze, entrare nel regno di Dio! Perché è più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio». (Matteo 18:18-25)

Quale era il problema del giovane, secondo Gesù? Non che era “troppo ricco”, ma che voleva continuare ad essere “troppo ricco”. Usava i soldi come “sostegno”, piuttosto che appoggiarsi a Dio.

Gesù stava dicendo al giovane: “Se stai obbedendo a Dio, non ti serve di essere sicuro attraverso i tuoi soldi, fidati di Dio, e lui provvederà per te."

Gesù sta dicendo a te: “Smettila di credere che saranno i tuoi (pochi o tanti) soldi a fare la differenza nella tua vita, la differenza la può fare solo il tuo Padre Celeste.”

Il giovane se ne va, e non ascolta neppure la spiegazione che dà Gesù a Pietro:

“Pietro disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato le nostre cose e ti abbiamo seguito».  Ed egli disse loro: «Vi dico in verità che non c'è nessuno che abbia lasciato casa, o moglie, o fratelli, o genitori, o figli per amor del regno di Dio,  il quale non ne riceva molte volte tanto in questo tempo, e nell'età futura la vita eterna».” (Luca 18:28-30)

Il giovane si è spaventato, pensando a un premio “nel futuro”, nella prossima vita; se avesse avuto un poco di pazienza (e un altro tipo di cuore) avrebbe scoperto che dare al Signore frutta “in questo tempo”.

A questo punto tu potresti dirmi: “Allora, Marco, per avere un premio da Dio, devo disfarmi ti TUTTI i miei averi, vero?" La risposta - non mia, di Gesù, è :”No”.

3. Dio vuole che il mio cuore sia disposto a dare

“Un tale di nome Zaccheo, un capo degli esattori delle tasse (naturalmente molto ricco),  cercava di vedere Gesù, ma non vi riusciva, perché c'era troppa gente e lui era troppo basso di statura. 4Allora corse avanti e salì su un albero di sicomòro lungo la strada dove Gesù doveva passare. Quando Gesù passò di lì, alzò gli occhi verso Zaccheo e gli disse: «Zaccheo, svelto, scendi, perché oggi mi fermerò a casa tua!» Zaccheo scese in fretta, e con grande gioia ed eccitazione accolse Gesù in casa sua. …

Nel frattempo, Zaccheo, in piedi davanti al Signore, diceva: «Signore, la metà delle mie ricchezze la do ai poveri e, se mi accorgo di aver imbrogliato qualcuno sulle tasse, gli renderò quattro volte tanto!» Allora Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è davvero entrata in questa casa!” (Luca 19:1-6, 8-9a)

Quale era il problema di Zaccheo di fronte a Gesù? Che Zaccheo era un ladro.

Qui Gesù non ha dovuto dire niente, perché lo Spirito Santo ha parlato direttamente al cuore di Zaccheo. Gesù non deve fare la “ramanzina” a Zaccheo, perché è lui stesso che decide cosa fare.

Quale è la reazione di Gesù? Gesù dice che “la salvezza è entrata nella casa (e nella vita) di Zaccheo.

Dio sta dicendo a te: “Non mi importa che tu mi dia TUTTO il tuo danaro, ma mi basta sapere che il tuo cuore è disposto a darmelo, se serve.”

Ma, ancora, tu potresti pensare : ”Eh, bisogna essere ricchi per essere graditi a Dio! I Farisei, il giovane, Zaccheo... Tutti erano ricchi.” Mica vero...

4. A Dio interessa la qualità del mio dare anche se ho poco

“Sedutosi di fronte alla cassa delle offerte, Gesù guardava come la gente metteva denaro nella cassa; molti ricchi ne mettevano assai.  Venuta una povera vedova, vi mise due spiccioli che fanno un quarto di soldo.  Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico che questa povera vedova ha messo nella cassa delle offerte più di tutti gli altri:  poiché tutti vi hanno gettato del loro superfluo, ma lei, nella sua povertà, vi ha messo tutto ciò che possedeva, tutto quanto aveva per vivere».” (Marco 12:41-44)

Gesù questa volta non “dice male” dei ricchi, ma si ferma a constatare che ce ne erano.

Ma la sua attenzione è per la vedova che mette “due spiccioli” = 2 lepton. Due lepton valeva circa dodici minuti di lavoro. Facciamo il raffronto con un salario attuale di una colf: secondo il contratto nazionale dovrebbe percepire circa 8 Euro all'ora, la vedova stava offrendo circa 1 Euro e 60 centesimi.

Cosa se ne fa la tua chiesa di 1 Euro e 60? Eppure Gesù la vanta, perché la vedova stava dando PER FEDE quello che non aveva. Avrebbe potuto dare la decima, 16 centesimi, e secondo la legge sarebbe stata a posto. Ma lei da col suo cuore, non con la calcolatrice. E, tramite il suo cuore, il suo nome è e sarà scritto in eterno nella Bibbia, la sua storia raccontata, il suo esempio ammirato.

Gesù sta dicendo a te: “Non mi importa se sei ricco o povero, a me non servono i soldi, li ho inventati io, ma a me serve il tuo cuore, e la tua volontà di affidarti per fede a me, qualsiasi sia il tuo stato economico."

Se quel cuore me lo affidi, se ti FIDI di darmi al di là di quello che matematicamente sarebbe sufficiente, allora il tuo nome  che è già nel libro della vita, io lo sottolineo in rosso, e tu diventerai un esempio per gli altri da seguire.

Ma tu potresti (ancora) dirmi: “Ma, Marco, sono SICURO che se affido i miei averi a Dio, poi riesco a mangiare?” Vorrei fari vedere un ultimo passo:

5. Se testimonio Gesù con la mia vita Dio provvederà per me

“Andate ora! E ricordate che vi mando come gli agnelli fra i lupi. Non prendete denaro con voi, né bisaccia e neppure un paio di sandali di ricambio. E non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.... Non andate di casa in casa, ma restate in un sol posto, mangiate e bevete tutto ciò che vi viene offerto, perché chi lavora ha diritto di essere pagato (Luca 10:3-4, 7 PV)

Nelle traduzioni che abbiamo (Riveduta, Diodati), c'è la parola “borsa”; nel testo originale in greco la parola usata è “portamonete”.

Gesù sta dicendo ai settantadue discepoli: "Visto che state facendo il lavoro per me di portare il Vangelo per le strade, vedrete che via via vi aprirò case dove potrete dormire e mangiare gratis: ho già prenotato io per voi.”

Gesù sta dicendo a te: “Se tu fai della tua vita una testimonianza vivente, se ti affidi a me così che gli altri vedano la differenza che faccio nella tua vita e ne siano attratti, e credano, e siano salvati, anche se non sei un pastore, o un diacono, o un profeta, o un apostolo, allora non ti mancherà mai di che mangiare e dormire.

Questo non significa che sarai ricco o agiato, che mangerai tutti i giorni al Riz e dormirai al Savoy, ma che Dio provvederà per te.



Conclusione


Gesù ti conosce, sa che lo stress economico è dannoso alla tua vita, sia come uomo o donna, sia come
credente, ed è per questo che ti ha un piano.


  • Se nella tua vita contribuisci economicamente e praticamente al Regno di Dio
  • Se non poni la tua fiducia nei tuoi soldi, ma in Dio
  • Se il tuo cuore è disposto a dare
  • Se dai anche quando hai poco
  • Se fai della tua vita una testimonianza

allora a te appartiene questa promessa:

“Non preoccupatevi di ciò che mangerete o berrete, e non state in ansia. 30 Tutta l'umanità si affanna per queste cose, ma vostro Padre sa che ne avete bisogno. 31 Cercate piuttosto il suo Regno ed egli vi darà anche queste cose. "Non temere, piccolo gregge, perché è stata una gioia per il Padre vostro darvi il Regno.” (Luca 12:29-32 PV)

Preghiamo.

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