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30 dicembre 2012

Uno scoppio, una corona, un regalo, una domanda | 31 Dicembre 2012 |


Sei pronto a vivere un anno dando "tutto" a Cristo e alla sua chiesa?

(Quella che vi proponiamo questa domenica è un "riciclo" di un messaggio "antico, risalente al 2008 e mai passato su podcast. Speriamo possa piacervi!)

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1° parte

Gioco con i bimbi (fai vedere un “Christmas Cracker”).

Bambini, sapete che cos'è questo che ho tra le mani? (attendi che qualcuno provi ad indovinare...fai stare ZITTI i bambini e gli adulti che conoscono cosa sia).

I crackers vennero inventati nel 1847 in Inghilterra da un certo Thomas Smith, il quale, proprietario di un laboratorio per la produzione di dolciumi, volle inventarne uno nuovo sulla scorta di alcune caramelle che aveva visto a Parigi.

All'inizio i crackers erano soltanto delle caramelle un po' più grosse, ma col passare del tempo piuttosto che un dolcetto furono usate come “contenitore” per delle sorprese da regalare a Natale e in altre occasioni come gesto bene augurante.

Al giorno d'oggi i crackers contengono, nella maggior parte dei casi... ma non voglio anticipare nulla; è bene che scopriate da soli cosa contengono.

(fai l'estrazione a sorte del bambino a cui farlo aprire)

Ogni cracker, come dicevo, contiene:

  • uno scoppio
  • una corona
  • un regalo
  • e una (o più) domande... che dovrebbero essere spiritose!


Uno scoppio, una corona, un regalo, e una domanda; vengono scambiati nei giorni di festa, e questi quattro simboli servono a rammentarci che, appunto, stiamo festeggiando qualcosa:

  • uno scoppio, per attirare l'attenzione sull'evento
  • una corona, per sentirci re per un giorno
  • un regalo, per renderci felici
  • è una domanda, per farci riflettere.


Anche se i crackers sono tutt'altro che un simbolo cristiano, mentre eravamo in ferie in Inghilterra dai genitori di mia moglie, riflettevamo con i miei figli che nonostante siano frutto della più laica mentalità consumistica, essi hanno in se dei simboli che ci ricordano chi e cosa stiamo festeggiando a Natale. Perché?

(guida i bimbi a trovare da soli le risposte)

Quali sono le realtà su Gesù che ci fa venire in mente; secondo me (e secondo anche i miei figli): c'è lo scoppio il quale ci rammenta che c'è stato un giorno in cui lui ha attratto la nostra attenzione su di lui...e noi ci siamo volti a lui, c'è una corona, perché siamo figlio del Re e in Gesù siamo co-eredi del Regno c'è un regalo, la Salvezza, non perché siamo meritevoli, ma perché nostro Padre vuole la nostra felicità ma.... ma c'è una domanda.

Qual'è la domanda che potrebbe farci Gesù, bambini?

(raccogli le domande)

2° parte

Sapete ormai che, per tradizione, il primo messaggio dell'anno lo dedichiamo alle “prospettive” sia della nostra comunità che di ciascuna delle persone che ne fanno parte.

Ed anche quest'anno ho pensato di iniziare così,

“...con lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne. (2 Cor 4:18)

come dice Paolo.

Direte voi, cosa c'entra però il cracker con il futuro della nostra chiesa; ve lo spiego subito.

Uno scoppio, una corona, un regalo, e una domanda; questa è stata un po' la nostra storia sino a ad ora come credenti. C'è stato un giorno in cui Gesù ha attratto prepotentemente la nostra attenzione su di lui...e noi ci siamo volti a lui:

"Chi sei, Signore?" E il Signore: "Io sono Gesù, che tu perseguiti. (...) Egli, tutto tremante e spaventato, disse: Signore, che vuoi che io faccia? . (Atti 9:5-6)

Al pari di Paolo, ciascuno di noi, un giorno ha chiesto quel “chi sei” a Gesù; e s sei qui che mi ascolti, è probabile che anche tu gli abbia chiesto “cosa vuoi che io faccia?”.
C'è una corona, perché siamo figlio del Re e in Gesù siamo co-eredi del Regno:

"Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui. (Romani 8:17)

Dio ci ha elevati dall'essere nulla all'essere figli eredi; se egli è il Re dei Re, allora noi siamo gli eredi del re.
Molto di più! Siamo CO-EREDI assieme a Gesù.; e questo è molto importante. Normalmente quando c'è una eredità, in meno si divide, meglio è, ma non è questo il caso, anzi, tutt'altro.
La parola infatti che usa Paolo in greco è sugklekronomos che significa avere accesso con lo stesso diritto alla stessa quantità di un bene.

Riesci ad immaginare cosa significa? SE soffriamo, ci affatichiamo, lavoriamo con Gesù, assieme a Gesù (non stiamo lavorando DA SOLI!), allora tutto quello che a lui spetta come Figlio, come seconda persona della Trinità, allora spetterà anche a te!

La corona sulla tua testa simboleggia che sei figlio del re. Vedi di esserne degno non solo per un giorno, ma per ogni giorno della tua vita.
.
C'è un regalo, la Salvezza, non perché siamo meritevoli, ma perché nostro Padre vuole la nostra felicità:

"Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti" (Efesini 2:8-9)

Non posso vantarmi dei regali che ho trovato nei miei cracker, così come non posso vantarmi di “essermi salvato” da solo, ma per l'amore di un Padre che sacrifica suo Figlio pur di acquistarmi!

Tutto questo ho trovato, un giorno di tanti o di pochi anni fa non importa, nel cracker che mi ha regalato il mio Signore.

Ma, come cracker natalizi, anche nel suo c'è una domanda;

“Ed egli disse loro: "E voi, chi dite che io sia?" Simon Pietro rispose: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". (Matteo 16:15-16)

Solo se ho risposto come Pietro... parola più, parola meno, la mia corona e il mio regalo non saranno solo per un giorno, ma per sempre!

3° parte

Uno scoppio, una corona, un regalo, e una domanda; anche la storia della nostra chiesa è in fondo simile a un cracker:

c'è stato un giorno ... o meglio, più giorni in cui il Signore ha attratto l'attenzione di ciascuno di noi ad unirsi nel suo corpo in terra, la Chiesa:

"Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere. (...) Tutti quelli che credevano stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le proprietà e i beni, e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che venivano salvati". (Atti 2:42-47)

Ognuno di noi può testimoniare l'urgenza di avere fratelli in Cristo, e sorelle in Cristo, e l'esplosione di gioia quando abbiamo scoperto che NON ERAVAMO SOLI! Ma che c'erano altri credenti nella nostra città o a poca distanza da essa.

C'è una corona; è l'onore di servirlo qui, in questa comunità;

"In quei giorni, moltiplicandosi il numero dei discepoli, sorse un mormorio da parte degli ellenisti contro gli Ebrei, perché le loro vedove erano trascurate nell'assistenza quotidiana. I dodici, convocata la moltitudine dei discepoli, dissero: "Non è conveniente che noi lasciamo la Parola di Dio per servire alle mense. Pertanto, fratelli, cercate di trovare fra di voi sette uomini, dei quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Quanto a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministero della Parola". (Atti 6:1-4)

Nella tua chiesa, come in ogni chiesa, non ci sono cose piccole (come servire a tavola) o grandi (come predicare la Parola) da fare, ma solo COSE da fare.

E tu che le fai, sei onorato di farle per il Re dei Re.

C'è un regalo: questa stessa comunità: il suo sorgere non è merito mio, o tuo, ma di Colui che ci ha voluto premiare al di sopra del mio o del tuo merito specifico dandoci una famiglia in Cristo qui in terra!

"All'angelo della chiesa di Filadelfia scrivi: (...) Io conosco le tue opere. Ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere, perché, pur avendo poca forza, hai serbato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome. (...) Io vengo presto; tieni fermamente quello che hai, perché nessuno ti tolga la tua corona. (Apocalisse 3:7-11)

Questa comunità è piccola, ma è un regalo prezioso per noi, come pure per la città di Montefiascone e delle altre da cui ogni domenica proveniamo , che Dio vuole benedire tramite di essa.

Ma, come nel cracker, c'è una domanda.

Quale domanda c'è nel cracker dell'anno nuovo per te?

Abbiamo visto che in quello del credente c'era una richiesta di totale dedizione al Gesù. Cosa pensi ti stia chiedendo Lui per l'anno che viene?

Te lo si chiesto? Si? No? Voltati verso il tuo vicino di sedia e raccontagli la domanda che credi che Gesù ti stia facendo per questo nuovo anno che inizia, e ascolta quella del tuo fratello o della tua sorella in Cristo.
......
Non posso sapere quello che c'è nel tuo, ma posso dirti la domanda che c'è nel mio

"La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente; istruitevi ed esortatevi gli uni gli altri con ogni sapienza; cantate di cuore a Dio, sotto l'impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali. Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù ringraziando Dio Padre per mezzo di lui" (Colossesi 3:16-17)

SEI PRONTO A VIVERE UN ANNO DANDO TUTTO DI TE ALLA MIA CHIESA?

Uno scoppio, una corona, un regalo, una domanda; spetta a me rispondere in modo di non essere il re per un giorno, ma in tutti i giorni della mia vita

"Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui.! (Romani 8:17)

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