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20 dicembre 2009

I tre Propositi del Natale | 20 Dicembre 2009 |

La storia che ci hanno raccontato i ragazzi parla di un re, di un dono, in gente indifferente, e di gente che accetta. Il Natale è fatto di questo, di un re e di un dono, di gente a cui non interessa altro che la festa e di gente che più interessata a quello che il re dona loro.

Un dono è un dono, rende felici; ma il dono che oggi vogliamo ricordare è un dono speciale. Un dono che ha dentro di sé tre propositi.

Ma prima di iniziare il messaggio, a proposito di doni, voglio farne uno ai ragazzi della scuola domenicale.

1. Un tempo per celebrare

(L'estrazione: estrai a sorte un numero che vincerà il premio:
usa le parole: “Non abbiate paura, perché ora io vi do la meravigliosa notizia che darà grande gioia al numero X”.)

Vedete ragazzi, in questo momento io fatto felice uno di voi. E gli altri? Come ci siete rimasti? Quanti sono felici di vedere la gioia esclusivamente per un altro?

Quanto sarebbe stato meglio avere a disposizione tante scatole di cioccolatini quanti siete voi! Ma la chiesa non ha abbastanza soldi! Così la buona notizia, il dono, la grazia, è stata data a una persona soltanto!

Vi posso leggere un brano del Vangelo di Luca?

“Non temete: io vi porto una meravigliosa notizia che darà grande gioia tutti” (Luca 2:10 VP)

Le parole che ho usato quando ho fatto l'estrazione io sono le stesse che usa l'angelo nel racconto di Luca; ma c'è una grande differenza! La differenza è che questa meravigliosa notizia, questa notizia che porta gioia, non è riservata ad uno solo, o qualcuno, o a molti, ma “a tutti”.

È quale la meravigliosa notizia? Gesù è la meravigliosa notizia che porta gioia, Gesù è il dono che arriva in una notte, Gesù e la grazia che Dio manda non per qualcuno, non per molti, ma per tutti.

Sapete, nella lingua in cui è stato scritto il Vangelo di Luca, la frase tradotta con “meravigliosa notizia” suona così: evaggelizzo.

Vi suona familiare? Certo che si! Quando noi parliamo di evangelizzazione, è di questo che stiamo parlando, è di questo evento che stiamo parlando alle persone. Stiamo parlando della meravigliosa notizia che Gesù è realmente sceso su questa terra, è nato a Betlehem, è cresciuto a Nazareth, ha predicato a Gerusalemme, così come era stato detto tanto, tanto tempo prima dal profeta Isaia:

“ Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio, e lo chiamerà Emmanuele(Dio con noi)”. (Isaia 7:14 NR)

Il primo Proposito del Natale è proprio questo: è un tempo per celebrare l'arrivo sulla terra di Gesù, di gioire di questa notizia, di ricordare che è realmente accaduta.

2. Un tempo di Salvezza

(Il Cellulare rotto. Chiedi a qualcuno di darti un cellulare; fargli intendere che lo lancerai dentro una scatola piena di sassi. Alla base della scatola chiusa un cuscino che attutisca la caduta del cellulare. Rivolgiti quindi alla persona che chi ha prestato il cellulare spiegandogli che è salvo grazie al cuscino.)

Come ti sei sentito quando ho buttato il tuo cellulare dentro la scatola? Avevi paura di non vederlo mai più? Era un bene prezioso per te ? Qualcosa di valore, qualcosa che meritava di essere salvato? Se non ci fosse stato il cuscino, il tuo cellulare in questo momento sarebbe distrutto, e tu non lo potresti più usare!

Lo sai, anche tu, anche la tua vita, la tua esistenza dal momento in cui sei nato è un bene prezioso per qualcuno. Qualcuno che non vuole perderti, ma usarti, sfruttare le tue capacità, vederti vivere e ridere: quel “qualcuno” si chiama Dio.

Voglio leggere insieme a voi il seguito di Luca 2, dal versetto 11:

“Oggi nella città di Davide, è nato un salvatore, proprio il Messia, il Signore.” (Luca 2:11 VP)

Se noi non avessimo avuto bisogno di un salvatore, Dio non lo avrebbe mandato; se noi non avessimo avuto bisogno di qualcosa o qualcuno che frenasse la nostra caduta verso le rocce, Dio non avrebbe sacrificato il suo unico figlio. Ma noi avevamo bisogno di un Salvatore, di qualcuno che annullasse il pericolo che le nostre vite potessero schiantarsi contro la roccia del peccato.

Sapete, la parola “Salvatore” nella lingua greca è “soter”; ed è usata appena due volte in tutti vangeli, ed è sempre riferita a Gesù.

Se non avessimo avuto bisogno di un salvatore, Dio non lo avrebbe mandato; ma avevamo bisogno, abbiamo bisogno di un salvatore, di qualcuno che si frapponga tra noi e le rocce del peccato.

Dio ci conosce, conosce la nostra debolezza, ed aveva previsto il Natale nei suoi piani, altrimenti Isaia non avrebbe scritto settecento anni prima del primo Natale questo:

“Il mio servo, il giusto, (sta parlando di Gesù) renderà giusti i molti, si caricherà egli stesso delle loro iniquità.” (Isaia 53:11 NR)

E' questo il secondo proposito del Natale: è un tempo di Salvezza: una salvezze “nata” tra noi, come dice il versetto di Luca, una salvezza prevista dal nostro Padre, come dice Isaia.

3. Un tempo di Riconciliazione

(I Cuori differenti Dai ai ragazzi la metà di un cuore fatto di cartoncino: dagli anche altri 4-5 altri mezzi cuori, chiedendogli di ricomporre nel più breve tempo possibile un cuore intero. Il fatto è che avrai dato tutti mezzi cuori che sono tagliati in maniera differente. Solo tu avrai l'altro mezzo cuore che fa coppia con quello che hanno loro.)

Sapete ragazzi, non potrete riuscire nella vostra opera di ricomporre il cuore! Perché il cuore che vi ho dato non è semplicemente un pezzo di carta ritagliata con quella forma, ma un simbolo. Esso simboleggia il nostro rapporto con Dio; un rapporto che si è incrinato tanto tempo fa.

L'uomo ha provato a ricomporre quella unità in molte maniere: attraverso la filosofia, le buone opere, attraverso la religione...Nessun tentativo è andato mai a buon fine!

Abbiamo dovuto attendere il Natale, che scoprire che la metà del cuore che cercavamo non era sulla terra, ma scendeva dal cielo per incontrarci, perché Dio non voleva un altare dai suoi figli, né un bel ragionamento, ma voleva e vuole un rapporto.

(Dai ai ragazzi l'altra metà del cuore)

Dio vuole il tuo cuore! Leggiamo insieme l'ultima parte del racconto di Luca 2 al versetto 14:

“Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra a quelli che egli gradisce.” (Luca 2: 14 VP)

Vi do una ultima lezione di “etimologia “: ciò che è stato tradotto con “A quelli che egli gradisce”, in greco significa “Pensare il bene per l'uomo”.

Dio non pensa male di noi, Dio non è eternamente imbronciato, Dio non si alza la mattina di cattivo umore e decide di fulminare qualcuno sulla sua via!
Dio non è così; forse noi siamo così, ma Dio non lo è mai stato! Dio ha da sempre pensato il bene per la sua creatura, e aveva già deciso da tempo che avrebbe mandato qualcuno per rimettere insieme i pezzi di quel cuore spezzato. Isaia scriveva questo:

“Dio, il Signore, ha mandato il suo spirito su di me; egli mi ha scelto per portare il lieto messaggio ai poveri, per curare chi ha il cuore spezzato, per proclamare la liberazione ai deportati, la scarcerazione prigionieri. Mi ha mandato ad annunziare il tempo nel quale il Signore sarà favorevole al suo popolo... mi ha mandato a confortare quelli che soffrono,” (Isaia 61:1-2 TILC)

È questo il terzo proposito del Natale: un tempo di riconciliazione. Gesù è sceso sulla terra per recare una buona notizia agli umili, per curare chi ha il cuore spezzato, per farci uscire dalla prigione delle nostre paure e dei nostri peccati, per confortare coloro che soffrono.

È proprio questo il Natale:

  • Un tempo per celebrare,
perché Gesù è realmente venuto sulla terra!
  • Un tempo di salvezza,
perché la Salvezza è in Gesù!
  • Un tempo di riconciliazione,
perché Gesù riconcilia l'uomo con Dio!

Preghiamo:

Il Natale un dono che il Signore ha fatto l'uomo, è l'autostrada che conduce ciascuno di noi verso il proprio creatore, il punto più breve tra noi ed il cielo (e queste illustrazioni non sono mie, ma di mio figlio Matteo!).

Forse non hai mai imboccato quell'autostrada, o forse ne sei uscito in un casello intermedio, non importa. Il Natale è anche per te! Non c'è alcuna ragione perché tu esca da qua oggi senza poter fare tuoi i tre propositi del Natale. Non c'è alcuna ragione perché tu non possa celebrare l'Emmanuel, il Dio con noi che s'incarna in Gesù, perché non possa legarti alla salvezza che è in Gesù, e perché non possa riconciliarti tramite Gesù a tuo Padre Celeste.

Se tu hai già accettato Gesù, ti chiedo: vuoi riconsacrare oggi la tua vita al tuo salvatore? E se non lo hai mai accettato, anche a te chiedo: vuoi accettare il dono d'amore che Dio ti ha fatto attraverso il Natale?

Prega assieme a me queste parole:

Gesù, io voglio celebrare il tuo Natale, perché io so che tu sei sceso su questa terra per me, per caricare sopra di te i miei peccati e per rendermi giusto agli occhi di Dio. Gesù, il mio cuore spezzato, ed io voglio che tu lo curi, che mi conforti, che mi renda realmente libero! Tutto questo lo prego nel tuo santissimo nome. Amen
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