Avete mai avuto “fame”? No, non sto parlando del senso di languore che sentiamo alle 12,45 e che alle 13,30 già si è trasformato in una sensazione di “pienezza totale” specie la domenica...
Avete mai avuto sete? Non quella che potete estinguere aprendo il vostro frigo o entrando nel bar di fronte...
Nella nostra società avere fame significa essere passati davanti alla pizzeria “zi Gì” ed avere annusato l'odore che ne esce; avere sete significa aver visto il giaccio girare all'interno della macchina per la granita da “Bilbao”...
Nel nostro mondo occidentale abbiamo perso il peso delle parole “aver fame” e aver sete”...
Ma, basta spostarsi in un altro continente, a un paio di ore di volo da noi, come l'Africa, e possiamo trovare ancora posti dove il reale peso di queste due frasi è ancora drammaticamente presente.
E lo era anche ai tempi di Gesù, in Palestina; in un passo famoso, quello che tutti conoscono come “il sermone sul monte” egli parla proprio di fame e sete a una moltitudine di persone che conosceva bene cosa significassero quelle due parole, perchè le vivevano quotidianamente nelle loro carni.
Leggiamo assieme da Matteo 5:6:
Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati. (Matteo 5:6)
Come sempre, una piccola precisazione etimologica: la parola che qui viene tradotta con “beati” nell'originale greco in realtà è “essere pienamente soddisfatti” o anche “essere più felici”
Gesù parlava di fame e di sete a persone che probabilmente provavano spesso quelle sensazioni, le cui menti associavano a quelle parole il senso di dolore fisico e di vuoto...
Ma Gesù non è venuto per “quel” tipo di fame e di sete.; e quell'altro tipo di “fame e di sete” per cui egli è venuto, è terribilmente presente nel nostro mondo occidentale.
Madre Teresa ha detto che, se in India le persone muoiono per la fame fisica, in occidente le persone muoiono per la fame spirituale.
Noi tutti abbiamo fame spirituale dentro di noi, ma semplicemente non la chiamiamo così; usiamo frasi del tipo: “la mia vita è vuota” , “sono annoiato dal mondo” “sento che manca qualcosa alla mia vita”.
Inseguiamo la felicità, vogliamo essere pienamente soddisfatti... e non lo siamo? Perché? Semplicemente perché cerchiamo nel posto sbagliato.
- Non troveremo soddisfazione nei “piaceri”
Gran parte delle pubblicità di auto e di cibi ci mostrano un uomo o una donna che si diede soddisfatta sulla sua nuova BMW o che addenta il suo Magnum appena uscito dal frigo... e subito la sua faccia si illumina di piacere, gli occhi si socchiudono...
La Bibbia ci dice in Ecclesiaste:
Ogni cosa è in travaglio, più di quel che l'uomo possa dire; l'occhio non si sazia mai di vedere, e l'orecchio non è mai stanco d'udire. (Ecclesiaste 1:8)
Ed è così; la nostra macchina invecchia, ne esce un nuovo modello, il Magnum finisce... e abbiamo fame di nuovo.
2. Non troveremo la soddisfazione nel lavorare
Chi mi conosce sa quanto ami il mio lavoro e quanto non sappia farne a meno. Molti sono come me; cercano la soddisfazione nel lavorare sodo, ma giunti al culmine del successo, semplicemente si accorgono che non ne valeva la pena.
Dovremmo saperlo, perché anche questo sta scritto nelle nostre Bibbie:
Infatti, ecco un uomo che ha lavorato con saggezza, con intelligenza e con successo, e lascia il frutto del suo lavoro in eredità a un altro, che non vi ha speso nessuna fatica! Anche questo è vanità, è un male grande. (Ecclesiaste 2:21)
3. Non troveremo soddisfazione negli averi
I miei due figli ricevono per Natale una grande quantità di giocattoli; mia mamma invece mi racconta che il suo regalo di Natale era una bambola di coccio e stoffa che le veniva data (sempre la stessa) il giorno di Natale per poterci giocare qualche giorno, prima di rimetterla via sino all'anno seguente.
I miei figli ricevono almeno venti volte di più di mia madre a Natale... ma sono venti volte più felici?
L'avere non riempie la nostra pancia spirituale; più abbiamo, più non siamo soddisfatti di avere.
Chi ama l'argento non è saziato con l'argento; e chi ama le ricchezze non ne trae profitto di sorta. Anche questo è vanità. (Ecclesiaste 5:10)
Come posso essere pienamente soddisfatto nella mia vita?Ci sono tre passi da fare, se vogliamo realmente arrivare ad esserlo.
1. Riconosci di cosa hai fame veramente
Cosa manca nella mia vita? Cosa non ho? Molte persone realmente non sanno cosa vogliono dalla loro vita. La Bibbia ci dice che siamo degli esseri spirituali creati da Dio per amarlo, per conoscerlo e per essere amati da lui
E' come se in noi, dentro di noi esistesse uno spazio vuoto fatto a forma di Dio e che può essere riempito solo da Dio, non da altro.
E se manca stiamo male, perché è come se mancasse in noi un organo vitale, un polmone, la milza, il fegato... e non posso sostituire il fegato con un rene, o lo stomaco con un polmone...
In Deuteronomio c'è un passo dove si dice:
Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provar la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per insegnarti che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che vive di tutto quello che procede dalla bocca del SIGNORE. (Deuteronomio 8:3)
La fame interiore che sentiamo serve a “renderci umili”, a capire che abbiamo bisogno di Dio, e che non possiamo sostituirlo con nulla nella nostra vita.
Gli stessi problemi che abbiamo sono talvolta dei segnali luminosi con cui il nostro Padre cerca di attrarre la nostra attenzione su di Lui a dire; “Guarda, quello che tu realmente vuoi non sono i piaceri, né gli averi, né il lavoro. E' me che vuoi! Fammi riempire lo spazio che ho creato dentro di te con il mio Spirito, e allora sarai realmente soddisfatto! E' di me che hai fame veramente!”
2. Smettila di mangiare porcherie
In Australia cresce un tipo di felce che produce delle bacche dalle quali si può produrre una farina con cui fare del pane.
Il pane così prodotto ha anche un buon sapore, ma non contiene né carboidrati, né vitamine né proteine; chi ne mangia si sazia, ma in breve tempo comincia a deperire, fino a morire di fame Si sentirà pieno, ma non si sentirà mai sazio, continuando a mangiare, e a deperire sino alla morte.
Nel mondo ci sono molti cibi spirituali simili: cose che ci riempiono, ci fanno sentire pieni ma mai sazi, e che pian piano ci portano alla morte spirituale.
Perché spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono, gusterete cibi succulenti! (Isaia 55:2)
E' tra l'altro interessante vedere come veniamo influenzati dalla comitiva con cui stiamo. Ad esempio, io non sono una persona che mangia molto, ma non mi mettete assieme ad un'altra persona che mangia molto durante un pranzo, perchè allora mi scateno e divento una “trebbia umana”!
La compagnia di altri influenza le nostre abitudini; è contagioso. Vuoi avere più “fame” per le cose di Dio? Allora, circondati di altre persone affamate delle cose di Dio come te. Anche la fame spirituale è contagiosa.
SE continui a frequentare persone che mangiano porcherie spirituali, anche tu mangerai porcherie spirituali.
3. Inizia a guardare a Cristo per essere soddisfatto
Gesù disse loro: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete.... Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò è la mia carne, [che darò] per la vita del mondo". ..(Giovanni 6:35,51)
Il pane è un elemento essenziale; quando c'è un'emergenza e qualche popolazione si trova in pericolo di carestia, la prima cosa che si porta è la farina per fare il pane.
Gesù è un elemento essenziale; in questo versetto egli sta dicendo: “quello di cui hai bisogno in primo luogo sono IO! Tu puoi cercare qualsiasi altra cosa nella tua vita, ma IO sono il pane della vita, io sono essenziale, io sono quello di cui hai bisogno. Tu hai bisogno di me e non puoi fare a meno di me:”
Il nostro mondo è pieno di filosofie più o meno recenti che dicono “trova la forza in te stesso”, oppure “la felicità va ricercata in te stesso”.
E' più o meno come dire al tuo stomaco affamato: “datti da mangiare da te stesso”! Funziona?
Gesù ha anche detto :
“chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna". (Giovanni 4:14)
L'uomo è fatto per oltre il 70% di acqua; se il pane era essenziale, l'acqua è indispensabile. Se possiamo sopportare la fame anche per lungo tempo, la sete ci uccide in poche ore.
(dai a ciascuno un bicchiere di acqua)
Ecco, ora avete il vostro bicchiere d'acqua; ci vediamo domenica prossima, e guai a chi di voi beve qualcosa oltre quello che avete in mano!
Sembra impossibile, ma il nostro comportamento di credenti talvolta è proprio così; sappiamo che Gesù è la fonte di vita eterna, ma ci costringiamo a berne qualche sorso, una volta ogni tanto, magari la domenica tra le 10,30 e le 12.
Magari quel sorso ci fa sentire abbastanza colpevoli per evitare di peccare, ma ci teniamo ben lontani dallo sperimentare Gesù nella nostra vita, in tutta la nostra vita, in ogni istante della nostra vita.
Molti di noi hanno sperimentato la fame e la sete per Cristo dei nostri primi momenti dopo averlo accettato come Signore delle nostre vite, ma poi ogni appetito si è smorzato. In ospedale, se un paziente smette di avere appetito, quello è un sintomo grave, è il sintomo che la sua salute sta peggiorando, non migliorando.
Altri non sono forse mai arrivati a questo, e sentono che il loro appetito per Cristo non si è mai elevato più di tanto; è probabile che troppi cibi/spazzatura stiano impedendo la tua sana fame di Cristo.
C'è soddisfazione nella tua vita? Sei “pienamente soddisfatto”, come dice Gesù in Matteo 5?
Quando è l'ultima volta che sei entrato in macchina, hai spento la radio, e hai parlato con il tuo Signore? Quand'è l'ultima volta che, entrando a casa, non hai automaticamente acceso la televisione? Se non dai spazio a Gesù per saziare la tua fame e la tua sete, troverai cibo/spazzatura altrove, e non starai meglio, ma peggio.
Vi prego di sottolineare nel foglio che avete tre parole: in Giovanni 6:35, sottolineate la parola “viene” e “crede”, ed in Giovanni 4:14 sottolineate la parola beve.
Tre parole: “viene...crede...beve”. Il problema con la fame e la sete è che non sono auto-estinguenti: non se ne vanno da sole, ma dobbiamo essere noi ad agire. Puoi avere fame, ed il tuo stomaco può brontolare, ma rimarrai affamato sino a quando non deciderai di agire.
Gesù ti dice: Io sono qui, sono qui per te; ma sei tu che devi accostarti, credendo a me e alla potenza che è in me di riempire la tua vita. Se tu fai ciò, allora io ti farò bere la mia acqua, e non avrai più sete, anzi, tu stesso diverrai una fonte inesauribile per altri che, come te, hanno provato la fame e la sete”
Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati. (Matteo 5:6)
La parola greca tradotta con “affamati” è “peinao”: in greco esistono due parole che si traducono con “affamati”.
La prima significa “ho un po' di fame...dammi un pezzo di pane”; la seconda, invece, significa “ho moltissima fame...dammi tutta la pagnotta di pane”
Indovinate quale parola ha usato Gesù qui? Gesù sta dicendo: “la piena soddisfazione è per coloro che dicono ' io voglio tutto di Dio, e voglio conoscerlo completamente. Non mi basta avere una qualche benedizione qua e là. Voglio che sia il centro della mia vita.”
Quella è la persona che giungerà in Cristo alla piena soddisfazione nella sua vita.
Avete mai avuto fame? Avete mai avuto sete? Non troverete pace a quella fame e a quella sete né nei piaceri, né negli averi né nel lavoro.
- Riconosci che la tua fame è la fame di Cristo
- Smetti di mangiare porcherie spiritali e cibati di Cristo
- Inizia a guardare a Cristo per essere veramente soddisfatto
Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati. (Matteo 5:6)
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