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26 settembre 2021

Sale e Luce: come camminare saggiamente in questo mondo | 26 Settembre 2021 |

Cosa è sacro e cosa no? E davvero i credenti dovrebbero evitare qualsiasi contatto con il mondo "secolare"? Dio ci ha messi su questa Terra per essere "sale e luce" del mondo. Non per evitare di parteciparvi, ma per esaltarne i suoi sapori.
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Predicatrice: Jean Guest
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Il 28 giugno 2019 un uomo salì su un palco di fronte a un folla di 200.000 persone  dando un messaggio del Vangelo. 

Vediamo come:


Per chi non lo conoscesse, questo è  la star britannica  della musica "grime" (non ti aspettare  spieghi cosa sia, non ne sono capace) Stormzy mentre si esibisce al più grande festival musicale del mondo preso Glastonbury, cantando una canzone chiamata ” Blinded by your Grace” “Accecato dalla tua Grazia”. Il ritornello dice: 

" Signore, sono stato a pezzi. Anche se non sono degno mi hai aggiustato, Sono accecato dalla tua grazia Sei venuto e mi hai salvato ”.

E' divenuto famoso nell'essere l'attrazione principale del festival come primo solista nero. Ecco come un giornale nazionale  ha riportato la sua esibizione “Non sarà dimenticato nella storia di Glastonbury - passerà nella storia  culturale del nostro paese”.

Stormzy è credente: la sua musica è provocatoria, politica, parla di questioni di giustizia a volte con un  linguaggio che potrebbe scioccarci, è radicato in una sottocultura che può a volte sembrare contraria a tutto ciò che diremmo sia cristiano. 

Mentre la stampa mondiale lo applaudiva,  la stampa cristiana si chiedeva: "E' corretto per un musicista che si definisce cristiano dire parolacce in musica?”

E tu, cosa ne pensi? Trovi che questo onori o disonori Dio ? Vedi, io ho pianto la prima volta che l'ho visto, e spesso mi capita ancora, perché non è solo splendida musica... ma, guarda a tutti quei giovani  tra la folla che cantano di Gesù!  Pochissimi lo conoscono, ma stanno cantando le sue lodi.

La chiesa, i credenti possono reagire in modo eccessivo per cose del genere quando credono che esistano cose sacre e cose profane e che i due livelli non possano mai incontrarsi; è un modo di pensare noto come "dualismo". 

Il "dualismo" è in realtà un'opzione facile; una sorta di scappatoia religiosa. È sempre più facile etichettare le cose che capirle smistando le scatole della nostra vita in “sante”  e “empie” come  proprietari di casa che si preparano a traslocare.

La divisione sacro/profano non è un concetto biblico; è comparso durante il periodo dell'Illuminismo da non credenti che volevano mettere da parte Dio. Per molti aspetti l'Illuminismo è stata una buona cosa e ne sono derivati alcuni dei nostri ideali moderni , ma separava la chiesa dallo stato, il  che portava a una visione di un Dio che non ha nulla da fare con la vita di tutti i giorni, perché è "laica". 

Questo è un pensiero che Paolo, Pietro, Giacomo, Lidia o Febe non riconoscerebbero., ma direbbero invece:

“È in lui (Dio), infatti, che noi viviamo, che ci muoviamo, che esistiamo!” (Atti 17:28 PV)

Forse stai pensando: “I credenti sono nel mondo, ma non del mondo”. OK, scaviamo un po' più a fondo in questa scrittura che ho sentito usare la maggior parte delle volte  per  dividere "sacro" da "profano".

“Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno.  Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.  Santificali nella verità: la tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anch’io ho mandato loro nel mondo.” ( Giovanni 17:14-18)

È verissimo che Gesù dica chiaramente “non appartengono al mondo”; infatti lo dice due volte al versetto 14 e di nuovo nel versetto 16. Ma questo è il punto di partenza, non la destinazione. Siamo diversi, siamo un popolo eletto, un popolo santo, noi apparteniamo a Dio e non al mondo. Ma, guarda che Gesù non dice “in tal caso toglieteli dal mondo”; al contrario, dice al versetto 18 “io ho mandato loro nel mondo.”. 

In qualche modo abbiamo trasformato l'essere mandati in un peso che dobbiamo sopportare. “Oh...  siamo dentro il mondo” (sospirando), “E' pieno di cose che disapproviamo”(sospirando), “Dovremmo evitarlo a tutti i costi”. Ma niente di tutto questo è implicito in questi versetti; Gesù ci invia come “persone di verità” e sotto la protezione di Dio (versetti 17 e 15).

I pastore sudafricano Trevor Hudson, leader nella formazione spirituale ha detto: 

“Comprendere la relazione di Dio con il mondo ha cambiato  profondamente la mia comprensione di una vita seguendo Cristo. Non è più incontrare Colui che è Santo solo in  particolari  luoghi, in tempi speciali e in certi stati d'animo. La sua presenza viva pervade tutte le cose e ogni esperienza, e aspetta solo di essere invocata. Ovunque ci troviamo, è terreno sacro.”

Se la nostra posizione quando affrontiamo le questioni del mondo è  di paura e di difesa,  direi che non abbiamo capito due cose.

Uno: non abbiamo capito che tutti sono fatti nel immagine di Dio e che ogni singolo essere umano ha in se  qualcosa del divino.

“Poi Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbiano dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra».” (Genesi 1:26-28)

Cosa significa essere fatti a immagine di Dio? Il Pastore Bruxy Cavey, insegnante presso The Meeting House in Canada dice che dobbiamo pensare a quattro R per capire in quale modo siamo portatori della sua immagine:

Ricreare - Regolare - Rivelare - Relazionare

La R numero uno è che abbiamo la capacità di ricreare, non solo  noi stessi attraverso i bambini, ma abbiamo la  capacità di ricreare la bellezza che essenzialmente vediamo e ascoltiamo nella Creazione. Non sono solo dipinti di paesaggi, ma colore, forma, espressione, emozione. E l'estetica importa a Dio.  Dai un'occhiata alle sue istruzioni per la realizzazione del Tabernacolo in Esodo 26;  doveva essere realizzato da maestri artigiani utilizzando il legno, il metallo e la stoffa più pregiata.

Seconda R: regolare. Ne ho parlato qualche settimana fa  spiegando che Dio ha dato autorità sulla Creazione governando su di essa: noi siamo (o dovremmo essere) coloro che “regolano” la Creazione.

Terza R; riveliamo il Creatore, portiamo la sua immagine. Il racconto  di Gesù in Marco 12 sul pagare a Cesare ciò che è di Cesare ha senso solo se,  quando guardiamo agli esseri umani,  noi vediamo qualcosa di Dio:

“Gli mandarono alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nel parlare. Arrivati, gli dissero: «Maestro, noi sappiamo che tu sei sincero e che non hai riguardi per nessuno, perché non badi all’apparenza delle persone, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare? Dobbiamo pagare o non dobbiamo pagare?» Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché mi tentate? Portatemi un denaro, ché io lo veda». Essi glielo portarono ed egli disse loro: «Di chi è questa effigie e questa iscrizione?» Essi gli dissero: «Di Cesare».Allora Gesù disse loro: «Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio». Ed essi rimasero completamente meravigliati di lui.” (Marco 12:13-17)

"Di chi è questa immagine?" chiede guardando la moneta: "Di Cesare". "Quindi dai a Cesare ciò che è suo. ". Per dare a Dio ciò che gli appartiene allo stesso modo noi dobbiamo dare a lui le cose che recano la sua immagine: tu, io, loro.

R finale: siamo essere relazionali. Uno dei miei poeti preferiti disse: "Nessun uomo è un'isola". Siamo creati da un essere che è in una relazione di 3 in 1. Non solo abbiamo bisogno di lui, ma noi abbiamo bisogno l'uno dell'altro.

La seconda cosa che non abbiamo capito è che...

“...egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell’eternità...” ( Ecclesiaste 3:11) 

C'è qualcosa nell'essere umano che ha al suo centro la ricerca del divino. Vorrei leggere assieme a voi una preghiera:

Preghiera del fuoco

Possa il fuoco essere nei nostri pensieri rendendoli veri, buoni e giusti, ci protegga dal maligno. 

Possa il fuoco essere nei nostri occhi; possa aprire i nostri occhi per condividere ciò che è buono nella vita. Chiediamo che il fuoco ci protegga da cosa non è nostro di diritto. 

Possa il fuoco essere sulle nostre labbra, così che possiamo dire la verità con gentilezza; che possiamo servire e incoraggiare gli altri.

Possa proteggerci dal parlare male.

Possa il fuoco essere nelle nostre orecchie.

Preghiamo per poter ascoltare con un ascolto profondo e profondo affinché possiamo udire il flusso dell'acqua e di tutta la creazione. E il sogno.

Che possiamo essere protetti dai pettegolezzi e dalle cose che danneggiano e distruggono la nostra famiglia.

Possa il fuoco essere nelle nostre braccia e nelle nostre mani affinché possiamo essere di servizio e costruire l'amore.

Possa il fuoco proteggerci da ogni violenza. Possa il fuoco essere in tutto il nostro essere - nelle nostre gambe e nei nostri piedi, permettici di camminare sulla terra con riverenza e cura.

Perché possiamo camminare nelle vie del bene e della verità ed essere protetti dall'allontanarsi da ciò che è verità.

Questa preghiera dei Primi Popoli dell'Australia è di 40.000 Anni. Esisteva 25.000 anni prima che Abramo fosse chiamato a camminare con Yahweh. Non fraintendermi, io  non sto sostenendo il pluralismo religioso, sto sottolineando la verità del versetto di Ecclesiaste. 

Prima dell'inizio della nostra fede gli esseri umani erano già fatti a immagine di Dio;  JRR Tolkien ha detto:

“Siamo venuti da Dio, e inevitabilmente i miti intessuti da noi, anche se errati, rifletteranno anche un frammento scheggiato della vera luce, la verità eterna, che  è con Dio.” 

Una volta sapevamo cosa significasse vivere in sua presenza, ma abbiamo fatto un casino e la conseguenza di ciò è che noi siamo incasinati. Gli esseri umani sono sia  “gloriosi" che  "sanguinosi”.

Abbiamo la capacità di creare grandi opere d'arte, costruire architetture incredibili, raggiungere stelle ... ma anche  trovare nuovi  modi per torturare altri esseri umani. Viviamo  una vita "dopo l'Eden".

Penso quindi che le cose di questo mondo riflettano sia il glorioso che il sanguinoso della nostra umanità. E come credenti dobbiamo trovare un modo per navigare attraverso il chi e il cosa usando il discernimento (sto usando la definizione più elementare, e qui significa la capacità di discernere la verità dall'errore) e per capire che tutti abbiamo diverse vulnerabilità. 

Ho un'amica che ha la tendenza ad ubriacarsi pesantemente, e quindi non beve;  non mangia neppure un dolce se c'è dell'alcool in esso. Io posso vivere con un armadio pieno di liquori senza pensarci per mesi. D'altro canto io sono una donna single che deve vivere contenta come una donna single, e quindi non guardo programmi tv come "Sex in the City" o "Sex Education"; programmi del genere mi fanno sentire insoddisfatta, facendomi chiedere se forse non dovrei mettere da parte la mia bussola morale. 1 Corinzi 10:23 ci dice:

“Ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa è utile; ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa edifica.” ( 1 Corinzi 10:23)

Ognuno di noi ha una vulnerabilità diversa. Se qualcosa è un ostacolo al nostro cammino cristiano, allora dovremmo abbandonarlo, accettando però che potrebbe non essere necessario per gli altri.

“Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri.” (Filippesi 4:8)

Queste caratteristiche non sono esclusivamente cristiane. Come abbiamo visto prima, se crediamo che le persone siano fatte ad immagine di Dio allora almeno qualcosa, sia che sia fatta nel suo nome o no, rifletterà quella verità.

Tra le persone eccellenti e degne di lode io includo Bruce Springsteen; forse tu no. Per me di sicuro è incluso Shakespeare; forse non per te. A me piace il programma televisivo "The West Wing"; forse a te no. Solo perché qualcosa non menziona Gesù, o Dio, non lo fa automaticamente provenire dal diavolo, questo sarebbe dargli troppe capacità. 

Questi versetti  che ho citato si trovano nel mezzo di un discorso dove Paolo  parla di vivere in pace. Viviamo in pace quando siamo sicuri di chi seguiamo e possiamo discernere la differenza tra il glorioso e il sanguinoso.

Ora faremo un esperimento (per quelli guardando a casa possono provalo più tardi); voglio che qualcuno assaggi  questa banana. Bene? Ora assaggia questo altro pezzo di banana. Ha un sapore ancora più intenso di  banana, non è vero. Sai perché? Perché ci ho messo su del sale. 

Quando pensiamo a Gesù che dice “voi siete il sale del terra” spesso pensiamo che riguardi noi che ci impegniamo a mettere  una pietanza "dentro" al piatto, non "sopra" ad altre pietanze. Ma il fatto è che il sale esalta gli  altri sapori;  rende la banana più banana. Questo è come la bibbia “The Message” traduce Matteo 5:13

“Lascia che ti dica perché sei qui. Sei qui per essere il condimento il sale che esalta i sapori di Dio di questa terra. Se perdi la tua sapidità, come farà la gente ad assaporare la fragranza divina? (Matteo 5:13 MSG)

Come possiamo tirare fuori i sapori di Dio se evitiamo di essere nel mondo e nelle sue cose? I miei ringraziamenti al poeta Gerard Kelly per averlo sottolineato:

"Se il teatro e  il giocare a carte sono al di fuori dell'ambito del Regno, allora non affronteremo mai il duro lavoro di scoprire cosa significhi essere obbedienti a Dio in queste attività. Se la nostra la 'vita lavorativa' non fa parte della nostra 'vita di chiesa' allora non avremo mai bisogno di lottare con le questioni di etica, giustizia  che si dispiega intorno a noi ogni giorno. Al contrario, la decisione di cercare il Regno in tutti questi ambiti comporterà   il duro compito di svelare le loro complessità e capire cosa richieda da noi la regola di Dio. Cercare il Regno in ogni ambito non ci libera dal gancio dell'obbedienza; ci trafigge proprio su di esso. Il sale della gente del regno stilla (esce) da loro in mezzo a situazioni complesse, pressanti e difficili”.

Come dice il pensatore cristiano Philip Yancy, 

"Quando guardiamo oltre l'ovvio possiamo trovare scorci dell'eterno - tracce di dove è Dio, in un certo senso le sue impronte .”

Cammina saggiamente e seguilo. 

Amen.

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